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SANDRO BIVIANO UN ESEMPIO PER TUTTI

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In occasione del pontificale di San Bartolomeo, l’Arcivescovo, durante la sua omelia - anche a seguito della triste vicenda accaduta a Lipari nei giorni scorsi - ha voluto sottolineare la necessità di un urgente intervento per implementare il servizio sanitario nelle isole Eolie.

“In questo giorno - ha detto - non possiamo non spendere una parola per questo deficit di sanità che caratterizza la vita delle Isole!”.
L’Arcivescovo ha quindi ribadito che le Isole Eolie, a motivo dell’isolamento e dei disagi della comunicazione - durante l’inverno - e a motivo del sovraffollamento che si registra nel periodo estivo, hanno bisogno di un presidio continuo ben organizzato e di risorse concrete che garantiscano sicurezza e salute.

“È un appello che intendo rivolgere in maniera chiara a tutti i responsabili del mondo della politica, dal Presidente della regione all’Assessore alla salute. A loro chiedo che si presti un’attenzione maggiore e, per quanto è in loro potere, che si provveda a non lasciare abbandonate queste perle bellissime ricche di doni della natura e meta di tanti turisti.

Chiedo e spero - ha concluso Mons Accolla - che il Signore ci possa ascoltare e che gli uomini addetti a garantire salute a tutti i cittadini possano trovare al più presto le risorse e le modalità più idonee per elevare il servizio sanitario”.

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IL COMITATO L'OSPEDALE NON SI TOCCA "ABBIAMO LA SENSAZIONE CHE L'ASP VOGLIA ALIMENTARE LA SFIDUCIA PER GIUSTIFICARE LA CHIUSURA..."

Appresa la notizia della morte di Lorenza, la ASP di Messina, nella persona del suo direttore generale dott. La Paglia, ha immediatamente nominato una commissione di indagine interna. 

Nelle ultime ore, anche l’Assessorato Regionale ha aperto un fascicolo presso il dipartimento “ispezione e vigilanza”.
Immediatamente dopo l’evento, quando ancora non si conosceva alcun dettaglio sulla vicenda, il dott. La Paglia aveva già definito sui social l’oggetto delle indagini, puntando il dito verso le “dinamiche interne dell’ospedale di Lipari” 

Lo stesso dott. La Paglia ha poi pubblicato, sempre sui social, la notizia dell’avvio di un procedimento disciplinare nei confronti di un infermiere dell’ospedale di Lipari che avrebbe indotto la ragazza a rivolgersi alla guardia medica invece che al pronto Soccorso.
Ci chiediamo quale sia il senso dell’atteggiamento inquisitore assunto dalla Regione e dalla ASP 5, che ostentano pubblicamente il loro impegno e la loro solerzia nella ricerca dei colpevoli. 

In un momento del genere ci saremmo aspettati che la ASP di Messina e l’Assessorato Regionale si preoccupassero di rassicurare gli eoliani e i numerosi turisti che frequentano le isole, impegnandosi a garantire la presenza del personale medico necessario per far funzionare sia i reparti che il pronto soccorso, in modo da evitare che tragici episodi del genere possano ripetersi. 

Tutto ciò a prescindere dalla causa della morte di Lorenza e dalle eventuali responsabilità individuali, ma solo in base all’ovvia considerazione che in un ospedale a capacità ridotta, con personale dimezzato e con un clima da dismissione, il rischio che l’assistenza non sia adeguata, che i medici e gli infermieri siano stanchi, demotivati e inefficienti, è sempre più elevato. 

Proprio negli stessi giorni in cui Lorenza stava male, al Pronto Soccorso c’erano sono due medici in servizio, che si alternavano per coprire i turni.
L’ASP 5 ha accordato ferie e trasferimenti, senza provvedere alla sostituzione del personale assente, lasciando l’ospedale allo sbaraglio, con medici indotti a lavorare oltre l’orario consentito e reparti costretti a prestare i propri medici al pronto soccorso. 

