AVVISO - E' stato smarrito un libretto verso le 11 a Canneto vicino tabaccaio dentro vi sono bollo e assicurazione intestattoa a Cafarella Ida info 3319116450

- Si ringrazia il tecnico della Telecom Italia Angelo Matoli che con professionalità e tempestività ha risolto il nuovo guasto della linea internet del Notiziario delle Eolie online. Ci scusiamo per i disagi ma non è dipeso dalla nostra volontà. 

LIPARI - Cercasi personale per attività turistica info 3332350256

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di Luca Chiofalo

Comincia a prendere corpo l’allarmante possibilità che la stagione turistica in corso sarà, tirate le somme, un mezzo flop.

Alcuni operatori reggeranno, altri soffriranno seriamente, ma resta il fatto che l’economia turistica delle Eolie, probabilmente, subirà quest’anno un duro colpo.

Il calo non riguarderà solo noi, ma mal comune non è mezzo gaudio quando si è un patrimonio mondiale dell’umanità e si possono offrire bellezze incomparabili ad un turismo internazionale con numeri costantemente in crescita.

Siamo scarsi, diciamocelo.

Abbiamo sbagliato strategia e pianificazione (io credo non ci siano mai state, in verità), ci siamo svenduti ad un turismo poverello e precario, scoraggiando le presenze migliori che hanno rappresentato la fortuna delle nostre isole fino alla “barbara” conversione dell’ultimo quindicennio.

Quando il presidente degli albergatori di Taormina, Mennella, lamentando un calo leggero ma preoccupante per una realtà che fa “numeri” che noi sogniamo, dice che:

“il degrado della tipologia di turismo che c’è a Taormina è proporzionale all’eccesso di licenze concesse in lungo e largo dal Comune nel tempo e ancor più nell’ultimo anno, con le piazzette e i vicoli ormai concessi ai privati senza più consentire nemmeno il transito pedonale ai turisti e ai residenti. Mentre noi cercavamo di portare il turista di lusso, gli amministratori hanno concesso pure i sottoscala ai privati, togliendo spazi anche persino agli anziani”, anche agli Eoliani più “lenti” dovrebbe finalmente essere chiaro che con l’approssimazione e “avimu a travagghiari” (grido di battaglia dell’occupazione selvaggia e del procacciamento molesto su porti e strade) non si va lontano.

Auguri a chi è contento di avere in agosto (in buona parte) ragazzetti alticci e adulti caciaroni a cui offrire concerti per bar, ma si abbia coscienza del fatto che così facendo finiremo per distruggere la nostra economia turistica o la trasformeremo in qualcosa di insostenibile che non rispetta il pregio e non valorizza le potenzialità del luogo che abitiamo.

Circa 10 anni fa scrissi che continuando a fare scempio di ordine e decoro del territorio -e senza programmazione rivolta a qualificare le presenze- saremmo finiti a vendere tutti pizza, alcol e cartoline: era una provocazione che voleva suscitare una reazione,oggi sembra una triste profezia vicina ad avverarsi.

I COMMENTI

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di Maurizio Pagliaro

Caro Luca (Chiofalo), hai sacrosanta ragione. Il flop turistico di quest'anno è colpa di chi non programma e ci amministra, si è scelto il turista colonizzatore e stupido. E' sotto gli occhi di tutti la nostra offerta : "BOUTIQUES" di abbigliamento e calzature che vendono capperi, malvasia e pomidoro secchi, il pane cunzato (che non è pane cunzato) in vendita in tutte le attivita', fortunatamente si salvano le farmacie. Offerta dilagante di: calamite, ossidiana e zolfo provenienza cinese, i nostri bar con personale incravattato, sembra il buffet della stazione centrale di Milano sono proprio stupidi gli acquirenti o la globalizzazione ha cancellato l'intelligenza umana? Si parla di aeroporto...! Scenderemo ancora piu' in basso.

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di Aldo Natoli

Una precisazione per gli amici Luca Chiofalo e Maurizio Pagliaro.
Le loro osservazioni sono purtroppo un'amara verità!!!
Le nostre isole in questi ultimi anni perdono progressivamente clientela!
I motivi, a parere del sottoscritto, sono diversi,:
1) L'abbandono alla partecipazione alle Borse Internazionali del Turismo!
2) Il centro storico invaso dalle macchine!
3) Il non mantenimento della tipica architettura eoliana;
4) l'occupazione selvaggia delle strade e dei vicoli (anche se dichiarati vicoli di fuga!) con tavoli, sedie, tabelloni, e mercanzie varie, in particolare la sera;
5) il mancato versamento di pomice depositata a Porticello alto per consentire il ripascimento delle spiagge bianche e di sabbia per la spiaggia di Portinente;
6) Il costo dei trasporti per raggiungere le isole;
7) Lo stravolgimento della tipicità delle nostre strade! Il Notiziario delle Isole Eolie ha pubblicato con grande enfasi la rinnovata scalinata che porta alle spiagge ex bianche. Orbene al sottoscritto, ma anche ai molteplici turisti che la percorrono, sembra la scalinata di una sontuosa villa patrizia.. Era una scala con scalini in pietra lavica ed a mio parere doveva essere ricostruita sempre con scalini in pietra lavica.  Naturalmente l'elenco per brevità è parziale!.

AVVISO - LIPARI - Una fede è stata ritrovata a Unci. Non c'è alcun nome scritto. Info 3939718272

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La "lezione" delle 3 Nonne...

Questa foto emoziona... Tre nonne italiane che accudiscono figli di migranti di un centro di accoglienza nel beneventano...

L’amore e la cura spontanei contro l’odio dei tanti italiani che non hanno più anima.

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11 giugno, spiaggia di Canneto...
È ufficiale: quest’anno, il problema è davvero serio!

