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Dettagli...

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di Aldo Natoli

A proposito dell'atto vandalico nel muro ad Ellena in Piazza Mazzini.

Divelta e rubata la lapide del Muro ad Ellena realizzato del compianto Leonida Bongiorno. Di che cosa ci meravigliamo??? Il muro, come ho già scritto, non doveva in nessun modo essere spostato perchè la sua posizione aveva un suo significato! Il Prof. Bongiorno, mio insegnate, mi ha spiegato che la sua posizione era dettata dal fatto che guardava l'orizzonte; l'infinito! Nella nuova posizione, ben nascosta, guarda le case dirimpettaie.

Non credo che questo avrebbe modificato la sistemazione della piazza! Alla visione del monumento che i turisti ammiravano è prevalso il parcheggio delle auto. Scelta del progettista e dell'Amministrazione dell'epoca molto discutibile!

Sono certo che il Prof, Carmelo Cavallaro avrebbe per primo criticato la scelta progettuale del figlio Ing. Cavallaro!!!

A proposito domando: Ma il vano interrato che ospitava docce e w.c., che dava da vivere ad una famiglia che lo gestiva, che fine ha fatto??? Esigenza progettuale??? Gradirei una risposta!

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“A TRUVATURA: L’ULTIMA FRONTIERA DEGLI IILLUSI” (testo inedito proposto da Aldo Natoli)

Lu mercuri seguenti, la sira notti, ndi partimmu tutti i quattru, arrivammu a la porta di la Nunziata; e lu Suldatu si fisci la Cruci, e dopu cu la virga a li manu cu la stissa candila, pirò astutata, cu chidda erba di lu tri foghiu mughiata, giriò tuttu ddu chianu avanti la porta di la Chiesa, e doppu sutta la scalunata sinu a l’ultimu scaluni, e dda fisci un circulu, e cominciò a scavari. Ma pirchi jo vitti la cosa fridda, e pirchi passò ancora un uomu, mindi niscivu di lu circulu e mi curcavi dda nterra. Doppu sonò la mezza notti, e ndi turnammu, e ndi curcammu. Doppu alcun’autri jorna, discurrendu jo cu lu stissu suldatu, mi dissi ca iddu a Missina avi un certu libru nellu quali ci sunnu li scungiuri, e

cu chiddu libru si può fari qualchi cosa; ma jo ci dissi: . (1).

Nella chiusa, codesta. Degna di un uomo di fermi propositi, e dotato altresì di una spiccata sensibilità romantica. Il suono della mezzanotte, che dal campanile del Duomo attraversò l’umida quiete dall’Annunziata, dovette lasciare il segno nella mente di don Pietro, tanto che egli fu l’unico dei tre fratelli che, al banco del Sant’Ufficio, ne fece espressa menzione. I dodici rintocchi lo avranno di certo piegato al ravvedimento dopo i giorni sprecati al seguito del loquace impostore francese. E fu proprio lui, don Pietro, che per primo corse a svuotare il sacco.

Note 1) Archivio Vescovile di Lipari, Processi Criminali”, Busta n° 15, 1, Fascicolo n° 24.

Quinta puntata – FINE

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VISITE GUIDATE AL CASTELLO DI LIPARI

GentilissimO direttore,

come già comunicato, ogni venerdì e sabato vengono proposte le visite guidate al castello di Lipari fino a settembre.
Poichè sabato 15 agosto non sono in programma le visite guidate, in alternativa saranno effettuate mercoledì 12 agosto.

Per la prossima settimana i giorni per le visite guidate al castello di Lipari sono:
mercoledì 12 agosto alle ore 10.30
venerdì 14 agosto alle ore 18.00

Nel rispetto delle norme sul distanziamento sociale vigenti, la prenotazione è obbligatoria.

Per prenotare la visita guidata al Castello bisogna scrivere a guideturistichemessina@gmail.com ed indicare nominativi e recapiti telefonici di ogni partecipante, per informazioni il numero è 371 4171565.

Si ringrazia anticipatamente e porgiamo cordiali saluti.

