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SI PARLA DI FIBRA OTTICA, MA COS’E’? 

di CarIo D’Arrigo*

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L’invenzione non è delle compagnie telefoniche, come si vorrebbe far credere, e risale al 1955 quando il fisico inglese Nardiner Kapany creò un insieme di esili filamenti di vetro per guidare la luce. Le fibre ottiche sono quindi filamenti trasparenti alla luce visibile, e al vicino infrarosso, costituite di silice (quarzo) o materie plastiche, all’interno dei quali la luce si propaga rimbalzando da una parete all’altra con riflessione totale e minima dispersione.

E’ pertanto sufficiente convertire un segnale elettrico, audio o video, in un equivalente segnale luminoso modulato, e cioè “vibrante” come il segnale elettrico, per inviarlo attraverso la fibra. Solitamente le sorgenti luminose sono i Led, simili (o quasi) a quelli che usiamo per illuminare.

All’arrivo, al terminale della fibra, un sensore ottico (un tempo chiamato fotocellula) riporta il segnale luminoso in segnale elettrico per far vibrare una membrana e ottenere un suono, o per riprodurre un’immagine su uno schermo.

I vantaggi di questo sistema, rispetto ai tradizionali fili di rame utilizzati fin oggi, sono enormi. Le fibre ottiche hanno infatti dimensioni minori e possono trasmettere un segnale a distanze ben maggiori dei normali cavi elettrici, prima che sia necessaria la sua amplificazione.

E ancora, poiché la fibra trasmette solo luce e non segnale elettrico, non subisce interferenze “elettriche” e il segnale non è disturbato. L’applicazione della fibra ottica ai sistemi di comunicazione si può datare all’inizio degli anni ’80 quando venne posato il primo “Transatlantic Communications Cable” fra l’Europa e l’America.

Esistono anche applicazioni più appariscienti agli occhi della gente e ben più folkloristiche, come alcuni sistemi di illuminazione che sfruttano una sorgente luminosa centrale e distribuiscono fasci di luce dove serve mediante fibre ottiche di elevato diametro. Un’applicazione in campo medico si trova nei sistemi endoscopici dove l’introduzione di un sistema di fibre permette la visione di cavità del nostro corpo altrimenti non esplorabili.

Le compagnie telefoniche non hanno quindi inventato un bel nulla ma hanno solo sfruttato, nei loro impianti, ciò che scienziati avevano messo a punto con puro spirito di ricerca e non misero-commerciale come sovente pubblicizzato del tipo “la mia fibra è migliore della tua”.

*Fisico, Consulente di Acustica del Comune di Lipari

 

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