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di Ettore Longi

Vulcano, l’isola che non c'è.

Una sgradevole notizia, mi ha raggiunto pochi giorni or sono, l’amico caro Pino Granateli, che chiude definitivamente.

Il suo storico locale “ IL PALMENTO “ ed alla mia domanda, per conoscere i motivi di tale decisione, mi ha dichiarato che gli utili ormai non coprono più le spese di gestione, ed anche che dopo quasi mezzo secolo di lavoro, suo e della famiglia la salute precaria, comincia ad farsi sentire…..

Da questa triste notizia, ho tratto le mie conclusioni, veramente Vulcano vive un momento difficile, e' quasi deserta, nell’estate passata i turisti sono stati pochissimi.

Mi ricordo che i locali commerciali erano sempre pieni, questa estate erano quasi deserti. Si vedevano arrivare i soliti barconi pieni di villeggianti giornalieri, provenienti dalla Calabria o dalle zone montuose della Sicilia, costoro sbarcavano nell’isola, giravano per poche ore, per poi ripartire non avendo speso un solo euro, e si vedevano seduti in terra, con colazione a sacco, fornita ovviamente da questi organizzatori di gite in barca.

Giorni scorsi, passeggiando verso Vulcanello, sono rimasto allibito nel vedere, quelle belle ville nel pendio, un tempo abitate da personaggi Famosi ora vuote ed abbandonate a se stesse e coperte da vegetazione, erbacce….

Ora non vi sono più locali notturni, discoteche e per tanto non si vedono più giovani. Non vi parlo delle strade e stradine di campagna, sono quasi Impercorribili non c'è più nessun controllo, l’unico vigile urbano che abbiamo sull’isola, è comandato ogni giorno a Lipari, come si può

concepire, Vulcano di oggi e quella di ieri, dove sono i Rascell, i Bongiorno, i Salerno, che si vedevano nei locali sorseggiare champagne, accompagnati da donne bellissime. Ora si incontrano, vecchi pensionati e persone che non sono in grado neanche di pagarsi un albergo...

L'INTERVENTO

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di Aldo Natoli

Caro Amico Dott. Ettore Longi, alle presenze note a Vulcano aggiungerei Walter Chiari, Mina, Volontè, Vespa, Costanzo, etc.
Per quanto riguarda la scarsa presenza di turisti stranieri a mio avviso la causa bisogna ricercarla nella mancata partecipazione del Comune alle varie Borse Internazionali del Turismo (Milano, Berlino, Londra, Parigi, Monaco, Madrid, Vienna, etc.). Vi è un vecchio detto, ma sempre attuale, che così recita: "merce esposta; merce venduta"! Basterebbe investire i proventi che il Comune incassa con il ticket nella promozione turistica!!!

LA SANITA’ ALLE EOLIE….

Alcuni giorni fa mi sono operato per un ernia, presso l’ospedale di Lipari. Prima di questo mio intervento parlandone con amici e conoscenti, tutti mi consigliavano di operarmi a Milazzo o Messina, ma io quando prendo una decisione, non c’è persona al mondo che mi faccia cambiare idea…

Forse mi volevo accertare, se su quello che si diceva sul suddetto ospedale.

Ora alla fine del mio intervento, sono più che soddisfatto, non ho sentito nessun dolore.

Il dottor Enzo Compagno e la sua equipe chirurgica, sono stati di massima e di grande gentilezza, cosa che mi ha fatto più piacere, che avere concluso, questa mia malattia, e avendo saputo che ancora non è neanche primario mi sono meravigliato, ma siamo in Italia, vanno avanti i raccomandati e gli occupatori di poltrona.

Sia gli infermieri, sia gli altri medici che hanno collaborato all’operazione, mi sono venuti a trovare in camera accertandosi sulla mia saluti e augurandomi una pronta guarigione.

Ora, passiamo alle Isole Minori… La sanità è nel più completo abbandono. Le guardie mediche, che sono il cuore della sanità, sono quasi prive di attrezzature e quelle che ci sono, funzionano a malapena.

