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di Anna Maria Zenobi

IL CAPRO ESPIATORIO

Nel clima pre-elettorale che stiamo vivendo ciò che interessa il governo non è una religione che faccia amare i doveri verso i cittadini, ma l'opposto.
Le posizioni ambigue che i partiti stanno prendendo creano confusione e allontanamento dalla politica, quella vera.
Ciascuno, in base ai fatti e alle osservazioni, può avere le opinioni che vuole; ma tutto ciò che sta succedendo in Italia, abusivismi, omicidi, suicidi, sommosse, etc, hanno favorito il sorgere di una storiografia che vede la conclusione nell'inalienabiltà della sovranità del popolo dal momento in cui i mezzi di comunicazione di massa e i giornali commentano more proprio la rivoluzione permanente che risale al tempo delle iniziali migrazioni.
Niente si è fatto prima, niente si sta facendo adesso e la mancanza di analisi approfondite sugli orribili misfatti favoriscono sempre più la politica o certa politica.
Come ? Direte voi!
Non a caso si è manifestata la tendenza ad attribuire ad alcuni partiti o a qualche membro di essi la colpevolezza di atti orribili che riguardano il concetto di non uguaglianza ( e del resto lo stesso principio di uguaglianza di fronte alla legge è un concetto liberale, un concetto a cui tutti , o quasi tutti gli italiani credono. )
Le forti tensioni sociali che si sono create da alcuni anni e le pericolose conseguenze non lasciano intravvedere una qualche possibilità di rimedio nel richiamo della tradizione agli usi e costumi italiani, alla conservazione di una civiltà incontaminata e di una base sociale tendenzialmente omogenea, che si sostituisca al " disordine " con un " ordine" capace di conservarsi attraverso la capacità e la saggezza dei governanti.
Al contrario , nel marasma politico che intacca il nostro paese, si manifesta sempre più una volontà guerrafondaia nei confronti di partiti e capi di governo responsabili , non a caso, direttamente o indirettamente dei terribili misfatti che infestano la nostra società.
L'esempio del delitto di Macerata non è il solo che andrebbe valutato: tanti e tanti sono stati i delitti e i gesti tirannici dovuti ai popoli migratori, ma questa specie di democrazia non guidata se ne è lavate le mani.
Le anomalie che hanno investito il nostro paese non sono state prese in esame ; non si è fatto un lungo e puntuale lavoro di ricerca del perché e del come.
Consapevoli della diffusa tirannide esercitata dai popoli accolti nel nostro paese, i politici cercano invece il capro espiatorio che , in questo momento critico per la politica delle elezioni acquista tutto il sapore di una diffusa propaganda pre - elettorale. 
E lo hanno trovato in Matteo Salvini.

 VIVAMUS ATQUE...
Vivamus atque amemus...
Ricordi,mio divino Catullo?
Ma il pianto mio
non ascolta Venere
né muove l'alto Consiglio
degli dèi dell'Olimpo.
Per il mio amore
gli occhi miei
si arrossano di pianto.
Potrei pure inondare la terra
o alimentare i fiumi!
Per il mio amore gli occhi miei
si gonfiano di pianto!

Dalle Elegìe

IL CIEL CONOSCE
Il ciel conosce le mie tristezze
e l'ansie del cuore,o amica!
E per far cosa gradita
piange con me.
Ma le fitte lacrime al ricordo
chiamano colui che
bello, amato,
la perfida e gelosa Venere
mi toglie.
L'ìnfida non si cura di me:
a lei doni
non offrii sull'altare;
ma tutta me stessa donai
al corpo adorato del mio sposo.

Amica ascolta!
Quest'amor disperato
la vita mi consuma!
Udrai fra breve il vento
sussurrare il mio nome .
E il cielo ancora piangere
per me!

Litanìa
Tu non ricordi i meli
gli albicocchi, gli ulivi,
i vigneti e le fiorite primavere
dove un tempo sostò Amore.
Tu non ricordi!
Aspettano il ritorno.
Desolati attendono dal giorno
In cui ti videro inquieta
aggirarti fra loro e accarezzarli
con soave mano.

Muti all'addio;tremaron le foglie;
e non fu ul vento! Tu non ricordi!
Ma qui respiri l'aria della terra
che amorosa ti vide in quei giorni.
Tu non ricordi, e Amor va errando:
le dolci notti dorme sul viale
dove scagliò freccia di fuoco
ad imprigionare anime amanti.

 

L'ANGELO
Al mio caro nipote Matteo
Dicono che gli angeli
non esistono,
qui, sulla terra;
ma qualcuno ti avrà mandato
qui, sulla terra:
ad illuminare la via,
la vita, la tua,
come tu la vedi,
come tu la senti,
come tu la desideri,
nel tuo cuoricino
palpitante di gioia,
di sorrisi, di paure...
ma no, ben lungi da te
le angustie e i dolori!
Tu sei un Angelo
e gli Angeli
sorridono.
Sempre!
Non piangere, bambino!
Questa umanità disumanata
in questo tempo di violenza
e d'indifferenza,
così, sembra naturale,
questo ordinato disordine
e ,infine, questa morte civile
finiranno con il sistema
che li generò.

26/10/2017

QUALE SOCIETA' ?
Sarebbe il caso di porci la domanda!
Finora l'economia con la rivoluzione post industriale non ha realizzato il processo di emancipazione dell'uomo perché ha volutamente trascurato l'osservanza dei valori culturali propri dell'umanità; essa ha avuto come scopi , con la conquista della materia tramite la scienza e l'avanzata tecnologia, una conoscenza fuori dai canoni spirituali e culturali,oltre ad un completo dominio della natura. Mi vien da pensare al flagello delle cavallette quando penso all'uomo e al potere distruttivo dell'ambiente, al profilo antisociale dell'umanità, alle libertà individuali a servizio della logica consumistica e distributiva, non affatto equa.

Nel corso dei secoli, ed è la storia che ne parla, la questione sociale, dall'Ottocento in poi, si è occupata soltanto della legislazione del lavoro e per niente della crescita sociale della popolazione. A fasi alterne la questione sociale, risalente in Francia nel 1793 con la Costituzione francese che se ne occupò e si fermò con la caduta di Robespierre e la restaurazione termidoriana, ricomparve nel secolo scorso con intenti filantropici e paternalistici: beneficenza dello Stato, carità dei privati e della Chiesa. Solo dopo le guerre mondiali furono fissati costituzionalmente i princìpi tendenti a garantire un minimo di giustizia sociale per tutti; e la rivoluzione russa con i princìpi di uguaglianza e con l'abolizione della proprietà privata trovava risonanza anche nell'Europa Occidentale. Ma allo stato dei fatti la politica sociale sostenuta dai vari Stati era dovuta alla preoccupazione di poter evitare l'incendio che covava sotto la cenere, alimentato dalla pericolosa insoddisfazione delle masse salariate sfruttate da latifondisti e imprenditori.

Oltre a questa ragione di fondo ve n'erano altre meno evidenti e più particolari: si temeva che la promiscuità e l'affollamento nei suburbi facessero scoppiare epidemìe, come era avvenuto a Manchester nel 1796. Oppure dava preoccupazione il fatto che i latifondisti trovassero sempre meno reclute per il lavoro agricolo. Gli interventi dei governi nel campo sociale venivano presentati come concessioni fatte perchè ispirate a princìpi cristiani e progressisti e al fatto di vedere accresciuto il prestigio di ciascuna nazione,ma non erano certamente conseguenza dell'amore verso l'umanità.
In realtà si trattava di luoghi comuni che avevano l'intento di calmare le pressioni di classe dei proletari, di coloro che, come la parola stessa significa, non avevano alcuna ricchezza se non la prole.

Da ieri ad oggi, quindi! Nei paesi del terzo mondo e nei nostri,cosa c'è di diverso?Il contentino che gli Stati Europei e mondiali hanno dato ai popoli del sottosviluppo permettendo l'èsodo dalle loro origini e dalla loro terra cos'altro è se non un tentativo strategico per evitare ribellismi?
Questione sociale sempre più aperta, sempre più drammatica, sempre più difficile con la promiscuità che si è creata! Una società senza regole, senza umanità, senza rispetto, senza sicurezza è quella che gli Stati Europei hanno scelto e preparato per noi! E riflettiamo, oggi, sulle manchevolezze di tutta la politica,sulle
disinformazioni, su un numero considerevole di caratteristiche morali e intellettuali delle popolazioni incluse, che la scienza del governo, di qualsiasi paese, non avrebbe dovuto sottovalutare e cioè:

partecipazione al culto e alla istruzione religiosa; stato dell'educazione generale e professionale; leggi generali sul matrimonio, la vedovanza, il celibato, la prostituzione,le nascite legittime e illegittime; sui bambini venduti, inoltre le leggi principali per gli individui non classificati nei ranghi della società e senza professione nota.Nel Settecento sociologi e filosofi si erano serviti di funzionari statali per raccogliere informazioni sulla popolazione. Con Napoleone le inchieste ufficiali ed amministrative avevano assunto una notevole importanza mediante l'istituzione della carica del "Prefetto". L'osservazione diretta, i controlli erano per la statistica molto importanti, altrimenti le conclusioni non sarebbero state attendibili.
E oggi? Quale riforma sociale dovrebbe attuarsi riguardo agli individui che non vivono secondo i dettàmi o i principi della "scienza della società"?

Secondo gli studi condotti da studiosi come Frèdèric Guillaume Le Play, sociologo, interessarsi dello stato di moralità dei poveri, delle classi operaie,viste comunemente da tanti studiosi come un pericolo sociale in quanto provocatori di criminalità, era per Le Play compito importantissimo perché la politica doveva essere fondata con rigore e precisione quantitativa nella raccolta dei dati partendo dalla ricerca sociale. In sostanza politica e società diventavano ambedue una sola, unica forza per il mantenimento dello sviluppo sociale fondato sulla moralità, sul rispetto e sull'educazione sociale. In definitiva un corpo politico sano e attento alle differenze di classe concorreva a creare una sana società.

IL MURO
Sull'immensa piazza di Berlino
dove il muro è crollato,
il muro,
simbolo di schiavitù,
sull'immensa piazza di Berlino
si canta l'inno alla libertà.
Mano nella mano
nel fantasmagorico mondo
di luci e di immagini
sorridiamoci.
Sorridiamoci e cantiamo
fra luci mirabolanti
nel vortice della musica
perché la guerra è finita.
Distruggiamone il ricordo.
Siamo fratelli!
I nostri linguaggi sono diversi.
Ma siamo fratelli!
Il muro è caduto.
Il concerto è finito.
Pensiamo a ciò che è stato!
Pensiamo a ciò che sarà!

Agosto 1990

EROISMO OVVERO LE TANTE FACCE DI SADDAM
Mai condottiero fu più bruto
mai uomo così inumano.
Si era fra l'armi e pànico
nell'immensa sabbia desertica.
La guerra è guerra!
Ma il vile traditore
il nemico del popolo
il nemico dell'uomo
belva assetata di sangue
seminava odio.

L'odio guidato serpeggia
s'insinua
e di lacrime gronda
e di sangue
la povera terra.
Oh,voce ! Taci!
Oh , buon senso, inchìnati alla follia!
L'odio semina odio!
I corpi gridano alla materia!
La terra
prostrata
accoglie i suoi figli.

