di Angelo Sidoti
Alla fine dopo la nota pubblicata in data 15/04, la Giunta procede con delibera n.44 dell’11/05 alla rettifica di quanto deliberato in precedenza.
Le rettifiche riguardano il punteggio attribuito ai singoli dirigenti e le relative Indennità di Posizione. Nulla viene evidenziato in termini di importo in merito all’indennità di risultato, che a questo punto desumo rimangano invariate?
Come ribadito in precedenza non entro nel merito della determinazione dei singoli emolumenti e delle relative indennità in quanto previsti dal CCNL. In realtà bisogna anche sottolineare che la retribuzione base dei singoli dirigenti si attesta attorno a Euro 40mila lordi quindi perfettamente in linea, anzi anche forse al di sotto, dei livelli di retribuzione del settore privato. Rimane invece una diversità rispetto al settore privato, costituita dalla determinazione delle indennità (parte variabile della retribuzione) che per ammontare risulta essere pari o superiore alla paga base; prassi, nostro malgrado, diffusa indistintamente in tutti gli enti pubblici.
Pertanto, l’indennità di risultato riconosciuta ai dirigenti dei diversi settori pesa complessivamente Euro 50mila (lordi). Nel settore pubblico questa indennità valorizza sia il grado di raggiungimento degli obiettivi assegnati in relazione alle funzioni connesse all’Area diretta, sia il grado di raggiungimento degli ulteriori obiettivi strategici e delle funzioni trasversali assegnati in base alla programmazione e alle linee di indirizzo.
Nella nota precedente avevo evidenziato che il contratto approvato dall’Amministrazione Comunale prevede la redazione di specifiche schede relative all'indennità di risultato; chissà quali sono gli elementi di valutazione contenuti nelle suddette schede.
Ricordo, infine, che la pubblicazione delle retribuzioni dei dirigenti è obbligatoria in base alla norma sulla trasparenza nella PA, come anche quelle delle cariche sociali delle partecipate e delle figure apicali delle stesse con rapporto di lavoro dipendente.
Su quest’ultimo punto nel sito del Comune di Lipari la pubblicazione delle informazioni dei dirigenti e aggiornata al 2016 (mentre i dati del 2017 sono già disponibili vedi rilascio delle CU scadenza del 03/04/18), mentre riguardo le società partecipate non ho riscontrato alcun dato.
---Per i dirigenti del Comune di Lipari viene approvata la pesatura dell’indennità di posizione, per tutti i settori 1,2,3, e 4. Gli organi coinvolti nel suddetto procedimento il Nucleo di Valutazione del Comune e la Giunta Comunale. Quali sono gli importi riconosciuti che sono entrati in vigore dal 01.01.18: Primo Settore Importo Euro 49.400 (Euro 34.580 Indennità di posizione e Euro 14.820 Indennità di risultato) Secondo Settore Importo Euro 58.500 (Euro 40.950 indennità di posizione e Euro 17.550 indennità di risultato) Terzo Settore Importo Euro 49.400 (Euro 34.580 indennità di posizione e Euro 14.820 indennità di risultato) Quarto Settore Importo Euro 45.500 (Euro 31.850 indennità di posizione e Euro 13.650 indennità di risultato). Le superiori somme vanno aggiunte alla retribuzione base attribuita a ciascun dirigente. Non entro nel merito della determinazione dei singoli emolumenti in quanto previsti dai CCNL oltre che approvati dai diversi organi dell’Ente. Invece, vorrei soffermarmi sui criteri utilizzati per la determinazione dei punteggi all’interno delle fasce di pesatura. Questi i risultati: Primo Settore punteggio 90 rientrante nella fascia 3 Secondo Settore punteggio 99 rientrante nella massima fascia 4 Terzo Settore punteggio 90 rientrante nella fascia 3 Quarto Settore punteggio 82 rientrante nella fascia 3. Quali sono i fattori di merito riconosciuti a questa categoria di dipendenti: A1) numero medio dei dipendenti assegnati rispetto alla dotazione organica; A2) complessità dei servizi assegnati; A3) dato consuntivo delle entrate e spese correnti gestite. B) incidenza strategica rispetto al programma e alle priorità dell’amministrazione; C) assunzione di eventuali responsabilità aggiuntive rispetto a quelle ordinarie.
Sulla base della superiore tabella ognuno di noi può fare le proprie considerazioni. Un suggerimento all’amministrazione: bisogna verificare il fattore C) assegnato al Settore II (Finanziario) che supera il valore massimo attribuibile di 20 punti (vedi relazione del Nucleo di Valutazione del 20/02/2018). Infine, sarei molto curioso di vedere le schede relative all’indennità di risultato previste nel contratto approvato dall’Amministrazione Comunale. Qualche dato statistico. Fonte: elaborazioni Aran su dati RGS - IGOP. Dati aggiornati al 30/6/2016
Dato Istat
LE REAZIONI
Gentile direttore,
dopo aver letto il classico pezzo tecnico del dr. Angelo Sidoti, con il quale mi complimento per l'essenzialità numerica, sono assalita dai seguenti dubbi e visto il silenzio dei politici locali i dubbi aumentano. Intanto bisogna dire che il Comune di Lipari ha del personale in gamba, magari è lo stesso che guadagnò circa 500 mila euro scegliendo la società Condotte e che per passare all'incasso ha scelto le vie legali contro il proprio datore di lavoro, ovvero il Comune di Lipari. Ma in commissione per la valutazione non avrebbe dovuto esserci anche uno psicologo? Spero che dal Comune vengano rese pubbliche le relative schede d'indennità di risultato per dissipare ogni dubbio o credenza popolare perché in questo mondo si vede sempre più l'importanza del fattore C... Nel rinnovare gli auguri di una buona estate la gente vede che quando si vuole i soldi ci sono.
Lettera firmata
Caro lettore, solo per completezza d'informazione: parlando con un ex dirigente ministeriale mi ha riferito che gli importi di quelle indennità di posizione vanno bene per le grandi città, non per un Comune di 10 mila abitanti come Lipari. Buona estate dal Sole sempre libero delle Eolie e Buon Notiziario. (bl)
di Chiristine Berart
Ma chi dovrebbe vegliare sulla legalità di queste indennita? Dal commento si intravede che non sarebbero legali per un Comune della taglia di Lipari... e se per caso fossero state distribuite ma chi deve controllare la legalità di quello che si fa al Comune?
IL MEA CULPA PER GLI ERRORI
Approvazione contrattazione decentrata area dirigenza Delibera G.M. n ° 60 del 11/05/2017 - determinazione pesatura indennità di posizione e di risultato settori 1,2,3,4.Rettifica.
IL PUNTO E VIRGOLA
Amministrare la cosa pubblica è sempre più difficile. Al Comune di Lipari le belle parole che imbottiscono i discorsi non mancano mai e danno un ottimo sapore a chi gusta e gode la macchina comunale. Fra il saper chi comanda o chi governa c'è il mare di mezzo. Ne quello di sopra e neanche quello di sotto. "A varca o sciutto" è il concetto chiave che si tramanda da amministrazione ad amministrazione. Non esistono i buoni e i cattivi, politicamente esistono i numeri e i fatti, i numeri che si trovano come i soldi che si trovano e quando si trovano si può intuire dove devono andare e a chi. Poi per cosa (se c'è tempo).
NOTIZIARIOEOLIE 18 APRILE 2018
"Lipari&Comune, "La liquidità? Un suicidio assistito..."
Trovo molto interessante leggere ogni tre mesi la relazione stilata dal Ragioniere Generale del Comune di Lipari sul controllo degli equilibri finanziari.
In forza del Dlgs 267/2000, è stata attribuito al Responsabile del Servizio Finanziario la direzione ed il coordinamento delle attività di controllo degli equilibri finanziari, mediante la vigilanza dell'organo di revisione; tra i vari incombenti, il Decreto ha stabilito che tale controllo sia esteso anche alla valutazione degli effetti che si determinano per il bilancio finanziario dell'ente in relazione all'andamento economico-finanziario degli organismi gestionali esterni.