MATTINA

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POMERIGGIO

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VIDEO

Bartolino Leone era in diretta

il delirio del web

Non bastasse una situazione generale già tesa e complessa, la violenza e la volgarità dilaganti nei post e commenti sui social network aggiungono inquietudine.
Conoscenti che credevi “maturi”, padri e madri di famiglia e insospettabili persone comuni fanno esibizione di smodata cafoneria e cialtronaggine ad ogni occasione di discussione che il web offre.
Per inciso, augurare le peggiori sventure a persone che neanche si conoscono, scadere in offese personali al primo dissidio, inveire violentemente contro chi non la pensa allo stesso modo è quanto di più lontano ci possa essere da un confronto civile e proficuo.
A soffermarsi su certe affermazioni o pseudo-confronti, risulta evidente che il tratto razionale che qualifica gli esseri pensanti (e “umani”) sia stato sostituito dall’insopprimibile bisogno di sfogare gli istinti più bassi e animaleschi.
Fermiamo questo pericoloso delirio collettivo.
Pesiamo le parole. Le nostre espressioni mostrano quello che siamo, ci qualificano.
Si può dissentire e portare avanti le proprie idee anche in maniera civile e moderata.
Coloro che incitano alla violenza e fomentano l’odio non sono persone stimabili ne tantomeno leader rispettabili, sono solo dei miserabili rancorosi; per la serenità e la dignità della vostra esistenza non seguiteli e non sosteneteli.
L’odio non ha mai prodotto niente di positivo, anzi, solitamente, genera una reazione uguale e contraria: cioè altro odio.

L'INTERVENTO

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di Bartolino Ferlazzo

VIOLENZA,VOLGARITA' e SOCIAL..-
Ho letto con grande attenzione ed interesse, la breve ma puntuale, approfondita e corretta disamina sui social e morale, dell' amico Luca Chiofalo, e non posso che essere d'accordo e condividerla ampiamente. Penso che ci sono due considerazioni di fondo da mettere in risalto, a quanto scrive Luca, una di carattere giudiziario ed una di carattere etico e morale. Diciamo che la diffusione dei social, ha rivoluzionato il modo di intendere le relazioni interpersonali perché, se è v ero, che questi social siano utili a livello di comunicazione, tuttavia per la loro struttura rappresentano un pericoloso veicolo, capace di far compiere, agli utenti, delitti che offendono l'onore e la reputazione altrui (art.595 c.p. diffamazione) pericolo che si ampia se si consideri quanto rapidamente questa tecnologia ha invaso e stravolto la nostra concezione di vita sociale. < … la diffusione di u messaggio diffamatorio attraverso l'uso di una bacheca social, integra un'ipotesi di diffamazione aggravata poiché trattasi di condotta potenzialmente capace di raggiungere un numero indeterminato o comunque quantitativamente rilevante di persone … > questa la motivazione della Cassazione penale 1^ sezione del 28 aprile 2015 n. 24431. Ci dobbiamo rendere conto, specialmente i frequentatori assidui e arrabbiati di questo social, che se da un lato è facile come essere dentro una realtà virtuale, in cui possiamo dare sfogo ai nostri pensieri, alle nostre critiche, ai nostri messaggi offensivi, volgari, denigratori e ingiuriosi, dall' altro lato si deve considerare
il generare danni di enormi entità; tutto ciò che si pubblica online resta per sempre, ogni post, ogni tweet, ogni foto tutto viene inesorabilmente archiviato, salvato, condiviso e diffuso con una velocità ed efficienza tali da rendere impossibile la rimozione; questo il lato prettamente giuridico ma che più incide su chi pubblica. Poi abbiamo l' altra considerazione, ovvero l' etica, la morale, l' educazione, il rispetto; finalmente dal prossimo anno scolastico viene reintrodotto lo studio dell' educazione civica; cos'è l'educazione civica < … è lo studio delle forme di governo di una cittadinanza, con particolare attenzione al ruolo dei cittadini, alla gestione e al modo di operare dello stato; all'interno di una determinata politica o tradizione etica, l' educazione civica consiste nell' educazione ed il rispetto reciproco dei cittadini … > Nella nostra società, l' educazione, oltre alla famiglia è impartita anche dalla scuola, idea questa non condivisa da tutti, infatti alcuni sostengono che la scuola debba istruire e non educare, lasciando quest' onere alla famiglia. Di fatto però è difficile stabilire un confine tra educazione e istruzione, in parole semplici, immaginare un'educazione che al tempo stesso non istruisca o un' istruzione che al tempo stesso non educhi è inimmaginabile ed ingiustificabile. Che il male primario, purtroppo, sia nella famiglia è un dato incontrovertibile, se mangio con le mani a casa lo farò al ristorante, se insulto offendo insulto come modo di comportamento a casa lo farò anche sui social, il nocciolo è che la famiglia, purtroppo, si rende complice e connivente di queste azioni e comportamenti è una triste realtà.-
Concludiamo, come sempre, con un pensiero, questo di Victor Hugo < … la grandezza dell'uomo dipende dal fatto che sia un miserabile; in effetti non è un miserabile quello che inveisce contro il suo aguzzino contro il governante di turno o contro il suo simile, ma quello che riconosce la propria miseria, ma è anche in grado di riconoscere d' essere un miserabile … >
Auguri Lipari.-

 

