salvdi Salvatore Leone
 
Una volta si partiva per il nord dove le fabbriche aspettavano le braccia del sud per avvitare ruote, produrre bulloni, saldare lamiere e impastare cemento. L’Italia esportava automazione e tecnologia. Tutte braccia tolte alla povera agricoltura. Oggi il tempo é tornato indietro, l’Italia esporta prodotti agricoli con marchi d’eccellenza e rivuole braccia per l’agricoltura, quella di qualità naturale senza chimica e intrugli vari. Da Trapani a Trieste passando anche per le isole Eolie, dove ancora la terra é sana oltreché vulcanica.
 
E’ proprio vero, il mondo é una palla che gira e ritorna al punto di partenza festeggiando madre natura con la terra madre. Il piacere di zapparla questa terra, di coltivarla a mano e bagnarla a braccio. Zolla dopo zolla, schiacciandola con i piedi per accarezzarla, per ricaricarsi umanamente. La terra che non valeva più niente, oggi vale più degli immobili. Siamo ai vigneti d’oro, all’olio da 40 euro a bottiglia e a patate senza prezzo. Prodotti da tenere in cassaforte. Il resto é merce importata da paesi che impestano e che hanno provato a distruggere la buona agricoltura.
 
Chi non ricorda la frase più ricorrente dell’epoca che fu: “si nun studi, ti mannu a zappari”. Oggi con la zappa si torna a mangiare e con i libri si torna alla fame. Cade anche a...fagiolo l’incontro organizzato nella ricca e sempre agricola Pianoconte dall’Associazione Terme San Calogero in collaborazione con L'Azienda Italiana Capers Sud col titolo d’avanguardia "L'Agricoltura, Opportunità di crescita e di promozione delle nostre produzioni tipiche".
 
In testa i 2 A.Natoli, a braccetto accettano la sfida del turismo con l’agricoltura Dop. E’ anche vero che l’impegno eoliano e italiano é quello di dover sfamare la quantità di persone che invadono l’Europa in cerca di futuro e d’aiuto. Tutte braccia utili per chi vuol lavorare per la terra per risollevarsi da terra. Ben 30 anni fa, il buon Ferruzzi lasciò una frase storica: “comprate terra perché non si può produrre”.

 

L'INTERVENTO

di Michele Sequenzia

Caro Direttore, buone notizie da Lipari: leggo dal tuo Notiziario.. "si spera nello sviluppo del binomio "Turismo-Agricoltura"...

Ecco il " cappero DOP " che con il raro "Malvasia"     e " l' Olio di Oliva Vergine" nati e crescuti nelle Eolie...sudore e sangue di intere generazioni..gente forte, leale, onesta...che ha sacrificato tutto per la famiglia per creare una immagine di sana , innovativa, vincente quanto eccellente produzione agricola, invidiata nel mondo.   Ma è necessario, forse, è opinione di molti, tornare a lavorare la terra...seriamente?

Ma come? Da piu parti si torna a sperare nel modello ideologico sperimentato durante il ventennio mussoliniano, tutto centrato sul "ruralismo del natio borgo ". Basta con gli sprechi dei vani consumi di una aggressiva impudica pubblicità, fonte di tanti mali.Torniamo alla sana vita campestre.....pane e cipolla dei nostri padri.."Tityre, tu patulae recubans sub tegmine fagi....silvestrem tenui Musam meditaris avena;"*

Si tratta di dare nuovo corso all'azione educativa e pedagogica, la scuola in testa.Occorrono piani e strutture, potenti investimenti, sviluppo e ricerche. La domanda è: come e dove rilanciare modernamente e con profitto l'antico mondo contadino? La formazione universitaria dei giovani interessati all'agricoltura, prevede una formazione su tutte le forme di coltivazione e di allevamento possibile, basate sulla scienza, la tecnica e l'economia. “Restaurare un paesaggio rurale, agricolo, forestale o pastorale significa ripristinare forme produttive che ne assicurino la conservazione, e realizzare una operazione culturale per comunicare valori storici, ambientali ed economici rappresentativi del nostro paesaggio”.