La relazione del IV Trimestre 2017, pubblicata sull'albo pretorio in data 28/02/2018, ricalca esattamente quella del precedente trimestre e, probabilmente, quelle relative a tutto l'anno 2017. Nel leggere tali relazioni mi fa sorridere il termine molto caro utilizzato dal Ragioniere Generale nel definire lo stato di liquidità del Comune di Lipari una "sorta di suicidio assistito"; lo Stesso evidenzia il peggioramento dello stato di liquidità del Comune ... utilizzando le Sue parole "si spende senza introitare".
Sono anni che i diversi organi comunali rimarcano l'inefficienza del servizio idrico (servizio che comporta un esborso di Euro 2.300.000), l'inefficienza del servizio riscossione etc etc ... ma passano i trimestri e anche gli anni e NULLA cambia.
In compenso il Dott. Subba rimarca sempre le sue raccomandazioni:
"se perdura lo stato di cose sopra evidenziato a breve l'ente si troverà impossibilitato a fronteggiare anche i pagamenti correnti, compresi gli emolumenti stipendiali".
Allora.. qualcosa non mi torna..... siccome lo stato delle cose permane di trimestre in trimestre, tutte queste raccomandazioni sono dei veri e propri rischi oppure stiamo alzando solamente un polverone? Ribadisco: la relazione trimestrale sul controllo degli equilibri finanziari è sempre la stessa da tempo!!!!
Non condivido con il Ragioniere Generale l'affermazione che una massiccia azione dell'evasione determina in periodi di crisi economica inevitabili conflitti sociali ( si accertano non solo i furbi ma anche i deboli ovvero quelli che non pagano non perché non vogliono pagare ma perché non possono..) poiché l'articolo 53 della Costituzione della Repubblica Italiana recita: "Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva".
Pertanto, Tutti coloro che non adempiono agli oneri entrano in contrasto con i principi costituzionali e, a mio dire, per questo motivo vannoperseguiti e puniti; il tutto inoltre nel rispetto del principio di equità!!!!
Per concludere .. nelle competenze del Ragioniere Generale rientra la verifica dell'andamento della gestione degli organismi gestionali esterni, in relazione ad eventuali situazioni di criticità che possano comportare effetti negativi a carico del bilancio dell'Ente.
A pagina 8 della sua relazione il Dott. Subba rileva le misure correttive fatte proprie dalla Giunta e dal Consiglio Comunale ... Ma queste sono state applicate? Lo stesso ha gli strumenti per effettuare le sue verifiche?
---Concludiamo questa analisi sul rendiconto del 2014 anche rispetto ai rilievi contenuti nella deliberazione della Corte dei Conti n.298/2016/PRSP, auspicando di non dover leggere in futuro altre simili osservazioni.
Il quadro generale della situazione finanziaria dell’Ente e della gestione amministrativa vengono racchiuse in queste poche righe dal giudice contabile:
“La complessità della situazione riscontrata evidenzia – allo stato degli atti e nonostante le misure programmate – la presenza di anomalie amministrativo-contabili che, come esplicitato in motivazione, potrebbero pregiudicare gli equilibri del Comune. Pertanto, l’Amministrazione è invitata ad attenersi a quanto già prospettato nella presente deliberazione, adottando le opportune misure correttive”.
Quindi qualcuno dovrebbe riflettere sul significato di:
- Presenza di anomalie amministrativo-contabili, che potrebbero pregiudicare gli equilibri del Comune;
- Il continuo richiamo ad una corretta programmazione e sana gestione finanziaria;
- Il richiamo su un maggiore impegno amministrativo e idonea capacità organizzativa;
- La raccomandazione sull’adozione delle opportune misure correttive.
In sintesi, le criticità più rilevanti sollevate sono:
- Quantificazione dell’apposito fondo svalutazione crediti e riaccertamento ordinario dei residui attivi;
- Riaccertamento straordinario, in quanto in passato l’applicazione di nuovi criteri ha portato all’emersione del disavanzo;
- Quantificazione dello stato del contenzioso e delle passività latenti (vedi relazione contenzioso);
- Attività di accertamento tributario e solerte attività della riscossione dei tributi;
- Contenimento dei debiti fuori bilancio;
- Mancato allineamento di crediti e debiti con la società partecipate;
- Gestione delle Società Partecipate poco diligente e negligenza dei soci nell’esercizio dei loro diritti.
Poi se riuscite a risolvere una volta per tutte anche la gestione dell’idrico ed il sistema di riscossione di questo tributo vi saremo grati, così come un maggior controllo sulla gestione dei rifiuti sia con riferimento al passato che al futuro.
IL COMMENTO
di Daniele Sequenzia*
Caro Direttore, è sconfortante leggere quanto acutamente precisa il Dott. Angelo Sidoti in merito alla gestione finanziaria del Comune di Lipari. Mi auguro vivamente che nella prossima tornata amministrativa si sappia cogliere in tempo le necessarie azioni.
*Dottore commercialista in Torino
Il nostro venerdì è di buono housepiclo! Venerdi' ti aspettiamo alla latteria 581 con il Dj Giammy! Prenota la tua apericena 15 E buffet libero + 1 drink chiamando 3336655938! Risotto pancetta e funghi, gnocchi alla sorrentina, peperonota messinese, caponata, involtini di zucchine, insalata di mare, moderne tradizioni. Lipari - Isole Eolie
Ultima puntata “partecipate”; quale fine migliore prima del riepilogo finale.
La Corte dei Conti al punto 12 rileva che:
- a)La mancanza di certificazione e di allineamento crediti e debiti con gli organismi dei Comune;
- Riscontro del Comune: la mancanza di certificazione e allineamento è dovuta esclusivamente agli organismi partecipati, che non forniscono riscontro ai continui solleciti dell’Ente;
- Osservazione: ma perché l’Ente non procede alla sostituzione degli organi societari riscontrando le loro inadempienze?
- b)La Corte ha rilevato che il piano di razionalizzazione degli organismi partecipati del 2014 risultava sprovvisto della relazione tecnica;
- Riscontro del Comune: il Sindaco ha trasmesso una relazione contenente maggiori informazioni sulle partecipate; non sono tuttavia esposti i motivi del mantenimento delle partecipazioni nelle società che presentano perdite;
- Osservazione: la relazione risulta essere incompleta e forse questa attività andrebbe effettuata da un soggetto indipendente;
- c)Le perdite della Lipari Porto Spa;
- Riscontro del Comune: le perdite della Lipari Porto Spa non hanno refluenze sul patrimonio dell’Ente, che partecipa alla società soltanto mediante concessione in uso degli immobili;
- Osservazione: era il caso di specificare che il patrimonio dell’Ente può essere messo a rischio solo in presenza di perdite superiore a 1milione (impegno assunto dalla Condotte Acque Spa in fase di costituzione) e/o da eventuali rischi di natura legale derivanti dal mancato avvio dell’iniziativa, ove si riscontrassero responsabilità da parte dell’Ente.
- d)Chiarimenti sulla SAE, società per la costituzione e la gestione dell’aeroporto delle Eolie;
- Riscontro del Comune: per la SAE la partecipazione è parti allo 0,16%, sicché il comune non ha la possibilità di determinare lo stato di liquidazione della società;
- Osservazione: era il caso di sottolineare che la partecipazione non è rilevante. L’Ente, comunque, dovrebbe procedere a richiedere la messa in liquidazione della società nelle prossime riunioni assembleari anche se possiede una partecipazione minoritaria;
In conclusione: il modo di gestire le partecipate nel maggiore comune Eoliano viene specificato nelle osservazioni conclusive del giudice contabile:
“la mancanza di allineamento contabile con gli organismi partecipati, infine, è indicativa di una gestione poco diligente di tali organismi e di una certa negligenza dei soci nell’esercizio dei loro diritti”.
Di conseguenza bisogna evidenziare queste due criticità:
- 1)UNA GESTIONE POCO DILIGENTE;
- 2)UNA CERTA NEGLIGENZA DEI SOCI;
Da anni le AZIONI tardano ad arrivare; avremo forse degli aggiornamenti nell’approvazione del prossimo rendiconto 2016?