Era forse prevedibile, su base nazionale, il boom alle Europee della Lega, ma il dato che impressiona è l’affermazione disarmante del partito di Salvini al meridione.
Risultati eclatanti per un partito che fino ad un anno e mezzo fa si chiamava Lega nord e teorizzava la secessione. Nonostante un problema enorme di classe dirigente, al sud drena voti a tutti gli altri partiti.
A Lipari, per esempio, la Lega, senza candidati autoctoni, con 680 voti è il terzo partito, prende più voti dei grillini e doppia il PD.
Non credo che tale consenso discenda dalla volontà di sostenere Tav, autonomia differenziata delle regioni del nord o improbabili e controproducenti “guerre” mosse all’Europa (i sovranisti saranno marginali), ma piuttosto da un processo di identificazione col leader del momento, che è tentazione e vizio insuperabile dell’italiano medio, perfino quando, come nel caso dei meridionali, si è stati coperti di insulti e disprezzati dal leader in questione per anni. 
Certo, il fatto che un partito sempre lontano dalle nostre questioni (se non ostile) e senza radicamento territoriale prenda tanti voti lascia perplessi.
Bisogna, però, riconoscere a Salvini la furbizia ed il merito indiscutibile di aver cambiato in corsa i “nemici statutari” della Lega: quando lo spazio di manovra si limitava al nord, erano “Roma ladrona” ed i meridionali; ora che il partito ambisce a mietere consensi su tutto il territorio nazionale, sono i migranti e l’Europa matrigna.
Senza “nemici” a cui attribuire colpe e sventure nostrane, l’italiano soffre, si smarrisce: i leghisti lo hanno capito da un pezzo e capitalizzano l’intuizione. 
Il resto del lavoro per la Lega lo fanno l’ignavia e lo scarso senso di appartenenza degli attori politici locali degli altri partiti, soprattutto quelli dei piccoli centri che non aiutano le persone a distinguere conservatori e populisti da progressisti e popolari, azioni politiche utili da avventure disastrose; qualche volta per limiti personali ed altre per interessi contingenti... 
Un’attività politica di così corto respiro, che non spiega le differenze, non appassiona, che non ha slanci ideali e non forma cittadini consapevoli e responsabili ma solo elettori interessati a piccole e personalissime questioni o “umorali”, finisce per uccidere la Politica e la sua funzione.
Nel magma indistinto di proposte che seguono gli umori popolari e non li guidano, fatte tra selfie e slogan roboanti ma vuoti, gli elettori saranno sempre una massa ondivaga e confusa (i consensi crollano o crescono in tempi rapidissimi), pronti a decretare il successo di qualunque avventura politica, ancorchè temeraria o deleteria, ne ecciti l’immaginario. 
Non è cosa buona e giusta.  

 

----Maggio sofferto...
Non è cominciata sotto i migliori auspici la stagione turistica 2019, tra meteo autunnale e presagi di nuova crisi economica, gli “affari” alle Eolie procedono a rilento.
Non vorrei, comunque, perdessimo l’ottimismo per i mesi a venire e certamente non vorrei si cercassero degli alibi impropri (per esempio il nuovo “ordine” del centro storico) per difficoltà che vengono da lontano.
Anzi, credo sia giunto l’improcrastinabile momento di dare, per gli anni a venire, una svolta al nostro modo di promuovere e valorizzare le isole, che devono e possono tornare ai fasti ed alla qualità di presenze del passato.
Non è tempo di lamentele sterili ma di mettersi al lavoro per cambiare in meglio ciò che fa da zavorra alla crescita economica e sociale dell’arcipelago.
In quest’ottica, cercherò di promuovere un incontro tra i commercianti per confrontarsi su esigenze e difficoltà e per capire se esiste la possibilità di parlare con voce univoca e forte nell’interesse della categoria e in quello generale dello sviluppo collettivo.

L'INTERVENTO

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di Aldo Natoli

Caro Chiofalo sicuramente il cattivo tempo causa una diminuzione di presenze turistiche| Ma non credo che sia soltanto questo il motivo principale.
Da commerciante sai benissimo che "merce esposta, merce venduta"! Orbene anni addietro personalmente per conto del Comune ho organizzato ben 54 manifestazioni nelle più importanti Borse Internazionali del Turismo, che ogni anno si svolgono in Italia ed in Europa, per far conoscere le nostre isole. Purtroppo queste partecipazioni da parte del Comune si sono bloccate.
Eppure oggi ci sono gli incassi dei Ticket! Se a questa decisione aggiungi il cattivo tempo puoi soltanto sperare in un Miracolo del nostro Patrono San Bartolomeo!

di Luca Chiofalo

Puntuale Sig. Natoli, come ho tentato di sintetizzare, i motivi delle difficoltà di oggi sono, contingenze meteo a parte, di certo anche il frutto avvelenato di poco avvedute politiche ("difficoltà che vengono da lontano") in materia di pianificazione turistica.
Per questa ed altre ragioni -e mi rivolgo alla mia categoria- non mi limiterei a critiche che non cambiano le cose ma cercherei piuttosto soluzioni condivise per il rilancio.
Su "merce esposta, merce venduta" concordo, ma a patto, mi consenta la battuta, che non si esageri con le esposizioni e le occupazioni che "oscurano" il commerciante vicino...

----La solitudine non è per forza un guaio...

Devo confessare di apprezzare (per carattere) il nuovo piglio diretto e poco diplomatico del Sindaco nell’affrontare le problematiche e la sua stessa, recalcitrante, maggioranza.

Il progetto politico-elettorale messo in piedi dall’attuale primo cittadino (lo dissi per tempo) era e resta troppo disomogeneo per funzionare senza intoppi, ma di meglio nell’orizzonte politico non si scorgeva e si scorge alcunché.

Tornando al presente, anche un osservatore distratto nota che la maggioranza eletta circa 2 anni fa è attraversata da forti tensioni e conflitti latenti pronti ad esplodere.

