di Sandro Biviano
Vulcano un'isola meravigliosa, ricca di ricordi.
Mi ricordo quando eravamo piccoli e nostro padre ci portava a gelso, sotto un bellissimo albero gigante.
Era sempre Pasquetta per noi, correvamo tantissimo sotto quell'albero, a quell'epoca la malattia non dava neanche sintomi, è vero avevamo tutto ma pensavamo di non avere nulla perché i tempi non erano dei migliori, invece oggi ci rendiamo conto che avevamo tanto perché avevamo la salute.
Liberi di poter vivere queste isole e girare dove volevamo spensieratamente, oggi purtroppo non è così, ma non per causa della malattia bensì perché le nostre amate isole sono molto indietro nell'abbattimento barriere architettoniche. Così molto spesso ci ritroviamo a essere spettatori di queste isole senza poterle vivere.
Per raggiungere l'isola di Vulcano ci sono state difficoltà, sia sugli aliscafi che per raggiungere le spiagge, ma io sono un ragazzo che cerco di non abbattermi e di non farmi fermare da nulla per vivere la vita nel mio piccolo a pieno e cercare di spronare anche gli altri a fare come me.
La strada, le piazze mi hanno forgiato e reso più forte e oggi mi reputo un ragazzo molto fortunato, ma sono triste perché ci sono tante persone con disabilità che non hanno la mia stessa forza o hanno problemi più seri di me e si ritrovano a essere prigionieri delle proprie abitazioni, costretti a vivere un look down 365 giorni l'anno senza via d'uscita. Per questo mi rivolgo alle istituzioni, istituzioni fatte da persone come noi di carne pelle e ossa e se è vero che il covid gli ha insegnato qualcosa dovrebbero capire il dolore che ci hanno causato e continuano a causarci ed intervenire.
E vi prego gentilmente finiamola di dire che ci capite, che avete parenti con disabilità...perché è un'offesa all'intelligenza perché se capivate a quest'ora non vivevamo in questa situazione di disagio ma le Eolie erano a misura di disabile.
Per un attimo a Vulcano nello sconforto dopo 4 ore sotto al sole a cercare una spiaggia accessibile e i disagi sull'aliscafo mi era sfiorata l'idea di andarmene definitivamente dalle Eolie, non è la malattia a distruggerci ma l'indifferenza istituzionale che crea attorno a noi un vortice senza via d'uscita.
Ma non è da me scappare e continuerò ad insistere affinché le Eolie patrimonio dell'umanità diventino a misura di disabile.
Dio per ognuno di noi a un piano e quel giorno Dio mi ha fatto capire che le Eolie non sono fatte solo di problemi ma anche di tante persone con un cuore nobile ricche di solidarietà e amore come ad esempio i marinai che mi aiutano ogni volta che prendo l'aliscafo facendo l'impossibile per non farmi rimanere a terra, come tanti commercianti di Lipari che hanno abbattuto le barriere architettoniche ai loro negozi e ci invitano ad entrare sempre con il sorriso.
Come i miei tanti amici che ogni giorno mi sono accanto.
Infatti girando alla ricerca di una spiaggia tanto sconfortato Dio mi ha messo sulla strada Beniamino Berinati che con il suo grande abbraccio mi ha scaldato il cuore, un uomo che con tanta umiltà vende la frutta, che con affetto mi ha tirato su il morale e strappandomi un sorriso.
E proseguendo vicino i fanghi abbiamo incontrato uno stabilimento che mi ha permesso di percorrere la spiaggia fino a mare e grazie a Cettina Leone che ha messo il suo lido a disposizione senza crearmi disagi mi ha permesso di godermi quelle poche ore rimaste, aiutandomi perfino a fare il bagno.
A ritorno mentre andavamo a fare i biglietti abbiamo avuto il piacere di rincontrare le persone dell'evento a vulcano "PREMIO SOLIDARIETÀ " che ci hanno salutato con tantissimo affetto e il signor Sergio la Cava con sua bellima moglie che ci hanno offerto una buonissima granita, persone umane e disponibili che hanno messo sempre la loro vita al servizio del prossimo e sono state sempre presenti silenziosamente dove serve la solidarietà.
Una giornata iniziata male...finita però con tanta solidarietà, gioia e un bel bagno a mare.
Come dice una celebre frase, il cuore è una ricchezza che non si vende e non si compra, si dona.