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di Leonardo Basile*

come Comitato spontaneto per la difesa dell'isola di Vulcano ci siamo costituiti all'inizio di questo mese a seguito della forte preoccupazione relativa alla situazione vulcanologica e alle ordinanze intercorse.

La giornata di oggi è stata l'occasione per fare il punto della situazione in merito alle nostre iniziative intraprese e alle attività di carattere istituzionale dei vari enti preposti al monitoraggio e alla salvaguardia della salute pubblica dell'isola.

Come Le sarà noto, in data 7/01/2022 diramavamo un nostro comunicato in cui rivendicavamo espressamente una comunicazione adeguata e fruibile relativa al monitoraggio dei fenomeni vulcanologici da parte degli enti preposti, sostanzialmente spariti da tempo dall'isola; l'apertura di un tavolo di crisi per tutti i disagi creati dalle ordinanze sindacali fin qui emesse in relazione in particolare ai danni da lucro cessante per le attività commerciali; l'emanazione di un piano di emergenza condiviso con la popolazione ad oggi inesistente; la relazione, chiara e puntuale, degli scenari di crisi previsti in relazione ai parametri legati alla fenomenologia vulcanologica. Auspicavamo, altresì, l'immediata cessazione del divieto di non accesso all'isola dei non residenti, da noi ritenuta per molteplici ragioni del tutto irrazionale e contraddittoria al momento.

Non avendo incredibilmente ricevuto alcuna risposta in relazione a tutti gli elementi summenzionati, stamattina abbiamo svolto un'ulteriore riunione per fare il punto della situazione e stabilire come muoverci nelle prossime settimane. Contestualmente, abbiamo appeso uno striscione che chiede niente più che di farci ricominciare a vivere, poichè -come appare evidente- le ordinanze degli ultimi mesi, e in particolare il divieto di accesso all'isola, tolgono l'unica fonte di sotentamento economico, nonchè la vivibilità dell'isola stessa, a tutta la popolazione.

*Comitato spontaneto per la difesa dell'isola di Vulcano

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A Vulcano,  nelle Eolie, gli isolani sono in fermento e si fanno sentire con l’affissione di uno striscione all’insegna dello slogan “vogliamo ricominciare a vivere”. “Come comitato spontaneo per la difesa dell'isola di Vulcano – dice il rappresentante Leonardo Basile - ci siamo costituiti all'inizio di questo mese a seguito della forte preoccupazione relativa alla situazione vulcanologica e alle ordinanze intercorse. Come appare evidente - le ordinanze degli ultimi mesi, e in particolare il divieto di accesso all'isola, tolgono l'unica fonte di sostentamento economico, nonchè la vivibilità dell'isola stessa, a tutta la popolazione.

Da settimane rivendichiamo  espressamente una comunicazione adeguata e fruibile relativa al monitoraggio dei fenomeni vulcanologici da parte degli enti preposti, sostanzialmente spariti da tempo dall'isola; l'apertura di un tavolo di crisi per tutti i disagi creati dalle ordinanze sindacali fin qui emesse in relazione in particolare ai danni da lucro cessante per le attività commerciali; l'emanazione di un piano di emergenza condiviso con la popolazione ad oggi inesistente; la relazione, chiara e puntuale, degli scenari di crisi previsti in relazione ai parametri legati alla fenomenologia vulcanologica”.

“Auspicavamo – conclude - l'immediata cessazione del divieto di non accesso all'isola dei non residenti, da noi ritenuta per molteplici ragioni del tutto irrazionale e contraddittoria al momento”.

Il sindaco Marco Giorgianni ha già ribadito che è in attesa di indire una riunione con gli isolani alla presenza degli esperti dell’Ingv, Protezione civile, Arpa, Ispra e Asp e inoltre dell’aggiornamento dei dati sulla situazione che si registra a livello vulcanologico, in modo tale che si potrà adeguare il piano della stessa Protezione civile per poter organizzare una prova simulata di evacuazione dell’isola da parte dei 500 abitanti.(ANSA)

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