A causa dei tagli alla spesa, il pronto Soccorso non ha potuto neanche contare sull’apporto dei medici del 118.
Come comitato abbiamo denunciato questa pericolosa situazione il 18 Agosto, attraverso una pec indirizzata al dott. La Paglia, che non ha avuto alcuna risposta, e poi attraverso un esposto presentato presso i Carabinieri di Lipari. 

Ci saremmo aspettati che la morte di Lorenza facesse finalmente riflettere sull’importanza di tutelare pienamente il diritto alla salute anche nei posti che, come Lipari, non hanno i numeri adeguati a giustificare la spesa sanitaria, visto che la vita di una ragazza di 22 anni non può valere nessun risparmio e nessuna razionalizzazione dei costi.

Invece, l’atteggiamento assunto dalla ASP 5, nonostante non sia stata ancora accertata la reale dinamica dei fatti, è stato quello di cavalcare l’onda dell’indignazione dei cittadini, indirizzandola contro chi in ospedale, pur tra mille difficoltà, lavora, piuttosto che contro chi avrebbe la responsabilità, politica ed amministrativa, di garantirne il funzionamento. 

Peraltro, l’Asp 5, che da una parte ha istituito immediatamente la commissione di indagine interna per verificare l’operato dei medici e degli infermieri, dall’altra non ha nominato neanche un proprio tecnico per partecipare agli accertamenti peritali disposti dalla Procura, ovvero non ha partecipato proprio a quelle operazioni (autopsia) preordinate alla verifica di eventuali responsabilità. 

Abbiamo la netta sensazione che l’azienda sanitaria, più che chiarire l’accaduto e prevenire ulteriori tragedie, voglia approfittare del tragico evento e dell’inevitabile impatto emotivo sulla comunità eoliana, per alimentare la sfiducia nei confronti del personale sanitario operante presso l’ospedale di Lipari, in modo da giustificarne la chiusura, già più volte annunciata e farla accettare all’opinione pubblica.

Le indagini sulle negligenze dei medici le farà la Procura e l’azienda sanitaria adotterà, giustamente, i provvedimenti interni che riterrà opportuni nei confronti del proprio personale, ma quello che, come cittadini, pretendiamo di sapere sia dal Direttore Generale dell’ASP 5 sia dall’Assessore Regionale alla Sanità, che in questo momento sembrano così vigili rispetto ai problemi dell’ospedale eoliano, è come intendono intervenire affinchè tale ospedale sia in condizione di funzionare pienamente, con la presenza di tutto il personale in organico e con il rispetto dei livelli minimi di assistenza previsti dalla legge. 

Siamo vicini ai familiari di Lorenza e speriamo che si faccia piena luce sulla sua morte, ma siamo convinti che se accetteremo che, in suo nome, venga invocata la chiusura dell’ospedale e calpestato il diritto alla salute, sarà come farla morire due volte.

Comitato "L'Ospedale non si tocca"

E CONTINUA L'OCCUPAZIONE PERMANENTE DELL'OSPEDALE DA PARTE DEI FAMILIARI, AMICI E ISOLANI FIN QUANDO A LIPARI NON ARRIVERANNMO MUSUMECI E RAZZA

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LIPARI - Da ieri i familiari e amici di Lorenza Famularo, la ragazza di 22 anni morta la notte del 23 agosto all'ospedale di Lipari, presidiano il nosocomio per chiedere che il presidente della Regione Nello Musumeci e l'assessore alla Salute Ruggero Razza si rechino nell'isola.

    Sulla morte della giovane ci sono un'indagine interna dell'Asp di Messina (che finora ha portato alla sospensione di un infermiere) e un'inchiesta della procura di Barcellona Pozzo di Gotto.
    Ieri nell'isola si sono svolti i funerali della ragazza, deceduta dopo aver accusato per giorni dolori diffusi alla spalla e al torace.
    Sulla vicenda è intervenuto anche l'arcivescovo Giovanni Accolla: "Le Eolie - ha detto - a motivo dell'isolamento e dei disagi dei trasporti durante l'inverno, e a causa del sovraffollamento che si registra nel periodo estivo, hanno bisogno di un presidio continuo ben organizzato e di risorse concrete che garantiscano sicurezza e salute. È un appello che intendo rivolgere in maniera chiara a tutti i responsabili del mondo della politica: dal presidente della Regione all'assessore alla salute. A loro chiedo che si presti un'attenzione maggiore e, per quanto è in loro potere, che si provveda a non lasciare abbandonate le Eolie".
    Anche il comitato "L'ospedale non si tocca" fa sentire la sua voce: "Pretendiamo di sapere sia dal direttore generale dell'Asp, sia dall'assessore regionale alla Salute come intendono intervenire affinchèl'ospedale sia messo in condizione di funzionare pienamente". (ANSA).