8' PUNTATA
Con questa nota non penso proprio di fare un torto a un amico. Il punto 11) della delibera della Corte dei Conti mette in risalto l’operato dell’organo di revisione comunale (l’amico Roberto Piemonte) e cita testualmente:
“L’Organo di Revisione, nella relazione allegata al rendiconto del 2014, ha rilevato irregolarità e anomalie”.
Vediamo nel dettaglio i rilievi riscontrati dal Revisore Unico affiancando agli stessi alcune riflessioni:
- Difficoltà nell’acquisizione delle attestazioni sulla presenza di debiti fuori di bilancio; osservazione: ma le attestazioni non vengono rese dai funzionari/dirigenti dei singoli servizi comunali?
- Assenza di monitoraggio sul contenzioso; osservazione: il Comune deduce di avere inviato al Revisore la nota ma lo stesso dichiara di non averla ricevuta o assente (?).
- Notevole consistenza dei debiti fuori bilancio e carenza della programmazione finanziaria; osservazione: non solo il Giudice Contabile ben sette volte rimarca la mancanza di una attenta programmazione finanziaria ma anche il Revisore ci aggiunge anche la sua e siamo a otto. Pertanto, riscontrato il problema di base dell’Ente la soluzione tarda a venire e si ripete.
- Lentezza delle procedure di liquidazione di Eolie Servizi Spa e di ATO ME 5 Eolie Spa; osservazione: stiamo parlando di alcune partecipate poste in liquidazione da anni. La prima in liquidazione dal 2003 con capitale dei soci pubblici e privati quasi interamente azzerato per perdite, mentre la seconda in liquidazione dal 2011, società che in passato maturava utili sulla prestazione di un servizio pubblico.
- Presenza di Società con notevoli perdite Sviluppo Eolie Srl e Leader II Eolie società consortile a.r.l.; osservazione: partecipate con patrimonio netto negativo da anni. Ma alla fine chi ripianerà le perdite tra applicazione del TUEL o del Codice Civile?
- Mancata approvazione dei bilanci di Ecosviluppo Eolie società consortile a.r.l. e di S.A.E. Società per la Costruzione e la gestione dell’Aeroporto delle Eolie; osservazione: la prima è stata posta finalmente in liquidazione e/o scioglimento, mentre la seconda società sconosciuta al Comune fino a 6 anni fa quando il sottoscritto richiedeva una semplice visura sul Gruppo Ente Comune di Lipari a Cerved.
- Grave criticità nella gestione del servizio idrico; osservazione: siamo sempre alle solite, ma da quanti anni parliamo dello stesso problema?
In conclusione, alle anomalie riscontrate dal Revisore Unico (Roberto Piemonte) “L’Ente Comune ha dedotto che le criticità riscontrate dall’organo di revisione sono state già segnalate agli uffici dell’ente e agli organi di governo delle società partecipate; in particolare, i problemi del servizio idrico integrato sono connessi alla cronica carenza di personale.”
La risposta alla deduzione del Comune non tarda ad arrivare e viene subito fornita in modo puntuale dal Giudice Contabile: “La Sezione osserva che le deduzioni del Comune appaiono generiche e che, comunque, non è stato dimostrato il reale superamento delle criticità segnalate dall’organo di revisione”.
Per dirla in breve: le giustificazioni espresse dall’Ente non sono state ritenute esaustive e di certo non hanno eliminato le criticità sollevate.
7' PUNTATA
Il decimo punto contenuto nella delibera della Corte dei Conti n.298/2016/PRSP è quello che desta più preoccupazioni sulla gestione amministrativa dell'Ente.
Il tema riguarda il riaccertamento dei residui (.....); che per effetto di accantonamenti e vincoli, ha determinato un disavanzo di Euro 2.166.712,32.
Deduzione dei Comune: "il disavanzo emerso dal riaccertamento straordinario è correlato all'accantonamento per il fondo crediti di dubbia esigibilità, quantificato in Euro 7.345.000,71, in assenza del quale l'ente avrebbe registrato un avanzo libero".
Valutazione del Collegio: "La Corte osserva che l'esito del riaccertamento straordinario dimostra che per anni il Comune ha inserito in bilancio residui corrispondenti a crediti ormai estinti o prescritti, sicché l'applicazione dei nuovi criteri contabili ha portato all'emersione del disavanzo".
Chiuderei questa analisi di confronto tra deduzione e valutazione del giudice contabile con una frase nota a tutti "meglio tardi che mai". Di conseguenza l'applicazione di nuovi criteri ha fatto emergere il disavanzo di gestione, quindi la causa è di ben altra natura.
Anche in questo punto rileviamo alla fine il solito richiamo del Collegio a "una sana e attenta gestione finanziaria alla quale devono accompagnarsi sia un'accurata programmazione(elemento indispensabile per la pubblica amministrazione ai giorni d'oggi viste le continue riduzioni di fondi nazionali e regionali) sia una diligente attività di accertamento e riscossione dei tributi".
Prossima puntata: Osservazioni Organo di Revisione e Gestione delle Partecipate.
6' PUNTATA
Faccio una breve premessa prima di continuare con la disamina della delibera della Corte dei Conti del 15.11.2016.
Il termine carente “programmazione finanziaria”(nelle diverse sfaccettature), viene rimarcato dal Giudice Contabile ben sette (7) volte.
Quindi che ci sia un problema alla base che deve essere risolto mi sembra più che evidente!! Infatti, in conclusione il Collegio invita l’amministrazione ad adottare le opportune misure correttive. A proposito sono state già individuate?
I due punti della delibera che andremo ad analizzare oggi sono prettamente tecnici. Vediamo però di mettere in evidenza alcuni aspetti in modo che siano comprensibili a tutti.
Il punto 8) si sofferma sull’ammontare dei residui attivi (crediti dell’Ente) e dei residui passivi (debiti dell’Ente).
Vi ricordo che stiamo analizzando dati relativi al rendiconto del 2014. Il Totale dei residui attivi ammonta a Euro 27.979.138 (antecedenti al 2010 il 23%), mentre i residui passivi Euro 36.366.976 (antecedenti al 2010 bel il 52%).
Deduzione del Comune: “la conseguente preclusione della spesa ha determinato un cospicuo ammontare di residui passivi”.
Valutazione del Collegio: “l’Ente dovrà svolgere con solerzia l’attività di riaccertamento ordinario dei residui”. Inoltre, ribadisce il solito concetto, “L’Ente dovrà effettuare una puntuale programmazione finanziariasia per ridurre l’esposizione debitoria sia per realizzare spese di investimento nel rispetto dei limiti di finanza pubblica”.
Il punto 9) fa emergere due criticità: a) la mancata verifica degli effettivi fabbisogni del personale b) la mancata ricognizione del personale ai sensi dellart.33 Dlgs 165/2001.
Deduzione del Comune: “l’Ente non ha presentato situazioni di eccedenza di personale vedi delibera di Giunta del 29.11.2012 n.97”
Valutazione del Collegio: “l’Ente deve effettuare con cadenza annuale il monitoraggio del personale, al fine di accertare eventuali sovrannumeri o eccedenze”, inoltre, “deve prestare attenzione al dimensionamento delle risorse umane, al fine di assicurare l’efficienza dell’apparato amministrativo e l’equilibrio finanziario”.
Per concludere sul punto 9): se la nota del Comune riporta la data dell’11.11.2016 e l’ultima delibera di Giunta risale al 29.11.2012, si deduce che questa attività viene eseguita dopo anni e non annualmente.
5' PUNTATA
Il prossimo punto riguarda la gestione del contenzioso del nostro Comune. In via preliminare bisogna precisare che la maggior parte dei rilievi che stiamo analizzando in questi giorni scaturiscono dalla relazione resa dall’Organo di Revisione Contabile del Comune di Lipari sul rendiconto del 2014.
Anche sul punto 7) della deliberazione n.298/2016/PRSP si rilevano pareri contrastanti tra amministrazione pubblica e gli organi di controllo.
