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di Peter Tesoriero

Accantonate le sagge parole dello scienziato Nils Bohr, ho deciso di esprimere comunque la mia opinione quando ancora non era possibile prevedere il risultato degli eventi. E ho voluto scriverle per avere certezza dei miei pensieri man mano che si delineava un quadro più chiaro degli eventi.
Mio figlio Nino aveva ragione nel dire che mi sbagliavo nell’escludere l’eventualità di un’invasione, mentre invece io mi sentivo in buona compagnia leggendo on line “The Guardian”.

Elena Chernenko, storica corrispondente diplomatica del giornale russo Kommersant, si dichiarò sbigottita scoprendo che la Russia stava invadendo l’Ucraina. Fino al giorno prima riteneva non plausibile che la Russia lanciasse un così massiccio attacco militare ed era convinta che al massimo venissero riconosciuti i territori a sudest dell’Ucraina. Chernenko pensava che un’ipotesi di invasione costituisse piuttosto un attacco di isteria e su questo tema ebbe a scontrarsi sia di persona che via Twitter, sostenendo che nulla sarebbe accaduto, a meno che lei non stesse più comprendendo nulla di politica estera russa.

Anche il London Telegraph affermava che mentre i servizi di intelligence e la comunità di analisti militari presagivano una guerra in Ucraina, imminente e su larga scala, gli osservatori occidentali e anche quelli russi restavano dubbiosi. La guerra appariva infatti come un’eventualità troppo pericolosa, sproporzionata e autodistruttiva.

Io feci subito un confronto con la situazione italiana del 1936, mi sembrava che se Putin avesse potuto sentire le parole indignate del nostro Primo Ministro, con la determinazione a voler operare insieme alle altre nazioni per imporre sanzioni, avrebbe risposto con un “me ne frego”.
Potrei scrivere i miei pensieri strutturandoli meglio, con esempi che mi farebbero divagare molto, partendo dal concetto di irredentismo.

Ho apprezzato la vostra valutazione su come le sanzioni contro l’Italia portino a un crescente impoverimento delle risorse, cui far fronte. Penso che sia condivisa la consapevolezza che le sanzioni siano inadeguate a risolvere il problema ma non ci sono altre soluzioni. Sarebbe irresponsabile se la NATO si lasciasse coinvolgere in un attacco armato. Né le Nazioni Unite possono inviare i propri “peacekeepers”, perché la Russia esercita il veto con il Consiglio di Sicurezza. Credo anche che nessuna Amministrazione degli Stati Uniti, democratica o repubblicana che sia, commetta l’errore di entrare in guerra contro la Russia.

Ho trovato interessante quanto dicevi prima dei tuoi viaggi e di quanto hai visto a Sebastopoli. Ti ho raccontato che i padre di Tonia era orfano di padre ufficiale della marina imperiale dello Zar a Sebastopoli. Così come gli Irlandesi arruolati nell’esercito inglese durante la Prima Guerra Mondiale non avrebbero potuto prevedere che un giorno la loro Irlanda sarebbe stata una Repubblica indipendente, anche il nonno di Tonia mai avrebbe previsto che Polonia e Ucraina sarebbero un giorno state repubbliche indipendenti!

Sebastopoli fu uno degli ultimi territori governati da Russi bianchi, prima di essere sconfitti dai Bolscevichi. E la sua giovane moglie polacca morì durante il regno del terrore leninista. Il loro bambino fu salvato da un compagno russo che scappò con la moglie verso Salonicco, dove lo crebbero come un figlio, senza che mai avesse conosciuto i genitori.

P.S. Ho ascoltato Barbero che parlava di Nilde Iotti e del suo legame con Palmiro Togliatti, trovando l’argomento affascinante.
Certamente possiamo aspettarci di parlare ancora su quanto sta succedendo in Ucraina.

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Per la traduzione si ringrazia la professoressa Lina Paola Costa

Casting aside Nils Bohr’s words of wisdom, I quite deliberately decided to comment at a time when I knew that there was no way of knowing what the outcome would be. I did it for the sake of having a written record of my thoughts at the time to look back on after a clearer picture would emerge.
My son Nino has rightly pointed out that I turned out to be wrong when I had predicted that there would be no invasion. It seems that I was in good company, because I read the following in this morning's edition of “The Guardian” online.

“When Elena Chernenko, the veteran diplomatic correspondent for Kommersant newspaper, found out that Russia was invading Ukraine, she said she was stunned. “Of course, I was shocked … Until yesterday morning, I refused to believe that Russia could launch a massive military operation against Ukraine,” said Chernenko, who believed Russia may at most recognise the territories in south-east Ukraine.“I thought that all the talk about invasions was awful hysteria. I argued with people on Twitter and in person that nothing would happen, it’s all thought up,” she said. “Maybe I don’t understand anything about Russian foreign policy anymore.”

The London Telegraph this morning had this to say:
“While intelligence services and the military analyst community were warning of an imminent, full-scale war in Ukraine, Western Putin-watchers and Russians alike had their doubts. It just seemed too dangerous, disproportionate and self-destructive.”

I did think about the parallel between the Italian situation in 1936. it did occur to me that if Putin could hear our Prime Minister’s words of indignation and outrage and his determination to “work together” with others to impose sanctions, his reponse would have been “me ne frego”.
What I wrote could have been structured better. I started off talking about irredentism and ,as I did, so many examples came to mind that I found that I would be running out of space.

I liked your comments on how sanctions against Italy led to increased resourcefulness in finding ways to cope. I think it is commonly understood that sanctions are hopelessly inadequate for dealing with this problem. But there is not much else that can be done. It would be irresponsible for NATO to get involved in a shooting war. The UN cannot send in peacekeepers the because Russia has the veto in the Security Council. I do not think that any administration in the United states, Democrat or Republican would make the mistake of getting into a shooting war with the Russians.

I was also interested in what you had to say earlier about your travels and what you saw in Sevastopol. I think that I told you that Tonia's father was the orphaned child of a Polish junior officer in the Tsar's imperial Navy in Sevastopol . Just as the Irishmen who were in the British regiments during the First World War could not foresee that one day Ireland would be an independent Republic, Tonia's grandfather no doubt could not have foreseen that Poland and Ukraine would one day be independent republics

. Sevastopol was one of the last places held by the White Russians before they were defeated by the Bolsheviks. He and his young Polish wife perished in Lenin’s reign of terror. Their baby son was saved by one of his Russian comrades who managed to escape with his wife to Salonika where they brought the orphan child up as their own.He never knew his parents.

PS I listened to Barbero on Nilde Lotti and her love affair with Palmiro Togliatti. I found it quite fascinating.
We can expect that he will almost certainly have something interesting to say about what's happening in Ukraine.

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NOTIZIARIOEOLIE.IT

1 FEBBARIO 2021

LE INTERVISTE DE “IL NOTIZIARIO” agli emigranti eoliani. Peter Tesoriero di 87 anni, nato in Australia

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