Non è dato sapere se ciò dipende dalla brama di richieste dei consiglieri e dei partecipanti alla tavola di maggioranza o alla tendenza troppo accentratrice del Sindaco; ma è certo che se chi ha sposato e sostenuto un progetto politico sette (e più) anni fa, lasciando mano libera al primo cittadino su ogni questione, oggi spara a zero sul Sindaco a cui ha portato (per citare Guzzanti) l’acqua con le orecchie, solleva dei dubbi sul “movente” delle rimostranze.

Non è detto comunque che la situazione non sia propizia per un sussulto di buona e risoluta amministrazione fuori dalle logiche del quieto vivere politico-elettorale: ora che sembra essere più “solo”, il Sindaco è forse più libero di agire e, dall’alto dell’investitura popolare e dei poteri da questa conferiti, prendere decisioni complicate ma possibili solo col coraggio e con la “libertà” di non dover rispettare logiche elettorali e spartitorie. Se in difficoltà, si rivolga alla propria gente e spieghi chi frena e chi ostacola quei provvedimenti che magari penalizzano qualcuno ma vanno nella direzione di un miglioramento complessivo delle isole che amministra, il sostegno non gli mancherà.

Speriamo in meglio.

 

---Volevo segnalare questo articolo. Questi gli esiti del disumano e anticostituzionale “decreto sicurezza” voluto da Salvini e company per mandato degli italiani. Provo disgusto. Che cosa siamo diventati...

Faitha, mandata via da Castelnuovo di Porto, partorisce appena scesa dal treno
La giovane nigeriana è stata messa su un treno per Lecce da sola al nono mese di gravidanza senza documentazione sanitaria. I medici: " E' nata Aliya, ma siamo increduli"

di Alessandea Ziniti

Aliya è nata venerdì, all'ospedale di Galatina in provincia di Lecce e, per fortuna, sta bene. Ma i medici che hanno fatto partorire la sua giovane mamma, Faitha, 20 anni appena, non riuscivano a credere che una donna, con una gravidanza oltre termine, sia stata messa su un treno da sola, senza alcuna documentazione sanitaria, e mandata ad affrontare un viaggio in cui avrebbe potuto verificarsi in qualsiasi momento un'emergenza.

Sì, perchè Faitha è una dei migranti mandate via improvvisamente dal Cara di Castelnuovo di Porto che ha chiuso i battenti due giorni fa. E l'hanno fatta partire da sola, in queste condizioni, in treno alla volta di Lecce dove è stata presa in carico dall'Arci che gestisce in provincia alcuni centri di accoglienza.
"Quando è arrivata, giovedi sera, ci siamo immediatamente stupiti che fosse in quelle condizioni - racconta Anna Caputo, dell'Arci di Lecce - le abbiamo immediatamente chiesto notizie sul suo stato e abbiamo cercato inutilmente documentazione sanitaria sulla gravidanza, ma Faitha non aveva nulla con sé. Allora l'abbiamo portata in ospedale per un controllo ma i medici, ancora increduli, ci hanno detto: 'Questa donna sta partorendo'. E dopo poche ore è nata la piccola splendida Aliya".

Da Castelnuovo di Porto a Lecce sono stati una decina i migranti trasferiti, ma Faitha ( una delle ultime a lasciare il Cara), considerato un caso vulnerabile è partita da sola. "E' arrivata sconvolta e impaurita - racconta ancora Anna Caputo - ha solo vent'anni, non ha nessuno, né famiglia né un compagno ed è facile immaginare che quel bambino sia figlio di una violenza. E' richiedente asilo ma adesso resterà con noi in uno Sprar, ci prenderemo cura di lei e della piccola. Ma non è ammissibile che, per la fretta si possano trattare le persone in questo modo".

"Aliya è una meraviglia e questo a noi basta ma qualcuno dovrà fare i conti con la propria coscienza", aggiunge Filippo Miraglia responsabile immigrazione dell'Arci.(repubblica.it)

Nella sconsiderata narrazione attualmente dominante, le colpe di ogni male italiano vengono attribuite all’Europa matrigna! 
Ma è davvero così?
Oppure le istituzioni europee rappresentano spesso un facile alibi per i politici locali incapaci ed un argomento per chi vuole sfasciare tutto mosso da pericolose ‘nostalgie’...? 
Informarsi con scrupolo e costanza aiuta a farsi un’idea.
Questa è la capacita della Sicilia di sfruttare le opportunità che l’Europa offre: meditiamo.

----In sintesi...

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Eolie, territorio del comune di Lipari... 

Un patrimonio naturalistico unico al mondo, storia e tradizioni da vantare e insularità privilegiata da difendere... e invece che facciamo?
Inseguiamo il modello Riccione, con l’aggiunta di un caos per terra e per mare sciocco e inspiegabile. 
I risultati si vedono.
Avremmo già molto da imparare dalla piccola e vicina Salina.
Non meritiamo il luogo straordinario in cui abbiamo avuto la fortuna di nascere e il privilegio di poter vivere.

In ostaggio dei rancorosi...

La violenza e la volgarità, che dilagano nei post e commenti sui social network, inquietano.
Conoscenti che credevi "maturi", padri e madri di famiglia che augurano la morte e le peggiori sventure a persone che neanche conoscono, che inveiscono violentemente contro chi non la pensa come loro, che condividono post con le volgarità più becere, rivolte ad un "nemico" creato e reso di tutti (del "popolo") da chi usa il web per infamare (spesso con falsità) persone e gruppi sociali e politici. Come se fossero impazziti, esaltati dalla malintesa libertà di poter sfogare gli istinti più bassi e animaleschi...
Fermiamo questo pericoloso delirio collettivo.
Pesiamo le parole. Le nostre espressioni mostrano quello che siamo, ci qualificano.
Si può dissentire e portare avanti le proprie idee anche in maniera civile e moderata.
Chi incita alla violenza e fomenta l'odio non è un uomo stimabile ne tantomeno un leader rispettabile, è solo un miserabile rancoroso: per la serenità e la dignità della vostra esistenza non sostenetelo.
L'odio non ha mai prodotto niente di positivo, anzi, solitamente, genera una reazione uguale e contraria: cioè altro odio.