21 Febbraio 1991

L'INCUDINE E IL MARTELLO
C'era una volta un'incudine.
A che serve ,si disse il fabbro,
senza un martello?
Lavora e lavora...
Ahi, Ahi,mi fai male!
Si lamentava l'incudine.
Ma il martello indolente
continuava a picchiare
e il fabbro a forgiare.
La fucina scintillava
e il fabbro cantava.
Passarono gli anni.
Abbiamo fatto progressi!
disse l'incudine al martello.
In quest'ingranaggio
nemmeno ti riconosco!
rispose quello.
Ahi,Ahi, si lamentò il martello.
La sua voce non fu udita:
si smarrì fra il rumore del macchinario.

17/02/2016

FALCIDIA SUL LAVORO E SULLE PENSIONI
Siamo alle solite : se da una parte il governo concede, dall'altra riceve ed accumula ingenti somme con la
riscossione delle tasse , onerose per tutti i cittadini senza eccezioni.
Sulle pensioni il controllo è fin troppo minuzioso , ragione per la quale il pensionato si sente psicologicamente incerto ; non vive nella sicurezza di poter assicurarsi il necessario per il suo mantenimento ,per la salute che nella fase della vecchiaia richiede visite su visite,controlli su controlli.L'aumento di ottanta euro lo chiamerei una mossa strategica,appositamente studiata per ottenere il consenso popolare ; ma ecco subito un'altra notizia la quale forse molti di noi si aspettavano e cioè la proposta di annullare le pensioni di reversibilità.

Eccoci,dunque,di fronte ad una ingiusta quanto deprecabile manovra motivata alla realizzazione "per evitare sprechi e duplicazioni" . Sarà un futuro più incerto del presente per i pensionati bisognosi di assistenza medica e supporto nel caso di malattie gravi.
Tale la proposta di qualche tempo fadel Ministro Giuliano Poletti,Ministro del lavoro,della salute e delle politiche sociali.
Se ragioniamo sui suoi ministeri ci rendiamo conto quanto e quale contributo egli possa concedere a coloro che nella vecchiaia vanno aiutati per una utile quanto maggiore sostenibilità.
Per quanto concerne il lavoro citiamo il caso di molti artigiani i quali, nonostante non abbiano chiesto sussidi per svolgere il loro lavoro creativo e senza dipendenti perché non possono concedersi le assunzioni,devono obbligatoriamente pagare le tasse governative.Direi al Signor ministro che vede "tutto rosa e fiori"che il popolo non è più nelle condizioni di vivere decentemente , ma penso che la critica non parta soltanto dall'Italia ma dall'Europa che pur sapendo le condizioni disastrate del nostro paese non ne fa menzione.

Ci vien da pensare,a volte,che senza questo governo con tanti ministri ,con tanti parlamentari,con tantissimi partiti ,"l'un contro l'altro,"l'Italia potrebbe organizzarsi ,dimostrando senso civico e responsabilità anche con un minor numero di rappresentanti politici,ma utili alla Magistratura,alla Polizia Di Stato,ai comuni,alla sanità , al lavoro e ad altre necessità che si manifestino dopo aver valutato le risorse opportunamente.
Forse l'unificazione dei poteri nelle mani di un solo rappresentante politico ,qualificato nel saper gestire il paese nelle sue necessità, al di là degli abusivismi e dei mercati di ogni genere,capace di organizzare le leggi fondamentali di libertà, nel senso politico della parola ,e di costituzionalità assistendo personale addetto per servire il popolo, forse insegnerebbe tutti al dovere –diritto della nazione, di una nazione come risultava dal concetto manzoniano e cioè " UNA DI LINGUA, UNA DI PATRIA,UNA D'ALTAR".
A che pro tanti partiti,senza una condotta lineare,con argomentazioni discordanti e sostanzialmente Inapplicabili?
L'Impresa, la complicata impresa dello Stato,quanto costa a noi Italiani?E quanto sentiamo parlare di milioni e milioni di euro,spesi o non effettivamente tutti spesi per migliorare qualcosa, ci domandiamo:
"Sono soldi nostri? Ed anche un prestito dalla B.C.E. è un debito che va sanato!
La nostra democrazia,chiamiamola così,è soltanto un luogo comune perché dai tanti punti di vista con I quali la vogliamo considerare, essa è il risultato di un dispotico governo.
Donne e uomini; uomini e donne, sempre in numero crescente al governo:per il bene di chi se non di loro stessi?
Le donne appaiono sempre più determinate nel portare avanti le loro idee, sempre e sempre più in conflitto con i rappresentanti che propongono ,mentre loro dissentono.

La Maschera di BEPPE GRILLO non è carnevalesca, ma ha un significato profondo, esteso ai governanti, lupi e tigri. Non si è presentato come comico della politica, ma come un tragicomico che vuole accusare quello che si nasconde nelle significazioni della politica.
C'è fra i parlamentari e fra i ministri chi non è uomo ed è tigre per aggressività; c'è chi è violento ed adotta la maschera del leone perché si sente tale.
Ma mentre nessuno è pienamente consapevole di ciò che è, il nostro Beppe Grillo, mette in atto la sua comicità seria per farci riflettere sulla politica e nello specifico sui personaggi che la adottano.
Nessuna maschera,quindi, ma solo l'uomo,non dissimile all'uomo bestiale primitivo, che non sembra passato di moda.

IL SILENZIO

Quando regna sovrano il silenzio
una quiete profonda t'invade:
di lontano ti giunge il fragore
spumeggiante del mare in tempesta.
L'onda va sulla spiaggia deserta.

E si placa o urta lo scoglio
ritornando nel mare in tempesta.
E sbatacchia, si leva nell'aria,
si frange, discende, si mesce.
L'acqua va dove la vita cresce.

Anche il cielo deserto è muto
e i figli dell'aria lontani
emigrati in paesi lontani
viaggiando per mare e per terra.
E lo stuolo s'innalza,
e affronta lo spazio,
le intemperie, il vuoto, la fame,
e si libra veloce nell'aria
scomparendo e lasciando la costa.

Addio mare, addio barche, addio terra!
Un lungo tragitto ci attende.
Addio all'inverno che giunge.
Verso il sole senza indugio volare!

Verso il sole, felici di andare,
verso nuovi, ignoti orizzonti,
contemplando per l'ultima volta
questa sabbia deserta e sconvolta.
Perché l'uomo si affanna a cercare
ciò che il corpo reclama e non vede
che soltanto lo spirito è libero
e spazia sovrano il pensiero?

Oh! Silenzio,silenzio sovrano
aria pura, sublime, divina
verso l'alto intendi volare,
verso il sole sorgente di vita.
Da Vento di Primavera- 1990

RICORDO DI UN'ESTATE
A quel punto del litorale il mare formava una lunga lingua d'acqua, a mo' di ramo di un piccolo lago, dove, quando il mare era mosso, i gabbiani amavano fare la sosta, oziosamente.
Un gruppo rimaneva immobile sul bagnasciuga, che si godeva i tiepidi raggi del sole.
Ogni tanto alcuni se ne staccavano e provavano il volo, altri si allontanavano a balzello.
Dovevano essere sicuramente femmine!
Sculettavano su quelle zampette sottili e rigide come bacchette. Lo spettacolo era quanto mai affascinante,
ed ella non sapeva staccare gli occhi da quel quadro di natura viva.
Provò a seguire con passettini alcuni gabbiani femmine che avevano pensato di andarsene per conto loro,
ma, come si avvicinò, presero il volo e si allontanarono fermandosi più in là.
Ah, le ali- pensò- che risorsa!
Ella si sentiva felice! Quei magnifici, maestosi gabbiani, così assenti da tutto, così beatamente vivi ,le
avevano trasmesso un godimento tutto interiore, un beato contagio.
In quegli attimi scordò tutte le pene e si sentì leggera come loro, partecipe della loro ebbrezza.
Più tardi si accorse che alcuni passanti la guardavano, e ne provò disgusto : i suoi simili la disgustavano e l'infastidivano ; loro che avrebbe dovuto sentire vicini, erano lontanissimi e sconosciuti.
Lasciò correre.
Si ritrovò con un paio d'ali!
1993

SETTEMBRE
Quando settembre arriva,
e l'estate par che muoia,
d'un bagliore diverso il sole
sull'acqua oscillante guizza,
che sembra d'argento.

Stan gli ombrelli al sole,
assorti, e la rena
accarezzata riluce
di cristalline gemme;
e le barche,bianche,
una, due, tre...
con le reti gettate
sostan sull'acqua.

Un Settembre pacato,
e pien di sole,
di speranze e pien d'amore. Da "Vento Di Primavera" Settembre 1993

DAL QUADERNO IL FALSO IDEOLOGICO
L'oratore finì di parlare.
Aveva la gola secca.
Scese dal palco e si ristorò con un bicchiere d'acqua minerale.
Dopo un breve ed eloquente saluto ai partigiani del suo partito, salì su una macchina nera, per altre destinazioni. La gente ch'era sulla piazza per metà si disperse, per metà formò dei crocchi e si ristava a commentare.
E' stato un bel discorso!-
Ha toccato il punto dolente!-
E' giusto pensare ai giovani!-
A quel discorso non c'era un giovane al di sotto dei trent'anni.
La disoccupazione giovanile! La droga! Problemi gravi della nostra società! E' ora che qualcuno ci pensi e vi ponga rimedio prima che i fenomeni prendano una rilevanza tale...!
Ciascuno tornò a casa convinto per metà, se non del tutto.
Si andò a quelle votazioni con uno spirito nuovo pensando al rinnovamento che ne sarebbe scaturito. Votarono tutti e non ci furono che poche schede nulle. Anche i vecchi che non erano nelle condizioni di votare furono accompagnati alle urne. I discorsi degli oratori politici erano stati tenuti ovunque e nessun paesino sperduto, nessun Istituto, nessun ricovero era stato trascurato.
In Municipio, perché è da lì che partono tutti gli affari pubblici e privati, la domanda di uno dei tanti giovani pieni di iniziative poteva essere intralciata.- C'è una legge specifica, dissero, secondo la quale un negozio che venda prodotti dello stesso genere deve distare dall'altro di almeno centocinquanta metri.-
E quel giovane, pieno di speranze, si dette da fare: girò e rigirò alla ricerca del locale che potesse rispondere a tutti i requisiti contemplati dal regolamento. Finalmente riuscì a trovarlo.
Con la piantina del negozio la domanda era completa.
-Quando si riunirà la commissione per le licenze, saprà qualcosa.
Il contratto col proprietario era stato stipulato e pagato l'anticipo.
Aspettava.
Un giorno si recò in comune. Ahimè! La commissione aveva bocciato la sua richiesta.
Non poteva crederci! Si recò dall'impiegato al quale aveva lasciato la sua domanda.
-Il Sindaco! E' stato il Sindaco! Non poteva rinunciare al voto per favorirti.
Gli anni sono passati; il paese s'è ingrandito, le speculazioni hanno preso proporzioni gigantesche.
Ora mi trovo a passeggiare come un estraneo per le strade di quel paese che mi ha visto nascere.
Vedo drogati, spacciatori, sfruttatori ovunque, e tanta gioventù parassita.

I negozi sono allineati l'uno appresso all'altro: ma non vedo giovani che li gestiscono.
Sai quanto costa una licenza?
Mi sono fatto un altro avvenire, ma pago ugualmente le tasse!

