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di Mimmo Munafò

Ricordi di Cuba... 
Ho fatto un sogno. Giocavo al pallone con Maradona e Christian Riganò e voglio raccontare quello che mi é successo.

Credo nel 2000/2002. Nel programma televisivo "Il Processo di Biscardi" si parlava di Diego Maradona e della sua malattia. Era ricoverato a Cuba. Il corrispondente era Maurizio Biscardi, il figlio, che intervistava Diego, ricoverato per disintossicarsi nella clinica "La Pradera".

Io ero in partenza per L'Avana e nell'intervista Maradona diceva che gli piaceva molto come giocava Riganò. A quei tempi era il centravanti della Fiorentina. Mi venne una idea. Prima di partire comprai una maglietta di Riga-Gol per regalarla a lui! Missione quasi impossibile. Ma Cuba é Cuba.

Arrivo all'Avana e con un amico, Francesco, quello che dormiva nell'agenzia aliscafi, con la macchina ci siamo messi a cercare la clinica dove era ricoverato Diego. Due giorni a peregrinare, quando ad una fermata di autobus vedo una infermiera con camice bianco e la fermo. Chiedo se voleva un passaggio. Bella la mulatta. Ricordo ancora il nome, Barbara.

Lei accettò. Chiesi se sapeva dove era la clinica. La fortuna fu che lei lavorava nello stesso ospedale, ma non nel reparto dove era ricoverato Maradona. Gli dissi: come faccio a far avere la maglietta regalo dall'Italia e lei mi disse che era difficile. Ma potevo chiedere all'ingresso.

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Parlo con l'addetta e mi dice che era impossibile vedere Diego, anche perché era fuori di testa, era in cura quindi ho dato 10 dollari a lei e se era possibile fargliela avere. E mi rispose che era possibile e gliela portò. Uscendo abbiamo visto Maradona dietro una vetrata al secondo piano sbandierando la maglietta di Riganò. Tutto contento, sorridendo a me é venuto un brivido. Ancora ricordo quell'immagine davvero emozionante...

Solo Cuba fa queste "magie". Dopo di che sono tornato in Italia e ne parlai con Christian e fu molto contento per quello che avevo fatto. E ho pure confidato ma chiedendo scusa che la maglietta non era originale. Ah ah ah...

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E per la Cassazione non fu evasore

Maradona, la Cassazione: “Non è stato un evasore fiscale”

L’avvocato Pisani: «Chi risarcirà ora tutti i danni personali, patrimoniali e all’immagine, oltre alla storia e ai valori dello sport subiti per trent’anni da Maradona?»

La Cassazione dà ragione a Maradona, sancisce che non è stato un evasore fiscale "cassando la precedente decisione e pronunciandosi in suo favore a dispetto di ben tre dinieghi che lo vedevano soccombente, e anche contro il parere, anche questo negativo, pronunciato dal sostituto procuratore generale Alessandro Pepe". Così Angelo Pisani, storico avvocato difensore di Diego Armando Maradona, all’Ansa, che replica alla notizia apparsa su alcuni quotidiani relativa alla sentenza della Suprema Corte sul presunto caso di evasione fiscale che ha visto protagonista per decine e decine di anni il campione argentino scomparso il 25 novembre 2020.

La Cassazione, con il pronunciamento del 14 dicembre scorso, ha confermato la precedente decisione del 2021 e rimesso la decisione finale ai giudici di secondo grado della commissione tributaria regionale per calcoli e spese legali anche se, spiega Pisani, «la vicenda si può ritenere chiusa in quanto dai calcoli Maradona non deve nulla al Fisco italiano, ogni operazione anche matematica oltre che di logica e giustizia porta a zero».

Maradona, accolto il ricorso sulla presunta evasione fiscale 

A tre anni dalla morte di Maradona, i giudici di Cassazione hanno accolto il ricorso degli eredi contro la presunta evasione. La contestazione riguarda un presunto debito di 37 milioni, reclamati dal Fisco per una vertenza legata ai compensi versati dal Napoli a Maradona. Ciò accadde nella seconda metà degli anni ’80, quando nei pagamenti dei diritti d’immagine su conti esteri da parte di due società straniere si configurò un’evasione fiscale di 40 miliardi di lire (oggi 37 milioni di euro).

«La questione – tiene a precisare Pisani – poteva essere risolta già con l’istanza di autotutela che presentammo nel 2009. Una richiesta depositata in occasione del ritorno in Italia di Maradona a Napoli dove lo scortavamo per evitargli altri pignoramenti e invece rigettata dall’Agenzia delle Entrate e mai rivalutata da altri giudici. Chi risarcirà ora tutti i danni personali, patrimoniali e all’immagine, oltre alla storia e ai valori dello sport subiti per trent’anni da Maradona?»

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