Panarea -L'isola è senza prete e gli isolani hanno lanciato un appello al Papa, scrivendogli una lettera. "Qui - dice l'operatrice turistica Pina Cincotta Mandarano, tra i 300 abitanti del periodo invernale - eravamo abituati ad avere una guida spirituale: dopo don Pino Raffaele è arrivato don Leo Raffaele, che però è stato trasferito a Lipari".
"Oggi - aggiunge - non possiamo confessarci né prendere la comunione; nessuno che segua i nostri figli. Quando il tempo lo permette arriva un sacerdote da Stromboli, che va anche a Ginostra, ma non basta. Confidiamo nel Papa e siamo convinti che troverà subito una soluzione".
----di Pina Cincotta Mandarano
Qui a Panarea eravamo abituati ad avere una guida per il nostro spirito, una guida che sapesse confortarci nei momenti tristi e che ci accompagnasse nei momenti gioiosi. Eravamo abituati a Don Pino Raffaele che seguiva costantemente i nostri giorni nel bene e nel male, poi è arrivato Don Leo Raffaele a cui tutti noi siamo tuttora affezionati. I miei nipoti Giovanni e Stefania si sono preparati con lui per la cresima e gli vogliono un gran bene. Lui però è stato trasferito a Lipari e sentiamo enormemente la sua mancanza.
E oggi? Oggi non c'è nessuno, nessuno per confessarci, nessuno per comunicarci se volessimo farlo quotidianamente, nessuno che segua da vicino i nostri figli nella crescita morale e che sia disposto ad accogliere i nostri problemi aiutandoci con consigli.
E' vero che quando il tempo lo permette arriva un sacerdote da Stromboli, ma non ci basta. Credo che se Papa Francesco fosse a conoscenza della nostra condizione troverebbe subito una soluzione.
Aspettiamo un padre per la nostra comunità che oggi si sente abbandonata anche dalla Chiesa.