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Presso l’agriturismo Tivoli si è svolta la presentazione del 31esimo libro di Italo Toni: Panarea Isola dei sogni, dono dell’autore alla più piccola delle isole dell’arcipelago eoliano.
In un caldo pomeriggio d’estate con il sottofondo delle cicale, l’inno eoliano ha dato inizio alla presentazione, con testo ideato dallo stesso Toni.

Antonio Brundu e' stato il moderatore della serata e, nella sua introduzione ha affermato che Italo Toni, in questi anni, è riuscito a donarci, con le sue opere letterarie e poetiche, un patrimonio culturale notevole e ci ha arricchito di conoscenze a noi sconosciute.

Italo, autentico Eoliano pronto a diffondere cultura, emozioni e tradizioni eoliane, ha colto l’occasione anche per anticipare la stesura dell’inno di Montalbano Elicona (seconda dimora elettiva dello scrittore), pronto per la prossima presentazione proprio a Montalbano per il 32mo libro su Agrigento, capitale della cultura.

È intervenuto il giudice onorario Onofrio Natoli, che ha introdotto la trama dei due ragazzi, Marisa e Roberto, protagonisti di intrecci Eoliani con le rispettive tradizioni di appartenenza, Lombardia e Toscana; Giusy Lorizio, presidente della Pro Loco, ha parlato di Italo come “scrittore nelle isole, per le isole”. Ed in effetti Italo, sin dagli anni 2000 si è fedelmente impegnato verso il racconto delle sue isole (e non solo), diventando lo scrittore eoliano più prolifico.
Il magistrato Gugliotta ha posto l’accento sulle capacità descrittive dell’autore, prossime ad una rappresentazione cinematografica, dedita anche a raccontare la trasformazione ambientale dell’isola nel periodo estivo, occasione di incontro per i due innamorati.

Panarea diventa infatti per Roberto e Marisa culla e palestra della loro relazione, luogo in cui professare l’autenticità di una vita semplice rinunciando anche alla carriera professionale.
“Le sette isole” con testo di Toni e musica di Enzo pace hanno anche ricordato Pietrino, che da poco ci ha lasciati.
La presentazione è proseguita poi con l’Avv. Cincotta, che ha anticipato il viaggio di nozze della coppia a bordo del Sigismondo, e parlato del racconto come un vero e proprio
rivissuto di un’infanzia fatta di semplicità perduta.

Il testo in effetti ci invita anche a riflettere su come si siano evolute le vacanze alle Eolie: dalla cosiddetta villeggiatura, che concedeva a turisti e residenti la possibilità di un sano confronto, a vacanze di pochi giorni, spesso fonte di stress anche per gli Eoliani stessi.
Ha concluso Italo, ribadendo la semplicità nella sua scrittura, che viene direttamente dal cuore, nel nome di una sensibilità spesso perduta.
Infine, un piccolo rinfresco offerto dall’agriturismo Tivoli ha chiuso la serata al tramonto.

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