PRIMA PAGINA: “BAVAGLIANDO"
Quando si parla di legge sulla diffamazione a mezzo stampa, scoppiano le polemiche. Quattro passaggi parlamentari, un testo che da tempo giace al Senato profondamente rivisto rispetto a quello della Camera, poche chance di essere licenziato da palazzo Madama, anche se il Pd non esclude che possa farcela per ottobre, quando poi però dovrebbe tornare alla Camera per l'ennesima lettura. Il "diritto all' oblio", via dal web, con un colpo di spugna, le notizie ritenute diffamatorie con un ricorso al Garante della privacy se entro 5 giorni dalla richiesta il sito non cancella quella considerata lesiva, torna a far parte di quello che resta dell' originario ddl sulla diffamazione. Stralciati, per mancanza di accordo politico, sia la soppressione del carcere per il giornalisti, sia le norme sulla rettifica. Tutto finito in un provvedimento che non vedrà mai la luce, restano tre articoli, due sulle querele temerarie nel penale e nel civile, e il rivisitato diritto all' oblio. Va difesa la libertà di stampa contro le querele temerarie, tant' è che è stato ripresentato un emendamento che le punisce. Quanto al diritto all' oblio esso può arrivare solo dopo che il giudice ha constatato la diffamazione. Mettere il bavaglio ai giornalisti e gli stessi giornalisti non se ne accorgono e non reagiscono con la necessaria energia. Norma antidemocratica che lede il diritto all' informazione. Da censurare e criticare al di là del fatto che la legge sia alla fine votata. Compito del relatore è trovare una soluzione su un problema sentito da tutte le forze politiche.
ISOLA BORSA
Vittoria ai punti spuntati di notte,
questo il risultato degli eletti dell’amore.
Niente dolci nazionalizzati
ma cessioni di sentimenti innamorati.
Uomini sfumati dalla borsa
che gioca al calcio nella notte delle palle.
Isola vuota riempie il suo secchio
per baciare con l’acqua il fluido amore.
Le donne arrivano assetate, battono le mani e il tempo
senza allarmi per il cuore sempre innamorato e virtuoso.
CONTROCORRENTEOLIANA: TOPI
Paolo Villaggio ricordava sempre quando, per 20 mila lire, Fabrizio De André mangiò un topo in un solo boccone. Il Comune di Genova dopo 7 giorni voleva già proporgli un posto alla toponomastica… per via dei ratti. Il cantautore rispose che non lo aveva masticato. L’allegro gruppo di topolini, immortalati nel porto di Sottomonastero, invece nessuno è riuscito ancora a capire se sono topi da porto a d’asporto…La criticità di questa presenza dimostra che da Valle al porto ormai chiunque ha diritto a parlare d’invasione? Non chiamiamoli topi d’auto o d’appartamento ma semplicemente spontanei abitanti d’isola che felicemente possono spassarsela essendo anche loro in vacanza con ticket evaso. A pensare che sono gli unici senza colpe.
VERO&FALSO
-Politico eoliano inventa il voto unisex.
-Elettore eoliano colpito da “The line and the lash”.
-Le vacanze argentate sono quelle di Panarea.
-Vulcano trionfa nelle maschere colorate per capelli.
-A Salina decidono di colorare i capperi.
-Turista di Massa Carrara apre masseria ad Alicudi.
-A Canneto dentro previsto stabilimento di cotonella.