"Il Vangelo dice: Non darti pensiero dicendo: che cosa mangeremo o cosa berremo, e di che cosa ci copriremo...l'abitudine mentale generata dal pensare a queste cose è una brutta abitudine; porta con
sé concorrenza, invidia , prepotenza, crudeltà e quasi tutti i mali morali che infestano il mondo. In
particolare conduce all'uso della forza come mezzo per procurarsi la preda..."
Da "Le mie idee politiche di BERTRAND RUSSEL

Il terrorismo

Con la crisi sociale che ha messo a nudo l'incapacità della classe politica e delle istituzioni di creare obiettivi economici e sociali corretti, di operare rimedi e sintesi efficaci all'eliminazione delle tensioni emergenti,la disoccupazione giovanile che si è drammaticamente accentuata ha generato fenomeni di emarginazione e di autoemarginazione stravolgendo il sistema di vita e di costume nella società tutta; inoltre si è approfondita la scollatura fra la politica e la società civile anche per una serie di scandali in cui le istituzioni e lo Stato sono stati coinvolti. E oggi con la lotta contro un sistema emarginante in cui c'è rabbia, disperazione, angoscia, tutti aspetti che dividono e non uniscono, con i risultati dalle inchieste sui valori è emerso che fra i giovani il disagio sfocia in atti terroristici.

Anche e soprattutto i giovani sono coscienti di vivere un periodo di transizione, un momento in cui ad una morale unica e consolidata si sono sostituite tante morali in cui un sistema di valori diciamo definito, o quasi,ha lasciato il posto alla frantumazione.A noi pare che la violenza terroristica, non soltanto quella dell'Isis, sia stimolata dalle troppo rapide trasformazioni sociali e di costume di questi ultimi decenni,oltre che da una distorta crescita economica che ha creato disuguaglianze sociali e un vistoso spreco consumistico, dalla mancata attuazione di tante riforme, dalle periferie urbane sradicanti ed abbandonate a se stesse, dalla caduta dei valori tradizionali non ancora sostituiti con nuovi e più validi valori, dalla ipocrisia della morale adulta che smentisce nei fatti ciò che a parole proclama; ci troviamo sempre più spesso a vivere i fenomeni della violenza stratificata nel costume, operante nel contesto delle istituzioni, del territorio, dell'ambiente urbano ed industriale, nei rapporti individualistici: infanticidi, femminicidi,suicidi, omicidi nei gruppi. Sembra possibile affermare che la violenza ci sia scritta addosso, nel nostro io, nell'occhio di tante immagini; è, infatti, socializzata, è prodotta e al tempo stesso fatta circolare, spettacolarizzata per opera dei mezzi di comunicazione di massa: è anche dalla mala informazione che nasce il mal germe del terrorismo, delle risposte armate che pretendono di essere una soluzione mentre creano soltanto dei problemi in più: moralmente, socialmente e politicamente detestabili.

Esiste il terrorismo politico che nascendo dalla perdita di credibilità e di fiducia nei partiti e nella loro lenta e snervante pratica per le riforme, crede di trovare nella risposta armata l'unica e più rapida soluzione alle ingiustizie della società borghese. Nel terrorista però si mescolano a queste istanze politiche profonde delusioni e frustrazioni personali che egli scarica attraverso rivolte personalistiche che hanno fascino sottile di eccitazione, di piacere proibito, di comportamento singolare dettato dal gusto perverso di vendetta e di giustizialismo irato.

Fin dal Cinquanta del secolo scorso in Italia sorse un terrorismo di matrice fascista e nazista, legato al culto delle armi dei campi paramilitari che tra gli anni sessanta e settanta entrò tristemente in azione con attentati e stragi: Piazza Fontana a Milano,1969, Piazza della Loggia a Brescia,1974, fino alla strage della Stazione di Bologna,1980. Contemporaneamente sorse il terrorismo dell'ultra sinistra delle Brigate Rosse e poi dei Nuclei Armati Proletari ecc, che iniziarono una terribile sequenza di attentati. Ma accanto ai terroristi di matrice politica esistono moltissimi che sono preda di una società corrotta e corruttibile in cerca di terribili emozioni in collegamento con la malavita. Con FREUD abbiamo imparato che nell'uomo vi sono due tipi d'impulsi: l'eros, ma anche la violenza. Tutti coloro che proclamano la lotta di classe sono favorevoli alla violenza, ma esistono terroristi che hanno fatto della violenza e della morte la loro amante amata. Essi ricevono piacere dalla violenza come altri dall'amore, rovesciando lo slogan di Bertrand Russel:

"Fate l'amore non la guerra" perché per essi la guerra è la sostituta dell'amore, perché la guerra è la loro patria e vorrebbero che il mondo fosse così fino alla fine dei tempi, l'ultimo giorno di cui sono i sacerdoti.

Da IL CORRIERE DELLA SERA-19 Marzo 1978

----Il cielo di Lady Diana

E se dal cielo.
quasi per miracolo,
io ricadessi giù.
in olocausto consumata, riconterei le lune,
ad una ad una.
e gli orizzonti bui
che ho incontrato. Regalerei amore,
ma volerei lassù,
nell' ampio cielo
che per me ha brillato.

Anna Maria Zenobi

02 Settembre 1997

LA VOCE DEL CIELO DEDICATA A Lady DIANA

Nell'ora della morte
la luna inorridita
si nascose;
le stelle si rincorsero
al bagliore accecante
delle luci assassine sull'asfalto.
Fra nuvole rosa
prepararono un letto,
un letto d'oro e di stelle
per abbracciar la sposa.
E un serto d'amore!

La Senna non scorre serena;
piange il Tamigi.
Fiumi tristi! Fiumi del silenzio!
Pregano
gli alberi bruni
guardando nel cielo
la loro principessa.

Frammenti di dolore
fra la nebbia!

LA  FORZA  DELL’UTOPIA.L’INTEGRAZIONE RAZZIALE VERSO UN GOVERNO MONDIALE

Il continuo rimpicciolirsi del mondo, il maturarsi della coscienza delle masse, il risveglio e la maturità dei popoli sottosviluppati dovrebbero essere le premesse per la formazione di una famiglia umana da vivere nella pace, nella concordia e nel progresso civile comune. Ma codeste premesse, necessarie per la realizzazione di un governo mondiale non sono state considerate e il cammino verso la realizzazione di esso si presenta tortuoso e pieno di ostacoli. I popoli non hanno ancòra una chiara coscienza delle loro responsabilità e delle loro aspirazioni: bisogna quindi disciplinare coordinando le loro forze per realizzare il nucleo della futura società a cui certi politici sembrano avvicinarsi.

Errano gli uomini politici di oggi immersi nella realtà del momento storico se considerano l’imperativo della solidarietà universale e dell’unità sovrannazionale non utopia ; le tante miserevoli realtà che stiamo vivendo ci sconfortano e ci allontanano dalla mèta che gli uomini politici si stanno proponendo, anche se la storia ha dimostrato che ai periodi di crisi abbiano fatto seguito epoche rinascimentali. Ma a quale prezzo e con quanti sacrifici!

La gestibilità di un nuovo mondo fondato sulla umana famiglia è difficilmente immaginabile e la sua realizzazione rimarrà utopia se il nuovo ordine non nascerà dalla volontà degli uomini, dalla loro maturità, cambiando i rapporti tra gli uomini,  sul piano umano e sociale prima che su quello politico ed economico.

Non esistono alternative: o cambiare l’uomo oppure l’esplosione demografica, l’irrazionale sfruttamento delle risorse, la distruzione ecologica, la sfrenata corsa al benessere, la sete di potere porteranno la famiglia umana alla rovina totale.

La nuova forza che anima i popoli della terra è proprio la pace e questo i politici dovrebbero comprenderlo!

ANNO ZERO E LE REALTA' SOCIALI
E' davvero prodigioso che da noi si possa apprendere la verità di come vanno le cose nel nostro Paese.
Dalla tv abbiamo avuto finora messaggi rassicuranti sulle condizioni economiche riguardo alle attività svolte dai cittadini e non abbiamo mai dubitato né pensato se, invece, fosse stato il caso di non prendere "per oro colato "tutte le notizie.
Le lusinghe, le bugie, le falsità, per dirla alla Berlusconi, sul vero andamento dell'economia, coperta dall'orgia del consumo, si vengono scoprendo a mano a mano dall'incontro con la gente che lavora onestamente, dai "piccoli imprenditori" ai quali il governo dà una tantum il contentino in modo tale che si possa dire: "Noi vi abbiamo aperto la strada dandovi l'opportunità di iniziare agevolmente e senza troppi mezzi burocratici le attività, grosse o piccole. Se poi è andata a male, la politica non ne ha colpa!" .

E sempre più spesso, davanti ai supermercati, s'incontrano piccoli imprenditori che consegnano dei volantini sui quali sono stampati prezzi di fabbricazione di prodotti per l'abbigliamento made in Italy: lo stesso made in Italy di cui qualche tempo addietro i politici andavano fieri e che oggi, invece, per la sleale concorrenza del made in China dei prodotti di cui la stessa Marcegaglia ha esaltato le qualità, non è più sulla cresta dell'onda.
Il voltafaccia della politica a danno dell'Italia è imperdonabile come è imperdonabile, ripeto, la realizzazione dell'Europa unita non avendo tenuto conto delle grosse difficoltà per gli squilibri sociali, politici, economici civili e di costume; ma in Europa hanno portato soltanto gli interessi economici e di partito, nonché la necessità di aiuti in denaro e il profitto che "una mano lava l'altra, non si giustificano mai.

E quel progresso tecnologico che doveva realizzarsi a beneficio dell'umanità è stato strumentalizzato per i sistemi di governo oligarchico sostenuti da efficienti organizzazioni politiche, "l'èlite dello stato", dalla burocrazia, dalla tecnocrazia, dall'apparato militare, dall'uso dei calcolatori elettronici per controllare gli orientamenti politici dei cittadini, lo stato patrimoniale, rendendo così l'uomo strumento del potere, e non il protagonista della politica e
della vita associata.
Il superamento dell'economia rurale per favorire il processo di sviluppo economico moderno non ha portato tutti i benefici dei quali si faceva portavoce, specialmente in agricoltura e similari, di cui il nostro paese andava fiero, bensì è servito a procurare tante sofferenze imposte alle masse col costo dell'industrializzazione.

"Anno Zero" mette in evidenza tante angosciose verità che, purtroppo, esistono, ma sono state rese più gravi dagli ammiccamenti della politica, dagli aggiustamenti arbitrari anche in sede europea, dalle manovre economiche e di partito.
"Anno zero", quindi, nella vita e in tv: il tempo sembra essersi fermato per tutti, e con esso le probabilità di sopravvivere alle violenze psicologiche della logica economica. Di chi la colpa? Dell'Europa stessa, questa volta, alla quale il nostro Paese deve uniformarsi.

Sarà l'ennesima giustificazione inventata da tutti i politici per uscire da ogni futuro provvedimento con le mani pulite.
Ma che ne è del rispetto per l'Italia, costretta a presentare i suoi bilanci deficitari e ad elemosinare aiuti?
Riprendiamoci il dovuto e la nostra italianità "sovrana" prima che fosse inquinata da alcune libertarie decisioni della politica che non ha rispettato il popolo italiano ma lo ha asservito agli interessi di altri popoli, stranieri, per i quali oltre tutto, gli stranieri siamo noi.
Su uno dei tanti avvisi affissi all'entrata di "aziende cinesi in Italia", pertanto si legge questa scritta: NON SI ASSUME PERSONALE STRANIERO.

