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Dettagli...

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di Silvana Clesceri

Caro direttore,

il governo adesso ci vieta assolutamente di fare vita quotidiana, tutte queste restrizioni per il bene stesso e altrui.
Volevo dire che il governo ancora oggi non ha garantito nessuno, tutte parolone grossolane, "però ora siamo tutti agli arresti domiciliari" come criminali, Italia in zona rossa!!! Adesso l'aria che si respira è infettata, altro che un metro di distanza! Ci hanno rovinato!!! Adesso più che mai, non dovremmo solo vincere il nemico del virus che si impossessa del nostro corpo ma anche del governo che si impossessa anche delle nostre vite.

L' Italia è in ginocchio, e noi italiani ora ci privano anche dell'aria,si è fermato un mondo!!! La scuola, le università, le attività sportive,i ragazzi non hanno via di uscita, soprattutto mi auguro che il governo ci garantisce il danno fatto a noi che viviamo in un isola, e viviamo di LAVORO!!!!!!

Solo di turismo, tanti saranno dissocupati, tanti settori soffriranno, siamo in bilico, un soffio di vento e noi cadiamo come birilli. Non si lotta solo per l'esistenza di un virus descritto come un diavolo, ma si lotta per non perdere ciò che si stava costruendo e che si è costruito.Questa non è l'eruzione dello Stromboli!!! Che si inizi a prendere un provvedimento cautelare per tutti! Che ci dia risposte più concrete il governo.

I COMMENTI

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di Beatrice Giunta Saltalamacchia

La parola del giorno (Radio Tre).
Freno: frenare il contagio.
Ragionamento: Darwin, Freud; e poi tecnologie digitali, giornali, telecomando di sorveglianza; la politica, la democrazia.
Resa interiore: no, non arrendiamoci.
Conclusione: la scienza ha tante zone d’ombra; se l’umanità sta vivendo una di queste zone, non dobbiamo arrenderci. Dal basso viene la spinta per imprese grandiose. La musica, per esempio, ci conforta: lo dice Schopenhauer; la lettura ci apre orizzonti; la scrittura ci fa comunicare con gli altri; il dialogo, scritto o verbale, ci fa vedere il di-verso (lo dice la stessa parola) e da questo rapporto viene l’interpretazione corretta delle cose e della realtà. Dopo si sta meglio: proprio questa è la terapia. Vai a spiegare questo ai ragazzini: credono di sapere tutto e fanno scelte radicali, senza ascoltare le opinioni e la prudenza degli altri. Ascoltiamo, ascoltiamo, senza urlare o usare violenza e poi formuliamo la nostra, appunto, conclusione.
Questa è frutto degli altri: io ho solo messo il punto.

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di Anna Maria Spanò da Palermo

Un pensiero ai miei compaesani io che lavoro a contatto con gli ammalati per rispetto civico e buonsenso nei giorni liberi eviterò di tornare a Lipari tornerò solo se urge la mia presenza......desidero fare una raccomandazione a tutti compresa la mia famiglia seguite le raccomandazione del nostro sindaco impartite dal ministero della salute aiutateci a rallentare la corsa del virus solo rimanendo a casa e seguendo tutte le norme si può......uscite solo per necessità.......

Vi ricordo che a Lipari non abbiamo una terapia intensiva vorrei suggerire in modo molto umile al Sindaco di Lipari di richiedere all'esercito, alla protezione civile o ad altri di competenza un ospedale da campo attrezzato.......per non farci trovare impreparati e affrontare l'emergenza con un minimo di serenità..........vista la distanza per motivi geografici della terra ferma..... grazie........

 

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di Marco Manni

Si invoca l’uso di mascherine usa e getta per tutti i passeggeri e sanificazioni quotidiane degli ambienti, nei mezzi di trasporto marittimi e stradali.
Caro Direttore da semplice cittadino ritorno sugli argomenti esprimendo attraverso il tuo giornale preoccupazioni e suggerimenti di utilità collettiva, riconoscendo al tempo stesso il grande impegno dei ns rappresentanti e delle autorità in questi momenti difficilissimi.
E’ prevedibile (ma è già un dato di fatto) che le isole, da un lato più controllabili dall’altro assolutamente vulnerabili, nel rappresentare una meta salubre, lontano dalle città contaminate, attraggano cittadini e concittadini dall’esterno. Noi stessi residenti, spostandoci motivatamente sulla terra ferma, diventiamo portatori potenziali.
Nel nostro caso l’attenzione non deve essere rivolta solo ai comportamenti individuali ma ancora una volta ai mezzi di trasporti, che sono ambienti che ci riguardano direttamente e obbligatoriamente.
Allo scopo primario di evitare l’ingresso incontrollato di persone potenzialmente portatori di virus, ribadiamo a gran voce la necessità di controllare ogni imbarco da Napoli, Milazzo e Messina mettendo in atto un intesa con le autorità di detti comuni e con le società.
Sono indispensabili e certamente più fattibili controlli a tappeto all’arrivo nei nostri porti, come si sta cercando i fare in tutte le isole. Purtroppo diverse testimonianze ci informano che non abbiamo ancora raggiunto tale obiettivo. Sarebbe molto utile che le autorità venissero coadiuvate dal volontariato locale delle manifestazioni con DPI, mascherine ed equipaggiamento certificato.
Come misura essenziale credo che occorra dotare almeno di mascherine usa e getta ogni passeggero (compresi conducenti, equipaggio) su mezzi marittimi e terrestri, pubblici e privati, taxi data l’impossibilità a mantenere distanze adeguate. E’ necessaria una frequente sanificazione dei mezzi di trasporto, la pulizia dei condotti di aerazione, filtri di aria condizionata dove si annidano i microrganismi( questo ovunque , nei supermercati ,negli uffici, anche in casa). Allo scopo si auspicano verifiche insistenti nei luoghi pubblici da parte degli organi sanitari competenti.
Le Eolie e noi eoliani dobbiamo mettere in atto comportamenti e misure esemplari e responsabili per la tutela collettiva, e in futuro ambire a diventare meta salubre di un turismo responsabile, consapevole, selezionato, garantendo i nostri ambienti naturali e urbani privi di ogni forma di inquinamento e contaminazione, si spera.