---Mi chiedo: se i 49 milioni di euro di cui si è appropriata indebitamente la lega -e che la cassazione ha stabilito deve restituire agli italiani- li avesse fatti scomparire il Pd, che sarebbe successo? E ancora, se il segretario (mettiamo Renzi), come ha fatto Salvini, avesse dichiarato di non volerli restituire e che la sentenza è un attacco alla democrazia?
Come minimo, i grillo-fascio-leghisti avrebbero chiesto per Renzi ed i piddini processo in piazza, fustigazione, dimissioni da ogni incarico, ergastolo e revoca della cittadinanza.
Parzialità che si spinge fino al ridicolo e ipocrisia insopportabile!
N.B. Giusto per mancare le differenze... se quei soldi li avesse rubati il partito in cui ripongo la mia fiducia, io avrei preteso la restituzione, le scuse pubbliche e la punizione dei colpevoli.
Facciamo i cittadini, non i tifosi o i sudditi.

Non so se il “campanile” regge...

La Juventus, che può realisticamente e concretamente pensare all'acquisto di Cristiano Ronaldo, (anche se non arrivasse) rappresenta l'Italia di cui andare orgogliosi, quella capace di competere con chiunque. L'Italia che tiene i bilanci in ordine, che programma, si lamenta poco e lavora sodo. Quella che non soffre di invidia o di rancore nei confronti del resto del mondo, ma che si confronta con i migliori e ne ammira e tenta di emulare i successi.
Il passo si può fare lungo quanto è lunga la gamba. L'altra Italia impari.

---Comincia a manifestarsi il governo del nulla...
Dovevano abolire la Fornero al primo consiglio dei ministri, ma...
Dovevano tagliare immediatamente vitalizi e privilegi, ma...
Reddito di cittadinanza e flat tax? Boh, chi vivrà vedrà!
In compenso, abbiamo un ministro dell'interno che, come arma di distrazione di massa, oltre a infierire su migranti disperati e blaterare di schedature etniche (illegali), fa il bullo su twitter rivendicando
l'abbattimento di una casa abusiva da parte di un sindaco leghista, scrivendo: "dalle parole ai fatti, prima gli italiani!" Peccato che nella casa in questione vivesse una 70enne malata di cancro, nata a Pisa e con
600 euro di pensione...
Di Maio, l'altro (oscurato) dioscuro, fa invece compassione per l'irrilevanza e l'approssimazione dei suoi primi passi al governo del paese.
Lasciamo stare, poi, Roma, la Raggi, i collaboratori arrestati ed i ministri che li introducevano, tutti caduti dal pero di una presunta (e insipiente) innocenza, come se non vi fosse responsabilità politica per le
scelte che si fanno. Siamo davvero, nell'inconsapevolezza diffusa di un paese in crisi di cervello, ad un punto di non ritorno; mentre i tanti Travaglio d'Italia si contorcono in una vergognosa esibizione di doppia
morale a difesa dei nuovi (sprovveduti e pericolosi) padroni che si sono dati.
Dovevano salvare (non è chiaro da cosa) il paese: se durano, non resterà
niente da salvare.

---Quello dei migranti provenienti da zone di guerra o paesi instabili e miserrimi, che premono ai confini sud del continente, non è un problema che può essere affrontato dall'Italia in solitudine: bisogna ripartire
assistenza e accoglienza col resto d'Europa. Ma non riduciamo una delle poche cose di cui andare davvero orgogliosi ad un atteggiamento di debolezza... Noi italiani siamo sempre stati più generosi degli altri verso chi soffre; e questo ci è valso il rispetto, la simpatia e la bonaria considerazione del resto del mondo. Conserviamo, pur rivendicando la necessità di essere aiutati nella difficile gestione dell'emergenza
migratoria e facendo valere politicamente le nostre ragioni, il senso di umanità che ci rende un popolo speciale.
"Chi salva una vita, salva il mondo intero"... (Talmud)

L'INTERVENTO

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di Alfio Ziino

Ad impossibilia nemo tenetur, cioè nessuno è tenuto a realizzare cose impossibili. Ostinarsi ad affermare, come sembra fare il Ministro Salvini, che 500.000 immigrati clandestini (sembra non sia corretto politicamente l'uso di tal termine, diciamo allora irregolari) verranno rinviati nelle loro terre di origine è una baggianata appunto perché cosa impossibile. E di baggianate, posto che la campagna elettorale è finita da un pezzo, non se ne avverte proprio il bisogno. Il Ministro faccia invece quel che è possibile fare. Le Stazioni delle maggiori città italiane pullulano di extracomunitari, dediti al mendicio sempre fastidioso, spesso arrogante o minaccioso, trasformandosi poi le stesse Stazioni in fetidi dormitoi. Idem dicasi per portici e piazze, per un qualunque sottopasso cittadino, parco o villa comunale. Ci liberi dai venditori ambulanti di quel triste tipo a noi tutti noto. Insomma, ci renda, ed è cosa che può far, migliore la vita senza raccontar balle. A regolare i flussi dei migranti avrà comunque agio e modo. Non negando a chi ne abbia legalmente diritto tutto il sostegno dovuto.

