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di Agostino Cassarà*

Caro Direttore,

a Lipari si pulisce il torrente a Calandra ed il materiale invece di essere portato via viene depositato in spiaggia !

Non penso sia stata una iniziativa privata.

Ad ogni modo occorre intervenire tempestivamente per pulire la spiaggia.

Le nostre Isole Eolie patrimonio Unesco non possono essere trattate e gestite cosi !!!

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NOTIZIARIOEOLIE.IT

17 AGOSTO 2020

IL DOCUMENTO. Da Bagnamare in linea Agostino Cassarà "L'incidente e la strada a rischio... Le mie considerazioni"

10 OTTOBRE 2020

Il SETTIMANALE del NOTIZIARIO” di Gennaro Leone e Angelo Sidoti con il prof. Ing. Agostino Cassarà

21 GENNAIO 2021

Esclusivo. Lipari-Bagnamare, l'intervento tecnico del prof. ing. Agostino Cassarà

8 FEBBRAIO 2021

Da Treviso in linea Agostino Cassarà "La Strada di Bagnamare S.P. 181 e le altre strade eoliane non possono più aspettare!"

Grazie cara amica mia! Anche tu purtroppo lontana dalla nostra amatissima terra! E so bene quanto manca anche a te !
Lo sai quanto anche io ti stimi, e ti ringrazio per i tuoi apprezzamenti nei miei confronti!
Stamattina quando ho letto la concitata frase “ …. Non dare il cervello in fuga e torna a casa. C'è bisogno di te ! “ , mi sono molto commosso, e mi sono “balenate” in testa in appena un secondo, mille sensazioni ed emozioni profonde“ .
Ho deciso pertanto di imprimere per sempre tali profonde emozioni, e scriverti pubblicamente cara Daniela, cara compaesana eoliana. Per quanto contenuto ho deciso di condividere questa mia stessa lettera, soprattutto per i giovani eoliani, e per tutti coloro che sognano e lottano ogni giorno per un futuro migliore delle nostre Isole Eolie. Dedico questa lettera anche ai tanti compaesani costretti a partire per paesi stranieri e lontani e che hanno lasciato metà del loro cuore nella loro , nostra amata isola.

Cara amica, se ricordi è dal 1990, circa 30 anni, che vivo, lavoro e realizzo, fuori dalla nostra amatissima terra, la nostra splendida isoletta di Lipari! Tanti anni in giro per tutta Italia, per costruire opere ed infrastrutture per il nostro Bel Paese! Incontrando in ogni luogo, usi, costumi, e perché no “piatti e cucine” di ogni regione, ed apprezzandone sempre valori profondi di accoglienza e di umanità, qualità e virtu’ che noi italiani abbiamo innate.
Fu allora, una scelta sofferta, ma pienamente consapevole, di un giovane di appena 18 anni... che cercava possibilità di studio e lavorative nella propria terra d’origine...che purtroppo non c'erano...

I RINGRAZIAMENTI

Da Nouakchott Mauritania in linea Daniela Giuffrè

 

di Daniela Giuffrè

Caro Agostino, mi sono commossa per la tua lettera. Mi hai richiamato alla memoria tempi passati, di spensieratezza ma anche tempi con tanti sogni nel cassetto. Grazie per una lettera pubblica dedicata a me e a chi, come noi, è partito in cerca di nuove esperienze o semplicemente per trovare un lavoro dignitoso, quel lavoro che sempre più spesso la nostra terra ci nega.
Da bambina mi piaceva guardare l’orizzonte, chiedendomi cosa ci fosse al di là. A me è stata la curiosità che mi ha spinta ad andare via dalla nostra amata isola e poi a spostarmi in varie città italiane e in altri paesi, a imparare le lingue, per sentirmi cittadina del mondo. L’ho fatto perché avevo bisogno di conoscere il mondo e le sue regole e non per bisogno di un lavoro. Anche oggi, consiglio ai ragazzi di partire, non per lasciare le proprie isole per sempre, ma per fare esperienze che un giorno potranno riversare sulla propria terra. Esplorare altre realtà per crescere e diventare migliori e più competenti. È vero anche che un problema di occupazione, soprattutto tra i giovani esiste e, purtroppo, negli ultimi venti anni, è anche peggiorata, vuoi per le varie crisi economiche che si sono succedute e ora anche la crisi pandemica, vuoi per una classe politica in piena crisi e spesso non all’altezza delle nuove sfide, vuoi perché Roma, per i leghisti lombardi era ladrona ma per noi è stata matrigna.