Le medicine essenziali alla guardia medica, tante volte sono insufficienti e per questi motivi i medici responsabili cercano il trasferimento nel più breve tempo possibile. Per le sostituzioni arrivano giovani medici con poca esperienza che si sforzano e fanno quello che possono. Ma spero di essere sempre in buona salute, e che Dio aiuti me e tutti gli EOLIANI

L’isola che non c’è – Vulcano – Ettore Longi linea allo studio

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Vulcano – L’abbandono totale.

Scusatemi se continuo a parlare ancora di Vulcano, ma fin dal 1966 anno in cui per la prima volta ho messo piede per la prima volta in questo territorio, mi sono subito innamorato di questa stupenda isola, dei suoi panorami, del suo stupendo mare azzurro. Ora mi guardo attorno e vedo che esiste il più completo abbandono, in questo territorio da parte delle autorità competenti.

Le strade hanno l’aspetto di campi appena arati, con buche ed avvallamenti ovunque, e la gente vedendo che non esiste nessun controllo, fa allacciamenti di acqua, luce ed opere in genere senza nessuna autorizzazione, buttano un po’ di bitume non rispettando il livello della strada. Ma chi deve controllare?

Abbiamo un solo vigile urbano che ogni mattina invece di lavorare nell’isola viene comandato a Lipari e questo lo vuole l’amministrazione comunale, perché peggio si sta a Vulcano, meglio è per Lipari. Per loro ogni turista che risiede a Vulcano, è uno in meno a Lipari.

La sera c’è un buio totale, non esiste l’illuminazione comunale, e quella che era nella piazzetta “molto caratteristica” con luci a pavimento, ora con il rifacimento della pavimentazione, non è stata più allacciata, e a causa di ciò 2 giorni fa verso le ore 19.00 il nostro farmacista attraversando la piazzetta, senza luce totalmente, inciampava sulle transenne di ferro che delimitano la piazza dalla strada e cadeva rovinosamente a terra, ferendosi seriamente e veniva ricoverato presso la guardia medica locale.

Vorrei sapere, se quel campo trincerato è stato deliberato o creato abusivamente, col piacere di qualche amministratore.

Certo. Il tecnico che l'ha progettato, forse voleva ricordare, i trinceramenti Carsici, grandi aiuole e quelle sbarre in ferro che sono orribili a detta di tutti.

Ma auspichiamo in un cambiamento, ma ci credo poco, ormai gli uomini attivi, onesti e preparati, non esistono, ne nei comuni, ne nello Stato. Dove sono finiti i Gentile, i Rocco, i De Gasperi, i Perla. Ora da venditori di pane e panelle si diventa anche ministri.

W LA DEMOCRAZIA…

Il Commento 

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di Francesco Coscione

Ho letto l' accorata lettera del Signor Ettore Longi di Vulcano e mi è tornata alla mente quella simile, per molti aspetti, di Alfonso Signorini di un paio di anni fa, rimandata solertemente al mittente adducendo non-risposte. Il Signor Ettore evidenzia situazioni reali e obiettive, non opinabili.
 
È evidente che le responsabilità non sono da attribuire sempre e comunque a questa amministrazione ma a tutte le categorie politiche (comune, provincia,ecc) per una miopia e degrado che viene da lontano nel tempo e nelle competenze. Le condizioni delle strade dipendono spesso dalla provincia... chiedo scusa, Città Metropolitana di Messina, come evidenziato correttamente dal Vice Sindaco avv. Orto nell' intervista rilasciata al Notiziario per altri contesti. Quando io spesso ho fatto riferimento alla realtà quotidiana intendo ciò che "deve" essere fatto perché i cittadini abbiano i servizi essenziali e, mi pare, a Vulcano non sempre accade.
 
Mi permetto di dare un consiglio di esempio alla nostra Amministrazione: se si chiede la riparazione delle strade la provincia se ne frega, se si scrive che eventuali responsabilità penali per incidenti o altro saranno addebitati a loro, forse si muovono. In un Paese Italia dove nessuno ha responsabilità e paga forse sarebbe un modo. Al Signor Ettore dico che non deve scoraggiarsi, anzi continuare ogni battaglia civile per i diritti dei cittadini.
 

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