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---Contrordine: niente più "impeachment", si torna a trattare. Il Presidente è persona degna. Insulti e minacce solo folklore genuino. 
Un tragica farsa. I populisti sovranisti "brasiliani" sono riusciti a rievocare (con le stravaganze del "contratto", le malcelate intenzioni di preparare un piano B per l'uscita dall'euro e l'irresponsabile tentativo di imporsi al Presidente e scavalcare la Costituzione) lo "scenario greco" per l'Italia, fino a qualche settimana fa impensabile. Si sono fermati, per ora...
Forse, si sono resi conto che stavano davvero sfasciando il paese e qualcuno ha suggerito loro che le responsabilità, prima o poi, diventano chiare anche ai più ingenui e distratti...
Salvini e Di Maio, più che leader di un grande paese occidentale, sembrano capiclasse approssimativi e litigiosi di scuola elementare.
L'Italia deve darsi qualcosa di meglio: farsi sedurre dalle soluzioni facili e puerili, base programmatica di ridicole e pericolose avventure politiche, non risolve i problemi, li peggiora.

L'INTERVENTO

di Alfio Ziino

Fregola. E' venuta loro la fregola, termine che, stando al Dizionario Treccani della Lingua Italiana, sta a significare, in prima battuta, eccitazione sessuale degli animali. Ma visto che mi riferisco a Salvini e Di Maio, pur con le turbative che possa apportare la Meloni, ritengo più appropriato ripiegare sul secono significato che di fregola da lo stesso Dizionario: voglia smaniosa, frenesia. Ed è questa che mi pare abbia colto i due consaputi soggetti che, barbinamente, il Di Maio in particolare, chiedono al Presidente Mattarella, facci fare i ministri, dacci un po' di poltrone, sii comprensivo, gli improperi chi ti abbiam scagliato addosso erano........ scordiamoli tutti. Siam colti dalla fregola (lo siam sempre stati, specie il Di Maio, chè Salvini qualche giro in carrozzella lo aveva pur fatto). Non vedo alcuna dignità in tutto questo, anche quando verranno a dirci che si immolano per il bene del Paese (più un .paesino, ai miei occhi, visti i soggetti cui con il voto sembrano affidare i loro destini.

---Una pletora di politici o pseudo tali che si dichiarano al servizio del "popolo" e vicini ai problemi delle persone.
Che hanno autorità, poteri e mandato per risolvere i quotidiani affanni "popolari", ma che sono talmente inetti o strafottenti da non riuscire a cavare un ragno dal buco.
Provate a chiamare l'ASL di Messina per prenotare una visita specialistica e, se avete mezza giornata di tempo per attendere la risposta di un operatore, l'avrete fissata quando il vostro problema sarà superato per sopraggiunta morte o spontanea guarigione.
Immagino lo sconforto dei nostri poveri anziani e del popolo minuto che non ha "santi" a cui affidarsi. Vergogna!

---In Sicilia, dice la Corte dei conti, il rapporto numerico fra dipendenti comunali e popolazione supera del 45% la media nazionale...

In Sicilia, dice la Corte dei conti, il rapporto numerico fra dipendenti comunali e popolazione supera del 45% la media nazionale. La beffa (oltre al danno) è che i comuni siciliani neanche funzionano: efficienza e servizi prestati ai cittadini sono pessimi.
Comunque, dobbiamo "stabilizzare", cioè assumere, perché il "posto pubblico" (a vita), in Sicilia, è un diritto che prescinde merito, capacità finanziaria e necessità. Le inutili posizioni lavorative
precarie, "oppio dei siciliani", create ad arte ed a uso elettorale, prima o poi, raggiungono il traguardo dell'agognato posto garantito e pubblico.
Secondo l'ultima legge di bilancio regionale, che rimanda riforme e tagli necessari per "regalare" soldi che non ci sono, vi sarebbe l'intenzione di assumerne altri 13000, in spregio ai conti in dissesto e ad una tassazione insostenibile (che non può calare se aumentiamo la spesa corrente pagando stipendi). L'antico vizietto dell'assistenzialismo irresponsabile c'è a destra come a sinistra e finirà per tirare a fondo anche la (sopravvissuta) parte sana e produttiva (privata) di questa disgraziata regione.
Nell'esclusivo interesse di classi dirigenti avide e sconsiderate, è stato fatto scempio dello statuto speciale accordatoci, che doveva essere una "fortuna" ed invece è diventato strumento di rovina.
Vergogna!!!

Lipari, "il pubblico dibattito è morto..."

Guardo il mio paese; e ne percepisco la difficoltà e il declino. Nei modi, nei discorsi delle persone, nei rapporti logorati. Nella confusione tra legittimi e illegittimi interessi e nella pretesa di difendere questi ultimi a danno dei primi.
Il clima è talmente pesante e avvelenato che il pubblico dibattito è morto, non esiste più un sentire comune, un interesse collettivo, non si pensa a soluzioni nell'interesse generale ma ci si preoccupa solo di "occupare" posti e spazi e di conservare posizioni di vantaggio e ruoli pubblici
aldilà dei meriti. Arretriamo inesorabilmente. Perdiamo servizi essenziali e non investiamo in strutture e infrastrutture; ci pregiudichiamo il futuro.
Siamo arrivati, a forza di "favori", a tollerare una diffusa illegalità dall'effetto "normalizzante", perché riduce la libertà di critica, è un implicito ricatto che tiene buono chi sa di non essere in regola e potrebbe subire ritorsioni: uno scempio dell'ordine sul territorio e dell'armonia della comunità.
Fermiamoci e cambiamo.
Altrimenti, distruggeremo lo straordinario territorio che abitiamo e ciò che resta del nostro spirito di (sana) comunità.

---Se Capri prende una simile iniziativa, noi che aspettiamo...?

