di Ettore Longi
L'isola che non c'è – Vulcano
Le menzogne… quasi ogni giorno si legge nei giornale, che il Comune tal dei tali…è in dissesto economico, a causa del mancato pagamento delle imposte da parte dei cittadini, vedi ultimo.. il Comune di Patti.
Tutti i consiglieri dicono la sua, si accusano a vicenda, ed ognuno da la sua sentenza, per come evitare la calamità economica, ma tutti sono dei gran bugiardi, e ciò è dovuto oltre che all’ignoranza, alla malafede.
Nessuno si chiede, perché fino ad qualche anno fa, tutti pagavano le tasse, e tutti lavoravano secondo, le norme di legge, ma perché non si ritorna all’antica consuetudine, ci vuole poco e tutti lo sanno, ritornare ai vecchi esattori privati delle imposte dirette.
Con loro c’era la certezza da parte delle tesorerie comunali, ogni 22 del bimestre di riscuotere il dovuto, in quanto esisteva l’obbligo di legge del non riscosso per riscosso.
Oggi la loro funzione è stata presa dal carrozzone di RISCOSSIONE SICILIA, che è il vero carrozzone politico delle democrazie, con un bilancio di miliardi di passivo per anno, e pieno di impiegati e funzionari che con il vecchio sistema, tuttalpiù potevano fare gli uscieri.
Ma viva la democrazia, e tutti siamo felici…
Mi guardo attorno, e che vedo…un isola abbandonata a se stesso, e la mia mente ritorna al passato, quando per la prima volta, misi piede sull’isola, subito me ne sono innamorato, era selvaggia, ma si vedevano i primi
Abitanti che, gettavano le basi, per rendere l’isola, accogliente e il loro tentativo, andò in porto, tanto che In pochi anni l’isola divenne, il soggiorno dei più noti personaggi sia dello spettacolo che della politica.
Oggi, gli eredi di quei cittadini, sono diventati i più grossi indifferenti, no curano più il turismo ne tanto meno l’isola. A Vulcano, i soli turisti che si vedono, sono quelli dei barconi, che si fermano per poche ore, non spendono un euro, e creano solo sporcizia. E che dire delle strade dell’isola, sembrano un campo arato, quando piove, nella zona di Vulcanello, si formano delle pozzanghere ed è difficile passare anche con le macchine.
Ma perché siamo arrivati a questa situazione, furono create con ottimi lavori, ma in seguito con i lavori, fatti sia da privati, sia Enel, sia ente acquedotti per la collocazione di varie condotte, le strade sono state distrutte. Le bitumature fate male, tanto che con le prime piogge sono state portate via, ma qui, nessun lavoro viene controllato.
Abbiamo un ottimo vigile urbano, che vive sull’isola, ma non ne capisco la ragione, lo vedo partire in Aliscafo e recarsi comandato in altre isole.
Ora vi parlo, di acqua, nelle destinazioni di case private…. Da 10 giorni, ne siamo privi, mi sono informato, ma Nessuno ne è ha conoscenza, l’addetto che prima era di Vulcano si è dimesso, e non ne conosco la ragione, so solamente che era un ottimo elemento, e che mancava l’acqua solo per poche ore, in quanto mi costa, che lavorava, anche di notte, e con proprie attrezzature. Era presente ad ogni arrivo di nave, e controllava le linee idriche, per eventuali perdite, dato la datata resistenza delle stesse.
Ma la cosa che mi meraviglia, e che nessuno parla dei disservizi, nessuno si lamenta, e mi viene in mente Che negli anni passati, per ogni problema si andava dal sindaco e si faceva pressione, perché il problema venisse risolto. Ma ora, ne i cittadini, ne il sindaco, si interessa dell’isola. Ora tutti si sono fatti i soldi e vivono felici e contenti, ma state attenti, i soldi finiscono e i danni rimangono…
Forse perché per circa 40 anni sono stato un agente del fisco, ovunque mi giro vedo evasione fiscale a Vulcano e anche per rendermi convinto, che è il regno o meglio l’impero dell’evasione fiscale, ho cominciato a fare qualche piccola indagine e ho notato che l’isola è percorsa, in lungo e in largo da furgoni e camioncini con scritte che pubblicizzano l’attività prestata, notati i nomi ed ho indagato presso l’artigianato e la camera di commercio e con mio grande stupore, quasi nessuno risulta iscritto presso i suddetti Registri, ed indagando ancora non risultano neanche, come contribuenti presso agenzia delle entrate.
Sono riuscito ad avere l’elenco di coloro che percepiscono l’indennità di disoccupazione, e verificando con mio grande stupore ho scoperto, che la maggior parte di loro, lavorano totalmente in nero e anche alcuni percepiscono il reddito di cittadinanza.
E che dire di quanta gente mi ricordo che arrivarono a Vulcano “con le pezze al culo” ma dopo pochi anni sono diventati proprietari di immobili e camminano con macchine costosissime.
Ed indagando ancora costoro non risultano in nessun albo e iscrizione per il pagamento di qualsiasi tassa, praticamente abusivi totali.
