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di Sandro Crivelli

Penso che non bisogna farsi prendere dalla foga della riapertura in questo momento, ma quando vi saranno le condizioni; è presto ed allo stato attuale non c'è una cura, un vaccino, il turismo è fermo; e poi! In che modo dovremmo riaprire le nostre attività commerciali? Pensate proprio che in questo momento vi siano persone disposte a venire al ristorante, al bar, in pizzeria alle condizioni dettate da rigidi protocolli di prevenzione?

Al di la del fatto che il governo per prevenzione ha prorogato la quarantena. Purtroppo non credo proprio. Ho paura ad uscire di casa o far uscire i miei familiari, la gente continua a morire e quello che conosciamo è solo la punta dell'iceberg, cosa ancor più grave che i dati di mortalità e di contagi sono in realtà da moltiplicare; come voi io più di tutti in questo momento ho bisogno di uscire di casa, di lavorare, ma credetemi non bisogna abbassare la guardia, non bisogna essere ne un medico, un virologo o uno scienziato per capire che forse la nostra fortuna è di

vivere su un isola, che ci difende dalla possibilità di contagi in misura maggiore rispetto ad altri: certo l'economia è compromessa, ma con tutto ciò non mi sento di rischiare; ho appreso questa mattina la triste notizia, di amici che conoscevo da una vita che non ci sono più a causa del virus e questo è straziante, sono molto triste, mi ha fatto stare male e riflettere. Prendiamoci cura l'uno dell'altro....

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di Christian Del Bono

La Pasqua per noi segna spesso l’inizio della stagione turistica, il periodo in cui si rimette lentamente in moto la nostra economia e in cui le le nostre isole si popolano di presenze italiane e straniere, ormai parte integrante del nostro modo di vivere e di essere.
Quest’anno, la speranza di una stagione turistica migliore rispetto alla precedente è sostituita dallo sconforto per quanti sono scomparsi o stanno poco bene, dalla preoccupazione per le nostre imprese e per i nostri collaboratori, da un futuro incerto.

In pieno spirito pasquale, sarebbe bello poter vivere questo come un periodo di “passaggio”, da una condizione in cui eravamo prigionieri delle nostre abitudini imprescindibili, delle nostre apparenti sicurezze, talvolta anche dei nostri preconcetti e pregiudizi ad una in cui, se ne faremo tesoro, vivremo più consapevolmente, apprezzando la fortuna di essere in salute, di poterci relazionare in modo più intenso e genuino, di poter vivere e lavorare in un posto magico a contatto con la natura, la nostra storia e le nostre tradizioni.

Il mio augurio per noi tutti è quello di riuscire a rendere questo periodo un’occasione per coltivare i nostri migliori propositi e le nostre più fervide energie. Possano queste accompagnarci, appena possibile, nell’auspicato percorso di ripresa, permettendoci di ripartire insieme con ritrovata energia e spirito di collaborazione e solidarietà.
Buona Pasqua

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