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di Alessandro Mondo

Gentilissimo Signor Sindaco,
sono un medico residente a Messina e proprietario da generazioni, di una casa nell’isola di Vulcano. Purtroppo ad oggi costretto ad emigrare a Roma per finire la mia formazione. Le scrivo in merito alle condizioni in cui versa la suddetta isola. Vi è da dire che, dal 2016 , quando sono state intraprese anche "lotte silenti" da cittadini comuni contro la “Situazione isolana” lo stato di degrado che regnava sull’isola era nettamente inferiore. Al tempo sono state effettuate opere di pulizia, cura del verde, organizzazione di eventi e di manifestazioni che potessero permettere a chi non conosce l’isola di poter vedere quelle meraviglie che non sono alla portata di tutti i turisti giornalieri, e che attraverso i nostri occhi sembrano essere assolutamente magiche.

Ad oggi lo stato dei fatti, purtroppo, risulta essere se non invariato, peggio ancora totalmente abbandonato. La mia non vuole essere una critica all’amministrazione, che conosco e con la quale ho cercato più volte confronto costruttivo. Ci sono criticità che vanno ben oltre l’ordinaria manutenzione. Ho prestato servizio come medico di pronto soccorso per ben tre anni presso la guardia medica di Vulcano, amo la mia isola e molto di più, amo i miei isolani. Come medico e come uomo le dico che allo stato dei fatti sull’isola è presente un disservizio (se vogliamo chiamarlo così) di una gravità assoluta! Infatti la strada ex provinciale che collega il porto al piano e’franata quest’inverno sotto la devastante ira delle precipitazioni. È stata creata una collaterale scavata nella sabbia (come giusto che venisse fatto) e non è mai stato iniziato alcun lavoro di somma urgenza atto al ripristino della stessa. Questa strada viene quotidianamente percorsa da lavoratori, da bambini che si recano a scuola, da mezzi di primo soccorso (che necessitano di viaggiare a velocità sostenuta al fine di scongiurare l’exitus di chi necessita del soccorso stesso) e non ultimo per importanza da migliaia di turisti che noleggiano scooter e quad per andare ad esplorare la nostra bellissima isola.

Ovviamente la parte con laterale della strada ricavata nella montagna non è mai stata messa in sicurezza. Il terreno fortemente friabile, infatti trattasi di sabbia vulcanica, può cedere da un momento a l’altro portandosi dietro decine di bambini che con un autobus cercano di raggiungere il plesso scolastico. Il pontile degli aliscafi è stato danneggiato durante una tempesta più di tre anni fa, sono stati approvati i progetti, è stato fatto il bando di gara, non sono mai stati iniziati lavori.

Il dissalatore non è mai stato messo in funzione, anzi è stato utilizzato come magazzino di ricambio per il dissalatore di Lipari. Il depuratore che situato nella vallata vulcanica (detta della Roja), e’ un depuratore a fibre cave, che necessitava di una messa in opera immediata al fine di non dover buttare tutta la tecnologia che aveva un tempo massimo di stasi non in utilizzo. La baia delle sabbie nere, ormai ridotta in maniera drastica, il cui litorale praticamente non esiste più, non è mai stata ripascita, in merito se vuole, posso anche fornirle tutti i pareri secondo i quali il materiale accumulato ai piedi del vulcano nelle vasche di transito che dovrebbero essere svuotate periodicamente, al fine di evitare la fuoriuscita della sabbia sulle strade, deve essere utilizzato per ripascimento costiero.

Tutte le proprietà abbandonate che di inverno diventano acquitrini pronti ad ospitare il sistema riproduttivo delle zanzare, che devastano il turismo e rendono impossibile la vita sull’isola da maggio a settembre, non sono mai state bonificate. Potrei continuare all’infinito…

Ma non lo faccio perché il solo pensiero di tutto ciò che sta succedendo mi intristisce oltre ogni limite. Voglio fare semplicemente un ragionamento, Vulcano e’ probabilmente l’isola sulla quale quotidianamente sbarcano più turisti, c’è stato imposto di pagare una tassa di sbarco al comune, che ci era stato promesso sarebbe stata utilizzata sulla stessa isola. Non abbiamo mai visto un euro, né a nostro supporto, né a supporto dell’isola o degli isolani. Ci si sente un po’ come se si fosse deciso che Vulcano deve morire di una malattia terminale. Mi farebbe davvero molto piacere ospitarla e farle vedere quanto nonostante il degrado e l’abbandono abbiano devastato la nostra terra, comunque rimanga sempre l’isola felice e mi piacerebbe poterle far vedere attraverso i miei occhi quanto magici siano i suoi luoghi.

Per questo motivo la vorrei invitare a raggiungermi se vuole, lei e la sua famiglia per passare dei giorni di vacanza nella nostra bellissima terra. Indipendentemente da questo ultimo mio invito che spero non voglia declinare, la invito a smuovere le acque perché la situazione di degrado e malcontento ha raggiunto limiti non più tollerabili. Spero legga il mio messaggio, le auguro un buon fine settimana.

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