Rilievo: “Occorrono informazioni specifiche sul contenzioso e sulle passività potenziali; a tal proposito, l’organo di revisione ha riferito che il competente dirigente, sebbene interpellato, non gli ha trasmesso i dati necessari”.
Deduzione del Comune: “Il Comune ha dedotto di aver inviato al Revisore una dettagliata nota sul contenzioso, che è allegata alla memoria, e ha precisato che è molto difficile quantificare le passività potenziali che possono scaturire dalle controversie giudiziarie”.
Quindi, il Revisore comunica una mancanza e il Comune invece afferma di aver provveduto. Con molta probabilità stiamo parlano di tempistiche diverse.
Il Giudice contabile, invece, ribadisce che l’attività di ricognizione delle passività potenziali su base di stima deve essere espletata con puntualità.
Ma a quanto ammonta il rischio da contenzioso o passività potenziali/latenti del Comune? Quali sono i modelli di stima applicati dall’Amministrazione nel determinare il valore del rischio? Chi è il soggetto interno/esterno deputato alla valutazione del rischio (nel caso di soggetto esterno lo stesso dovrebbe mantenere la caratteristica di indipendenza nello svolgimento di questo incarico)? Quali sono le cause che determinano difficoltà per l’Ente di quantificare le passività potenziali?
Aggiungo al di fuori dei rilievi già esposti. Viene effettuata una valutazione di costi/benefici prima dell’avvio di un giudizio da parte dell’Ente?!
----4' PUNTATA
Continuiamo nell’analisi delle criticità presenti nel nostro Comune e riportate nella delibera della Corte dei Conti di fine 2016.
Al settimo punto il giudice contabile si sofferma sul tema dei “debiti fuori bilancio”:
“in merito ai debiti fuori bilancio ne sono stati riconosciuti un totale di euro 656.623 (………), mentre i debiti fuori bilancio da riconoscere ancora alla fine del 2014 ammontavano ad euro 650.647”.
Motivazione dell’Amministrazione riportata in memoria difensiva: “i debiti fuori bilancio sono stati regolarmente finanziati e riguardano soprattuttosentenze che hanno definito contenziosi avviati molti anni fa”.
Rilievo della Corte dei Conti: Il Collegio constata la notevole mole di debiti fuori bilancio, di cui solo una parte è stata riconosciuta (…..) in conseguenza di sentenze di condanna, mentre una parte cospicua si riferisce a debiti (……) per l’acquisto di beni o servizi senza previo impegno di spesa.
In parole spicciole: mentre il Comune precisa che i debiti fuori bilancio si riferiscono “soprattutto” a contenziosi avviati in anni precedenti, la Corte dei Conti rappresenta un’altra realtà ovvero che una “cospicua” parte di riferisce ad ’acquisto di beni o servizi senza previo impegno di spesa.
Ma sono proprio quest’ultima fattispecie di debiti fuori bilancio (per acquisto di beni o servizi senza previo impegno di spesa) che determinano una carente programmazione finanziaria con ricadute negative sul versante gestionale.
Infatti, nello stesso provvedimento il Giudice contabile aveva già richiamato l’ente (rilievo punto 2 della delibera) ad attuare una corretta programmazione e una sana gestione finanziaria.
Le domande che ci poniamo sono sempre le stesse: quali fattori determinano le carenze effettive del sistema di gestione dell’amministrazione del ns. Comune? Purtroppo, le azioni correttive avviate in questi anni dall’amministrazione esempio costituzione di una Commissione Speciale cosi come previsto dal Regolamento Comunale non ha prodotto alcun risultato positivo e forse non si è mai riunita.
3' PUNTATA
Dal contenuto della delibera della Corte dei Conti possiamo rilevare il metodo con cui viene gestito il nostro Comune nonché le criticità che emergono dalle valutazioni effettuate dai giudici contabili.
Da anni leggo gli atti deliberativi dell'ente e delle società da esso partecipate e, purtroppo, non rilevo miglioramenti significativi anzi molte volte i rilievi sono sempre ripetitivi.
L'aspetto organizzativo di un Ente, privato o pubblico, risulta oggi essere l'aspetto più strategico da gestire. Da esso discendono, ruoli responsabilità e analisi dei processi interni efficienza nella programmazione e quindi elevata possibilità di raggiungere risultati positivi.
Fatta questa breve premessa, continuiamo ad analizzare il contenuto della deliberazione della Corte dei Conti al rendiconto del 2014 emessa in data 15/11/2016.
I prossimi 3 punti li riunisco in unico commento, essendo gli stessi di carattere tecnico, e, mi limiterò a richiamare esclusivamente i titoli e le motivazioni del giudice contabile.
Ecco i prossimi 3 motivi:
- Il saldo negativo di parte del capitale;
Rilievo: "L'ente deve comunque impegnarsi per assicurare il rispetto degli equilibri di bilancio".
Ci sono due precisazioni su questo punto molto importanti:
1) Il richiamo all'art.81 della Costituzione dove l'amministrazione pubblica viene invitata a rispettare questo articolo ("Lo Stato assicura l'equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico").
2) Viene precisato che le deduzioni rappresentate dall'Ente "non sono peraltro accompagnate da idonea documentazione"... Questa carenza risulta essere più sostanziale;
- In merito ai flussi di cassa si rileva un fondo cassa finale quasi interamente vincolato;
Rilievo: "Una più attenta programmazione finanziaria e una più elevata percentuale di riscossione delle entrate avrebbero poi permesso maggiore disponibilità per effettuate spese assistite da finanziamenti con vincolo di destinazione, cosi da non incorrere nei limiti imposti dal patto di stabilità".
Anche in questo punto ci sono alcune riflessioni da fare:
1) Una più attenta programmazione finanziaria .... Questa precisazione fa emergere la presenza di elementi che possono/devono essere migliorati;
2) Elevare la percentuale di riscossione delle Entrate .... Su questo tema sappiamo che l'Ente è in forte ritardo (Es. Idrico e continuo ricorso ad anticipazioni). Ricordo una delibera di qualche anno fa dove veniva fissato un parametro per l'incremento delle entrate nella misura dell'1%. Di sicuro bisogna alzare l'asticina del volume delle riscossioni.
- Vi è una significativa divergenza tra entrate e spese aventi carattere non ripetitivo (presenza di oneri straordinari)
Rilievo: "L'attenta programmazione finanziaria e una più elevata percentuale di riscossione avrebbero consentito di evitare tale criticità".
Insomma ci viene indicato cosa fare per smarcare queste criticità ma non si riesce a venire fuori da questa situazione. Per quale motivo!!!!!!?
2' PUNTATA
Andiamo al secondo motivo contenuto nel provvedimento della Corte dei Conti del 2016:
Superamento delle soglie fissate dai parametri di cui al D.M. 18/02/2013, peraltro più volte rilevati dal Ragioniere Generale come da ultima sua relazione del 15/11/2017 relativa alla verifica degli equilibri finanziari del III Trimestre 2017 (Delibera di Giunta del 06/12/2017).
Non mi soffermerò sui singoli parametri ma soltanto sulle motivazioni espresse dall'Amministrazione.
"Il Comune in memoria non ha contestato la criticità", di conseguenza conferma l'esistenza di alcune inefficienze rappresentate dai seguenti motivi/spiegazioni (direi ormai note da tempo):
1) Ritardo degli incassi per ICI – IMU e Tarsu e per proventi del servizio idrico integrato (da relazione periodica del Rag. Generale 15/11/2017 "il servizio idrico continua ad avere difficoltà per le proprie riscossioni);
2) Superamento della soglia del parametro relativo ai volumi dei residui passivi dettato dalle partite impegnate in prossimità della fine di ogni esercizio e al prelievo dello Stato sugli incassi IMU
3) Incremento procedimenti di esecuzione forzata
4) Consistenza debiti fuori bilancio
Queste le osservazioni del Sezione Controllo:
"Il Comune è tenuto ha espletare in maniera puntuale le attività di accertamento tributario e a procedere in modo solerte alla riscossione coattiva". Inoltre, ha l'obbligo (non facoltà) di vigilare sull'efficienza e sulla tempestività del recupero crediti.
