di Giovanni Giardina
"Il saggio Toto' vide oltre, il suo non fu un pensiero vago, sempre attuali le sue parole, "ai vertici scialacquano.........Ed io pago!".
Le nostre strade sono al collasso: tra percorsi di guerra fra buche, inadeguate barriere di protezione, lavori in corso, segnaletica carente, fatiscente o inesistente.
Ma dagli automobilisti arrivano 60 miliardi fra tasse, imposte e accise (senza aggiungere le multe), intanto i tagli alla manutenzione aumentano, il rischio sicurezza e la scarsa qualità incide anche sulla economia e sul turismo .
Nonostante ciò , anche per l'anno 2014 i cittadini si sono apprestati a rinnovare il bollo di circolazione, mi sbatterei la testa al muro! Ma dove vanno a finire i soldi delle nostre tasse automobilistiche? In tutto lo stivale e in particolare a Lipari non c'è più una strada che si salva dal degrado. I nostri signori amministratori, quando si decideranno a farci sistemare tutte le strade, ridotte ormai simili al post terremoto dell'Abruzzo? Perchè dobbiamo continuare ad accettare di essere trattati come soggetti solo da spremere? Fino a quando il buon Dio ci assiste, chi pensa ai danni, ai pericoli, agli infortuni che giornalmente sono in agguato?
Tutto questo per le inefficienze, il menefreghismo, l'abbandono della cosa pubblica e di chi ha invece il compito di tutelare e salvaguardare l'incolumità dei poveri cittadini, rimasti ormai senza voce e senza alcuna difesa, ma solo soggetti perseguitati dalle continue tasse, che servono solo per fare campare alcuni, mentre ad altri gli viene negato persino quel minimo ed indispensabile diritto di sopravvivenza.
Diritti & Doveri. Noi cittadini con tutta la crisi in atto ci sforziamo di fare i nostri doveri ma in cambio ci aspettiamo anche i nostri sacrosanti diritti. sanciti dalla Costituzione. Mi sono limitato a commentare solo questo argomento, il resto lo lascio commentare a tutti gli altri miei paesani, che come me, giornalmente continuano a soffrire e a piangere per la sorte di questo paese.
Concludo con augurio di non assistere mai a disgrazie.