Guide Turistiche Eolie Messina Taormina

 

“A TRUVATURA: L’ULTIMA FRONTIERA DEGLI IILLUSI” (testo inedito proposto da Aldo Natoli)

Allura lu Suldatu dissi: . Ed infatti jo cu miu fatellu D. Antuninu e lu stissu Suldatu

immu a lu Cannitu, e lu Suldatu, e lu Suldatu traghiò tri virghi di nucidda e a la prima chi taghiò ci fisci na Cruci cu la manu. Doppu, la prima Duminica di Marzu li miei fratelli binidissiru li virghi cu la benedizioni chi si soli fari nella Duminica di li Palmi; dissiru li tri Missi supra li tri foghiu

Pri tri mattini, Poi nella sira di Lunedì andammu tutti i tri frati cu lu suldatu nellu Maazzenu sutta la casa nostra undi aviamu lu suspettu di li dinari; e lu Suldatu tinendu in mani na virga di nucidda fatta a furcedda, nekka quali c’era misa na candila di li tenibri addumata e c’era mbrughiata l’erba di li tri foghiu, fisci cu la stissa virga Crusci; e doppu cominciò a giriari lu Maazzenu, e girandu appuntò a una parti, e dissi: <ccà c’è="" lu="" tesoru="">; ma pirchi si avia a scavari undi c’era certi vutti, nui nun vosimu scavari, ed accussì ndi niscimmu.

Fine quarta puntata- segue

“A TRUVATURA: L’ULTIMA FRONTIERA DEGLI IILLUSI” (testo inedito proposto da Aldo Natoli)

Qui la traduzione dell’incipit, e il seguito:

Addì 2 Aprile 176

Davanti al Molto Rev.do P. Bernardino da Lipari, dell’Ordine dei Minori Osservanti di San

Francesco – Lettore Giubilato di Sacra Teologia, Teologo e Consultore, Qualificatore e Vicario dell’Ill.ma Sacra Teologia, Teologo e Consultore, Qualificatore e Vicario dell’Ill.mo e Rev.mo Signore Frà Vincenzo Maria De Francisco, Vescovo di Lipari, nell’ascoltare delle denunzie, e in presenza di me Sac. D. Conono Coltrare Natale assunto e medesimo Sant’Uffizio, personalmente e spontaneamente è comparso Don Pietro Mercorella del fu Alonso, Liparese, il quale, a discarico della propria coscienza, ha chiesto di essere ascoltato; datagliene facoltà e sotto giuramento di dire la verità, che ha prestato toccando i Santi Evangeli- , ha espresso quanto appresso: Nello misi di Frivaru, discurrendu, un sacciu quali j fussi statu, cu un Francisi, chiamatu Monsù Andrea, Suldatu, Sarturi e riccamaturi, lu

Quali ancora avi nutizia di erbi, e c’eranu ancora li miei Fratelli D. Antuninu e D. Giuseppi, fra l’autru così parlavamu di truvaturi. Li suldati dumandò si ccà a Lipari cindi fussiru: jo cu li fratelli miei ci rispusimu ca cind’eramu, e fra l’autru ci numinammu chidda di la Nunziata, e ci dissimu ca ntra li casi nostri stissi c’eranu dinari ammucchiati, ma nun sapiamu und’eranu .

3° puntata

 

“A TRUVATURA: L’ULTIMA FRONTIERA DEGLI IILLUSI” (testo inedito proposto da Aldo Natoli)

Come ogni altro atto ufficiale, anche questo ha il suo incipit in solenne latino curialesco, che noi trascriveremo integralmente. Daremo poi la traduzione cui faremo seguire il testo della deposizione. Non sorprenda la stretta parlata siciliana del denunziante: nella nostra Penisola non unita era notevole la distanza tra idioma nazionale e dialetto locale: l’uno, piuttosto abborracciato , serviva nello scritto, l’altro nell’ordinaria conversazione.

Al solo scopo di rendere più agevole la lettura, riteniamo fare qualche premessa: L’istitutp della Inquisizione a Lipari ebbe un’attività saltuaria, e in prevalenza operò tra la seconda metà del Seicento e la prima del Settecento. Il titolare del Tribunale era il Vescovo (qui mons. Vincenzo Maria De Francisco – 1753-1769-) Al momento per delega del vescovo, funge da presidente il francescano Padre Bernardino da Lipari professore emerito di Sacra Teologia, che è assistito, con qualifica di notaio, dal sac. Conone Coltraro. Ecco, ora, il testo del verbale:

Die 24 Aprile 176

Comparuit personal iter sponte coram Admodum Reverendo Patre Bernardino de Lipari Ordine Minorum de Observanti Sancti Francisci Sacrae Thealogiae Lectore , Illustrissimi et Reverendissimi Domini Patris Vincenti Maria de Francisco, Episcopi Liparensis, Theologo et Sancti Offici, Cultore, Qualificatore et ad denunciationes excipiendas Vicario, in meique Sacerdotis Canonis ejusdem Sancti Offici Notarii assumpti praesentia, D. Petrus Mercorella quondam Alentii, Liparensis, et pro exoneratione suae conscientiae petit audiri; cui data facultate, ac juramento de verita e dicenda – qued prestitit tactis Sacris Evangelis – exposuit ut infra:

Qui la traduzione dell’incipit, e il seguito:

Seconda puntata

 

“A TRUVATURA: L’ULTIMA FRONTIERA DEGLI IILLUSI” (testo inedito del Prof. Iacolino proposto da Aldo Natoli)

I giovani, che non sanno cosa sia la “truvatura”, chiedono ai nonni ed ai conoscenti d’età avanzata. Noi diciamo solo che la “travatura” è un ipotetico tesoro nascosto, un bel mucchio di monete d’oro seppellite e murate (e poi dimenticato) chissà dove. Un tempo nel nostro Meridione se ne parlava diffusamente, e qui da noi nei ristretti

ambiti …. si traeva maggior godimento nel sognarla, la travatura , che nel trovarla davvero, più nello studiare i tempi e le opportunità e nell’escogitare i mezzi e gli strumenti per individuarne il sito, anzichè nel risultato definitivo della conquista. Un miraggio a lungo accarezzato, e di esito puntualmente fallimentare. Ovviamente non mancavano

gli esperti in materia, i quali si vantavano di “sapere” tutto, come, dove e quando, e, dati i tempi -siamo a cavallo tra il Sei e il Settecento, gli era facile coinvolgere in codeste anche persone di elevata condizione, ma fondamentalmente ingenua e propensa alla credulità superstiziosa. Alle chiacchiere circolanti si dava il caso che abboccassero soggetti ecclesiastici i quali ai sortilegi non esitavano ad accostare questi sacri orazioni liturgiche, e poi, delusi e sfiduciati, e presi dallo scrupolo si autodenunciavano al Tribunale diocesiano dell’Inquisizione“ a discarico della propria coscientia”.

Su codesto tema non intendiamo dire di più. Preferiamo offrire ai lettori la versione di uno dei tre verbali in cui appaiono tre fratelli Mercorella Giuseppe e Antonio, preti, e Pietro – ispirati e guidati da regista occulto “ monsù Andrea, francese, soldato e sarto di mestiere. I tre verbali pertanto portano le seguenti date: 2, 24 e 2 aprile del 174. Noi produrremo il verbale del 2 Aprile, il più agile e colorito, che riguarda don Pietro Mercorella.

Fine Prima Puntata

 

---Le vecchie Amministrazioni del Comune hanno sostituito l'illuminazione del centro storico con dei lampioni artistici in ferro fuso prodotti dai Fratelli Neri.

Questa Amministrazione, così mi è stato riferito dagli operai della SEL che li hanno rimossi per sostituirli nel primo tratto della Via Vittorio Emanuele, con delle lampade in alluminio, come mostra la foto.

Domando: siamo dinanzi ad un progetto di modernizzazione dell'arredo del Centro Storico?

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1) Mi permetto chiedere all'Assessore ai Trasporti del Comune il motivo per il quale la corsa a mezzo aliscafo con Messina è stata interrotta ed ancora oggi non è ripristinata rispettando, ovviamente le disposizioni anti Coronavirus.Chiedo anche se il migliatico non effettuato viene sottratto?

2) Ho scritto all'Assessore all'Urbanistica e Vice Sindaco Avv.to Gaetano Orto chiedendo un incontro con il Tecnico Istruttore per visionare una pratica di edilizia!

Ma non ho ricevuto alcuna risposta!

Ho scritto al medesimo Assessore e Vice Sindaco come Presidente dell'Associazione Geometri Eoliani di conoscere per ogni singola opera pubblica finanziata, della quale ha dato notizia sul Notiziario delle Isole Eolie, il nominativo del Tecnico progettista!

Ma non ho ricevuto ad oggi alcuna risposta!

Ho scritto al Funzionario responsabile dei Lavori Pubblici di prendere visione del Progetto relativo al Ripascimento della spiaggia di Portinente: Ma dal 4 c.m. non ho avuto alcuna risposta!

Non mi resta che aspettare il 24 Agosto per chiedere la Grazia al nostro protettore S.Bartolomeo!

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