"E' necessario assicurare la tempestività dei pagamenti, al fine di evitare procedure di esecuzione forzata, che comportano per l'amministrazione un significativo aggravio di costi per spese legali e interessi"
"Occorre contenere il fenomeno dei debiti fuori bilancio".
Certo che richiamare tra le motivazioni il prelievo dello Stato per l'IMU, che non è esclusiva del Comune di Lipari bensì di tutti i Comuni d'Italia, mi sembra molto riduttivo. Inoltre, il persistere di queste osservazioni è facilmente riscontrabile dalle stesse relazioni del Ragioniere Generale, che forse dovrebbe utilizzare termini più tecnici che politici per rappresentare lo stato di fatto della situazione finanziaria dell'Ente anziché "suicidio assistito in termini di gestione di cassa".
1' PUNTATA
Qualche consigliere comunale durante la discussione in aula dell'approvazione del rendiconto del Comune di Lipari ha fatto un breve accenno su un deliberato della Corte dei Conti del 2016 la n. 298/2016/PRSP.
La Corte dei Conti a seguito di memorie depositate dall'Amministrazione in data 11.11.2016, riepilogava in n.12 punti le proprie valutazioni.
Soffermiamoci oggi sul primo punto.
1) il ritardo nell'approvazione del rendiconto rispetto al termine di legge.
Deduzione (giustificazione) del Comune: "il ritardo nell'approvazione del rendiconto è derivato dalla mancata tempestiva ricezione delle schede di riaccertamento dei residui da parte dei diversi responsabili di settore e, sopratutto dalle difficoltà interpretative connesse alla nuova normativa contabile".
Valutazione (parere) della Corte: "i termini sono fissati dalla legge e non sono derogabili da mere situazioni ostative di fatto, che richiedono maggiore impegno amministrativo e idonea capacità organizzativa".
I termini utilizzati dal giudice contabile sono molto esaustivi:
- termini fissati dalla legge inderogabili;
- maggiore impegno amministrativo dell'Ente;
- idonea capacità organizzativa.
Direi che le giustificazioni rappresentate dall'Ente siano state rigettate dalla Corte anzi abbiano messo in evidenza alcune criticità/carenze che la stessa organizzazione pubblica si trascina da anni.
---Eolie Servizi Spa la Società mista del Comune di Lipari che ha registrato più perdite di tutte le partecipate, a seguire Sviluppo Eolie Srl (tralasciando Lipari Porto Spa).
Alcuni dati:
- Perdite maturate di circa 900mila Euro (quota pertinenza Comune di Lipari 500 mila Euro);
- Partecipazione in Eolie Acquedotti in liquidazione di 26mila Euro, il cui valore "forse" sarà recuperato; diversamente rappresenta un'ulteriore perdita;
- Crediti e Debiti che forse riusciranno a compensare; diversamente rappresenta un ulteriore rischio.
Domanda: chi dovrebbe rifinanziare la società? Il Comune?
---Alla cortese attenzione del Sindaco Marco Giorgianni
Oggetto: Realizzazione del programma di riqualificazione e recupero sostenibile delle aree di cava dell'Isola di Lipari.
Egregi Tutti,
la presente relazione è da ritenersi un'integrazione di quelle redatte nelle date 08.02.16, 26.03.16, 18.06.16 e 17.01.17 – trasmesse queste a mezzo email al Sindaco del Comune di Lipari e, per conoscenza, agli organi di stampa del territorio – al fine di rendere pubbliche le attività condotte dal Consulente Volontario, Dott. Angelo Sidoti, sul tema dello "Sviluppo e della gestione dell'Accordo per la realizzazione del programma di riqualificazione e recupero sostenibile delle aree di cava site nell'isola di Lipari".
Nell'espletamento del mandato ricevuto, il cui termine è scaduto in data 12.06.17, il Sottoscritto ha interloquito con la struttura comunale – nella persona di funzionari e di dirigenti - con Enti e Organizzazioni del Territorio, con la Curatela Fallimentare e, infine, con importanti Atenei Universitari, sia italiani che esteri, Centri di Ricerca e Ordini Professionali.
Dopo una prima attività di ricognizione, sono state intraprese importanti relazioni con il sistema Universitario e con strutture private; si è ritenuto opportuno richiedere il supporto di tali Enti poiché gli stessi possiedono cognizioni e strumenti in grado di fornire un valido supporto all'Amministrazione, aiutandola e supportandola nell'individuazione di idee progettuali da sviluppare nell'area oggetto di intervento.
In particolare, gli Atenei coinvolti sono i seguenti:
- Unesco Chair SITI, Cattedra Unesco, del Politecnico di Torino, convenzione del 25.10.16;
- Politecnico di Milano Dipartimento di Architettura e Studi Urbani DASTU e Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni AUIC, convenzione del 03.11.16;
- Dipartimento di Management della Facoltà di Economia, convenzione del 23.12.16.
Con la collaborazione di queste strutture e con l'interesse manifestato da altri soggetti privati loro tramite (esempio: Westminster University di Londra, Chambers University of Göteborg, Urban Future Organization), sono stati organizzati sul Territorio due Workshop sul tema della RiRiconversione delle Cave di Pomice:
- Il primo tenutosi a Lipari dal 19-24 settembre 2016 dal titolo "Future Lights on a Vulcanic Landscape";
- Il secondo avviato a Lipari il 03 novembre 2016 dal titolo "Between the wrinkles of an unexpected glacier – Lipari discovering white pumice quarries." che si concluderà il prossimo mese di ottobre 2017.
Il contenuto dei suddetti Workshop vengono pubblicati sul sito "parcogeominerariopomice.it" – sito creato e gestito dal Consulente Volontario - al fine di rendere pubblico di volta in volta lo svolgimento delle relative attività.
Per quanto riguarda i rapporti con la Curatela della società Pumex Spa, rappresentata dal Prof. Massimo Galletti, questi si sono limitati ad una mera richiesta di accesso alle aree per i sopralluoghi effettuati durante i due Workshop nonché all'attività legale avviata dall'Avv.to Antonio Vitrano del Foro di Messina relativa alle azioni di rivendica e/o restituzione di fabbricati e terreni che sono state proposte tramite due distinte istanze di insinuazione al passivo fallimentare.
Allo stato attuale l'attività di recupero immobiliare dal Fallimento versa in uno stato di stallo stante che il G.D. non ha ancora fissato l'udienza per la trattazione di tutte le istanze tardive di insinuazione al passivo, ivi comprese quelle presentate dal Comune di Lipari.
Sul tema della messa in sicurezza delle aree di cava di Porticello, ho ricevuto in data 16.06.17, dietro mia sollecitazione, copia del verbale redatto in data 11.04.17 presso il Dipartimento di Protezione Civile della Regione Siciliana.
L'amministrazione comunale in occasione di questa riunione veniva rappresentata dall'Avv.to Gaetano Orto.
A conclusione dell'incontro venivano indicate le azioni da intraprendere che di seguito si elencano:
- Intervenire sulla curatela fallimentare;
- Definire cosa occorre in termini economici per
intervenire con un'azione risolutiva;
- Segnalare la problematica e informare opportunamente il Dipartimento Territorio e Ambiente;
- Trasmettere tutte le ordinanze emesse per avere contezza di ciò che già è stato fatto;
- Effettuare una quantificazione dei costi dell'intervento in modo da verificare le ricorse economiche disponibili;
- Verificare il progetto autorizzato dalla Soprintendenza; se vi sono opere strutturali da effettuare e/o se per la regimentazione delle acque viene interessato un corso d'acqua è necessario coinvolgere l'Ufficio Genio Civile in relazione al R.D. 523 sulle opere idrauliche.
Il tema della messa in sicurezza è stato oggetto di studio e di analisi fin dall'inizio del mandato e successivamente approfondito in forma didattica in occasione dei due Workshop. Sono stati stimati tempi di intervento di due anni e costi per la messa in sicurezza definitiva dell'Area di circa 5mln.