Leggo:"...l’agricoltura siciliana vive una crisi profonda e quasi irreversibile. “Gli aumenti consistenti dei canoni irrigui, e dei costi di produzione a fronte di ricavi sono peggiorati.. Non è pensabile pagare un aumento del canone così cospicuo. Segue il perenne richiamo: " ... La politica si faccia carico e trovi risorse su altri settori più redditizi e si interroghi sul perché un agricoltore decide di abbandonare  la propria terrà". .....

Ci si lamenta ..."Continueremo la nostra battaglia per trovare delle risposte. Incontreremo i sindaci, ai quali chiediamo di difendere gli agricoltori, e andremo anche all’assessorato regionale all’agricoltura......i canoni annui per l’irrigazione costano oltre il 400%. Un aumento scellerato ."

Ci si azzuffa ..."C'è una legge regionale che impone di aumentare i canoni irrigui per risanare i debiti accumulati da decenni di sprechi. Si colpisce ancora una volta una categoria oramai in ginocchio mentre alcuni parlamentari regionali continuano a fare false promesse e prendere in giro. "La qualità e la sicurezza del cibo dipendono dagli sforzi di tutte le persone coinvolte nella complessa catena della produzione agricola, della lavorazione, del trasporto, della preparazione e del consumo.
Tra i principali rischi ricordiamo quelli relativi a: qualità delle materie prime, e l' l’importanza dell’informazione al consumatore.

Ma chi ci capisce è bravo: dove vogliamo andare a finire..se " l'acqua è sempre piu carente e le bollette sono triplicate"?

  Riporto per gli interessati, docenti e amministratori, futuri Sindaci e Consiglieri, che l'Accademia dei Georgofili, a Firenze organizza il 3 maggio prossimo un convegno sul tema: Tra educazione e vocazione al lavoro agricolo nella Firenze del XIX secolo. .

Relatori:

Zeffiro Ciuffoletti - Il tema dell’educazione delle donne e quello delle fanciulle contadine -

Andrea De Giorgio - Anna Lapini. Una pioniera dell’educazione degli ultimi: le fanciulle del mondo contadino 

Apertura dei lavori 3 maggio ore 10.30

Dove: nella Sede dell' Accademica- Torre de’ Pulci, con ingresso dalle Logge degli Uffizi Corti

Organizzatore: Accademia dei Georgofili -Firenze.

*"Titiro, tu riposando alla cupola vasta di un faggio,
mediti un canto silvestre sulla sampogna leggera " (Virgilio -Bucoliche, I, 1-4.)

bacialemaniAveden Urso

Sentirenzi e sentenzi
Il presidente dell’Anm non ha inteso rispettare l'ordine del premier Renzi di parlare con le sentenze. Così  parla a ruota libera sui politici ormai definibili in un solo modo. Renzi, rispettando il lavoro dei giudici, ha pure detto che attende le sentenze. Non si capisce ancora se è sotto processo o si riferisce a tutti i suoi compari sotto torchio. Forse attende delle risposte dei giudici sul suo operato? Risposte che questi magistrati, come ordinato, devono darle con le sentenze. In tempi veloci senza sapere che la velocità spesso é un pericolo.
 
Ogni cosa ha i suoi limiti. I giudici perseguono i reati senza contrastare i governi, i governi devono governare senza contrastare i giudici. Il giustizialismo deve essere solo una libertà di applicazione delle leggi lasciando intatta la libertà sulle intercettazioni per perseguire ogni genere di reato. La privacy é altro. Non uno scontro magistrati-politica o tra poteri e ordini dello Stato. Spesso alcuni governi sono caduti a causa delle vicende giudiziarie come é anche vero che dopo ci sono stati governanti mai eletti eletti dal popolo. Per ben 3 volte in modo consecutivo, con la legge che ha guardato senza far pagare gli errori che hanno causato danni che sono un peso per tutti.
Il caffè "uguale" per tutti
Quando i magistrati entreranno in un bar per prendere un caffè saranno costretti a chiederlo in nome del popolo italiano. Dovranno parlare con le sentenze. Lo vuole Renzi che ha li ha zittiti. Ed i magistrati si adeguano, partendo dal piacere e dalle pause. Il popolo italiano risponde che la legge è come il caffé. Uguale per tutti. Le pensioni no. Da quelle d'oro a quelle di piombo, da quelle false a quelle che si vedranno con il binocolo. Intanto il partito di Renzi si sfalda ma anche le correnti della magistratura sono tutte sulla stessa strada. Eppure, in questo momento nessuno capisce che é giunta l'ora di prendere tutti insieme un caffè perché al telefono non si può più parlare. I giornalisti hanno chi ascolta per loro e poi sono professionalmente costretti a scrivere cosa hanno sentito. Tutti al bar anche se poi ci sarà da litigare su chi paga. La scena almeno possiamo risparmiarla, perché gira e rigira si sentirà dire: offerto. Ma non si trova la persona dal gesto gentile.
 