FARFALLE
Tutt'a un tratto il mare mi si mostrò indifferente.
Non so per quale strana magìa fra me e il mare si verificò questo distacco. E io lo avvertivo.
Eravamo stati come due amanti, sempre uniti dal desiderio di rivedersi, di parlarsi, di dirsi tutto.
Ma il mare ed io ci eravamo detti proprio tutto? Non penso. Anche fra amanti succede così. Perché ogni giorno accade qualcosa di ordinario e di straordinario. Lo straordinario per me era il mare, il fatto che io potessi, fuggendo dall'ordinario, vederlo e confidargli. Allora non era necessario che parlassi; bastava solo che mi allontanassi dall'ambiente di ogni giorno per camminare lungh'esso; poi sulla battigia le onde arrivavano: infinite braccia che, nel desiderio di abbracciarmi, mi trasportavano lontano, su isole...

Là potevo perdermi.
Quell'anno, a Settembre, mi aveva preparato un regalo inatteso. Sull'acqua tranquilla nùgoli di gabbiani si erano posati, quieti, come se dormissero. Abbandonati a se stessi e al lento cullare del mare appena ondulato, la corrente piano piano li trasportava lontano, sempre più lontano, al punto in cui non li avrei più distinti. Li vidi mescolarsi al luccichìo intermittente dell'acqua ; e confondersi con quel luccichìo; e diventare piccoli punti tremolanti, sempre più invisibili ; e sparire. Qualche gabbiano rimaneva ancòra appollaiato sulla terraferma; un altro, sulla falchetta ad orlo della barca stava come in avanscoperta.
Ogni tanto un bàttito d'ali rompeva quel silenzio: un gabbiano, emerso dal mare, provava l'effimero volo di un istante: librava in quel blu profondo della notte la bianca farfalla, traslucida come albastro, poi, con una lunga scivolata sulla superficie, tornava a confondersi.
Allora ero vinta dallo stupore.

 MA QUALE PACE SARA' POSSIBILE SE CONTINUERANNO AD ESISTERE I "NON UOMINI?"
La pace non è soltanto assenza di guerra, ma ci sono tanti fattori che la caratterizzano.
L'assenza di conflitti interni tra i partiti è pace; l'assenza di oppressione e di sfruttamento è pace;
la sicurezza nel lavoro, le leggi uguali per tutti i cittadini, l'assenza di violenza sia fisica sia psicologica anche da parte del potere, il rispetto per l'infanzia, le leggi a favore dei deboli, tutto questo è pace.
Ebbe a dire A.C.Iemolo alla fine della catastrofica guerra:"...l'aria pareva più pura, perfino la natura più bella; quanta fiducia negli uomini, quanta speranza che fosse sorta l'era degli uomini di buona volontà,
disinteressati, senza ambizioni,per cui gli alti uffici fossero soltanto un dovere e una missione..."
Tutto il secolo scorso, fino ai nostri giorni, è stato caratterizzato da squilibri politici e i cambiamenti hanno avuto lo spazio di un mattino.L'uomo non rinsavisce, l'uomo politico nemmeno, nonostante il percorso storico sia stracolmo di esempi negativi sulle strategie politiche, sulle tirannidi, sulle guerre distruttive. E la storia non cambia il suo corso perché,come Elio Vittorini li ha chiamati, " I non uomini
sono sempre e dovunque presenti."

E se vuoi chiamale Elezioni!

Il sistema delle elezioni muterà? Esso da sempre è stato strutturalmente concentrato sulle alleanze e i "politici passivi" sono aumentati con l'insorgere di partitelli che, ad elezioni avvenute, sono entrati a far parte dell'Assemblea politica, e la cui partecipazione e il cui lavoro legislativo appare comunemente ridotto ai minimi termini.La tendenza di oggi non è legiferare perché non sono chiari gl'intenti costruttivi dei legislatori in vista dell'unità nazionale, considerate le disparità di vedute e di contenuti. Il corpo politico non è un pact social, per dirla con J.J.Rousseau, né agisce per un ordre social per il quale ciascuno degli eletti mette in comune la sua persona e il suo potere sotto la suprema direzione della volontà generale-

Un abisso di comportamenti e di leggi ci separano dall'autorità della vera repubblica democratica perché non viene rispettato l'interesse pubblico, ma l'operato viene lasciato ai funzionari che esercitano il potere quali delegati della sovranità.Una sorta di demoaristocrazia o partitocrazia si insedia ripetutamente in Parlamento senza che gli intenti siano quelli utili al popolo; e così, di elezione in elezione, nulla cambia se non il numero degli immessi al governo. E' stato così e sarà così ancora per molto fino a quando personaggi come Berlusconi, sfidando i partiti avversi e gli elettori, seguiteranno a ripetere: "Non vi temo, vi batterò."

Questo succede quando non si instaura un legame politico e sociale fra i partiti che dovrebbero all'unanimità concorrere al bene del paese. I passaparola devono sparire, gli inefficienti eliminati, gli inutili politici che vivono sulle spalle di noi italiani non devono più esistere. Il paese ha bisogno di autonomia, di esplicare le sue molteplici creatività e non è più possibile che uno Stato come il nostro agisca dispoticamente predisponendo tutto ciò che ritiene opportuno a beneficio degli eletti al governo e nulla,proprio nulla per il paese.

UNA VOLTA ERA L'AFRICA...I FALLIMENTI DELLA POLITICA IN ITALIA
Le condizioni di arretratezza e di abbandono del Sud dell'Italia durante il cosiddetto "miracolo economico" intorno agli anni Sessanta, fecero muovere milioni di italiani, soprattutto napoletani, verso le città del triangolo industriale dove era possibile trovare occupazione nelle fabbriche e nei servizi. Ma cosa trovarono i nostri connazionali?
"Quando il treno del sole li scarica sui marciapiedi di Porta Nuova, in una mano tengono la valigia, nell'altra l'indirizzo di un paesano. Il primo alloggio sono i gabinetti di decenza di Porta Nuova, l'asilo notturno di via Ormea, il letto a rotazione delle locande infestate di scarafaggi." Così è scritto!

Nel 1961 si spesero somme ingenti per celebrare a Torino il primo Centenario dell'Unità d'Italia, scriveva Mino Monicelli nel 1969 ( 7 Settembre ) su "L'Espresso". Le manifestazioni intesero offrire un'ampia documentazione dell'ascesa compiuta dal popolo italiano in 100 anni di storia unitaria; e più ancora egli ricordava l'intervista che ebbe nel 1961 col Sindaco di Bedford, una quieta cittadina inglese invasa da milioni di lavoratori italiani del nostro meridione. " Non è perché sono rumorosi o hanno la pelle scura che non vogliamo gli Italiani. E' perché non sappiamo come risolvere il problema di nuove abitazioni, di nuovi ospedali, di nuovi servizi. E' per il bene di quelli che sono già qui che abbiamo chiesto un limite al loro afflusso." E in Italia il giornalista quali risposte ebbe? "Che salgano a Nord dove c'è lavoro! Case e scuole ? Si arrangeranno!"
Succede così ogniqualvolta la logica industriale si interessa , o disinteressa, dell'uomo al di fuori del luogo di produzione; e corre ai ripari solo se costretta dalla tensione sociale o spinta dalla paura.

Al di là da ciò, cosa fece invece il governo per il paese?
Costruì chilometri di autostrade, sopraelevate, tangenziali, trafori alpini ; e quando, finalmente, costruì 1500 baracche, l'Onorevole Donat Cattin, il giorno prima di diventare Ministro del Lavoro, presentò un'interrogazione alla Camera che diceva : " Si discute se cintarli, stabilire custodi e lasciare l'area recintata illuminata tutta la notte." La tragica realtà fu che la Cassa per il Mezzogiorno d'Italia servì ad avvantaggiare il Nord abbandonando il sud al proprio destino.
In seguito ad un governo totalmente assente si verificarono i primi gruppi mafiosi, tuttora presenti.

UN CASO UMANO E POLITICO : GESU' DI NAZARETH
Se ancòra oggi, dopo secoli e secoli di storia, ricordiamo la figura e la personalità del Cristo e l'importanza che essa ebbe allora e che tuttora assume per gli insegnamenti lasciatici, c'è un motivo anche umano oltre a quello spirituale: il suo pensiero, le sue azioni,il suo modo di vivere e di predicare la fratellanza,l'importanza della sua famiglia, l'amore che ha saputo dare agli altri,il concetto del male incondizionato nell'uomo, il suo modo personale di porsi verso il potere, hanno lasciato un segno troppo profondo perché l'uomo possa non ricordare.
Gesù di Nazareth è stato la vittima innocente di un'epoca storica vissuta nell'ignoranza,nella sfiducia verso l'altro uomo, il "diverso" per natura,per conoscenza, per moralità, per bontà.

Quando il popolo della Giudea dovette scegliere fra Barabba e Gesù, scelse Barabba.
Sono trascorsi secoli da allora e, se ben ragioniamo, cosa sceglierebbe l'uomo di oggi?
Non siamo tanto lontani spiritualmente da quel passato perché, specialmente noi Italiani ne conosciamo la storia,una storia che dovremmo sentire a noi vicina per il significato profondo che essa ci trasmette.
Ma l'istruzione, la conoscenza dei fatti non hanno dato gli effetti sperati all'uomo che, nonostante le opportunità che gli vengono offerte per una vita migliore è e rimane quello di ieri, quello che rinnegò la moralità e la legalità e scelse il vizio. Eppure il messaggio del Cristo era ed è così semplice, così costruttivo per la formazione della famiglia umana, dove gli egoismi di parte non esistono, dove la pace ha la priorità sul concetto di sovranità; ma l'idea della pace è generalmente accolta senza chiedersi nemmeno quali potrebbero essere,oggi, le possibilità concrete per realizzarla in modo stabile e sicuro. "si vult pacem, para bellum!" Era l'antico detto al quale obbedivano i Generali Romani sotto il comando dei loro Imperatori.

Gli uomini politici di oggi non lo affermano, ma concretamente cercano di realizzarla all'antica maniera,immersi nella realtà del momento storico che li vuole lontanissimi dall'imperativo dell'amore e della fratellanza. Ma non può esserci pace né fratellanza senza conoscenza, senza il concorso nel processo spirituale del pensiero e nella responsabilità della condotta umana.
L'aspirazione alla pace non è un concetto astratto, ma essa deve essere concretamente realizzata attraverso itinerari spirituali comuni alle diverse generazioni,indipendentemente dal credo religioso,diversamente non c'è riscatto e non si arriva alla fratellanza, bensì all'odio e al terrorismo.Ma il potere politico di Roma, la religione ancòra primitiva dei popoli d'Oriente non capì, non comprese che il momento delle profezie e delle rivelazioni era finito e che il Nazzareno era nato proprio per dimostrare l'importanza e la positività della sua nuova parola
Il tempo millenario ha dimostrato che la mentalità politica è dura a morire e che il potere domina e prevale su ciò che è giusto in sé.
Il Cristo fu condannato alla crocifissione, pena che il governo di Roma aveva comminato per i malfattori.In realtà il personaggio scomodo e pericoloso per Roma fu eliminato, ma la storia umana della sua vita rimane come insegnamento contro la sete di potere e l'ignoranza che portano alla rovina la grande famiglia umana.
" I GRANDI DELLA TERRA" che si sono dati convegno per risolvere questioni umane sono misera cosa rispetto alla grandezza del pensiero lasciatoci.

MAREGGIATA
S'udiva il chioccolare del mare,
e lo squittìo breve
dei gabbiani a riposo; poi,
all'improvviso, l'urlo della tempesta
incalzò i rauchi ricami
dei gabbiani in volo.