Non vi parlo di quanti locali commerciali non hanno registratori di cassa, ed i proprietari che sono titolari delle suddette attività, ne dichiarano appena una e persino la più piccola, e che dire della attività di ristorazione, quelli in regola chiudono, viceversa chi non rispetta le leggi fanno fortuna, ma questa è l’Italia o meglio l’Italietta chi più ne ha più ne metta.
Si legge di giudici corrotti, deputati e ministri sotto inchiesta, per i reati più infamanti…come è cambiata l’Italia, hanno ragione quei vecchietti che nei parchi stanno a prendere il sole e chiacchierando vivono di ricordi, dell’Italia anteguerra e dopo, la quale asserivano che i veri uomini, erano solo allora, e parlando elencano anche i sindaci di quel tempo e citano personaggi, che sentendoli mi ricordo di avere letto i loro nomi, nei libri di scuola, come poeti, letterati ed giuristi, quelli di ora sono semplici, ed una fattispecie di politici, che al massimo vanno bene ad un banco del pesce.
Non saprei come definire i nostri amministratori, se veramente non conoscono le leggi o sono in mala fede e vogliono perdere tempo, e far vedere ai cittadini che loro lavorano nell'interesse della comunità.
Io subito mi opposi, ma, quasi preso di forza dagli amici, fui ricoverato.
Ora si trattava di quale ospedale scegliere, chi consigliava Catania, chi Messina, chi addirittura Palermo, nessuno mi consigliava Lipari, e, alla mia domanda sul perchè non avessi dovuto sceglierlo, tuttti mi dicevano che quello non era un ospedale. Ma io, che per natura, decido le mie cose da me stesso, sapendo che il primario era il dottore Mario Paino, e, conoscendo la sua professionalità e responsabilità, scelsi Lipari.
Appena arrivato al pronto soccorso ho avuto la gradita sorpresa di trovare li il caro amico Antonio Casilli, responsabile del settore, che io conoscevo e ammiravo come politico, come organizzatore, ma che non conoscevo come il funzionario che era.
Era il tutto in quel settore, registrava, confortava, e, quando c'era bisogno, agiva in operazioni mediche.
Poi fui accompagnato al reparto dove fui subito accerchiato da infermieri e specialisti che mi infilavano aghi in tutto il corpo e cateteri, e intervenivano tutti i medici del reparto, e non perchè io ero conosciuto, ma anche gli altri malati avevano lo stesso trattamento.
Sono rimasto scioccato dal loro modo di lavorare e dalla loro efficienza, poi, non vi dico della pulizia che vi era in tutto il reparto.
Per curiosità ho controllato anche gli angoli più remoti, e vi era una pulizia esagerata.
Il personale cominciava a lavorare dalle 6:30 con grande passione ed efficienza, e non vi dico della educazione e gentilezza dei medici, dal più giovane al primario.
Non mi spiego come, i liparoti, vadano a ricoverarsi in ospedali lontani, dove i costi sono maggiori e vengono trattati come reclute in una caserma. Ma questi sono gli isolani; non difendono il buono che hanno, e cercano fuori ciò che è cattivo.
Ma, chi si accontenta, gode.
N.B. Difatti, il reparto di cui parlo, aveva pochissimi degenti, e quasi tutti i letti erano vuoti.
Nell'Isola poco c'è di legale, la tradizione continua e in più si diffonde. Si osservano le attività dei cittadini, la maggior parte di loro vive nell'illegalità e nell'evasione fiscale.
Mi sono passato il piacere, la mattina presto di prendere i numeri di targa dei numerosi furgoncini che vanno e vengono in Vulcano, sono tutti artigiani che vanno a lavorare, idraulici, eletttricisti, gente che lavora nell'agricoltura in conto terzi, poi dai numeri di targa al PRA (Pubblico registro automobilistico), ho rilevato i proprietari, ma coloro iscritti all'artigianato sono pochi e niente, tutti lavorano in nero. Ho controllato al Comune l'elenco delle licenze commerciali, e così ho rilevato che tanti negozi a vulcano lavorano in nero, oppure con una licenza hanno diversi locali di vendita.
Non parliamo della merce che vendono, quais tutta viene acquistata nella zona del napoletano, viene portata a vulcano e nascosta in vari magazzini di loro proprietà, e viene messa in vendita a poco a poco, evadendo così il fisco.
E che dire della strada del centro, sono quasi tutte occupate da attività commerciale che impediscono la circolazione di pedoni e autovetture, e logicamente, anche loro senza autorizzazione.
Qua viviamo in un altro mondo.
Passatevi il piacere di controllare il ruolo erariale, sono visibili al pubblico e vedrete quanti milionari vulcanari risultano quasi nullatenenti.
Non vi dico del caos che creano i venditori che si dicono ambulanti, ma stanno fermi con i camion carichi di frutta e verdura al porto, ove fa scalo la nave; impediscono la circolazione oltre ad essere privi di licenza, registratori di cassa e completamente privi della documentazione di proveniena della merce venduta.