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Cari amici lontani e vicini,

la storia del giornalismo è sempre perfetta. Dalla prima parola all’ultima. Nemmeno il più viscerale lettore avrebbe saputo leggere e riconcepire scaraventandola dentro un teatro inventato  per la serata perfetta e aggiungendo il tocco e lo spiazzamento del demiurgo. Chi subisce gli eventi, li detta e li recita. Senza copione per non donarlo agli amici e ai nemici dei giornali. Il giornalismo resta ancora il gigante della storia, il protagonista assoluto che schizza a rotta di collo nel mucchio selvaggio della nuova comunicazione senza sbracare nell’orgia di massa e senza guadagnarsi il meritato trionfo. Il giornalismo deve far pensare all’apice della festa sapendo che c’è sempre la mossa esatta da fare per togliere gli attimi di delusione che vanno subito digeriti. Il giornalismo aspetta sempre il demonio con la mossa sbagliata perché la sfumatura di significato è tutto. Sentire il bisogno di governare anche i dettagli della storia per essere autore fino in fondo. Non per umiliare gli avversari quando sono già umiliati dal risultato vera vittima con segnali di vita.

Dal sole libero delle Eolie BuoNotiziario a tutti

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