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di Sandro Biviano

Molto spesso può sembrare che sono una persona esuberante,presuntuosa, rompi scatole, ammetto anche che certe volte sbaglio, ma sono del parere che sbagliare è umano e con gli sbagli si impara.
Ribellarsi e denunciare non è una rivendicazione ma e' dare una scintilla, un input,  una scossa alle istituzioni per far si che vengano notate alcune mancanze che i cittadini subiscono  senza che le istituzioni alcune volte se ne rendano conto e altre volte perché ci giocano per propri interessi di favoritismo politico. 

Ci sono politici intelligenti e sensibili pronti ad ascoltare e ad intervenire alle esigenze dei propri cittadini  e ci sono politici presuntuosi, ignoranti e insensibili che portano i cittadini alla disperazione al tal punto di ribellarsi e a protestare senza trovare una soluzione o un'alternativa.
Tutto questo dipende dalla sensibilità e dalla fortuna che sia in base al politico che ci troviamo davanti.
Qualcuno può pensare che voglio fare politica,discussioni,ma non lo è, io voglio vivere e pretendo i nostri diritti.

Voglio che la categoria dei più fragili venga rispettata e che viva dignitosamente.
 Non voglio che venga  circoscritta a belle parole e  venga munta come una mucca, se ci metto la faccia è per il bene di tutti e ringrazio la piazza di Montecitorio che mi ha forgiato e tutto quello che mi viene detto in alcune circostanze me lo faccio scivolare addosso, mi ribello perché non trovo giusto che molto spesso i disabili devono essere emarginati dalla società e in alcune circostanze trattati perfino in maniera inferiore ai cani.

Per me non è normale che nel 2020 ancora oggi un disabile non può accedere in un panificio per  potersi scegliere un pezzo di pizza e si deve accontentare di quello che gli portano sul marciapiede, o di potersi scegliere un pezzo di carne in macelleria perché la maggior parte non sono accessibili, come non è accessibile la struttura dei servizi sociali e una persona con handicap deve rimanere fuori mentre la propria privacy viene calpestata,vogliamo parlare delle chiese dove si prega per trovare conforto dalla sofferenza?  dove dovrebbero accogliere il malato e invece è emarginato, privato del diritto di andare a pregare perché anche nelle chiese ci sono barriere architettoniche!?

La la cosa più grave la reputo quando viene fatta discriminazione dal comune che dovrebbe essere l'esempio per tutti i cittadini e invece va anche contro la costituzione privando una persona con handicap di poter accedere e anche di poter assistere a un consiglio comunale soprattutto quando si parla di sanità,  la cosa che mi fa più male è che tutto questo avviene davanti agli occhi di TUTTI.

Si parla di disabili senza capire le esigenze di chi vive la disabilità,basta belle parole ne abbiamo la pancia piena, qui abbiamo bisogno di fatti concreti,non bisogna MAI dimenticare che la disabilità non è una scelta ma una condizione e nessuno è immune, solo chi vive la disabilità e i familiari possono  comprendere in fondo il dolore che ci creano e che portiamo dentro. 

Ma oggi c'è chi dà un grande esempio di civilizzazione e sensibilità come l'ufficio anagrafe che io oggi ringrazio di cuore a nome mio e di tutti i disabili, infatti la dott ssa Elodia Sabatini ha fatto il modo possibile per far  avere a noi disabili pari diritti facendo costruire delle rampe di legno, ma non solo oggi per esigenze di alcune pratiche da svolgere è arrivato il funzionario dell'anagrafe Pino Casamento a casa per salvaguardare la nostra salute,  rendendosi disponibile in tutto e per tutto, con un certo garbo e con massima educazione e professionalità, ed è quello che ogni cittadino vuole, il rispetto, la dignità non chiediamo altro.

Che sia chiaro io mi ribellerò sempre per i miei ideali e per il bene di tutti  anche quando sarò su una barella e dovrò comunicare con gli occhi ma spero mai..forse un giorno lontano quando non ci sarò più qualcuno si ricorderà di me e del motivo per cui mi ribellavo. 

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