Direttore, sarebbe bello sul suo giornale questo pensiero del Presidente del Senato Piero Grasso, che oggi ci ricorda l'anniversario della morte del giornalista Beppe Alfano.
E' stato ucciso in una cittadina siciliana, proprio di fronte alle nostre splendide isole, a Barcellona Pozzo di Gotto.
Beppe Alfano: insegnante di educazione tecnica, militante del MSI, giornalista del quotidiano "La Sicilia". Raccontò le sue intuizioni sugli interessi della mafia di Barcellona Pozzo di Gotto e l'efferata faida che ne stava insanguinando le strade.
Dava fastidio, sapeva sarebbe stato ucciso e confessò ai propri familiari: "ormai è soltanto questione di giorni. Non mi hanno ucciso a dicembre, lo faranno prima della festa di San Sebastiano”. La festa è il 20 gennaio, 'Cosa nostra' lo colpì prima, l'8 gennaio del 1993, sotto casa. Attraverso i processi non si è riusciti a svelare tutte le ragioni della sua morte: in questo caso, come in tutti gli altri misteri che si celano dietro agli omicidi di stampo mafioso, non dobbiamo smettere di pretendere la verità storica e giudiziaria. E, soprattutto, non dobbiamo lasciare soli i giornalisti che quotidianamente affrontano minacce, intimidazioni e soprusi perché una stampa veramente libera è l'anima di una democrazia e una irrinunciabile alleata nella lotta alla criminalità organizzata.