anatolipiccoladi Aldo Natoli

Trovo intertessante lo studio fatto da Francesco Finocchiario sulla situazione del traffico veicolare e dei parcheggi. Condivido che a Lipari abbiamo molte auto che circolano per il centro storico e pochi parcheggi.
Qualche terreno ancora libero adiacente il centro abitato che potrebbe risolvere il problema dei parcheggi esiste, basterebbe che l'Amministrazione Comunale provvedesse all'eproprio di queste aree.
Ritengo però che il problema debba essere valutato sotto un profilo logico che attiene al comportamento di tutti noi cittadini residenti. Se siamo un Paese a vocazione turistica; se questa attività è quella che sostiene la nostra economia, ed in particolare delle varie attività (commerciali, alberghiere e di ristorazione)occorre che tutti, ed in particolare i titolari delle citate attività, dobbiamo porci dei limiti perchè, parafrasando un detto ben noto, "non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca"! Il capitale d'investimento delle Eolie è il mare, l'ambiente, il territorio, e l'originalità locale. Quindi sono questi i valori che dobbiamo tutelare per un adeguato sviluppo turistico.
Purtroppo il caos veicolare che esiste nel nostro centro storico risulta essere negativo per i visitatori e sicuramente per molti cittadini
residenti. Ed allora, usando il metodo di studio di Francesco Finocchiaro dobbiamo scrutare come le località turistiche più rinomate hanno risolto il problema della circolazione veicolare all'interno del loro centro storico. Tra le tante che ho avuto modo di visitare cito: Taormina, Capri, Sirmione, S.Margherita Ligure, Portofino, Rapallo, etc. Ma potremmo aggiungere i centri storici delle grandi città, come Milano, Verona, Firenze, Vienna, Messina, etc. Tutte hanno risolto il problema istituendo "l'isola pedonale" per l'intera giornata. Quindi per molti questa limitazione è stata considerata non come un divieto ma come un incentivo per il turismo e per guadagnare di più. Il carico e scarico per le varie attività viene consentito soltanto poche ore la mattina ed i trasportatori, per il resto della giornata, utilizzano i carrelli oppure, come a Capri, le macchine elettriche. A Lipari invece vogliamo che le auto si fermano sotto casa o dinanzi le proprie attività commerciali; che sulle strade e sui marciapiedi si possono collocare sedie, tavoli e mercanzie varie; che i furgoni sostano ad ogni ora, anche sui marciapiedi, per effettuare i vari rifornimenti. Ma nel contempo vogliamo che i visitatori debbono arrivare sempre in numero maggiore, e che, dovendo camminare sulla sede stradale essendo occupati i marciapiedi, non si disraggono per scanzarsi i mezzi in transito in modo da poter ammirare le l'esposizioni per un acquisto oppure per accomodarsi in un bar per gustare una granita tra i gas che sprigionano i veicoli in transito. In poche parole vogliamo tutto ed il contrario di tutto. Ma purtroppo, così facendo, stiamo distruggendo il turismo e quindi l'economia del Paese.

-----Una persona che si occupa dall'età di vent'anni del settore turistico, e che in tutti questi anni ha veicolato in tutto il bpasqua37Mondo l'immagine delle Isole Eolie, non può che provare una grande soddisfazione nel notare che un giovane si interessa dei problemi del turismo eoliano, e con argomentazioni e suggerimenti che condivido pienamente. Mi riferisco a Marco Zaia.
Istituire un appuntamento annuale nelle Eolie sarebbe molto interessante. Tempo addietro si è parlato della Borsa Internazionale del Turismo delle Isole. Ma l'idea non basta. Occorrono le strutture per ospitare una manifestazione di portata internazionale, e cospicui finanziamenti. Questi si possono procurare, ma le strutture non si possono inventare, tenuto conto che il Palazzo dei Congressi è destinato per buona parte ad uffici comunali e l'auditorium, con i vari macchinari, versa in uno stato di totale disfacimento. A tutto ciò si aggiunge lo stato di degrado del territorio. Caro Luca, prova ad immaginare i tanti tour-operators ed ospiti qualificati che s'imbattono nel traffico veicolare che regna nel centro storico dell'isola (l'attuale isola pedonale inizia alle ore 12 quando i visitatori giornalieri lasciano l'isola), tra furgoni che raccolgono la spazzatura (in ogni Paese civile questo servizio si effettua la notte e nelle prime ore della mattina), cartelloni di ogni tipo e mercanzie varie, su marciapiedi e sede stradale. Non parliamo poi del giro in bus dell'isola, con particolare sosta al "belvedere di Quattrocchi".
Naturalmente questi sono soltanto alcuni aspetti della disorganizzazione che regna sovrana su tutto il territorio e che mi spinge a ritenere poco attuabile il tuo apprezzabile suggerimento. Eppure basterebbero poche scelte coraggiose!!!

Ieri, dovendo andare per lavoro a Stromboli mi sono imbarcato sull'aliscafo della Ustica Lines "Diego Morace" delle ore 8,20. Poichè l'itinerario prevede di toccare più isole (Vulcano, Salina e Panarea) con sosta a Stromboli di un'ora e quaranta, ho chiesto prima di imbarcarmi notizie sulla situazione del mare. Mi è stato assicurato che non vi era alcun problema. Giunto a Stromboli, avendo notato una leggera risacca di scirocco, ho chiesto all'Ufficiale di bordo se avevo la possibilità di sostare con tranquillità sull'isola per non più di 20 minuti. L'Ufficiale mi ha risposto che lo scirocco era in aumento ma che sicuramente l'aliscafo sarebbe rimasto in banchina per il tempo richiesto, ed ha aggiunto, che comunque una partenza immediata sarebbe stata preceduta da un fischio di sirena. Ma appena sceso a terra, mentre stavo per accomodarmi su un taxi elettrico, sento l'inconfondibile richiamo. Ovviamente scendo dal taxi e mi imbarco nuovamente sull'aliscafo per non rischiare una forzata sosta sull'isola. Ma stranamente l'aliscafo, nonostante il significativo fischio della sirena è rimasto attraccato in banchina per oltre 30 minuti per aspettare un gruppetto di passeggeri. Probabilmente il Comandante è stato avvertito dalla biglietteria. A me di minuti ne bastavano al massimo 20! Naturalmente prima di riprendere la "gita" di ritorno ho protestato con il Comandante perchè al fischio della sirena non ha corrisposto l'immediata, o quasi immediata, partenza. Evidentemente la situazione dell'ormeggio non era così allarmante e dovendo aspettare dei passeggeri poteva aspettare anche il sottoscritto. Ovviamente il Comandante ha sempre ragione. La colpa è sempre del molo, dello scirocco, dell'isola e...di noi malcapitati utenti costretti a subile il loro "bello" e "cattivo" tempo.
Naturalmente ai responsabili delle Compagnie di Navigazione ed alle Autorità competenti questa storia non interessa.

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