Per quanto riguarda le azioni da intraprendere nei confronti della Società Italpomice Spa, è stato conferito incarico all'Avv.to Antonio Vitrano per la valutazione della sussistenza delle condizioni per la dichiarazione di fallimento della stessa società nonché per la predisposizione e proposizione dell'istanza di fallimento, ad oggi non ancora depositata.
Da quanto consta al Sottoscritto, il relativo parere (che conclude con una valutazione di fallibilità della Italpomice Spa) è stato trasmesso all'Amministrazione tramite comunicazione pec del 07.04.17; da tale data il legale è in attesa di ricevere dalla stessa Amministrazione la documentazione attestante le ragioni di credito vantate nei confronti della società.
Sempre per ciò che concerne la Italpomice Spa, il Sottoscritto ha provveduto, in data 16.06.17, a richiedere formalmente all'Ufficio legale del Comune informazioni in merito allo stato del procedimento amministrativo di rilascio del titolo edilizio per la realizzazione di un Complesso turistico-residenziale in località Acquacalda.
All'esito di tale richiesta, l'Ufficio comunale ha provveduto, in data 27.06.17, a trasmettere al Sottoscritto gli atti endoprocedimentali del III° Servizio Urbanistica prot. n. 3147 del 10.02.17 e prot. n. 5597 del 10.03.17, nei quali (pur prendendo atto della decisione assunta in merito dal Tar di Catania) viene esplicitata la persistenza delle ragioni ostative al rilascio della concessione edilizia, in ragione della sua attuale incompatibilità con le prescrizioni dettate dal vigente P.R.G.
Nessuna attività è stata svolta dal sottoscritto sulle materie oggetto di estensione di incarico vedi determina n. 7 del 13.02.17 (Terme di S. Calogero e Cave di Caolino), se non limitata ad una breve attività di ricognizione documentale.
Le attività che si consiglia di affrontare nei prossimi 6 mesi sono le seguenti:
- dare immediato riscontro alle azioni suggerite dal Dipartimento Regionale di Protezione Civile in merito alla messa in sicurezza delle aree di cava:
- definizione di tutte le problematiche riguardanti la Società Italpomice Spa;
- chiusura del Workshop organizzato con la collaborazione del Politecnico di Milano prevista per il mese di Ottobre 2017;
- verifica con gli organi competenti del Sistema di Governo del Sito Unesco Isole Eolie;
- verifica dell'esito dell'Istanza presentata ai sensi della L.77/2006;
- incontri con i portatori di interesse per tracciare linee guida per la redazione di un Piano di Sviluppo Turistico dell'Arcipelago; tale attività, ritenuta necessaria da tutti i Soggetti coinvolti nel progetto fino ad oggi;
- proseguire con le attività di ricognizione del sito delle Terme di S. Calogero e delle Cave di Caolino.
- incontri preliminari finalizzati alla stesura di un Bando Internazionale.
---Ogni tanto dedico un po' di tempo ad effettuare alcune ricerche sul Comune di Lipari. I temi di tali ricerche sono sempre gli stessi, ossia gestione finanziaria dell’Ente e Partecipate.
Per quanto concerne il tema delle Partecipate ho inaspettatamente trovato, in quanto era all’oscuro della sua esistenza, il piano di razionalizzazione delle Stesse redatto in data 28/04/2016. Ritengo che tale piano dovrà essere riaggiornato interamente, magari con qualche specifica maggiore, ma di tale aspetto si parlerà più avanti.
Sul tema Corte dei Conti, invece, ho letto una sentenza interessante, la n.3/2017 del 05.01.2017, le cui Parti in causa erano la TRIBUTI ITALIA SPA ed il Comune di LIPARI.
Ho sempre detto che l’argomento della riscossione andrebbe monitorato e presidiato con più attenzione visto il continuo ricorrere ad anticipazioni, alla pessima percentuale di incasso dei tributi, alle questioni del contenzioso, dell’elusione e dell’evasione.
Vi rappresento solo in sintesi la questione TRIBUTI ITALIA SPA. La G.d.F. di Genova nel 2010 accertava l’omesso riversamento ai Comuni Siciliani di una somma complessiva di Euro 17.765.252,50; di tale somma complessiva la quota del Comune di Lipari ammontava ad Euro 279.346,10 oltre interessi e spese.
Per quanto attiene in particolare il Comune di Lipari, veniva riscontrato che la Ausonia Servizi Tributi Spa - poi San Giorgio Spa, ora Tributi Spa - aveva ottenuto in concessione i servizi per l’accertamento e la riscossione della TOSAP, dell’imposta di pubblicità e dei diritti sulle pubbliche affissioni. In tale occasione, veniva altresì rilevato che il medesimo Comune non aveva riversato nelle casse comunali, per gli anni 2008 e 2009, la somma complessiva di Euro 279.346,10.
Tale era la motivazione per la quale furono avviati gli accertamenti da parte della Procura Contabile, necessari per accertare eventuali responsabilità.
La controversia viene definita con l’emissione di una sentenza di condanna della Società TRIBUTI ITALIA SPA, in amministrazione straordinaria, al pagamento in favore del Comune di Lipari delle somme di Euro 278.692,10 oltre interessi e spese.
In vista di quanto avvenuto a suo tempo, mi auspico che nel prossimo futuro - spero però non molto lontano - si prendano le dovute precauzioni nell’affido all’esterno della gestione della riscossione, ossia che si opti per l’incasso esclusivo diretto da parte dell’Ente ed al riversamento al soggetto deputato alla riscossione dei propri compensi con cadenza mensile. Si dovrebbe, a mio parere, valutare anche l’ipotesi di conferire delega all’incasso al concessionario, previo rilascio di una garanzia fideiussoria escutibile a prima richiesta di un importo pari ad almeno due volte il valore medio mensile dei tributi comunali (ma per sicurezza opterei sempre sull’incasso diretto del Comune).
In ultimo, faccio presente che è obbligo prestare molta attenzione agli obblighi di riversamento di “tutte” le tipologie di tributi nelle casse dell’Ente, soprattutto quando questa attività è demandata a soggetti esterni all’Ente.
---Molte volte dal confronto dei risultati economici di aziende che appartengono allo stesso settore emergono diversi modelli di gestione. Prendiamo ad esempio i quattro Comuni Eoliani e l’analisi delle principali spese dal bilancio preventivo del 2015 (unico dato al momento comparabile): Costo del personale incidenza sul totale delle spese correnti: - Comune di Leni 41% - Comune di Malfa 39% - Comune di S. Marina Salina 23% - Comune di Lipari 22% Con molta probabilità nei Comuni più piccoli i servizi vengono prestati prevalentemente da personale diretto che da soggetti esterni da qui la percentuale più elevata rispetto al Comune di Lipari. Il dato però di S. Marina risulta non essere in linea con quelli degli altri due Comuni dell’Isola di Salina.
Costo dei servizi incidenza sul totale delle spese correnti: - Comune di Lipari 64% - Comune di Malfa 42% - Comune di S. Marina Salina 39% - Comune di Lenii 26% Il Comune di Lipari tra costi per servizi e personale registra una incidenza sul totale delle spese correnti dell’86%, con circa Euro 7,3 mln nelle funzioni riguardanti la gestione del territorio e dell'ambiente (il 41% delle spese correnti). E’ inutile ripetere che la riduzione di questa voce di costo potrebbe portare grossi benefici al bilancio comunale.
Ultimo dato: su entrate stimate per sanzioni amministrative pecuniarie per violazioni al codice della strada di Euro 120.000 (circa 10 euro ad abitante residente e 20 euro a nucleo familiare … come per dire tutti bravi ragazzi a Lipari) solo Euro 15.000 vengono destinati a investimenti. In conclusione: non appena approvano i dati del 2016 aggiorniamo tutto!! Magari riscontriamo delle novità. Se torturi i numeri abbastanza a lungo, confesseranno qualsiasi cosa (Gregg Easterbrook).