Il mare, irato,
assalì lo scoglio,
debordò,
irruppe sulla spiaggia inerte.

Minacciò.
Abbattè.
Non s'udiva altro rumore
che quello dell'onde in burrasca.

Poi la quiete...
e uno stuolo di bianche ali
ridisegnò
arabeschi
nel cielo.

CHIFFON
L'immagine del piccolo vista nelle prime ore pomeridiane sull'assolata spiaggia sembra uscire dal subcosciente
piuttosto che dalla realtà esterna. A distanza di tempo il ricordo ha assunto una nota surreale e concertare
l'accostamento delle due realtà diventa impossibile per l'autrice che ancòra ne subisce il fascino.
Non vedo altro
che l'onda del mare
e la schiumosa battigia
attorno a noi in quest'ora
di sonno pomeridiano!

La spiaggia è deserta!
Chi ti manda? Quale dio
su questa sponda?

Io mi bagno nell'onda
e mi sorridi. Al sole mi asciugo
e mi sorridi.
Quale amore e meraviglia
mi rubi con le pupille belle!

Angelo, se fossi mio, ti chiamerei
e la tua vita di rosa tingerei
o bimbo dagli occhi di cielo
che giocavi coi flutti
sulla riva del mare!

LA FORTE SCOSSA ECONOMICA
Chi pensa che soltanto la spinta economica derivante dal lavoro possa risolvere tutti i problemi erra, e non poco, specie in un paese come il nostro che ha già subìto molte perdite a causa di una politica poco avveduta e non lungimirante. Per mantenersi in vita si punta ancòra sulle riforme e in particolar modo su quelle riguardanti il lavoro, fonte di mantenimento della famiglia, ma nonostante la grande importanza che esso assume, senza le garanzie di una vita socialmente più sicura se non salvaguardata dalle istituzioni governative, non esistono speranze per una vita al di fuori di pericoli di ogni genere. Non soltanto la famiglia sacramentalmente unita, ma soprattutto i giovani sono esposti agli squilibri dovuti alle mode fuorvianti di una società ormai senza più fondamenti. Il programma del governo che cerca di prevedere o provvedere alla fabbrica sociale non dovrebbe essere estraneo ai fenomeni di mala convivenza per scongiurare i pericoli futuri delle presenti e future generazioni.

Accanto agli scopi principali dell'aumento o delle garanzie del reddito fisso, dell'occupazione dei giovani, si annidano circostanze gravi che ne impediscono le realizzazioni se lo Stato non prende coscienza e non interviene sulle cause determinanti al fine di organizzare, amministrare, correggere, incrementare riforme valide per il buon andamento del paese. Naturalmente non va dimenticato che nella programmazione il Governo possa dimenticare il suo scopo primario che è quello di elevare sempre di più il livello culturale di tutte le classi sociali, senza sacrificare le libertà fondamentali dell'individuo.Lavoro e cultura sono entrambi necessari per qualificare un paese: l'una prerogativa non esclude l'altra. La programmazione non è mai statica, ma adattabile al contesto storico in cui l'uomo e il cittadino vivono; essa è definita aperta perché i provvedimenti previsti non sono immutabili, ma possono essere adattati al mutare delle condizioni economiche e sociali del paese; e per il raggiungimento dei fini fondamentali bisogna attuare mezzi idonei e rigorosi: soltanto attraverso essi si possono perseguire le realizzazioni di alcuni fini particolari.

1) Regolamentazione della vita sociale con le leggi che vanno discusse per poi approvarle,mantenerle indistintamente per tutti e per tutti valide;
2) Conservazione dell'ordine pubblico interno per mezzo delle forze di polizia.
3) Difesa del paese contro eventuali aggressioni con il mantenimento di un esercito capace di garantire la tutela dell'indipendenza e della integrità territoriale e collettiva.
4) L'amministrazione della giustizia sine gratia, per tutelare la sicurezza, gli interessi e i diritti dei cittadini.
5) La predisposizione dei servizi pubblici, attivi ed operanti.
6) L'istruzione e l'educazione morale e civile, sottolineando l'importanza dell'educazione morale e civile senza le quali non è possibile realizzare una società sana.
7) Assistenza ai malati, agli invalidi e ai bisognosi.
8) Politica fiscale del governo che non trascuri,però, la realizzazione di maggiore benessere da parte del lavoratore al fine di evitarne lo sfruttamento .

Aggiungo, e vale soprattutto per i politici, che non si compra l'onore con il denaro, né la felicità, né il rispetto che dev'essere meritato con la dirittura morale dell'uomo.
Esiste anche una morale cattolica, ma è molto importante quella che ognuno di noi si crea col proprio stile di vita, ubbidendo ad una sana legge interiore. Molti politici hanno sbagliato perché hanno fornito un'immagine distorta dell'uomo d'onore, sia nei confronti di se stessi per il rispetto che non hanno saputo conquistarsi sia perché non hanno dimostrato alcun disappunto,per quel che è stato, davanti all'opinione generale.
E concludo dicendo che se una riforma del lavoro è importante, necessaria è pure la riforma morale,cioè il ritorno ad una sana convivenza; in parole più semplici la riforma sociale precede la disponibilità del pane quotidiano poiché il concetto di felicità dell'uomo, secondo Frèdèric Le Play
non scinde la pratica della scienza morale da quella sociale attinente anche e soprattutto al diritto al lavoro e al mantenimento della famiglia.
Scindere l'importanza del lavoro dal valore della società significherebbe non abbandonare la strada degli errori già intrapresa,non dando la dovuta importanza al principio della convivenza pacifica. Mi auguro che il governo si desti dal torpore e torni a decidere ciò che è bene per gli Italiani tutti!

AHI,  SERVA   ITALIA !

Basterebbero le parole di Dante Alighieri per significare lo stato di salute dell’ITALIA  intera. “Serva Italia “ la dice lunga sulla reale situazione di un paese, il nostro, asservito, oggi più che mai, alle cause delle altre potenze che giocano il ruolo da padrone e stabiliscono le loro priorità, mentre noi, subalterni, siamo considerati un popolo degno di coabitare con gente diversa per cultura e ne stiamo subendo le sorti:bistrattati, delusi, impotenti, tassati fino all’osso,precari, mercenari, mentre il  Governo, sempre più massiccio per l’infiltrazione di personaggi portatori di voti  che, da una posizione scaduta si rivolgono alla politica perché redditizia dal punto di vista sociale ( le caste si sono riformate ) ed economico, mentre noi siamo estromessi da tutte le possibili realizzazioni di cui saremo capaci.

Buon per noi!- oserei dire con una marcata ironia- chè non siamo capaci di farci valere.

“Di dolore ostello”,continua Dante: albergo di dolore dove nessuna situazione è stabile ma lasciata agli eventi burrascosi di coloro che gestiscono la politica pur non avendo i requisiti richiesti per esplicarla.

“ Nave senza nocchiero in gran tempesta” : la situazione politica e sociale dell’Italia oggi, non è diversa da quella medievale che venne paragonata ad una nave senza guida e lasciata in balìa delle onde; un fermento di idee nuove si presentava nella mente del poeta – vate al quale non sfuggivano le realtà e le necessità popolari che si sono protratte nel tempo, anche con l’inizio dell’età moderna pur con il cambiamento.

Dal 1492 fino al 1861, data che segna l’unità territoriale dell’Italia grazie a milioni di soldati che credettero in essa, oggi, le divisioni della politica interna ed estera non hanno fatto l’unità dei popoli e quella territoriale è compromessa da una serie di catastrofiche situazioni.

L’uomo cittadino del mondo, l’uomo cosmopolita è ancora un miraggio, a distanza di secoli dall’Illuminismo,per la inesistente coesione di idee fra i popoli divisi da ideologie politiche, religiose, sociali e, in una sola parola, culturali. Il randagismo dei popoli e la mancata politica unitaria destinata a fare da collante, nonostante l’ONU, la NATO,la CEE, il  MEC, l’Europa Unita,   non viene in nessuna maniera considerato un problema, grave quanto basta per suscitare tensioni, paure, ansie che né il popolo assoggettato né la scrittura meccanica riescono a  comunicare. Non esiste più come nel Risorgimento chi si impegna per la libertà, per la solidarietà, per la fraternità le cui basi debbono essere costruite da un sistema adeguato politico e sociale, dalle esperienze di guerra, utili a farci riflettere , e da altri insegnamenti che dovrebbero riempire i nostri spazi bianchi e vuoti di contenuti vitali.

La nostra patria e oserei dire altre patrie nel mondo, ammesso che il concetto di patria sia ancora valido,non vivono pienamente valori sinceri come il calore umano, la famiglia, la fiducia, l’amore, i figli,il rispetto, il coraggio, la disponibilità aperta agli altri, il superamento dell’egoismo.

Svegliamoci dal torpore che ci annebbia la mente, riprendiamoci ciò che ci appartiene e ci ha sempre distinto dalle altre culture,  facciamo rispettare le nostre scelte, la nostra identità perché mentre i popoli della Siria, dell’Egitto, della Libia e dell’Africa del Nord aspirano alla libertà, noi la perdiamo per la inavvedutezza della politica italiana ed europea.

E a chi ci sfrutta rispondiamo che noi non vogliamo contributi in denaro dall’Europa per risolvere i nostri problemi causati dall’immigrazione sempre più massiccia, problema che come la spada di Dàmocle o come una mannaia ci sta sul collo pronta a colpirci.

La morsa della politica restringe la nostra libertà e ci costringe sempre di più alle condizioni poste dal Governo Italiano e dalla politica Europea che non rispettano il popolo, ovvero il “populismo” come in senso dispregiativo ci chiamano, che ci negano la sicurezza, la libertà di pensare, di agire, di criticare, di batterci per una giusta causa.

La risposta dell’Europa “ è  un problema dell’Italia” ci stimoli a pensare. 

 

IL MURO D'OMBRA
Dov'è il sole! Dove la luna!
E quelle luminose
stelle sfuggenti
che scompaiono
per poi ricomparire
come i giorni
della nostra vita!
In un angolo scuro
un piccol fanciullo
piange:quel piccolo,
dolce fanciullo,
tènera preda,
rassegnato per esser venduto;
costretto ad amare,
ad esser battuto
in quell'angolo oscuro.
Le sue lacrime
comunicanti col silenzio
e la sua anima dolente
pregano.
Nessuno, mamma,
ha mai sofferto tanto!