CORRIERE DELLA SERA

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L'INIZIATIVA. Capri vuole lo status di «isola svantaggiata». E il sindaco avvia la raccolta di firme per un referendum. Vivere nella patria del lusso sarebbe motivo «grave e permanente svantaggio» sostengono i promotori dell'iniziativa che vogliono la modifica dell'articolo 119 della Costituzione

di Claudia Catuogno

I residenti sull'isola più chic del mondo si sentono gravemente svantaggiati. Così svantaggiati da raccogliere firme per un referendum che modifichi l'articolo 119 della Costituzione, inserendo la seguente dicitura: «Lo Stato riconosce il grave e permanente svantaggio naturale derivante dall'insularità e dispone le misure necessarie a garantire una effettiva parità e un reale godimento dei diritti individuali e inalienabili». Capito? Vivere nell'isola di Tiberio, meta del jet-set e patria del lusso costituisce motivo di «grave e permanente svantaggio». E già immaginiamo come potrebbero reagire gli abitanti dei quartieri«favelas» nelle periferie napoletane. Ma siccome il lusso non cancella i problemi della quotidianità è il sindaco Gianni De Martino a spiegare l'iniziativa.

L'isolamento

«Capri — dice — è l'isola più bella del mondo ma i cittadini sono svantaggiati». Lo «scoglio» circondato dal mare blu sconta una singolare condizione appunto di isolamento. Così il sindaco in persona è sceso in campo con la raccolta di firme per salvaguardare lo "status di isola" e riconoscere ai suoi concittadini parità di diritti e servizi con quelli che vivono sulla terra ferma. Gli isolani doc si dicono penalizzati, vittime di disservizi, sovrapprezzi, limitazioni. E lo conferma proprio il primo cittadino, che ha sposato l'idea dell'Ancim (Associazione nazionale isole minori) e sostiene il referendum per modificare la Costituzione e garantire uguali diritti anche ai cittadini delle isole minori.

Iniziativa anche in Sardegna
La battaglia, partita dalla Sardegna, unisce Capri ed altre 35 isole minori italiane. E sono già tantissimi i residenti che si sono recati in comune a firmare per far si che lo «Stato riconosca il grave e permanente svantaggio naturale derivante dall'insularità» e disponga «misure necessarie a garantire una effettiva parità ed un reale godimento dei diritti individuali e inalienabili». "Chi vive sull'isola deve godere di uguali diritti – spiega il sindaco – ed i servizi garantiti debbono essere gli stessi di cui possono usufruire gli italiani che vivono in città. E mi riferisco alla possibilità di curarsi, di studiare, di non essere sfavoriti per le particolarità territoriali». Perché quello «status di isola» che oggi viene invocato da Capri e dall'Ancim racconta di una separazione sociale, oltre che fisica, che danneggia inevitabilmente gli isolani ed anche i pendolari del mare, ovvero quelle centinaia di insegnanti, professionisti, medici, operai ed impiegati che ogni giorno sbarcano sull'isola.

Le agevolazioni
«Chi sceglie di lavorare su un'isola dovrebbe poter avere delle agevolazioni – continua De Martino – ma ciò non accade, anzi. Si pensi soltanto al costo del biglietto dell'aliscafo che si aggira sui 40 euro al giorno. Anche comprando un abbonamento, una fetta dello stipendio va via per il viaggio e va ad aggiungersi ai disagi che comporta raggiungere l'isola ogni giorno. E questo si traduce nella difficoltà di reperire personale per le scuole, per l'ospedale, per gli uffici pubblici che spesso rimangono chiusi quando siamo isolati. Cambiare l'articolo della Costituzione significherebbe poter lavorare su leggi e regolamenti che vadano ad incentivare con graduatorie ad hoc o punteggi premio chi lavora a Capri o su un'altra isola minore italiana».

L'ospedale ridimensionato
Stesso discorso vale per la sanità in un luogo in cui anche trovare un medico di famiglia diventa un'impresa. «Abbiamo combattuto per salvare l'ospedale Capilupi dal ridimensionamento. È stato sottoscritto un protocollo d'intesa con la Regione Campania che stabilisce alcuni punti fermi a tutela degli isolani ma restano comunque annosi problemi per convincere medici ed infermieri ad assumere un incarico nell'unico presidio che abbiamo per curarci».Non solo. Nella battaglia delle isole minori rientra anche una fiscalità di vantaggio, che potrebbe essere tradotta in una serie di contributi per il trasporto dei beni materiali. «Una bottiglia d'acqua deve poter essere venduta allo stesso prezzo dei supermercati di Napoli – incalza ancora il sindaco — non un euro in più per sopperire agli ingenti costi di trasporto».

Il principato
Sull'ipotesi di un Principato di Capri, vecchio cavallo di battaglia dell'ex sindaco Federico, però, De Martino chiarisce con ironia. «Confido nell'annessione agli Stati Uniti — scherza — in mancanza ci accontentiamo anche del Trentino Alto Adige. No, in realtà noi non vogliamo autogovernarci ma semplicemente che lo Stato ci garantisca parità di diritti». No al principato, si al comune unico, però. «Questa possibilità la vedo già più fattibile. I due comuni sono distanti per certi versi ma è chiaro che i problemi di uno sono gli stessi dell'altro. Fare fronte comune con un'unica voce non è una soluzione da scartare a priori».

MA I VIP PROTESTANO

di Nicola Pinna

Nell'isola dei poveri loro non ci vivrebbero mai, non ci passerebbero neanche pochi giorni di vacanza. Ed è tutta qui la protesta dei vip, di quelli che subito si sono scandalizzati per la richiesta dei residenti dell'Isola azzurra. Il primo a schierarsi contro al riconoscimento di zona svantaggiata è il cantante Peppino Di Capri, uno che della sua origine ha fatto il nome d'arte e il maggior vanto: «Il termine disagiato è sbagliato, danneggia l'immagine di fama nel mondo e non si addice alle bellezze che la natura ci ha regalato. Dobbiamo continuare a essere il paradiso in cui tutti, italiani e stranieri, ambiscono a vivere».