IL PUNTO E VIRGOLA
Salina, la torta del torto
Tutti sanno a memoria che l’isola di Salina é la più verde e la più tranquilla delle Eolie che non si accorgono neanche di possederla. A prima vista! Ma con qualche ventata di valutazione e confrontando la superficie territoriale moltiplicata per il numero di abitanti, il totale esposto é la litigiosità. Il rapporto superficie-abitanti supera di gran lunga l'isola di Lipari. Analizzando una percentuale di liti salta all’occhio come Salina ha scambiato la torta con il torto. Il Tar di Catania spesso mette in mostra questi risultati antieconomici per l’isola-giardino fiorito d’Italia. Sindaci non arrendevoli si appellano pure per le cause dove l’unica certezza é la sconfitta . Vedere per credere. C’é una manica larga nelle liquidazioni dei compensi ai legali a differenza del Comune di Lipari che applica una propria determina con compensi ai minimi. Si sono sentite parcelle, andate in porto per il porto, da 100 mila euro per cause perse (ormeggio a parte). Dalla sera al mattino che ha sempre l’oro in bocca insieme alla torta che ha il sapore del torto. Alla prossima specifica.
---Ricordate alcuni giorni fa avevo pubblicato alcune riflessioni sul tema delle società partecipate del Comune di Lipari, soffermandomi in particolare sulla obbligatorietà di costituzione di un fondo vincolato (richiamato sia dalla relazione sugli equilibri finanziari del Ragioniere Generale come anche dal Revisore Unico).
Ho effettuato una piccola ricerca e dalla deliberazione della Corte dei Conti Sezione delle Autonomie del settembre 2016 riscontro il riferimento normativo.
Il presupposto per la costituzione di un fondo vincolato in caso di perdite reiterate nelle società partecipate è la presenza, nell’ultimo bilancio disponibile, di un risultato di esercizio o un saldo finanziario negativo, non immediatamente ripianato dall’ente partecipante (art. 1, co. 551, l. n. 147/2013) (vedi nota 1)
A regime, l’importo accantonato nel bilancio di previsione sarà equivalente al risultato negativo non immediatamente ripianato, in proporzione alla quota di partecipazione.
In sede di prima applicazione, il legislatore ha previsto un accantonamento crescente per gli anni 2015, 2016 e 2017, distinguendo tra organismi che, nel riportare una perdita nell’ultimo bilancio disponibile, hanno peggiorato i conti e quelli che li hanno migliorati rispetto alla media del triennio precedente (art. 1, co. 552, l. n. 147/2013)28 (vedi nota 2).
Per dirlo in parole brevi: Nel 2018, sulla base delle risultanze ad oggi disponibili relative ai bilanci del 2014, il Comune di Lipari dovrebbe accantonare nel proprio bilancio circa 760 mila Euro al fondo vincolato pari alle perdite maturate di propria pertinenza ed escluso quelle della Società Lipari Porto Spa, in considerazione dell’impegno assunto da Condotte (ripiano delle perdite fino ad Euro 1.000.000).
Ma l’impegno dell’Ente potrebbe essere sicuramente maggiore visto che negli anni 2015-2018 alcune partecipate registreranno ulteriori perdite e Condotte non dovrà più provvedere a ripianare i risultati negativi nella Lipari Porto Spa per conto del Comune, avendo completato l’intero finanziamento di Euro 1.000.000.
Intanto nel prossimo bilancio di previsione del 2016 troveremo la quota di accontamento del 50% al fondo vincolato.!!!
Nota 1)
Con riferimento alla generalità degli organismi, per perdita di esercizio si intende il risultato netto di esercizio di cui all’art. 2425 c.c. (voce 23); valore che prende in considerazione sia la gestione caratteristica sia quella non caratteristica, che comprende le poste finanziarie (interessi, perdite su cambi, svalutazioni di partecipazioni, etc.) e quelle straordinarie (plusvalenze, minusvalenze, etc.), oltre alle imposte. Un diverso criterio è previsto per le società che svolgono servizi pubblici a rete di rilevanza economica, ivi compresa la gestione dei rifiuti. Qui per risultato di esercizio si intende il risultato operativo lordo (MOL), dato dalla differenza tra il valore e il costo della produzione. Si prende, pertanto, in considerazione un risultato parziale della complessa attività societaria, ossia la sola gestione “caratteristica”. Per le società holding e per quelle operative che detengono partecipazioni in altre società, redigendo il bilancio consolidato, è precisato che il risultato di esercizio da prendere in considerazione è quello relativo al bilancio consolidato stesso.
Nota 2)
La prima situazione comprende le ipotesi degli OO.PP. che hanno fatto registrare una perdita dopo precedenti bilanci in utile oppure che hanno riportato un risultato negativo superiore alla media del triennio precedente. In questi casi, la quota da accantonare nel bilancio di previsione 2015 dell’Ente partecipante è pari al 25% del risultato negativo conseguito nell'esercizio precedente dall’organismo. A scorrimento, le quote di accantonamento saranno pari al 50% per il 2016, e al 75% per il 2017, sempre con riferimento alle perdite riportate dall’organismo partecipato nell’esercizio precedente.
---Continuiamo la nostra analisi a puntate sullo Stato Finanziario del nostro Comune cosi come viene rappresentato dal Ragioniere Generale e dal Revisore Unico.
Al verbale sugli equilibri finanziari del III Trimestre dell’annualità 2016 vengono allegati i prospetti relativi agli specifici equilibri previsti per legge.
I parametri sono otto (lettera a,b,c,d,e,f,g,h) e per due di questi (lettera e-f) il risultato è di SQUILIBRIO.
Soffermiamoci oggi brevemente sul controllo relativo all’Equilibrio tra entrate a destinazione vincolata e correlate spese.
Stiamo parlando della tanto discussa imposta di sbarco.
Lo squilibrio di questo parametro è riconducibile al mancato riversamento e/o contabilizzazione di tutti gli incassi dell’anno. Il Ragioniere Generale prevede un rientro di tale parametro negativo a seguito dei flussi turistici e relativi riversamenti delle compagnie di navigazione. Presumo che questo recupero avvenga nel periodo relativo all’ultimo trimestre visto che la situazione contabile al 30/09/2016 è la seguente:
- Entrate al 30/09/2016 Euro 243.900,00
- Spesa al 30/09/2016 Euro 721.529,88
- Squilibrio di Euro (477.629,88) pari a circa il 66% della spesa sostenuta.
A tal proposito il revisore unico invita chi di competenza ad “intervenire, se del caso, tempestivamente, sulle compagnie di navigazione affinché provvedano al riversamento degli incassi nei termini previsti dall’apposito regolamento”. Ovvero entro il quindicesimo giorno del mese successivo?
Gli articoli che richiamano gli obblighi in capo alle compagnie di navigazione (soggetti delegati alla riscossione) sono l’art.7 e 8 del regolamento disponibile al seguente link:
http://www.comunelipari.gov.it/lipari/images/regolamenti/reg_imp_sbarco22072015.pdf
Ricordo agli interessati che sono previste anche delle sanzioni in caso di mancato rispetto di quanto dettato dal regolamento.
---Non ricevendo da mesi notifiche sul monitoraggio dello stato delle partecipate del Comune di Lipari dagli archivi di Cerved (mi risulta che molte società non hanno ancora depositato i bilanci del 2015, ma probabilmente le banche dati da me consultate non sono ancora aggiornate), in data odierna, approfittando della pubblicazione della delibera di Giunta avente per oggetto “Controllo degli equilibri finanziari”, ho dato uno sguardo alla relazione stilata dal Ragioniere Generale e a quella stilata dal Revisore Unico.
I contenuti non riportano nulla di nuovo, ovvero da anni le criticità sono sempre le stesse. Per utilizzare le stesse parole del buon Subba “solo due delle cinque soluzioni prospettate per affrontare il tema della carenza di liquidità dell’Ente si sono concretizzate”.