IL VANGELO E LA MODERNITA'
Non bisogna partire da millenni e millenni per accogliere il messaggio cristiano,( chè rischieremmo di perderci ), ma da molto vicino a noi, dalla formazione della Sacra Famiglia, messaggera di virtù sante, e dalla storia degli ultimi due secoli per capirne il percorso. La storia di Gesù di Nazareth è profondamente umana e non priva di eventi dolorosi che dovrebbero farci riflettere: dalla nascita di Gesù a Betlemme in Giudea, alle persecuzioni di Erode, alla fuga in Egitto di Giuseppe con Maria e il piccolo Gesù, al trasferimento in Galilea ,nella città di Nazareth, al Battesimo di Gesù nel Giordano nelle cui acque fu battezzato da Giovanni Il Battista, al ritorno in Galilea dopo l'arresto del Profeta Giovanni, alla fuga a Cafarnao in seguito alle incessanti persecuzioni. Una storia profondamente umana e dolorosa che richiama alla nostra memoria tempi e politiche che non sono mai cessate,ma presenti nei giorni nostri con tutta la loro violenza.
Da allora Gesù cominciò ad ammaestrare le genti che lo seguivano nei suoi spostamenti. Conosciuto e molto toccante è il Discorso sulla Montagna dove Gesù salì vedendo le folle che lo aspettavano; e lì le ammaestrò dicendo: "Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli ; Beati gli afflitti perché saranno consolati ; Beati i miti di cuore perché erediteranno la terra.Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia, perché saranno saziati..." Il Discorso delle Beatitudini esalta i miti, i semplici di cuore, i giusti che hanno sete di giustizia terrena, i puri che anelano ad un mondo più umano e rispettoso dei comandamenti di Dio.Quanto c'è di attuale nel contenuto che riguarda i comportamenti che l'uomo dovrebbe seguire,in libertà ? E così il Vangelo, considerato da molti un'opera religiosa ma anche letteraria, si svolge attraverso una lunga serie di parabole, semplicissime e dense di significati.
Ne "La pecorella smarrita",un uomo smarrisce una delle sue cento pecorelle. Non lascerà, forse, le novantanove sui monti per andare a cercare quella perduta?
Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo ai discepoli che l'ascoltavano e disse:" In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel Regno dei Cieli. Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino,sarà il più grande nel regno dei Cieli. Chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me. Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una màcina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare.
"Guai al mondo per gli scandali!....Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli,perché vi dico che i loro Angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio!"
E' spesso difficile scoprire i casi reali dell'abuso all'infanzia perché si chiede a ciascuno di noi di distruggere l'immagine che dipinge la famiglia come il luogo dell'amore e della concordia, ma con sempre maggior frequenza ne siamo informati e con particolari spesso raccapriccianti che potrebbero aiutarci a riflettere ed a combattere il male alle sue radici. Oltre al suicidio allargato, esistono moltissimi casi di bambini brutalmente percossi o seviziati fino alla morte per futilissimi motivi; di neonati buttati nei bidoni della spazzatura; di bambini istupiditi con droghe o psicofarmaci; di ragazzi venduti come merce e poi sfruttati nella pornografia, nella prostituzione, nell'accattonaggio, nel lavoro nero; di bambini africani venduti per sostentare il mercato degli organi …

Definiamo il progresso e la scienza in disaccordo con la morale ogniqualvolta essi intervengono attraverso la barbara usanza della vivisezione per risolvere con lo smercio degli organi casi di mortalità ricorrenti.Oggi

È presente e permesso un mercato legale, ma anche clandestino,in tutti i paesi europei e non,in modo arbitrario ,escludendo il fatto religioso e morale della scienza medica.Si può concludere dicendo che oggi, a differenza di ieri, con le scoperte sempre più avanguardiste la civiltà stia viaggiando a ritroso nel tempo con la complicità dello Stato pronto a legiferare per rendere legale ciò che moralmente non lo è.

Ma nessuno potrà mai sfuggire alla voce della sua propria coscienza!

“Maxima debetur reverentia puero!”  Giovenale.

QUANDO L'UOMO ERA UOMO
Chiedo anzitutto venia ai lettori e alle lettrici per le considerazioni mie personali sui diritti di entrambi i sessi, ma tengo a precisare che esse scaturiscono dalle vicende a dir poco raccapriccianti che accadono quotidianamente , frutto di tante situazioni nelle quali sono implicati la donna e l'uomo, i quali, a dir poco,sono " l'un contro l'altro armati". Non sono una femminista , ma i comportamenti dell'una o dell'altro mi fanno riflettere sulle condizioni dell'uomo e della donna nella moderna società. Il vittimismo senza una ragione logica o sentimentale non è accettabile, secondo il mio parere. "La donna è debole"di fronte all'uomo: questo era una specie di comandamento che ha governato la coppia per tanto tempo. La sottomissione al maschio appartiene alla nostra cultura antica, ma la si ritrova ancor oggi in certe famiglie dove la violenza fisica o psicologica viene praticata dall'uno o dall'altra, o da entrambi.

Cosa fare? Quotidianamente accade che le imposizioni portino l'uomo o la donna ad abbandonare il talamo nuziale, ma di ciò sia l'uomo, sia la donna non sembrano preoccuparsi più di tanto perché disposti ambedue, a parità di condizioni, a dedicare la loro vita ad altri rapporti.Con le mie parole non voglio in alcun modo "fare di tutt'erba un fascio" come si suol dire, vanificando l'unione di coppia, ma il ruolo che l'uomo occupa spesse volte non lo rende soddisfatto: troppo la donna si fa scudo della sua superiorità e l'uomo vi soggiace perché più debole ; altre volte,invece, liberamente s'impone, e allora può accadere che senta il bisogno di riconquistare la sua vita, di riavere i suoi spazi, di vivere secondo i suoi propri desideri; e si manifesta l'urgenza di nuovi rapporti, di nuove emozioni. La stessa cosa potrebbe capitare all'uomo quando nella coppia non c'è sintonìa. L'omosessualità, secondo il mio modesto punto di vista, potrebbe essere anch'essa la risposta al cambiamento avvenuto nella donna, considerata non più amante, passionale, ma la donna del momento. Ella ama realizzarsi nel campo del lavoro, ama competersi, è padrona di sé, è occupata troppo nella vita lavorativa, e il tempo a disposizione per il compagno occupa poco spazio.

E la sintonìa con la persona del "cuore" viene meno.
Allora come realizzare una unione duratura? E' difficile rispondere,quindi lascio alla coppia la riflessione su quel che è. Certo sarebbe consigliabile trovare nuove " terapie" sociali, economiche, razionali, mistiche, educative e prima di tutto sentimentali. Non sto qui a fare delle radiografie di tutti i casi, ma lascio alle coscienze adulte la scelta dei percorsi da vivere, in modo maturo,insieme.Aggiungo soltanto qualche mia riflessione: gli amanti restano amanti fino a quando lei conserva la sua femminilità e lui la propria mascolinità; collocarsi al posto dell'altro sarebbe piuttosto illusorio ; pur tuttavia la donna si ribella alla sua indole naturale e diventa più maschile; l'uomo più femminile. Raggiunto l'obbiettivo si rompono gli equilibri e la coppia, logorata, si sfalda.
Mi vien da pensare ad un incontro di pugilato dove i pugili, ambedue imbattibili, lottano per la vittoria. E quando l'incontro sarà finito col K.O. dell'altro, non esistendo più il bersaglio, cessa il motivo del combattimento. Alla stessa maniera all'interno della coppia.

L'ITALIA DEGLI ONOREVOLI
La demopartitocrazia, anzi la partitocrazia poiché il popolo non si riconosce nel sistema democratico moderno, è malamente rappresentata da una oligarchia statica, non normalmente attiva nel nostro paese che ha bisogno di giustizia, della forza delle leggi, di concordia, di onestà, nonché di una pacifica convivenza; quest'ultima in maniera necessaria nel contesto politico che stiamo vivendo dove il terrorismo rappresenta una grave minaccia per l'Italia , e non soltanto per essa, poiché il resto del mondo non ne è estraneo. Ma nessun politico ci fa caso, né si muove per affrontare le problematiche presenti nel nostro paese e per la sicurezza che in modo particolare nel periodo delle immigrazioni è venuta a mancare; "l'ago della bilancia" favorisce l'immigrazione e il politico si è messo dalla parte sbagliata, ovvero da quella della disumanizzazione non ponendo rimedi alle crisi derivanti dal processo di integrazione con popoli diversi.

Di fronte alle sofferenze del vostro popolo, al sopruso, alla schiavitù delle leggi che voi Onorevoli avete creato,di fronte agli scontri ideologici, alle manifestazioni di protesta del vostro popolo, cosa avete fatto? I più importanti traguardi non sono stati raggiunti, ma nemmeno affrontati. E' tempo di ricostruire ciò che Voi Onorevoli avete distrutto; è tempo di miglioramento culturale e umanitario; ma tutto è possibile senza di voi, senza i baroni della politica.
E' illusorio far credere che questo governo sia il migliore possibile; che esso sia quanto di meglio possa avere la società!
Noi italiani abbiamo capito, ma siamo caduti nella trappola del consumismo e del conformismo; ci siamo arresi di fronte alle numerosissime proposte e promesse, peraltro non mantenute; ma l'umanità deve trovare il modo di procedere, di rinnovarsi, di cercare,per ritrovare i valori perduti: occorrono nuove sponde per contenere l'acqua che dilaga ovunque; occorrono politici intelligenti e seri chiamati alla direzione del popolo; occorrono uomini capaci di reggere e di fare da guida alla nostra umanità brancolante nel buio.

EFFETTI DELLA CULTURA DI MASSA

Sviluppatasi negli Stati Uniti intorno agli anni trenta,dopo la seconda guerra mondiale la cultura di massa si diffuse in tutti i paesi occidentali come fenomeno tipico della nascente civiltà industriale: una società dalla quale è scaturita la cultura di massa. Tale cultura avrebbe dovuto sostituire il rinnovamento culturale iniziato con l'Umanesimo che non aveva toccato ancora il mondo operaio e contadino rimasto fuori dal circuito culturale. A mano a mano le divisioni di classe cominciarono ad affievolirsi e subentrò una certa omogeneizzazione dei costumi: dirigenti, contadini,operai, commercianti col tempo poterono adottare gli stessi modi comportamentali,praticare gli sports, godere delle stesse forme di divertimento della classe borghese.

Erano gli anni sessantotto, gli anni del boom economico, gli anni in cui accanto alla cultura di massa che prendeva sempre più piede si faceva strada una cultura superiore che si distingueva per l'insieme delle conoscenze acquisite, per costumi e regole di vita proprie,per regole morali e giuridiche, per l'amore dell'arte, quella vera. Ma l'effetto dei media a mano a mano livellava la società anteponendole a iosa sempre nuovi modelli. La cultura superiore smise la sua funzione illuminante e i falsi bisogni cominciarono l'ascesa. (Ricordiamo il filosofo e filologo Marcuse a proposito dei bisogni veri e falsi.)Lo spettacolo e il suo mondo, lo sport, il cinema, la moda, gli eroi simpaticamente rappresentati furono l'obbiettivo da raggiungere. Per tutti!

La cultura umanistica si era curvata sul popolo, sulle sofferenze umane e sosteneva la retorica delle anime belle, dei grandi sentimenti, delle coscienze buone ; oggi siamo arrivati a porre in primo piano il fenomeno del divismo in tutte le sue sfaccettature, la ricerca del benessere a tutti i costi, della felicità facilmente raggiungibile con ogni mezzo, lecito o illecito che sia,e dalla vecchia cultura contadina, così stabile in quanto basata su generazioni di esperienze e su condizioni di vita comuni, si è passati ad una cultura caratterizzata dalla rapidità e dall'imponenza dei cambiamenti, senza che questi ultimi siano stati capiti per intero.Sono,pertanto, arrivati soltanto messaggi di cattivo gusto, che non offrono valori positivi: sotto la spinta feroce della pubblicità sull'erotismo, il sesso è diventato sinonimo di felicità eccitante che compensa l'individuo della monotonia della vita reale; è questo l'esempio significativo, ma non è il solo, adottato dalla società dei consumi sotto la spinta dei creatori di bisogni che fabbricano i messaggi per la tv, per i giornali, per la radio , etc...

