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Questo è per moltissimi giovani, e non solo, un periodo particolarmente triste e quanto mai incerto, se si parla dal unto di vista lavorativo. Le aziende non assumono, anzi, chiudono, e i dati Istat continuano a sciorinare dati in positivo. Eppure appare abbastanza chiaro che il boom di assunzioni è dovuto al fatto che ora molti lavoratori vengono pagati con voucher, il che significa tante garanzie e tanti doveri in meno per i datori di lavoro, e non solo, si va ancora di più a incrementare quella fetta di lavoro precario che è già abbastanza corposa.

E se tutto questo non bastasse per delineare un quadro sufficientemente amaro, ci si mettono anche le truffe sui corsi di lavoro, ovvero quei corsi che dovrebbero consentire ai giovani in cerca di lavoro di imparare, ovvero di essere formati. Risale a pochi anni fa la megatruffa dei corsi di Messina dove, in seguito a un'inchiesta della Procura, erano stati effettuati diversi arresti. Oggetto della truffa i corsi di formazione professionale della Regione e che però erano stati finanziati anche con dei contributi dello Stato e dei Fondi dell'Unione Europea.

Però non si deve pensare ora che tutti i corsi, che siano pubblici o privati, siano un buco nell'acqua, molti funzionano e consentono a pochi, pochissimi in realtà, di raggiungere l'obiettivo. E poi ci sono quei corsi all'estero che richiedono anche un certo budget di spesa iniziale, ma che possono dare più possibilità. Se si sceglie di andare all'estero, allora, è bene anche aprire un conto bancario, per farsi un'idea si può valutare il conto corrente arancio Migliorcontocorrente o di altri istituti bancari presi in considerazione sul portale e scegliere quello più consono alla situazione. In questo modo sarà più semplice sia farsi aiutare dalla famiglia, qualora dovesse servire, ma soprattutto farsi accreditare un eventuale stipendio nel momento in cui arriverà un lavoro retribuito.

Anche in questo caso però è bene prendere informazioni prima di decidere di iscriversi, cercando di capire quali siano quelli più affidabili e concreti perché il rischio di raggiro, anche all'estero, purtroppo è sempre molto alto. Si auspica solo che si diano punizioni esemplari a chi specula sul futuro dei giovani.

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Aumentano le tasse, diminuiscono le imprese

C'è un'equazione, in questi ultimi anni, che dà sempre lo stesso risultato: più tasse e meno aziende. Il perché lo si spiega facilmente guardandosi semplicemente attorno e constatando il gran numero di aziende che hanno fino a ora chiuso le serrande. Ma in realtà è un cane che si morde la coda perché ci viene detto che le tasse sono alte per colpa dei contribuenti che invece di contribuire evadono, e che se tutti pagassimo il dovuto le tasse sarebbero più basse. Il che è anche vero e non fa una piega, peccato che però, i contribuenti, dal canto loro, trovino la tassazione del nostro Paese insostenibile per tirare avanti e allora optano per due soluzioni, la prima è quella di fare i furbetti e di evadere, la seconda di andare su portali come societaoffshore (approfondimenti su

http://societaoffshore.org) e cercare di mettere al sicuro più capitale possibile. Come biasimare, del resto, chi disperatamente lotta ogni mese per arrivare a pagare i propri dipendenti? E soprattutto al sud poi, dove già la situazione non è mai stata entusiasmante e dove le poche aziende rimaste in piedi traballano sotto i colpi delle tasse. Certo, lo Stato ha tutto il diritto di riempire le casse erariali, ma non solo a scapito dei contribuenti mentre certa classe politica scialacqua e sperpera ormai senza alcun ritegno.

E questa tassazione ormai non è più sostenibile e sta suscitando tantissimo malcontento e sia chiaro, non solamente tra gli imprenditori, ma anche nel caso dei singoli cittadini, come accade a Sant'Agata di Militello dove è stato presentato al sindaco il piano finanziario consuntivo per quanto concerne la gestione integrata dei rifiuti inerente l'anno 2015. Senza fare troppi giri di parole, significa che la Tari subirà degli aumenti abbastanza consistenti.

Cosa ci si deve aspettare quindi? Come si può continuare a sostenere che i cittadini devono pagare tutti, così le tasse si abbasseranno, in un momento in cui non si hanno quasi nemmeno i soldi sufficienti per portare il cibo in tavola e dove gli imprenditori, che magari hanno chiesto già finanziamenti start up, devono essere messi all'angolo e scegliere se pagare le tasse o pagare i dipendenti?

Insomma, stando così le cose non funzionano di sicuro e si continuerà il solito circolo vizioso da cui è sempre più difficile uscire.

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