di Lyudmyla Mudrokha
Sono molto preoccupata per la mia famiglia che vive in Crimea, ma in generale per tutto il popolo ucraino. Si tratta di gente buona, generosa, ma oggi veramente infelice. Io spero vivamente che i diplomatici, la politica, possano arrivare prima possibile ad una intesa. Resta però lo spauracchio che se la Russia perde la Crimea e l'Ucraina entra in Unione Europea, la Nato farà il suo ingresso in Crimea. Intanto, la situazione precipita. Ai pensionati potrebbero non pagare piu' la pensione. Gli stipendi sono già a rischio e in piu' casi addirittura sono stati dimezzati. Senza tralasciare il fatto che se la Russia dovesse spuntarla, per i cittadini ucraini i loro titoli (laurea...) non avrebbero piu' alcun valore legale.
Dal 1997 tra Russia e Ucraina, fu stipulato un accordo ventennale che consentiva la presenza della flotta russa in Sebastopoli. Nel 2010, rinnovarono lo stesso accordo per altri 25 anni in cambio di uno sconto del 30% sulle forniture del gas da parte del governo di Putin, che ora alla luce del "ribaltamento politico" ha disdetto. Il porto di Sebastopoli è unico sbocco di Mosca nel mar Nero ed è indispensabile per la marina russa per raggiungere il mediterraneo. Se dovesse cadere la Crimea, cadrebbe anche la Siria e l'Europa verrebbe spinta verso l'unificazione forzata a vantaggio degli Usa. Per gli americani, l'interesse è solo indebolire la Russia e controllare il mercato nel mediterraneo. La controversia non è tra Ucraina e Russia, ma tra il paese di Putin e quello di Obama. L'Ucraina come "moneta spicciola territoriale". Se oggi non si ferma questa "contesa", c'è veramente il pericolo incombente di una "terza guerra mondiale".
Dopo la rivoluzione "Maidan" (prende il nome della piazza di Kiev dove un centinaio di persone hanno perso la vita, molti dei quali giovani che si battevano per la libertà), di questi ultimi giorni, il nuovo governo e il parlamento sono "difesi" da ex guerrieri e da altri "capi branco" che si ispirano a Stefan Bandera, un terrorista anti-polacco, anti russo e anti semita degli anni 30 del secolo scorso. Un simbolo del nazismo. Sono molto pericolosi per il popolo russo che vive soprattutto a est e nel sud dell'Ucraina. In Crimea ora vivono il 58% russi, 25% ucraini, 12% tatari e di altri paesi. La lingua russa è la piu' diffusa sin dal 1736 e resiste nonostante vi siano state tantissime guerre. In questa penisola sono passati tanti popoli: greci, sciti, romani, veneziani, genovesi, turchi, tatari. La base navale di Sebastopoli con la flotta russa risale sin dai tempi di Caterina II, del XVIII secolo. E proprio la Crimea è stata sempre tra le terre piu' contese della storia contemporanea. L'assedio di Sebastopoli risale al 1855-56, e anche durante la II' guerra mondiale.
Nel Mar Nero e nel Mar Asov, il clima è temperato. Vi sono il promontorio "Crimea", vigneti, frutteti, industrie minerarie, produzione di oli essenziali, numerosi palazzi e villaggi dei nobili e delle famiglie imperiali russe, pittoreschi castelli mediovali e dell'antica Grecia. Piu' di 50 lagune salate e cascate. Tutte queste attrattive hanno richiamato tantissime persone che hanno deciso di vivere in questa penisola. Nel 1954 la Crimea fu regalata per sempre all'Ucraina dal capo dell'Unione Sovietica Krusciov, senza alcun fondamento giuridico e senza chiedere alcun consenso popolare. Dal 1997 – come anticipato - fu stipulato un accordo che consentiva la presenza della flotta russa in Sebastopoli. E ora è pronta per la guerra. Ma si eviti. Si faccia di tutto. Per il bene del popolo ucraino...
LA NOTA PRECEDENTE.
I soldati si guardano senza i caricatori in canna, mentre enormi camion e carri armati percorrono col sapore d’invasione strade con una violenta povertà che mostra al mondo come un popolo che poteva uscire dalla fame viene ricacciato nella fame fra bandiere che generano confusione e parole incomprensibili di libertà. Il confine fra Russia, Ucraina e Crimea é figlio di una stessa origine, servo di padroni frettolosamente ricchi e vedovo di un potere sepolto insieme alla democrazia nata sempre morta. Un popolo con la fame deve combattere, ma oggi forse le varie chiese potrebbero fare molto di più. Stendersi fra i popoli e pregare senza bandiere. La televisione ci offre l’aperitivo, in tempo reale, di una possibile catastrofe umana. Ancora non si sentono gli spari, ma solo le urla di chi perde sangue per i pestaggi che annunciano la rivoluzione. Speriamo che sia solo una manifestazione.
LE REAZIONI.
di Giusi Oliva - Messina
La macchina della guerra avanza di quà e di là., la mente umana cerca la vittoria escludendo la disfatta.
Dal fumo dei forni crematoi tedeschi... Guccini canta " ..sono nel vento".
Ogni vittoria è una disfatta perchè è perdendo che si tenta ancora!
di Ruslan Tsplyy - Crotone
Salutiamo gli amici di Lipari dove abbiamo trascorso 5 anni e portiamo sempre bei ricordi di queste isole e salutiamo anche i nostri parenti ed amici che si trovano a Kolomiya (Ivano-Frankovsk Regione di Ucraina). Abbiamo letto nel Notiziario delle Eolie on line la bellissima lettera di Lyudmyla Mudrokha che ha rispecchiato in pieno quella che al momento è la situazione nel nostro paese. Siamo vicini a tutto il popolo Ucraino.
Слава Украіні!Героям Слава! La pace in Ucraina!
Saluti anche da mia moglie Lina. Allego alcuni video che possono essere interessanti per i lettori del Notiziario. Un saluto a tutti.