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di Ennio Fiocco

Disegni inediti custoditi presso il National Maritime Museum di Greenwich.

Il Museo Nazionale Marittimo venne inaugurato nel 1937 dal re Giorgio VI ed è il più grande al mondo dedicato alla marina militare. Racconta la storia della forza navale inglese che per secoli ha dominato i mari e gli oceani. Si trova a Greenwich che dai tempi antichi era legata al mare e all’approdo per i Romani. L'idea di raccogliere i reperti risale al 1927, quando la Society for Nautical Research lanciò un appello pubblico per sviluppare un “museo nazionale navale e nautico”. Le sue prestigiose raccolte ammontano ad oltre due milioni di oggetti, tra cui arte marittima (inglese ed olandese del XVII secolo), cartografia, manoscritti, registri pubblici ufficiali, modelli di navi e progetti, strumenti scientifici e di navigazione, strumenti per il calcolo del tempo ed anche oggetti per l’astronomia. La sua collezione di ritratti inglesi viene superata soltanto in grandezza dalla National Portrait Gallery e conserva, tra i tanti altri, i beni appartenuti all'ammiraglio Horatio Nelson e al capitano James Cook.

Da mia recente ricerca ho rinvenuto alcuni disegni interessanti ed inediti delle isole Eolie, che si trovano presso il Museo marittimo e li presento ai lettori.

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La prima opera del 1838 di 190 mm x 318 mm, si riferisce ad una “Pagina del diario di bordo della HMS Rodney, che mostra il profilo delle isole Lipari e uno schizzo di Stromboli” di scuola britannica.

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Il secondo disegno, eseguito sempre nel 1838 di 192 mm x 318 mm e tratto dal “diario di bordo dell'HMS Rodney, contenente una panoramica delle coste delle isole Lipari, con un profilo di Messina sul retro”.

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La terza opera è “Una Polacca e uomini di guerra in arie leggere al largo di Stromboli, 1785”dove i disegnatori di marina Robert e John Cleveley erano i figli gemelli di John Cleveley, noto per i suoi dipinti di navi in fase di varo, solitamente a Deptford. Robert, il cui stile di disegno è simile a quello di Dominic Serres, era strettamente associato alla Royal Navy e nel suo testamento si descrive come commissario di bordo della HMS “Sussex”. È quindi del tutto probabile che abbia visitato il Mediterraneo. L'isola di Stromboli costituiva, indubbiamente, un importante punto di riferimento al largo della costa siciliana. Il disegno è firmato con le iniziali di Cleveley e datato 1785.

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Infine, la quarta opera è “La 'Victory' con la flotta al largo di Stromboli, gennaio 1805” realizzata da Nicholas Pocok nel 1810 (Foglio: 278 x 380 mm; Supporto: 405 mm x 558 mm). In particolare, la descrizione numerata della veduta di cui sopra in una lettera del 2 giugno 1810 è: “Vittoria al largo di Stromboli, chiaro di luna”, anche se non sembra più una vista notturna in quanto la sovraesposizione alla luce ha sbiancato i pigmenti blu. Tutto quanto è chiaramente visibile ai bordi, dove una precedente montatura ha protetto la carta e il tono blu scuro originale.

La bandiera di Nelson come comandante in capo nel Mediterraneo prima della battaglia di Trafalgar sventola dalla testa dell'albero di trinchetto della “Victory”. La flotta che passa il vulcano in eruzione, con probabilità quasi assoluta, si riferisce a fine gennaio 1805 diretta a sud-ovest da Cagliari, in Sardegna, verso lo Stretto, attraverso il quale passò verso sud il 31 e lo Stromboli è stato visto in eruzione durante questo passaggio. Pocock trasse la vista del vulcano da una stampa o da uno schizzo di Lord Manners, a entrambi i quali fa riferimento in lettere correlate: sebbene un pò confuse, queste suggeriscono che questa sia una delle due versioni dello stesso soggetto che realizzò, lasciando al suo cliente non identificato il compito di fare una scelta e restituire l'altra.

Dalla seconda metà del ‘700 in poi, la presenza di mercanti e di imprenditori inglesi in Sicilia crebbe notevolmente, sino a raggiungere la massima intensità nel primo quindicennio del 1800 con l’arrivo di un contingente militare britannico di circa 15.000 uomini. La Sicilia borbonica, al pari di Malta, divenne per gli Inglesi non solo base militare di importanza strategica nel Mediterraneo, ma anche emporio di materie prime e di prodotti agricoli (zolfo, ceneri di soda, vino, sommacco, frutta secca, ecc.).

Indubbiamente, l’insediamento di numerose case mercantili britanniche nel primo ‘800, rimetteva in movimento un processo di internazionalizzazione dell’economia della Sicilia che mostrava di non essere affatto un mondo chiuso agli avvenimenti e agli eventi esterni, che però ebbe termine nel 1816 quando il Re partenopeo revocava la c.d. “costituzione inglese del 1812” con la creazione dell'immobilismo del Sud e con la fine del sogno politico.

La storia
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