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di Diego Celi

Ricatto Montante
Leggere “Ricatto Montante” - l’ultimo libro di Enzo Basso (Edizioni Clipping 2023) - suscita inquietudine. Se l’autore non si avvalesse nella narrazione di documenti e non riferisse fatti acclarati, potremmo pensare a un genere noir o ad una serie Netflix frutto di immaginazione letteraria o cinematografica. In realtà la verità dei fatti raccontati supera ogni fertile ideazione, lascia sgomenti e suscita indignazione. Basso con precisione robotica e, avvalendosi di una conoscenza biblica degli eventi, mette a nudo una realtà cinica e amorale, che veste i panni candidi e puri di ciò che Leonardo Sciascia definì la mafia dell’antimafia. Il saggio che si snoda in nove capitoli, sovrasta la vicenda del cosiddetto paladino della legalità, investe invece un sistema di corruzione che va dritto al cuore dello Stato. Sono le istituzioni che vengono vituperate, sporcate e asservite a giochi di potere.

L’inquietudine che la lettura del saggio suscita nasce da questo. E diviene paura quando si scopre che, chi è preposto costituzionalmente a difendere l’onore e la dignità dello Stato di diritto, in realtà difende solo i propri interessi (personali, familiari, di carriera, economici), manipolando e mascariando ogni cosa pur di raggiungere i propri obiettivi.
Peggio distruggendo vite con menzogne o dossier costruiti a tavolino e portati avanti nelle aule di giustizia. Enzo Basso ha la capacità e il coraggio di raccontare con dovizia di particolari la storia recente di questo Paese e della Sicilia in particolare. Il Vicerè Montante, offre all’autore il destro per una disamina completa dei bubboni maleodoranti
che affliggono ormai da tempo la nostra società.

Nella narrazione si coglie disincanto e dolore insieme ad una passione civile che fa da cornice a tutto il racconto. È, Ricatto Montante, un testo da leggere per conoscere e non farsi abbindolare da falsi miti, per crearsi anticorpi e non provare cocenti delusioni, anche per difendersi. Un tempo si diceva che il giornalista era il cane da guardia nei confronti del potere: quanto narrato da Basso dà ragione a questo assunto. Perchè la verità esposta non resti inutile o peggio sottovalutata occorrerebbe dare risposte conseguenti e non accettare la filosofia del panta rei degli epicurei. È in gioco il concetto di Stato e la cosiddetta democrazia.

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