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di Gabriele Malvestiti*

Panarea, una perla delle Eolie che ha una unica spiaggia da poter sfruttare per il turismo. Questo spazio avrebbe dovuto essere libero ma, a seguito di una concessione del demanio questa preziosa spiaggia è oggetto di speculazione da parte di un presunto gestore. Perché presunto? Semplicemente perché sette anni fa venne fatta un'asta su base pubblica che vide prevalere Maria Pia Cappelli che fece a suo tempo una offerta superiore a quella degli altri concorrenti. La spiaggia, in base all'asta, doveva essere utilizzata l'anno stesso della gara ma, in realtà, la situazione è stata comp0letamente disattesa. Per sei anni è rimasta senza alcun tipo di attività e quindi , in quel periodo , lo stato italiano ha perso i soldi dovuti in base alla gara stabilita che era di 18.000 euro all'anno. Solo al settimo anno, e precisamente nell'agosto 2015, i gestori hanno cominciato l'attività in adempiendo inoltre alla stessa concessione prevista sulla base di 70 metri quadri che invece vengono utilizzati come deposito.

Lettini e ombrellini quindi vengono collocati lungo tutta la battigia compiendo di fatto una violazione ben visibile. Tutto questo, ovviamente, è stato evidenziato alle autorità competenti da parte degli altri partecipanti all'asta che hanno rilevato un mancato rispetto delle regole stabilite. La concessione infatti era valida per sei anni e , visto che non c'era stato alcun tipo di utilizzo, avrebbe dovuto decadere per inadempienza. Di conseguenza il demanio, in base alla legge, doveva assegnare al secondo arrivato la concessione o a seguire agli altri qualora il secondo avesse rinunciato. Tutto questo, ovviamente ha finito per penalizzare oltre che ai diretti interessati, anche i turisti perché la spiaggia è piccola e non doveva evidentemente essere data in concessione. In mancanza di una regolamentazione certa, la richiesta, in base anche alle esigenze dell'utenza, è quella di non rimanere in una situazione di monopolio in chiaro contrasto con le normative regionali che dicono chiaramente l'esatto contrario.

Questa situazione, alla vigilia del clou della stagione turistica, deve essere assolutamente normalizzata per evitare che si vengano a creare delle situazione che poi finirebbero per penalizzare notevolmente il turista che non avendo possibilità di scelta, si vedrebbe costretto a sottostare al "balzello" imposto dall'attuale situazione chiaramente fuori dalle regole. Non sarebbe male, quindi che le autorità preposte (in questo caso la capitaneria di porto di Lipari ed i carabinieri) cominciassero a farsi carico del problema andando a verificare direttamente se la gestione attuale è in regola o se ci sono delle irregolarità palesi spesso peraltro denunciate alle stesse autorità ed inspiegabilmente disattese. Perché di questa situazione? Difficile saperlo ma altrettanto facile, onde dissipare ogni dubbio di trasparenza, sarebbe che le autorità competenti in materia andassero a fondo della vicenda cercando di capire se quello che si è verificato sino ad oggi è conforme alle disposizioni o se viceversa ci sono delle chiare violazioni che andrebbero risolte al più presto sanzionando coloro che non hanno mantenuto fede agli accordi stabiliti.
Gabriele Malvestiti

*Giornalista professionista direttore responsabile Fatti di Arezzo

SCATTATI I CONTROLLI AD OPERA DEI CARABINIERI.

Scattati i controlli ad opera dei carabinieri al comando del luogotenente Francesco Villari. Hanno riguardato l'occupazione abusiva di suolo pubblico e demaniale e le codnizioni igienico-sanitarie dei locali pubblici. Sono anche intervenuti i Nas di Catania. Una trentina i verbali e quindici denunciati alla procura della Repubblica di Barcellona.

FERRAGOSTO SICURO.

Controlli a tappeto nei porti eoliani. Stamane i militari dell'arma guidati dal luogotenente Francesco Villari sono in azione nel porto degli aliscafi. Gli accertamenti interessano passeggeri e bagagli.

IL VIDEO.

Bartolino Leone

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