E i delitti terrificanti? E le violenze sui minori? E il potere dei politici? E gli inganni, i raggiri, le speculazioni, le schiavitù dell'uomo a una dimensione, sottoposto a stress psicologico dalle migliaia di stimoli prefabbricati, dalla povertà dello spirito, dall'indifferenza, dalla competitività, dalla corruzione dei costumi?
C'è di tutto e di più sotto l'aspetto accattivante della moderna vita di società! La banalità dell'esistenza umana troneggia in tutto il suo splendore in tv, dove le immagini create inneggiano alla ricchezza d'obbligo come nella pubblicità per la macchina di lusso, dove il benessere materiale è il miraggio dei più ; e nel mondo virtuale ed illusorio della televisione l'uomo si fa personaggio imbevuto com'è di idee falsificate dai media. Non pensa più, non riflette più, si lascia guidare dalle varie correnti, in primis dalla politica, correnti che lo portano lontano dal suo modo di essere ,o da come sarebbe dovuto essere; non è più ragione, non è più sentimento, non è più attento ai pericoli, agli agguati di cui le varie istituzioni si fanno carico : dalla modernizzazione pochi si salvano, e, direi, soltanto coloro che sui libri si sono formati e si pongono il ragionevole dubbio.

Ma attenzione, perché anche i libri, anche la scuola d'oggi non rispetta le regole tradizionali delle materie
d'istruzione e non si fa garante sulla preparazione che attiene al comportamento, alla vecchia e pur tanto valida pedagogia anch'essa sacrificata per le nuove motivazioni che attengono al nuovo sistema della cultura di massa senza distinzioni di sorta. Ci sono sì alunni intelligenti e capaci, ma anch'essi sono sacrificati a viver d'accordo con tecnologia, sempre più avanzata, e superficialità.
E invito qualsiasi persona a riflettere sulle macchinazioni della politica e sull'esercizio di mantenersi; sui miti e sui princìpi trascendentali delle dottrine e sull'esercizio di mantenersi; sulle tante proposte della società consumistica e sull'arte di mantenersi; sullo spreco e sui danni dell'inquinamento per il pianeta e per l'uomo. La civiltà industriale,irrazionale e senza giusti controlli, ha causato una lunga serie di danni e l'innovazione tecnologica la distruzione dell'uomo come identità e come libertà, intesa anche come indipendenza economica. La lunghissima serie di schiavitù alla quale l'uomo è sottoposto appare sempre più evidente; l'ubbidienza al sistema preformato sempre più alienante.
Che ne è del libero pensiero? Dov'è l'uomo?

GIOVINEZZA

Non mi avrai più

fra le coltri innamorate

o sposo mio diletto!

In fondo ai tuoi occhi

c’è il silenzio

di chi tacendo

nasconde il terrore

della morte dell’anima.

Forse tornerai a prendermi

per portarmi con te,

come una volta quando

fra cielo e terra

amoreggiavamo e il silenzio

ci guardava.

Abbiamo amato le primavere,

le giornate quiete e piene di sole,

i cieli stellati, le albe

e i tramonti; abbiamo sognato,

accarezzato speranze e benevoli illusioni,

e abbiamo gioito

amorevolmente.

Ma oggi? Che torbida tristezza!

Il vento caldo va scemando

e l’inverno gelido

ci colpisce col suo cielo di tenebre.

Verso l’occaso ci conduce!

 

 

POLITICA   E   TERRORISMO

Francesco Alberoni, sociologo e politologo, già docente universitario, collaboratore del Corriere della Sera sulle cui colonne intervenne spesso in passato nell’intento di interpretare i fenomeni positivi e negativi della società italiana e della politica, a proposito di terrorismo, all’epoca delle B.R. ebbe a dire: “dai manifestini, comunicati, bollettini delle B.R. emerge una confusa volontà di abbattere lo Stato,(di portare l’attacco al cuore dello Stato)come simbolo di repressione e di sfruttamento, in nome del proletariato e della lotta di classe.”….e se la loro ansia di cambiare il mondo, di abbattere le ingiustizie e di agire per una qualità migliore della vita può essere capita, i mezzi sono assolutamente intollerabili e ingiustificati, soprattutto in quegli Stati,come il nostro,che permettono comunque ampie possibilità di lotta e di risposte democratiche. E continuando…”i loro modi di comportamento invece sono da “angeli vendicatori”che combattono fanaticamente contro il potere, contro la società,la democrazia nella speranza di un’utopia,di un mondo nuovo non ben definibile.

L’agguato di via Fani a Roma il 16 Marzo 1978, che vide uccisi i cinque uomini della scorta e il rapimento di Aldo Moro,Presidente della DC,che stava recandosi quel giorno in Parlamento per il dibattito sul nuovo Governo di unità nazionale che vedeva per la prima volta nella storia della Repubblica l’appoggio del PC ; ebbene tale agguato sarebbe stato la risposta di alcuni gruppi studenteschi delusi dalla miseria, dal dissidio,dalle lotte di classe: il loro nemico è la democrazia; essi vivono,è stato scritto dall’Alberoni, come abiezione, come condizione ignobile e vile tutto ciò che è miglioramento economico, pacificazione, convivenza, integrazione sociale.

Una definizione ,la sua, che si rifà alle mostruosità hitleriane; ma noi, di rimando, di fronte a tanto discredito,ci poniamo i quesiti opportuni che riguardano gli esiti del governo liberaldemocratico consolidatosi dal 1978 ad oggi.

Le aspirazioni, non solo di quel gruppo di studenti e di molti simpatizzanti decisi fermamente a combattere (ed era soltanto l’inizio ) le iniquità dei governi cosiddetti democratici che di democratico hanno soltanto l’etimo della parola ma non del contenuto; e da quel 1978 ad oggi la morte di Aldo Moro ha lasciato alla storia un dubbio atroce. Quale risposta al quesito: fu la concezione teologico-religiosa della politica insieme al consolidarsi del metodo liberaldemocratico, o quella rivoluzione fu concepita in modo quasi anarchico e senza utopìa? A noi posteri la sentenza sul giudizio espresso dall’Alberoni.

Oggi,da quella democrazia libertaria tanto vantata abbiamo avuto esiti negativi caratterizzati da ingiustizie, violenze,sofferenze,morti,sotto il peso di una vita aberrante a mano a mano sempre più messa a rischio da strane ideologie e dai potenti mezzi di distruzione inventati dall’uomo, e se consideriamo le rivolte del ’68 e dei brigatisti delle B.R. sono poca cosa al confronto.

Pensiamo alle tante guerre combattute per la libertà e contro l’oppressione dei potenti,di èra in èra, alle tante proposte di riforme non mantenute, ai tanti cambiamenti della politica e ai tanti fallimenti. Si deve ancòra credere nelle istituzioni e nel valore della politica dopo tanti fallimenti? Pensiamo ai tanti popoli che pur con le rivoluzioni non hanno risolto il problema della miseria e dell’oppressione.

Ma d’altro canto l’uomo da sempre indifeso quale scelta diversa ha per farsi ascoltare? E, nonostante tutte le forme di protesta i governi continuano l’erosione dell’umanità!

Certamente lo stesso Aldo Moro avvertiva le contraddizioni e le risposte sbagliate,ma lo confortava la fiducia nell’uomo (non escluso l’uomo politico per primo ) ,capace di porsi finalmente come termine di trasformazione e di vittoria costruttiva per un’umanità migliore, e su questa egli riponeva la sua fiducia e faceva leva per attivare quei valori,quelle forze,quella capacità che ci debbono far vedere Il positivo anche nella rivolta ragionata dei giovani.

Ma fu il suo, Il canto del cigno!

L’IMPORTANZA   DELL’UNIONE EUROPEA

Cosa significa l’Unione Europea per gli Stati che ne fanno parte?

L’associazione presuppone l’adattabilità alle riforme…sine qua non… e le riforme,qualsiasi riforma merita di essere discussa prendendo in esame i benefici, soprattutto i benefici,dei popoli appartenenti all’Unione. E per ciò che concerne l’Italia,nel contesto attuale,può essere utile una meritevole e ragionata risposta alle decisioni e ai dibattiti comuni dove siano esaltati gli interessi condivisibili,la solidarietà naturale,l a conservazione dell’identità nazionale,la stessa libertà.

Il pessimismo nei confronti della storia passata e presente ha allontanato sempre di più la salvezza dell’uomo; le diatribe, gl’interessi particolari sempre più emergenti non stanno facendo altro che creare palliativi lasciando le porte aperte ai vizi, alle anormalità,aggiungendo qualsiasi forma di brigantaggio alla corruzione esistente. Di fronte alle decisioni della Merkel, poste o non poste a rimedio della clandestinità violenta sempre più in espansione,questa ha creato problemi di divisione fra le generazioni distruggendo nel contempo i livelli politici e morali dei paesi appartenenti all’unione.

L’Italia inizialmente si era dimostrata ostile nei confronti dell’enorme massa di popolazioni che transitavano sempre di più nei nostri paesi.

Nel contesto storico,caratterizzato da lotte intestine e criminalità,la violenza regna sovrana mentre crescono ( e sono cresciuti ) con l’Unione Europea i personalismi della politica. Sono presenti ed amplificati i conflitti interni fra partiti,sono ripetibili delitti di ogni sorta, i suicidi,gli atti terroristici,la violenza criminale e quella politica camuffata dal savoir faire,le nevrosi,le contraddizioni fra i potenti nel contendersi i poteri politici; tra conformismo e spontaneismo,tra lavoro alienante e lavoro creativo,tra partecipazione e anonimia,tra sincerità e ipocrisia…

Bisognava rispondere con vigore e ponderazione,con giusti metodi da parte di un’Unione Europea più responsabile,più determinata,più obbiettiva,più doverosa. Specialmente quando veniva messo in forse il fondamento della convivenza civile.

Poi venne la Cirinnà che per fuorviare da tutte le responsabilità del governo spostò l’ago della bilancia sui rapportisessuali,demotivando così i cittadini dai problemi più gravosi inerenti alle lotte interne,al terrorismo,alle divisioni in atto tra partiti.

L’Italiano combattuto e plagiato dalle idee riformatrici della Cirinnà dimenticò le priorità dei rapporti con la politica e con la moralità, rendendo meno importanti l’istituzione della famiglia e dello spirito sociale.A lei non dicemmo che capovolgere uno status per un cambiamento radicale di vita avrebbe creato molteplici vittime e terribili sacrifici da parte delle nuove generazioni.

Aldo Moro nel maggio del 1979,prima di rimanere vittima delle Brigate Rosse,pubblicava sul quotidiano “IL GIORNO” alcuni suoi interventi premonitori e chi rilegge oggi le sue parole può avvertire il senso profetico di colui che riuscì ad intuire l’alto costo che la società avrebbe dovuto pagare a causa del diffondersi della violenza,delle crisi dei valori,delle responsabilità sue, del suo partito,nonché degli altri partiti per non aver saputo o voluto dare soluzioni e risposte adeguate ai problemi inquietanti della società,dei giovani soprattutto.

Così egli scriveva: “Se questi fatti più o meno gravi(oggi gravissimi), ma tutti significativi avvengono sotto i nostri occhi,è segno che qualcosa non ha funzionato…” E dunque invitava a scelte globali,autenticamente riformatrici, a saper cogliere del mondo le spinte positive operando sui meccanismi di funzionamento dello Stato, sulla concordia, sulla pace sociale,sulla ragione, sull’impegno di tutti, sulle “profonde radici morali del paese che la politica non adotta mai rendendo conflittuali i rapporti fra coloro che vorrebbero impegnarsi in un’immensa trama d’amore e quelli che,invece,i partiti di oggi stanno creando in modo miserevole.

Succede spessissimo che la legge tenda ad assoggettare l’uomo invece di liberarlo dalle schiavitù e la storia “est magistra.”

