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di Sara Garofalo Sandro Biviano e Danilo Conti

Egregio Presidente, è passato poco più di un anno dal nostro incontro per l'ospedale di Lipari.
In questi mesi incessantemente abbiamo continuato a lavorare, studiare e sacrificarci tra appuntamenti e viaggi, abbandonando lavoro e famiglia per contribuire, da semplici cittadini, a risolvere questo problema.
Ci siamo sentiti veramente umiliati andando all’ASP di Messina, nel non poter accedere per ben due volte agli uffici, per ascensori non funzionanti (un paradosso sintomo di tanto degrado morale di un luogo deputato proprio al controllo di queste carenze). Umiliati nel dover sollevare di peso la carrozzella tra passerelle bloccate, aliscafi e mezzi di trasporto non a norma e inospitali.

Abbiamo viaggiato con la tempesta ed in piena pandemia tra Milazzo, Messina e Palermo, pur di non perdere i numerosi appuntamenti che ci separano da questa nostra lettera. Umiliati e derisi, da una parte della popolazione, per aver non aver ancora ottenuto abbastanza, ma non ci siamo arresi, anche se rimasti in pochi a combattere per un nostro diritto fondamentale.
Davvero a malincuore ci troviamo a doverle sottolineare tutta la nostra delusione verso quanti da lei delegati per ripristinare la situazione agonizzante del nosocomio eoliano.
Ad oggi si trova addirittura in condizioni peggiori rispetto a quando glielo avevamo descritto.

A suo tempo avevamo almeno una camera iperbarica funzionante, che oggi è chiusa ed altre professionalità che si sono perse. Ci erano stati promessi due posti di terapia sub intensiva e ancora non abbiamo neanche i medici che coprano un eventuale stato di urgenza-emergenza.
Spesso solo un anestesista, niente cardiologo, niente ortopedico, si deve andare a Milazzo anche per un banale steccaggio ad un dito.
Solo pochi giorni fa 6 elicotteri in poche ore hanno effettuato interventi di pronto soccorso.
Lamentiamo altre morti in quest’ultimo anno, di persone che sono state soccorse con molto ritardo per via delle carenze su cose basilari.

Ci troviamo ancora con una sola ambulanza utilizzabile e secondo l'ASP nessuno ha manifestato interesse al bando, ma secondo noi il bando invece era davvero inaccettabile. Solo a titolo d’esempio, quale folle accetterebbe un compenso massimo omnicomprensivo di 45.000 € e da rendicontare per offrire un servizio H24 e 7 giorni su 7 festivi inclusi? Sono meno di 600€ al mese per ogni operatore. In alta stagione solo Lipari conta circa 100.000 persone tra residenti, lavoratori e turisti. Quando capita un incidente, con quale criterio i soccorritori devono scegliere chi salvare e chi lasciar morire, come capitato ad ottobre?
Vogliamo parlare degli infermieri e medici che vincono i bandi e poi non vengono mai chiamati trovandosi costretti a partecipare ad altri concorsi e rinunciare all’incarico a Lipari?
Una cosa buona era stata fatta, l'oncologo che una volta al mese veniva da Taormina, ma solo per la terapia orale, ma vuole sapere cosa stanno facendo i suoi delegati? Ci stanno togliendo anche questo poco, perché stanno depotenziando il comparto oncologico a Taormina e non hanno più risorse per coprire questo servizio.

Abbiamo parlato ripetutamente con il commissario dell’ASP Dr. Bernardo Alagna ed asserisce che le terapie infusionali non si possono somministrare in loco perché ci vuole la farmacia abilitata UFA ed attrezzata, ma parlando con i medici specialisti, visto che vogliamo far viaggiare i farmaci e non più i pazienti, ci viene detto che non ce n’è bisogno e che sono solo scusanti per non avviare le procedure e permetterci di aiutare le persone sull’isola.
Caro Presidente ci troviamo ad elemosinare dalla sua amministrazione quello che per tutti gli Italiani è un diritto: la salute.

Siamo su un’isola ed in piena pandemia, senza personale, con un vulcano a rischio di eruzione, in balia del mare e dei venti ed in questo stato lasciati soli dalla sua amministrazione senza nessuno scrupolo.
Non riusciamo a trovare una giustificazione a tutto questo, visto che c'è stato un anno a disposizione nonché la sua promessa di massima attenzione.
Confidiamo in questa lettera sperando che lei Presidente, possa prendere provvedimenti e non lasciare che gli abitanti di questo arcipelago debbano ancora subire l'inefficienza delle persone incaricate di provvedere a farci vivere in sicurezza?
L'unico a mantenere contatti e interesse verso le Eolie è stato Ferdinando Croce, ma solo, ha potuto fare ben poco.

Noi crediamo che ci sia una soluzione per poter aiutare il nostro ospedale e le proponiamo di nominare un Commissario Straordinario per le Isole Eolie anche in virtù dello stato di emergenza vulcanologica in atto. Una persona di spessore umano e professionale, di carisma e contemporaneamente umanità, con poteri assoluti, di affidamenti diretti, espletazione bandi specifici, ricerca alloggi, ripristino del programma di telemedicina e potere decisionale, sempre nel rispetto delle norme vigenti ma con un capitolo di spesa dedicato. Pensiamo di avere già sull’isola le professionalità necessarie ed anche alcune persone che per titoli, qualità umane e professionalità, potrebbero ricoprire questo ruolo.
Siamo coscienti del difficile periodo che stiamo attraversando, ma siamo certi che quella sopra indicata sia la via più semplice ed efficace.
Presidente, con l'occasione Le auguriamo un buon anno, con la speranza che possa accettare questa nostra proposta e attraverso la sua amministrazione salvare il nostro ospedale e la sanità eoliana che le sarà per sempre riconoscente. Cordiali saluti

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