Diverse sono le cause che ci hanno fatto fare passi indietro rispetto agli anni 60 e 70 del secolo scorso. Anche gli umori e la fiducia nel futuro sono cambiati. Se i nostri nonni e i nostri genitori si sacrificavano per noi fiduciosi che noi avremmo avuto una vita migliore della loro, oggi è esattamente il contrario. La nostra generazione si preoccupa perché temiamo che i nostri figli e i nostri nipoti abbiano prospettive di vita peggiori delle nostre. È questo il paradosso della nostra generazione. Noi siamo quella di mezzo, quella che si sente di transizione tra un periodo di entusiasmo e crescita e un periodo di crisi e più povertà. Al Sud e nelle piccole isole questo è un sentimento ancora più forte. Allora, come dici tu, noi che siamo “gente di mare” e “gente del sud”, non dobbiamo arrenderci, lo dobbiamo ai nostri figli e ai loro figli, lo dobbiamo anche ai nostri genitori e ai nostri nonni per il lavoro che hanno svolto loro prima di noi. Noi siamo la generazione di mezzo, quella che sente sulla sua pelle il “cambiamento” in peggio ed è quella che credo debba anche sentire la responsabilità di doverlo arrestare o almeno tentare di farlo. Non dobbiamo buttare questa responsabilità sulle giovani generazioni, non sarebbe giusto. Ma dobbiamo pretendere il loro coinvolgimento e impegno.

Ora, nel Recovery Fund, vedo una grande opportunità di crescita per le nostre isole. I Comuni saranno più importanti delle Regioni. È ai Comuni che verranno affidate le risorse. È giunta l’ora di organizzare il futuro di queste isole. È una opportunità che non si ripeterà, è un treno che passa sul quale bisogna salire senza se e senza ma. Caro amico mio, tocca a noi adesso. E lo dico a tutti gli eoliani della nostra generazione e di quella più giovane. È giunto il momento di rimboccarsi le maniche e preparare progetti veri, quelli strategici e di rilancio. Occorre sensibilizzare anche gli altri comuni siciliani ad attivarsi, magari con azioni anche coordinate tramite la città metropolitana. Non ci può essere sviluppo se i comuni attorno a noi rimangono indietro.

Ecco perché ti dicevo “Torna a casa ora Agostino, c’è bisogno anche di te” della tua esperienza e competenza nel settore delle infrastrutture. Io sono pronta a fare anche la mia parte se ci sarà bisogno delle mie competenze, ma ovviamente i tecnici come te sono più importanti e determinanti e sarebbe bello che gli eoliani espatriati che abbiano maturato esperienze e sviluppato capacità importanti, potessero rendersi disponibili a questo Progetto.
Ai miei concittadini dico: attenti a chi darete la vostra fiducia l’anno prossimo alle elezioni. Verificate bene che chi si mette in corsa abbia capacità e competenze e un programma all’altezza dei tempi e delle opportunità che ci aspettano. Già da ora consiglierei all’Amministrazione comunale di mettere su una task force con persone competenti, non necessariamente di questo o quel colore politico, per cominciare a lavorare su un Recovery Plan Eoliano.
Ci sono stati momenti nella storia in cui si è detto: è giunto il momento, o adesso o mai più. Credo che questo sia uno di quelli!

 


Un giovane eoliano che era deciso a percorrere la sua strada...seguire le proprie aspirazioni, e perché no le proprie personali e legittime ambizioni. Rincorrere i propri sogni, maturati sin da piccolo..... Un giovane come tanti altri, che partiva speranzoso stracolmo di valigie, imbrigliate anche intorno al collo…. E quante malinconiche partenze a fine agosto ! Al porto la vita movimentata dei bar, le spiagge ancora nel pieno della loro vivacità, e la vita notturna infocata, piena di giovani turisti che traboccavano gongolanti da tutti i vicoli .

E gli amici per scherzo mi gridavano mentre mi imbarcavo:” ma dove vai Ago ? lascia stare! …goditi la vita ! Chi te lo fa fare?
Carissima amica, al tempo, se ben ricordi, poche erano le possibilità sulla nostra amata Isola di un lavoro che valorizzasse i nostri studi universitari, che giustificasse i nostri sacrifici, ed i sacrifici delle nostre famiglie.

Cercavamo solo un percorso dignitoso...senza eccessi ...ma che avrebbe dato seguito ai nostri legittimi sogni. Che avrebbe garantito un futuro anche per i nostri figli.
Quante cose ed affetti, ci sono profondamente mancati in questi lunghi anni!
Speravo vivamente di poter rivivere un giorno, dopo tanti anni, con i miei figli, nella mia amatissima isoletta di Lipari... farli crescere ad arancini sulla spiaggia, con gli odori della salsedine dentro il naso, la dolce brezza marina che ti rinfresca il volto, fargli godere il nostro “riservato spicchio di sole , caldo e coccoloso come nessuno”, ed i profumi inebrianti ed uniche delle nostre piante, dei nostri campi verdi, che solo la nostra terra natia sà donarci.
Volevo fargli rivivere le nostre esperienze di vita, che avevamo vissuto da ragazzi… Giornate trascorse rispecchiandoci ogni giorno dentro il nostro amato mare, passeggiando o pescando sopra un pontile, guardando l’orizzonte dove l’acqua si fonde col cielo, respirando a pieni polmoni aria sana, ed ascoltando il garrito dei gabbiani che si libravano intorno a te, accerchiandoti quasi fossi uno di loro…..