Italia Bulgara
L'Italia ha i suoi primati e sa anche difenderli splendidamente. L’Italia é la patria degli artisti della corruzione, quella speciale che parte dalla notte dei tempi, quando le bustarelle si chiamavano “pietrelle”. Ancora oggi il mondo italiano continua imperterrito ad invadere il territorio della legalità e per ottenere quello che vuole paga così come ci sono quelli che si fanno pagare per ottenere quello che vogliono. I soldi di molti industriali all’estero servono e servivano per comprare appalti, lavori, incarichi e pagare le tangenti con la famosa frase “estero su estero” che esteticamente fa fine e non impegna. Chi combatte la corruzione nella bella Italia? Chi aveva pensato di istituire un Ministero Scandali per regolare l'afflusso e il deflusso con le relative precedenze dei soldi in busta, oggi ha il busto in qualche piazza, magari ancora da finire. Nella classifica mondiale dei paesi più corrotti l?Italia é già al 60° posto, l’anno precedente era al 69. Un bel recupero dopo aver comparato le tangenti scoperte e le relative condanne. Corrompere non é difficile, spesso sono i corrotti che partono in pol position. Nel settore pubblico, l’Italia é invece seconda, dopo la Bulgaria secondo il rapporto 2016 stilato da Transparency international. Un bel lavoro per il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone. Ma sicuramente di questo passo la Bulgaria sarà sorpassata facilmente perché i politici presi con le buste nel sacco hanno smesso di vergognarsi e pensano che sia un atto dovuto. La politica costa. Ai cittadini però.
 
 "Inpsate"
“Il sistema pensionistico italiano è un pilastro di sostenibilità del sistema italiano, invidiato anche dall’intera Europa”. Il bello é che dovremmo crederci come quei  lavoratori felici per l'esito del referendum. Renzi ha respirato l'umore, di questi lavoratori, raccogliendolo a mano. Uno ad uno, come le olive. Il peccato é che non ha raccolto l’umore delle Multinazionali. Casualità del caso. Renzi sempre in prima linea con i lavoratori e per il popolo. Ha donato personalmente gli aumenti dovuti. Ha aumentato le pensioni. Finalmente. Da 60 anni a 65 anni. Poi da 70 anni a 75 anni per gli under degli anni 80. Anni scambiati come euro. In questo stato confusionale “inpisato” non sarà difficile trovare il genio politico o parapolitico che per risparmiare penserà di eliminare le pensioni. Tanto a 75 anni non servono più. In alternativa, lo Stato, si farà carico delle spese funerarie. Casualmente é già pronta la convenzione con le imprese funebri che assumeranno i dipendenti dell’Inps. Salvi almeno quei posti di lavoro. La Ue é già convinta della bontà del progetto, al Tesoro sono coscienti del successo, Bruxelles non scardina la Fornero e tutti si berranno la forma di finanziamento complementare con un nuovo ruolo del sistema creditizio, il part-time agevolato per la staffetta generazionale. Così le pensioni non si toccheranno più e non saranno più “Inpisate” (Inps-risate).
Lipari, dissuasori di vita.
A Lipari  sono stati inaugurati finalmente i dissuasori materiali non potendo applicare i dissuasori mentali. Niente pompa magna per i tre corpi contenenti plastica indurita colorata e fissati ad un manto stradale che ha visto incidenti anche mortali. Adesso chi non si accontenta dell’accelerata fra un dissuasore e l’altro, sarà costretto a cercare altre strade e altre vie. Lo sfogo alla potenza dei motori é una voglia innata anche negli eoliani che spesso sono abituati alle grandi velocità anche a mare, dove come dissuasori ci sono solo le onde importanti. C’é chi si chiede, se era meglio non rifare il manto stradale e lasciare buche e dissesti come arma letale contro la velocità. C’é invece chi propone di trasformare in isole pedonali tutte le strade dove c’é la facile accelerata. La sicurezza prima si osserva, poi si paga ma spesso si deride perché non é mai troppa. Così la corsa modaiola continuerà alla ricerca di altri dissuasori, per piccioni, per cani, per parcheggi, per rumori, per politici e per dissuasorati. Alla fine c’é sempre un sistema anche ad ultrasuoni per la deterrenza per prevenire azioni indesiderabili prima che accadano. Un pensiero strategico da maneggiare velocemente anche per l’immondizia giornaliera abbandonata ovunque a folle velocità.
Capitale paradiso
Mentre i conti non tornano le tasse non si possono toccare. L'Air Force costosa ed immobile di Renzi, più costosa di quella di Obama, é privo di sala operatoria, costa troppo ma ha l’idromassaggio e l’idromessaggio. Volano invece le promesse che bisognerebbe mantenere. Le tasse non vanno aumentate, in particolare in questo momento di super paradisi fiscali. Panamà é lontana ma il Lussemburgo é vicino. Intanto mentre il governo si contorce fra scandali “gemelletati” spunta  la trovata da traviata. Il ritocco delle detrazioni fiscali. Popolo sempre più tartassato e.... potenti in paradiso fiscale a libera scelta su chi paga e chi no. Libera democrazia fiscale come libera circolazione e libera presa in giro del popolo, vittima e pagatore anche per vedere il paradiso degli altri moralisti dove vivono ed evasori dove esportano il prodotto italiano: il capitale evaso. In un paradiso che non può attendere altri interessi.
 