Insomma, di certo non è una questione etica, per cui sarebbe meglio che gli aiuti economici andassero verso zone dell'Italia che stanno decisamente peggio. Il problema, in verità, è tutto legato all'etichetta. E pazienza se vivere in un'isola comporta davvero svantaggi importanti, almeno per la gente comune: «Le problematiche che riguardano sanità, trasporti, scuola e sovraffollamento - dice il cantante - dovrebbero essere risolte dai sindaci».

Un'altro che già si preoccupa affinché non venga sbiadita l'etichetta dorata dell'isola dei paperoni è lo stilista Rocco Barocco. «Come si può dare un nome così negativo ai paradisi che sono le nostre isole? La parola svantaggiata offenderebbe la natura di questi luoghi e non sarebbe capita dagli stranieri che amano e ambiscono a visitare le nostre isole, in particolare quelle del Golfo di Napoli, Capri, Ischia e Procida, non per i loro disagi ma per le loro bellezze e il loro fascino».

Lo status di zona svantaggiata, sottintende il principe delle passerelle, rischia di tenere lontani ricchi e vip che scelgono queste isole per le loro vacanze. «Non vedo nessun svantaggio nell'insularità, se ci sono problemi amministrativi, si trovi un'altra definizione meno denigratoria». Della serie, nessuno si azzardi a far sapere in giro che a Capri - soprattutto chi ci passa l'inverno - si devono scontare gli svantaggi tipici di un'isola. Magari i miliardari si spaventano.(lastampa.it) 

---A quelli che "il sistema fa schifo, l'Italia è marcia, ci vogliono le regole, i politici sono tutti corrotti e pensano agli affari propri, ci vorrebbe 'l'uomo forte' e bla bla bla", gli stessi che poi trovi parcheggiati sulle strisce pedonali o sugli spazi per disabili, a
transitare nelle isole pedonali con veicoli vari, che sorprendi a lasciare spazzatura per strada, che vedi occupare abusivamente spazi pubblici, che si prodigano nell'ostacolare (spesso oltre il lecito) quelli 'bravi' e meritevoli allo scopo di favorire parenti e 'amici' ecc., (che disattendono, insomma, le più elementari regole di ordinata convivenza infischiandosene della 'legalità') consiglio un dignitoso silenzio ed una contrita riflessione.
Rappresentate una concausa del 'disordine' che lamentate e siete un ostacolo al miglioramento del paese... Fate ridere (amaro)!

L'auspicio che ritorna frequente (ma che perde smalto ad ogni ripetizione senza seguito e frutti) è che la Sicilia ed il meridione tutto si reggano sulle proprie gambe per rinascere...
Bello, immaginifico. Ma di quali gambe stiamo parlando? Siamo realisti...
Ci reggiamo sull'assistenzialismo scriteriato e anti-competitivo di Roma (sperando che pure Bruxelles si adegui) a cui non sappiamo e non vogliamo rinunciare, la Regione Sicilia ha 5 volte il numero dei dipendenti della Lombardia (che ha il doppio degli abitanti), una macchina burocratica elefantiaca e inefficiente e buchi di bilancio in quasi tutti i comparti.
Soffriamo, rispetto all'Europa avanzata, un divario 'culturale', reddituale, infrastrutturale e tecnologico praticamente insanabile, siamo piegati alle logiche familiste e di clan e non siamo nemmeno capaci, per ignavia e incompetenza, di dare impulso al settore turistico su cui potremmo davvero far rinascere la nostra economia. Aldilà dei proclami grotteschi e ipocriti, finiamo sempre per votare mezze calzette e traffichini, con la ciliegina sulla torta della recente (ri) elezione di
Micchichè (leggerne la storia personale, se non si conosce) presidente dell'Ars... io resto qui perché amo la mia terra, ma credo sempre meno alla possibilità che la Sicilia si affranchi dalla miseria materiale e morale in cui si trova. Da siciliano, provo pena e vergogna!

----I dipendenti di Palazzo dei Normanni (Regione Sicilia) sono pagati, in media, il doppio di quelli della Casa Bianca (USA).

Il dato è ancora più assurdo se si considera che la Sicilia ha un reddito pro capite di 15.305 euro contro i 46.879 degli Stati Uniti... Dunque, nessuna proporzione tra il guadagno medio di un siciliano e gli stipendi dei privilegiati 'pubblici' della regione.

Se ancora non siete turbati, questa la prima dichiarazione di Miccichè (Forza Italia) appena eletto presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana: "sono assolutamente contrario al taglio degli stipendi alti"!

Io non sono 'populista', di conseguenza non credo che la penosa condizione di arretratezza, disuguaglianza diffusa e spreco indegno di risorse sia solo responsabilità di una classe politica inadeguata, ma anche e soprattutto del disinteresse per la 'cosa pubblica' e del masochismo disinformato e disarmante di molti siciliani.

In ogni caso, a titolo informativo, la coalizione vincente in Sicilia che ha indicato Miccichè presidente è la stessa (Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia) che si propone alle politiche del 4 marzo di 'salvare' gli italiani dalle 'angherie europee' e combattere le ingiustizie che li affliggono.

Auguri ai siciliani ed agli italiani che, in buonafede, ci credono.

 

 

Il PD compie oggi 10 anni.
Il PD parla di speranza e progresso, di diritti da estendere e di muri e pregiudizi da abbattere. Gli altri partiti e movimenti, troppo spesso, coltivano odio e paure. Se non per "fede", almeno per buonsenso, menomale che esiste il PD. Auguri!

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