Rilevo innanzitutto come l’unica assenza rilevata è stata quella dell’Assessore delegato all’area legale e contenzioso, personale, bilancio e finanze, tributi, patrimonio, servizi idrici elettrici e fognari, il quale ricordo non prese parte nemmeno nella precedente riunione nel corso della quale venne approvato il bilancio triennale e vennero discusse la valorizzazione e le alienazioni del patrimonio immobiliare.
La mia precisazione non vuole essere di sicuro un rimprovero, ma a mio parere sarebbe opportuno che gli Assessori partecipino alle riunioni nelle quali vengono trattati temi relativi alla propria delega. Ciò posto, sono sicuro che l’Assessore abbia discusso in precedenza con il Dott. Subba i contenuti della relazione.
Oggi mi soffermerò esclusivamente sul tema delle Società partecipate, visto che da cittadino ho affrontato più volte l’argomento in questi ultimi 4 anni, sulla premessa del Ragioniere Generale “tutte le società partecipate registrano perdite e questo non può non serie preoccupazioni per la salvaguardia degli equilibri economici dell’ente”.
Questa dichiarazione trova le sue fondamenta nell’obbligo dell’Ente di costituire un fondo vincolato sulle perdite maturate dalle partecipate. A questo punto mi domando: a quanto ammonta l’attuale rischio dell’ente per perdita maturate dalle partecipate?
Nel 2014 avevo ipotizzato una stima di circa 700mila euro; stima nella quale era escluso Lipari Porto Spa considerato l’impegno assunto dal Socio Condotte.
Tuttavia, presumo che la stima del fondo non venga calcolata sulla base dei criteri che vengono utilizzati per le Società private. Quindi mi rivolgo al Subba chiedendo a quanto ammonterebbe il fondo stimato nel bilancio di previsione del 2016 (ormai consuntivo) e se le azioni correttive dallo Stesso richiamate sono state poste in atto.
Le seguenti sono invece le note del Revisore Unico sul tema partecipate:
1) definire celermente le procedure di liquidazione in corso. Su questo punto aggiungerei che nel caso in cui l’esito sia negativo si dovranno avviare le procedure obbligatorie previste per legge al manifestarsi dell’impossibilità di soddisfare i creditori. Su tali argomenti è necessario sensibilizzare i Liquidatori ad osservare quanto previsto dalle norme in materia;
2) la riconciliazione dei debiti e dei crediti tra partecipate e Ente. Ritengo che questo secondo punto sia molto delicato, soprattutto se dai controlli scaturissero significative differenze negative.
Mi scuso per l’argomento trattato, che per molti potrebbe apparire noioso, ma ho sempre espresso il mio parere e mi piace continuare a farlo.
Nei prossimi articoli affronteremo altri temi attenzionati dagli organi dell’Ente.
Egregio Direttore, |
come promesso, fornisco risposta alla Sua nota “controcorrenteoliana”.
Prima però ritengo doveroso fare una piccola premessa generale. Da cinque anni scrivo su temi che riguardano la gestione della P.A., analizzando in particolare i risultati economici raggiunti dall’Ente e dalle Sue partecipate.
Nonostante le mie analisi dipartono da “dati oggettivi e ufficiali” nessuna corrente politica, nè di maggioranza nè di opposizione, ha “mai” prestato attenzione ai temi trattati presentando emendamenti o interrogazioni nelle opportune sedi.
Per tale motivo sono giunto alla conclusione di non dedicare ulteriore tempo e denaro per questi approfondimenti, tenuto altresì conto dell’impossibilità di reperire dati aggiornati; gli ultimi dati interamente disponibili riguardano infatti l’anno 2014.
Ciò posto, rispetto a quanto tratto da questa informativa, non mi resta che confermare quanto in precedenza comunicato:
- Perdite maturate complessivamente dalle partecipate Euro 2.421.324;
- Perdite maturate complessivamente dalle partecipate nel 2014 Euro 299.735;
- Perdita di valore maturate complessivamente dalle partecipate Euro 579.838.
La maggior parte delle Società partecipate del nostro Comune sono in fase di liquidazione, anche da diversi anni. Sono tuttora attive la SRR Scrl, sulla quale ho rilasciato diverse informative, e la LIPARI PORTO Spa, sulla quale effettuerò alcune riflessioni qui di seguito, poiché è l’unica società della quale dispongo i dati di bilancio ricavati dal portale “Cerved”.
L’esercizio 2015 della Società Lipari Porto Spa registra una perdita di 47.785 euro; il Patrimonio Netto, di Euro 930.277 diminuito di Euro 69.723 rispetto al Capitale Sociale iniziale di Euro 1.000.000.
Come noto il capitale sociale della Stessa è così formato: Euro 700.000 apporto di denaro della Condotte Acqua Spa ed Euro 300.000 conferiti a fronte di un diritto reale di godimento sugli immobili.
Per dirla in breve, negli ultimi 3 anni, la Società si è “bruciata” Euro 700.000 di risorse in denaro da capitale inziale ed Euro 425.000 sul finanziamento infruttifero gratuito, garantito dalla Condotte D’Acqua Spa a copertura delle perdite.
Tali esborsi corrispondono a compensi distribuiti ad un CDA per circa Euro 600.000, a pagamenti effettuati nei confronti del Socio di Maggioranza per Euro 400.000 e la restante parte per altri investimenti e spese correnti.
Insomma, in base a tali dati, si rileva uno sperpero di quasi Euro 1.200.000 che, sicuramente, non è da imputare all’attuale Amministrazione.
In considerazione di quanto sopra rilevato, appare doveroso trovare, in breve tempo, una soluzione per la LIPARI PORTO SPA al fine di scongiurare che la stessa venga posta in liquidazione, con conseguente avvio di inevitabili azioni legali nei confronti dei Soci della Società.
L’unico suggerimento che lo Scrivente può fornire all’attuale Presidente è quello di affidare anche il controllo contabile ad un Revisore Unico. E’ quantomeno opportuno ridurre e/o azzerare l’onere di Euro 14.200 della Società di Revisione PWC. La spese per compensi a cariche sociali verrebbero ulteriormente ridotte. Tenuto conto che la Società non ha ancora intrapreso la propria attività, allo stato non vi sono volumi che giustificano l’intervento di una società esterna.
IL PUNTO E VIRGOLA
Caro prof. Sidoti,
intanto complimenti per il lavoro svolto. Prima come giornalista (ti abbiamo definito “Il Sole 24 delle Eolie) e oggi come consulente volontario del sindaco di Lipari. Le Tue qualità per l’inserimento tecnico nella macchina comunale erano già state individuate in anteprima anche dal sindaco di Santa Marina Salina.
Con il Tuo commento su un nostro giornaliero “Controcorrenteoliana” i nostri lettori ringraziano e prendono nota che alla politica degli errori ed alla politica della perdita dei soldi pubblici (pagati dagli isolani che solitamente li tirano fuori dalle proprie tasche) non frega niente a nessuno. L’obiettivo di mettere tutto a tacere accomuna maggioranza e minoranza. Anche Tu ti sei stancato. Veramente? Alla prossima. (bl)
---Guardate bene la formazione dei costi e le fonti di copertura contenute nel PEF (Piano Economico Finanziario) della SRR 2015.
Al netto del contributo nave Euro 2.986.507,48
In assenza di contributo (evento prevedibile) Euro 5.046.507,48
Differenza da reperire per copertura del costo del servizio Euro 307.566,88. Chissà se questa somma è stata recuperata dai diversi Consorzi.
Ma facciamo un esempio più semplice. Se non facciamo distinzione di sorta tra cittadini,imprese,artigiani associazioni e consideriamo solo il numero di famiglie o cittadini del nostro comune.
Totale costo Euro 2.986.507,48/12.547 abitanti Costo per abitante Euro 238,02
Totale costo Euro 2.986.507,48/6.344 famiglie Costo per nucleo familiare Euro 470,76.
In caso di mancata erogazione del contributo nave ATTENZIONE i costi procapite si RADDOPPIANO.
INTANTO PAGHIAMO BEN 159MILA EURO/ANNO PER ONERI AMMINISTRATIVI SRR.