Bei ricordi……radicati per sempre nel nostro dna….nel nostro cuore…impressi nella nostra mente e che mai nessuno ci potrà rubare…
Volevamo far rivivere queste esperienze anche ai nostri figli…esperienze che purtroppo vivranno solo qualche settimana nei periodi estivi… E riteniamoci fortunati, cara amica.
Quante Speranze! Cara Daniela. Speravamo entrambi, che in un futuro la nostra terra potesse offrire nuove e migliori opportunità di lavoro. Speravamo in uno sviluppo, in una crescita, in una maggiore valorizzazione ambientale, della nostra terra natia. Speravamo in un potenziamento dei Servizi Turistici, ed un’evoluzione delle connesse strutture. Speravamo un futuro con nuove opportunità di lavoro per i nostri giovani, speravamo in una produzione di servizi. Speravamo infrastrutture, e politiche sociali attive e costruttive sul territorio. Speravamo che con l’avvento della tecnologia dell’informazione e della comunicazione (internet) e con il progresso del settore trasporti, che il Turismo diventasse opportunità di lavoro per un periodo più lungo rispetto ai 2 mesi all’anno. Speravamo che introiti generati dal turismo (ad esempio ticket di sbarco) ,fossero rinvestiti per creare servizi.

Speravamo con il tempo, in un’acquisizione di coscienze e d’identità. Speravamo in una maggiore consapevolezza da parte di tutti , nel comprendere quanto uniche sono veramente le nostre Isole, e quanto importante sia il contributo, nonché la responsabilità sociale di ognuno di noi, affinché le nostre Isole rimangano “vive” per sempre !
Nonostante la nostra terra sia ricca di panorami incantevoli, mari ancora per fortuna trasparenti, “vulcani esplosivi e reboanti” “, che “ risvegliano e scuotono” emotivamente ogni giorno, tutto il mondo intero ...... Ricca di testimonianze di gloriose civiltà, e monumenti storici di bellezza inaudita, e nonostante il "sangue" che la nostra madre terra continua ancora oggi, generosamente a donarci ogni giorno, siamo rimasti per 30 anni improduttivi, senza saper valorizzare molto spesso, quanto il buon Dio ci ha regalato! Siamo riusciti addirittura a regredirci in quasi tutti i settori.

Non siamo riusciti a “seminare l’immenso giardino paradisiaco” che le nostre Isole Eolie rappresentano ancora, per tutto il mondo intero. E sappiamo che chi non semina non raccoglie.
Ed anche oggi , come allora noi, cara amica, i nostri giovani eoliani sono costretti a partire con tante valigie stracolme di speranze, come lo erano la nostre…. Partiti per una terra lontana che non conoscevamo e dovevamo ancora scoprire.
Caro giovane eoliano una terra lontana ed estranea che se sarai capace, responsabile e fortunato tanto ti donerà, come ha donato a noi !
Ma ricorda, mai potrà donarti quanto la tua terra, perché ogni altro luogo non sarà la tua terra natia! E come le radici di un albero trapiantato, tu ricorderai e rimembrerai la tua terra in ogni tuo sogno, la terra in cui sei nato…la terra dei tuoi cari, dei tuoi affetti più profondi, la terra dei tuoi spensierati giochi d’infanzia….Cara Amica, pensa a quanto “cose e valori della nostra terra” abbiamo rinunciato per crearci una speranza un futuro, una professione ?
Perché ancora oggi, dopo piu’ di 30 anni, come allora, come fu per noi, i giovani eoliani dovranno rinunciare a tutto questo ?

Siamo finiti ? Siamo morti ? Non c’è più speranza ? Noooooo !!!! Non ancora !!!
Siamo nati combattenti noi “gente di mare” , noi “uomini del sud” , noi “terroni” …
Siamo nati audaci ed impavidi noi eoliani ! Abbiamo varcato luoghi e terre di tutto il mondo, luoghi che non pensavamo neanche esistessero! che non sapevamo neanche dove si trovassero!
Noi eoliani non molliamo e non molleremo mai ! … Siamo stati sempre capaci di saper soffrire e nel contempo offrire. Siamo stati sempre capaci di creare “valore aggiunto umano e professionale “in ogni tempo, ed in ogni lungo, dove siamo stati !
Questo è quello che racconta la storia eoliana ,la gente eoliana ritornata in patria dopo tanti anni, ed ancora questo racconta il presente.

Cari giovani se vogliamo che la storia eoliana si racconti e si ricordi anche il futuro, se non vogliamo essere dimenticati dalle future generazioni abbiate sempre speranza ! Pretendete combattete, e contribuite per un futuro della nostra Isola !
Credo fermamente nei giovani eoliani, perché saranno loro a scrivere le pagine future della nostra terra.
Forza Eoliani ! Popolo di intrepidi pescatori e marinai, popolo di tanti “Ullisse”, di gente semplice,umile ma intrepida e coraggiosa, stimata in tutto il mondo!
Ti abbraccio cara amica e spero di rivederci sulla nostra amata Isola questa estate davanti ad una granita ed uno splendido mare.
*Prof. Ing.

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