Ciò che vale per ogni Stato,come asseriva Rousseau,è il rispettivo della volontà generale prima del patto: soltanto se c’è un carattere nazionale potrà esserci un corrispondente , e un interesse sarà possibile se il contratto instaura la volontà generale stessa.Vale per ogni Stato,vale per l’Unione Europea quale associazione e aggregazione di un corpo unico dal quale alcuni paesi,di fronte alle decisioni,tentano di scappare e di fare “more proprio”.E a chi cercava la verità fu risposto: Ma quale verità! Essa non esiste!

Dobbiamo allora concludere che esistono tante verità quanti sono gli uomini,e che ognuno manifesta e crede alla sua verità?

E’ ciò che sta succedendo oggi a causa di una procedura politica minata alle basi, e dalla quale non si trae alcun beneficio se non il maleficio di sostenere economicamente,col nostro contributo,gli eletti del governo.Ma quando lo “straniero” s’insidierà,si assiderà sul trono, comanderà all’italiano suo suddito e,grazie ai partiti, all’Europa Unita,grazie anche a certe buonistiche teorie con amarezza ,dovremo dire addio all’Italia nostra.

Troveremo noi nel dolore, accostandoci agli spiriti mistici, e nella sofferenza un mezzo di purificazione?

“ Aime tes croix et tes plaies, il est sain que tu les aies.” Verlaine

"Il dispotismo"

C’è un dèspota sul trono, anzi due, o tre…, che hanno da tempo avviato una serie di riforme stravolgenti l’ordine democratico, perché la democrazia non va più bene, perché nessun politico vuol riconoscersi nell’osservanza delle leggi esistenti, perché l’immunità parlamentare copre a sufficienza, perché la Magistratura è politicizzata. All’avvento del fascismo successe quanto ora sta accadendo: le riforme piovvero invalidando tutto e tutti; le gerarchìe avevano i loro statuti ed ogni organo di ordine inferiore era subordinato ad un altro ed agiva sotto la direzione e la sorveglianza di quello di grado superiore.

Mussolini aveva rinnegato il patto di non belligeranza e, incurante dell’impreparazione bellica e industriale dell’Italia, devastata dall’esito della prima guerra, mancando essa totalmente di carri armati pesanti ( quelli leggeri erano in cattivo uso ), d’inadeguata artiglieria, di un’aviazione incapace a sostenere il confronto con i nuovi mezzi aerei di cui disponevano le altre potenze, Egli, dispoticamente entrò in guerra al fianco di Hitler. Gli occorrevano, come ebbe a dichiarare, “solo un migliaio di morti da buttare sul tavolo della pace.”

“E’ una guerra senza ragione, senza scusa, senza onore” scriveva nel suo diario Pietro Nenni esule in Francia; aggiungeva: “senza ragione perché non è in gioco alcun reale interesse italiano; senza scusa perché una vittoria tedesca imporrebbe a noi, come al resto d’Europa, l’intollerabile e brutale egemonìa di Hitler; infine senza onore perché Mussolini attacca una Francia invasa e agonizzante, facendo assumere all’Italia la parte dello sciacallo.

Per Mussolini, come egli recitò dal balcone di Piazza Venezia al popolo, era “ la lotta dei popoli poveri e numerosi di braccia contro gli affamatori che detenevano ferocemente il monopolio di tutte le ricchezze…”

Così parlò. Lotta,quindi, come fra patrizi e plebei, scontro di mentalità secondo il suo miserando discorso.Dall’esperienza di quella guerra si salvò l’amore del cuore umano della gente che la subì?

Oggi sarebbe come ieri? Ora c’è un governo che pensa al popolo , che ci rende sicuri e nel quale possiamo confidare? Esiste una realtà a misura di governo, a seconda delle necessità politiche, sociali, economiche

dell’Italia?

Ma “tout le va bien!” Per coloro che non pensano e non vogliono pensare, per coloro che la vita l’hanno servita su di un piatto d’argento, per i folli, per i teatranti, per i corrotti fra i quali gli uomini della politica, per coloro che hanno smarrito l’identità personale adeguandola al suono delle migliaia di voci attribuite all’età del conformismo consumistico,per i profittatori dell’industria, per i malpensanti.

Il nostro governo “pilota” si è assunto una pesante responsabilità laddove i pilastri su cui la politica si fonda sono simili a certi edifici cadenti prima della catastrofe.

Quale altro bombardamento d’idee peggiorerà le nostre basi già minate da guerriglie immotivate e irragionevolmente portate

avanti da masse eterogenee?

 

L’Italia è cambiata: non è quella che hanno sognato i nostri soldati sui campi di battaglia, né quella delle misere madri in preghiera: l’Italia come tanti Stati sottomessi al nazional socialismo e alle dittature.

 

Penso ai giovani per i quali invoco saggezza, moralità e tanta buona volontà dalle quali potranno riavere ciò che è stato loro “ barbaramente “ tolto; possa risorgere la capacità di sapersi difendere dalle insidiose trame della vita, di realizzarsi da soli, di rialzarsi dai pericolosi agguati, di superare passo dopo passo gli ostacoli nel loro tortuoso cammino, pungente, sì, di spine ma dal quale possano spuntare le rose.

 

SEI   TU   CHE IO CHIAMO   Pablo Neruda

 

“ Questo ci hanno lasciato lor signori

 

e oggi che ha il Cile volto di gigante

 

e indietro ci lasciam tanti dolori

 

ho bisogno di te,giovin fratello,

 

giovin sorella,ascolta ciò che dico:

 

io non credo che l’uomo sia il nemico:

 

credo che unite la mia con la tua mano,

 

contro il malvagio e contro le sue mene,

 

colmeremo la Patria di regali

 

saporiti e dorati come il grano. P.Neruda

 

Nacqui nel 1940, un mese prima della dichiarazione di guerra proclamata da Benito Mussolini al fianco di Hitler; benchè piccola quell’esperienza dei cari soldati,morti invano,me la porto dentro come se l’avessi vissuta,da grande e in prima persona. Il mio cuore d’allora non s’è mai adeguato all’irragionevolezza degli uomini, di certi uomini, e al sensismo meccanicistico di codesta società non s’arrende.

 

Adoperiamoci affinchè la macchina omicida della politica si fermi!

C’è un vero esercito statale che si muove verso di noi e ci stravolge

Senza armi, ma ci opprime con inarrestabile violenza!

La Babilonia della politica

Sul fronte della politica le componenti che determinano l’andamento generale dei paesi non garantiscono in alcun modo un futuro migliore sotto tanti aspetti: come nel passato persiste il dialogo forzato fra i partiti “ l’un contro l’altro armati.” Giorno dopo giorno, di mese in mese, di anno in anno sono volate le parole, le critiche, i propositi che non hanno concorso alle realizzazioni ; e si continua con i se e con i ma a battagliare per conflitti di interesse. Per non andare troppo lontano, nel nostro Novecento i terribili esempi di violenza di massa devono farci riflettere oltre i miti e le ideologie : le stragi staliniane, i genocidi nazisti e la guerra mondiale nelle sue diverse fasi. I fenomeni tragici delle guerre furono allora sostanzialmente diversi : il terrore staliniano rispondeva ad un concetto rivoluzionario ; in Hitler , invece, lo sterminio degli ebrei, dei polacchi e di altre razze rispondeva al progetto di stabilire l’impero di una razza superiore, discriminando e distruggendo quelle inferiori e , in concreto, portando avanti il disegno imperialistico di supremazia mondiale della Germania.

Sotto cumuli di macerie l’uomo ha lasciato i segni della sua periodica follia. Nonostante vi sia molto di oscuro negli avvenimenti del Novecento in Russia sembra che Stalin , dal 1930 in poi abbia mandato nei campi di lavoro circa 8.000.000 di schiavi e ne abbia condannati a morte circa 1.000.000. Contemporaneamente cominciava il dramma disumano e vergognoso dello sterminio ebraico ad opera di Hitler e del nazifascismo che avrebbe mietuto milioni di vittime. Non sono bastati secoli di storia e di fatiche rovinati dalla violenza; oggi i percorsi dell’uomo nella storia si ripresentano con la medesima crudeltà: fanatismo religioso, aggressività dell’istinto, irragionevolezza, incivilimento, emarginazione, pratiche di esclusione fisica ed ideologica. Il razzismo si ripresenta col terrorismo che fa da tramite in una guerra dell’uomo contro l’uomo “ sine causa “ , e riconducibile soltanto alla distruzione e all’annientamento dei popoli . Nel nostro 900 sono stati presenti altri fenomeni oltre alle guerre accennate : il colonialismo e il neocolonialismo che hanno sfruttato la miseria altrui, negando appoggi ed aiuti ai popoli in povertà, impegnandoli nel campo operativo a favore della logica del capitale, delle risorse energetiche , del petrolio, del ferro, del rame…; nessuno dei paesi coinvolti , come la Francia, l’Inghilterra, la Spagna, la Germania, ha messo da parte i giochi di potere, gli egoismi, i meschini strumentalismi dimenticando l’uomo e la sua dignità. Ed oggi , da parte dei terroristi stiamo pagando forse quella politica degli interessi esercitata in Medio Oriente.

La normalità del male continua . Dovrebbe esserci per le nazioni , come per gli uomini , un periodo di maturità che permetta loro di riflettere ancor prima di sottometterli alle leggi.

Un popolo abbandonato a se stesso, può considerarsi maturo per portare avanti i sani principi di una società? Prima delle leggi occorre la maturità del popolo che non sempre è facile riconoscere ; e se previene la legge essa fallisce perché , comunque, l’uomo è soggetto alla sua sottomissione . Un popolo può essere disciplinabile dalla nascita , un altro neanche dopo secoli. Perché ciò? L’ambiente , la storia , le istituzioni, le leggi quando rispettano la società sono vincenti. Ci sono degli esempi che riconducono al concetto espresso: Pietro I il Grande, zar di Russia ( 1672-1725 ) , alcune delle cose che fece erano buone, ma la maggior parte erano intempestive. Egli vide che il suo popolo era barbaro ma non capì che non era ancora maturo per la civiltà; egli volle civilizzarlo attraverso la legge quando bisognava solo agguerrirlo: volle fare i tedeschi, volle formare gli inglesi, mentre bisognava cominciare col formare i russi: proprio come il precettore francese forma il suo allievo perché brilli durante l’infanzia e divenga , crescendo, una nullità.

Quale popolo è dunque maturo per la legislazione?

Quello che non ha sopportato il giogo delle leggi; quello che non ha né costumanze né superstizioni radicate; quello che non teme di essere oppresso da un’improvvisa invasione; quello che si sente libero e maturo per riconoscere la libertà e le leggi che in essa sono presenti; quello che senza interferire nelle liti dei suoi vicini può resistere da solo a ciascuno di essi o giovarsi dell’uno per respingere l’altro; quello che può fare a meno degli altri popoli e di cui ogni altro popolo può fare a meno; infine quello che non è né ricco né povero e può bastare a se stesso; infine quello che riunisce in se la consistenza di un antico popolo con la docilità di un popolo nuovo. E ciò che rende il successo così raro è l’impossibilità di trovare la semplicità della natura ( Jean Jacques Rousseau ) congiunta alle esigenze della società.

MAI

“ Solo chi uccide forma la genia

che lascio fuori dal mio sentimento.

Non portiamo la Patria all’agonia

al sangue condannata e al lamento.

E contro questo

sta la mia poesia

che va per ogni dove, come il vento.

“Pablo Neruda”

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