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di Carlo D'Arrigo*

Enrico Mattei, Mike Lynch. Coincidenza?

Enrico Mattei era un dirigente pubblico protagonista del boom economico e vittima di un grande giallo della storia della nostra Repubblica. Il 27 ottobre del 1962 il suo aereo precipitò dopo l’esplosione di una bomba sul velivolo. Mattei aveva dato un forte contributo alla ricostruzione del paese Italia con una capacità imprenditoriale unica durante la ripresa economica del dopoguerra. La sua opera aveva contribuito a porre l’Italia in una posizione di privilegio nei dialoghi di cooperazione per lo sviluppo italiano. Mattei, sul finire della guerra, si unì alla Resistenza ed entrò a far parte del Comitato di Liberazione Nazionale sfilando a Milano 29 aprile 1945 fra le formazioni partigiane.

Dopo la guerra fu incaricato di liquidare l’Agip, l’Azienda Generale Italiana Petroli, nata durante il fascismo, per la sua inefficienza. Ma Mattei voleva rilanciare l’Agip convinto che un’impresa nazionale per il petrolio poteva portare all’indipendenza energetica dell’Italia. Fu Lui a scoprire il più grande giacimento di metano a Cortemaggiore, in provincia di Piacenza. Enrico Mattei fondò nel 1953 l’ENI, Ente Nazionale Idrocarburi, che andò a incorporare la vecchia Agip e per simbolo venne scelto l’immagine del famoso cane a sei zampe.

L’opera di Enrico Mattei era però in conflitto con le grandi compagnie petrolifere statunitensi, che definiva ironicamente “le sette sorelle” come Mobil, Texaco, Gulf Oil, Shell e altre. Gli obiettivi di Mattei rappresentavano una minaccia per la politica che gli Stati Uniti intendevano perseguire in Italia. Mattei stava concludendo un accordo con l’Algeria il 27 ottobre del 1962 quando perse la vita sul bireattore su cui stava viaggiando da Catania a Milano, precipitando in discesa verso l’aeroporto di Linate. La prima inchiesta sullo schianto si concluse nel 1966 con il “non doversi procedere in ordine a possibili reati perché i fatti non sussistono”, sebbene alcuni testimoni avessero raccontato di aver visto l’aereo incendiarsi in volo. La tesi dell’attentato prese vita nel film del 1972 “Il caso Mattei” diretto dal regista Franco Rosi. L’inchiesta aperta nel 1996 a Pavia e chiusa sette anni dopo, con tante perizie e testimonianze, concluse che sull’aereo era esplosa una bomba. I mandanti dell’attentato non furono mai individuati.

Stephen Chamberlain, ex vice presidente finanziario della Multinazionale informatica Autonomy fondata dall’imprenditore britannico Mike Lynch, è morto sabato dopo essere stato investito da un’auto pirata in Inghilterra. La morte di Chamberlain è avvenuta due giorni prima del naufragio dello yacht Bayesian al largo di Palermo a causa del quale Lynch sembra ormai scomparso. Una coincidenza, certo, o almeno al momento è giudicata così, ma una coincidenza incredibile come scrivono i giornali britannici del naufragio di Palermo.

Chamberlain era stato coimputato di Lynch nel processo per frode durato dieci anni negli Stati Uniti e i due erano stati riconosciuti non colpevoli a giugno. Le accuse nei confronti dei due riguardavano la vendita di “Autonomy” al colosso informatico americano Hewlett-Packard nel 2011 per oltre 11 miliardi di dollari. La notizia è in evidenza sui media del Regno Unito che parlano di giallo attorno ai vertici societari che due mesi fa avevano rischiato dure condanne da parte della giustizia americana. Attualmente gli inquirenti raccontano che nel naufragio di Palermo, con la morte di Lynch, “Il veliero appare integro e senza squarci”, e si fanno ipotesi fantasiose. Solo coincidenza? Speriamo proprio di si.

*Già docente di Fisica Acustica – Univ. di Messina

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