Mina cantante e vagante
 
Fra una Mina cantante e una mina vagante ci sono solo “parole parole”, quelle che Renzi ha succhiato insieme al latte del suo nutrimento d’epoca. E"veramente singolare come Renzi possa lamentarsi della criticità dei processi penali a cadenza con le olimpiade. Fortuna per i colpevoli, gli ex vertici della Total che a giugno 2016 vedranno assorbite le condanne inflitte dal Tribunale di Potenza  con una bella e puntuale prescrizione. Che Potenza. Renzi ha sempre avuto la fortuna di non avere avuto mai una causa civile. Chissà come avrebbe  "sbraitato" contro i magistrati civili. Tanti italiani si chiedono continuamente perché i nostri Presidenti del Consiglio, quando hanno da fare con la giustizia si mettono sempre ad urlare.Tanto vale osannare il messinese Genovese che nulla ha mai avuto da dire contro la giustizia. In tutti i sensi. Adesso manca la Boschi che dica la sua non appena trascorrerà il tempo del segreto istruttorio compreso anche il segreto bancario etruriano o etrusco. Così fra l’esplosione della voce e quella della bomba ecologica-tangentata le parole saranno lette, cantate, sottoscritte mentre nuovi scandali compaiono all’orizzonte lasciando intravedere scandalosamente sempre di più un popolo in mutande usate e di seconda mano.

Panamà dalla testa alla tasca

Altro che Serpico, il cervellone. Sono bastati 170 giornalisti ed un lavoro minuzioso su un milione di documenti per scovare il paradiso fiscale, diretto dalla Mossack-Fonseca uno dei 5 più importanti gabinetti di avvocati creatori di società offshore al mondo. Insomma altro che lavoro pubblicitario del prof. Monti in tv mentre si vantava della lotta all'evasione fiscale. In Italia la vera evasione non è quella dei numeri di piccoli evasori-elemosinieri ma quella dei pochi ma buoni, che si godono il paradiso a discapito di quelli che attendono di raggiungere i 70 anni per prendere la pensioncina. Ed é veramente strano come Serpico non individui i grossi movimenti di capitali. Forse la macchina gode di una autolimitazione per non scovare le cifre grosse e potenti. Questa è la vera evasione da combattere nel Paradiso Fiscale con i tributi portati all'inferno. Ogni volta che si scoprono liste di evasori, l’elenco degli italiani con l’offshore é lungo. Oggi si leggono anche i maneggi di 2 importantissime banche italiane. Adesso vedremo gli sviluppi togliendoci il panamà, intrecciato a mano, dalla testa. Scopriremo che la testa nazionale tricolore é sempre stata a Panama’, paradiso dell’America Centrale tra il mare delle Antille e l’oceano Pacifico, dove oltre 1000 signori italiani hanno depositato la vera grande evasione eternamente in vacanza in compagnia di capi di stato ed altri personaggi di livello superiore. Tanto di cappello, panamà naturalmente.