cordialmente

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di Francesco Coscione

Molte attività commerciali e artigiane delle Eolie stanno fermandosi con una presa di coscienza ammirevole ed encomiabile. Le farmacie e i supermercati stanno attuando tutte le misure necessarie. Le Amministrazioni comunali delle isole stanno mettendo in atto tutte le loro capacità e risorse. Il Governo centrale e regionale la stessa cosa. Il personale sanitario, con sacrifici evidenti, sta sacrificando, oltre ogni immaginazione, la propria vita per salvarne anche una sola. Purtroppo si aggirano ancora individui ai quali tutto questo non fa effetto, non suscita un minimo di orgoglio di appartenenza e nei quali impera il "me ne frego". A loro si aggiungono gli armati di smartphone che spuntano in dirette improvvise su tutto ciò che non funziona, che postano allarmi catastrofici su un turista che si aggira come untore per le vie cittadine da cacciare ed emarginare. Le segnalazioni vanno fatte alle autorità competenti, non sui social alimentando un panico già difficile da controllare. In questo momento le istituzioni vanno aiutate e sostenute, non utilizzate per dimostrare quanto siamo bravi a coglierle in fallo. Aiutiamo questa Italia, anzi questo mondo, facendo fino in fondo la nostra parte. La fine del' epidemia adesso non dipende dai governi ma da noi! Facciamolo per rispetto delle persone fragili (nelle isole purtroppo ci sono molti pazienti oncologici e immunodepressi), dei pazienti che lottano per vivere nelle rianimazioni, di chi sta otto ore al giorno dentro una tuta che ti disidrata, con la paura di infettarti. Di chi ha dovuto chiudere l'attività e non sa se ce la farà a riaprire. Delle amministrazioni e dei governi che stanno affrontando una calamità mai vista prima.
Un consiglio: emarginiamo chi ci deride perchè abbiamo una retta coscienza e rispettiamo le leggi, chi si crede furbo e i prepotenti,diciamoglielo in faccia, prima o poi lo capiranno...forse. Aiutiamo gli incoscienti a comprendere che siamo in guerra. #iorestoacasa

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di Dario Sciacchitano

Chiunque, nei 14 giorni antecedenti alla pubblicazione della Ordinanza del Presidente della Regione Siciliana [….] sia transitato e abbia sostato nei territori:
Regione Lombardia
Province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini; Pesaro e Urbino; Venezia, Padova, Treviso; Asti, Alessandria, Novara, Verbanio-Cusio-Ossola, Vercelli
HA L’OBBLIGO di COMUNICARE tale circostanza al Comune (mediante la mail ufficiale dell'Ente), al Dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria competente per territorio nonché al proprio medico di medicina generale ovvero al pediatra di libera scelta con obbligo di osservare la permanenza domiciliare con isolamento fiduciario, mantenendo lo stato di isolamento per 14 giorni dall’arrivo con divieto di contatti sociali, di osservare il divieto di spostamento e di viaggi, di rimanere raggiungibile per ogni eventuale attività di sorveglianza.
Ricordo ancora una volta che la mancata osservanza degli obblighi comporterà le conseguenze sanzionatorie previste dall'art.650 del codice penale (reclusione e ammenda) se il fatto non costituisce reato più grave.
Detto ciò invito i miei conterranei liparesi ad autodenunciarsi, ricordo loro che si espongono fra le altre cose alla sanzione dell'arresto e, se per qualche motivo fossero positivi, possono essere accusati di reati ben più gravi.
La cittadinanza tutta dovrebbe segnalare alla mail istituzionale del comune o alle forze dell'ordine situazioni di irregolarità, come PERSONE RIENTRATE DA ZONE A RISCHIO, mancato rispetto delle distanze di sicurezza. Ci tengo a precisare QUESTO PUNTO sul quale il nostro Sindaco ha sorvolato, invitando semplicemente a stare a casa.
Inoltre mi pongo e vi pongo alcune domande e riflessioni:
- è previsto un controllo delle strutture ricettive? Son persone che sicuramente in pochi casi si sono spostati per ragioni di lavoro o necessità.
- sui mezzi di trasporto pubblici si fa rispettare la distanza di sicurezza?
-Le forze dell'ordine locali effettuano dei controlli sul territorio, per intercettare coloro che sono sfuggiti ai controlli al porto?
Invito i miei conterranei a condividere questo messaggio, ed a segnalare, segnalare e ancora segnalare. La situazione non va presa sottogamba, è seriamente preoccupante.Superiamo l'idea comune che Lipari sia una specie di paese dei balocchi in cui non esistono regole e in cui tutto è permesso

STROMBOLI, MARIO CINCOTTA SCRIVE AL PREFETTO E AL SINDACO

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