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QUESTA NOTTE ALLE 3 UNA GIOVANE DONNA GRAVIDA CON L'ELISOCCORSO E' STATA TRASFERITA ALL'OSPEDALE DI MILAZZO.

IL PUNTO E VIRGOLA

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Con il dolore ancora caldo, l’ospedale di Lipari è stato invaso da isolani, amici e parenti di Lorenza. Una protesta che si è arricchita di politici attuali e futuri. Tanti hanno ascoltato e pochi hanno detto la loro in modo dialetticamente vicino alla propria situazione o voglia. Giusto per essere e per esserci. C’è nell’aria un sentore anche di bruciato che le mascherine ancora indossate non lasciano filtrare.

Chiaramente si capirà se prima verranno le sentenze delle varie indagini o arriveranno sull’isola i vari La Paglia, Razza, Musumeci, Speranza. Capire con chi si raffronteranno e dove. Al chiuso o all’aperto. L’unica certezza è che Lorenza non c’è più.

PICCIOLO, "UNA TRAGEDIA CHE SI POTEVA EVITARE"

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di Beppe Picciolo*

Una tragedia che forse si poteva evitare!

Difficile dire “era prevedibile“ o peggio solo pensare di speculare su simili disgrazie. Però comprenderne le cause è un fatto essenziale e moralmente dovuto! Vicinanza alla famiglia. Le responsabilità penali e civili verranno poi eventualmente accertate nelle Sedi competenti. Quelle morali sono purtroppo evidenti: troppa tolleranza per chi non vuole, neo assunto, poi lavorare nelle sedi disagiate. Scarsa disponibilità dei soldi per realizzare quel, tanto/poco che fosse, già sulla carta previsto per la Comunità Eoliana. E dire che taluni si lamentavano ( anzi si stracciavano le vesti!!) pubblicamente dicendo che era tutto gravemente insufficiente....salvo poi non garantire, una volta alla guida politica regionale, neanche il 50% di quel “poco o tanto” che era nero su bianco. Regole ferree d’ora in avanti! Unica proposta seria: chi accetta le sedi disagiate, deve essere incentivato, opportunamente formato ed aggiornato ma deve garantire almeno 5 anni di permanenza continuativa nella Sede prescelta; tutti gli investimenti infrastrutturali ed operativi già previsti per le Sedi disagiate devono essere operativi e coperti da personale qualificato. E se si è costretti ovviamente ad inserire personale neo laureato si deve ricorrere ad un semestre di affiancamento obbligatorio, a tutti i livelli in primis per le Guardie Mediche. Lo scrivo da troppi anni perché qualcuno possa dire che è sin troppo semplice!

*Deputato regionale - Segretario regionale di Sicilia Futura

MESSAGGIO DI SOLIDARIETA’ DEL SINDACO DI LENI

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di Giacomo Montecristo*

L’Amministrazione comunale di Leni esprime profonda solidarietà ai partecipanti del sit-in che da ieri, spontaneamente e pacificamente, hanno deciso di occupare l’Ospedale di Lipari, dopo il grave lutto accaduto alla famiglia Famularo/Giardina, a cui ci uniamo esprimendo profondo cordoglio per la perdita della loro cara Lorenza. Auspichiamo che con la loro azione, pacifica, ma incisiva, riescano ad ottenere, in tempi brevissimi, le soluzioni ai tanti problemi che affliggono da anni l’unico presidio ospedaliero alle Eolie.

*Sindaco di Leni                                                                                                         

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