Renzi, come Guidi nei Boschi?

Onore delle armi al re dell'Arno. L'abbiamo sempre detto, e respirato anche, che Renzi parla troppo e conclude poco. Salvo le conclusioni con i suoi amici. Adesso per la bufera del petrolio al basilico e dopo le preoccupazioni della Boschi mai comparsa nella veste di interrogata al cospetto di un Pm, Renzi s'immola. Gioca, battendosi il petto come antico eroe, l'ultima carta con la classica frase quasi per dare una scossa da trifase (Renzi-Guidi-Boschi).
 
Quell'emendamento è mio, tutto é mio, mio. Sembra la pubblicità di un formaggino. Interrogate me. Si nota che Renzi vorrebbe togliere le preoccupazioni alla sua Ministra del Cuore e che la Guidi non lo era. Si vorrebbe sacrificare per lei, ma quale italiano non farebbe un sacrificio per la Boschi e non per il padre o i fratelli, compreso l'ultimo che lavora nelle cooperative rosse e attualmente é in trasferta in Sicilia. Ad Agrigento. Il comportamento del presidente, ricco di amici toscani e tutti alla sua corte, denota però una certa ignoranza sul penale. A nulla vale che l'emendamento sia suo.
 
Ciò non vale ad impedire l'interrogatorio dell'ingenua e buona ministra che a Roma chiamano "abonaministra". Anzi, se responsabilità c'è, Renzi è caduto nel pentolone per la nutriente ribollita toscana. Chissà se le impostazioni della Procura non prenderanno altre strade, dopo le dichiarazioni dell'intoccabile Renzi, eroe fai da te. Chissà se la Procura non prenderà in considerazione altri provvedimenti contro la Boschi per impedire che la stessa possa reiterare eventualmente altre ipotesi di reato, avendo affermato che quel provvedimento lo firmerebbe di nuovo. Più stupidi o più sicuri di così si finisce fuori strada o dentro... Dipende da come guidi nei boschi ma anche da chi ti ha dato la patente.
 

Eolie, quale Pasqua è questa Pasqua?

Oggi si personalizza la Pasqua, come le uova e le pecorelle. Solo le fedi resistono, mentre la moda globalizzata introduce nuove preghiere e cerca nuovi miracoli avendo ormai consumato la pace con ogni tipo d’armi e con l’urlo, vestito d’alibi, con l’odore della morte. Così si prega e si spara, nel nome di una missione che beve sangue e vite di ogni parte del mondo che sembra rimpicciolito e nascosto sotto la paura. Anche dentro le tende di fango trasformate in nidi e sorprese. Per nascere e per arrivare lontano, fuori da una terra in via d’estinzione che gira a vuoto e non scrive pace. Uomini di buona volontà devono godersi la Santa Pasqua anche oltre i confini del cielo, del mare e della terra. Così domenica le colombe liberate devono andare a posarsi oltre quei fili spinati estremi con i cuori di metallo.
 

Eolie impostate

Anche per quest'anno siamo riusciti a pagare le tasse comunali. Fra imposte dirette ed indirette e tasse comunali, sono tanti a chiedersi come andare avanti. Il dolore arriva da coloro che puntualmente pagano e vogliono pagare alle debite scadenze. Le preoccupazione aumentano pensando al 2016. Qualcuno ha già scritto: "non mandatemi per il 2016 auguri di buon anno e di prosperità perché per il 2015 non sono serviti a nulla. Mandatemi soldi, assegni e bonifici bancari". Dalle numerose delibere di pagamento, sembrerebbe quasi quasi che i soldini delle tasse comunali, vadano a finire nelle tasche di qualche professionista del Comune vicino, che quotidianamente assiste il Comune davanti alle CTP e CTR. Le liquidazioni iniziano ad apparire importanti e si potrebbe vivere solo con il pagamento di tali emolumenti. Il pensiero porta a lasciare alla libera discrezionalità dei contribuenti, la scelta del Comune dove conferire gli emolumenti delle tasse comunali. Libere scelte dei contribuenti così come liberamente il Comune sceglie i propri professionisti. Certamente ne godrebbero i comuni più armoniosi che impiegano al meglio tali risorse imposte dallo stato, impostate solo per creare quel famoso giro del "paga che li spendo come voglio e non come é meglio". Intanto si continua a far finta di niente dimenticando che l'economia locale va protetta e creata anche con gli Enti pubblici che devono essere dispensatori di lavoro modello interno e non modello d'esportazione politica.

Lipari, uova di pomice

I nostri vecchi dicevano: “se vuoi una frittata devi rompere le uova ma a Lipari prima si rompono le frittate e poi si vogliono aggiustare le uova”. Il comune di Lipari aveva le uova d’oro per loro. Ad oggi nessuno ha mai pensato di azionare un giudizio per la richiesta dei danni e la messa in sicurezza del territorio bianco, distrutto dall'opera insensata e dallo sfruttamento intensivo della “fu Pumex”, che ha cercato negli anni di cambiare il bianco candore pomice con l'impianto del verde  per colmare i buchi del territorio. Mentre ad insaputa degli eoliani è scomparsa anche la galleria di Porticello, opera utile e ben costruita, con le caratteristiche finestrelle lato mare. Voce di popolo dice che gli autisti dei

 camions 642 Fiat della ex Pumex  ci sbattevano le sponde che lasciavano aperte per distrazione. In questo territorio, ormai è certificato che, quando l’utilità diventa ostacolo per il sistema, gli ostacoli si eliminano subito e nessuno vede e parla. “Di notti e notti”. E’ mica la vera omertà siciliana che non rompe le uova fresche e non?

Il futuro del baciamo la fronte

Oggi ho sentito il peso della mia età. Ho scoperto come la tecnologia va avanti. Io ho studiato a Palermo e ho frequentato, per lavoro, anche gente di "rispetto", dentro i tribunali e dentro i saloni dei barbieri, quelli con l'unghia lunga e la "Domenica del Corriere" col disegno di Walter Molino sulla sedia. Oggi è arrivato nello studio un mio grande amico e mi ha salutato: "Salvatore, baciamo la fronte". Poi sono andato al bar a prendere un caffé e un cliente mi ha abbracciato, mi ha baciato la fronte e mi ha consigliato di sostituire il "baciamo le mani" con questo nuovo modo di rispetto. E' vero. Bisogna aggiornarsi. Ma siccome amo troppo gli animali, io preferisco ancora le zampe, per la fronte ..."m'affruntu". E' troppo presto per la mia età e in fin dei conti mi sento un tipo alla mano.

Lipari, le società dei tubi perdenti

Molte volte quando si leggono i bilanci di società miste, la gente si stupisce come mai alla fine ci sono sempre delle perdite nei bilanci. A Lipari poi vanno a braccetto con le tubazioni di acque e fogne che perdono sempre per tradizione ed eredità. E come perdono. Tutte queste belle perdite terrorizzano gli isolani quando si sente parlare di "megaporti&megamontagne". Non é per incapacità tecnico-amministrativa, ma é l'abitudine. Se il pubblico non perde, che pubblico é? Chi ha o ha avuto esperienza legale può solo confermare che tutte le cause intentate contro le società miste, queste sono sempre condannate dai giudici ed escono sempre perdenti. La vera vittima, però, del giudizio è sempre chi ha vinto la causa. Perché non riesce ad essere risarcita anche se munita di adeguato titolo legale. La soluzione c'é. Basta abolire le società di capitali e disporre che l'Ente pubblico partecipi non con società di capitali ma con società di persone che diano ampia e personale garanzia. Sicuramente diminuirebbero i buchi e Angelo Sidoti potrebbe scrivere meno numeri negativi. In verità Vi dico che nessuno vorrebbe più ricoprire incarichi con provenienza politica e per la politica.

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