Il Museo in mostra Appuntamento Lunedì 13 dicembre alle ore 11,00
Questo anno sta volgendo alla fine e, pur con la aggressiva pandemia che ha sconvolto le vite di tutti, il Museo Luigi Bernabò Brea ha continuato a svolgere attività di valorizzazione, didattica e conoscenza.
Tra queste vi sono le collaborazioni con altri istituti della cultura per l’organizzazione di Mostre. Sono attualmente in prestito alcuni reperti dell’età del Bronzo a Palermo Arsenale della Reggia Marina per la mostra “Sebastiano Tusa: una vita per la cultura” dal 20 ottobre 2021 al 20 ottobre 2022 e a Siracusa Museo Paolo Orsi per la mostra “Castelluccio, ambiente, commercio e simboli nella Sicilia Sud orientale” dal 18 dicembre 2021 al 28 febbraio 2022.
In occasione della mostra a Siracusa nell’ambito della collaborazione tra il Parco Archeologico delle Isole Eolie e il Parco Archeologico e paesaggistico di Siracusa, Eloro, villa del Tellaro e Akrai, per il quale si ringraziano il direttore arch. Carlo Staffile e il funzionario archeologo Anita Crispino, sono stati concessi in prestito due importanti reperti siracusani.
Due splendidi vasi con decorazione dipinta appartenenti alla cultura di Castelluccio diffusa in Sicilia nel II millennio a.C. Contemporanea alla cultura di Capo Graziano, sembra non arrivare nell’arcipelago eoliano come dimostra l’assenza, nei numerosi insediamenti delle isole, di manufatti che la rappresentano. Due grandi culture occupavano parti dei territorio siciliano, la prima, Capo Graziano, esclusivamente insulare estesa al capo Milazzo sulla costa siciliana e la seconda, Castelluccio, diffusa nella Sicilia sud-orientale e meridionale. Nella parte più estrema della Sicilia orientale che coincide oggi con la provincia di Messina è invece presente un’altra
fase quella di Rodì-Tindari o facies dello Stretto. Un modo, quello dell’età del Bronzo, in continuo fermento per la presenza di nuovi aspetti culturali, sociali ed economici.
Il 13 dicembre 2021 alle ore 11,00 il Direttore del Parco Rosario Vilardo insieme all’archeologa Mara Clara Martinelli, saranno lieti di presentare i vasi della cultura di Castelluccio, esposti nella sezione di preistoria. Seguirà una visita guidata del Museo.
Il Museo è sempre un luogo aperto e sicuro. Vi aspettiamo! Ingresso con green pass e mascherina
NOTIZIARIOEOLIE.IT
24 LUGLIO 2020
Si è svolta nella mattinata di oggi una attività scientifico-didattica presso il Parco Archeologico delle Isole Eolie, nella ex chiesa di Santa Caterina nel Museo Luigi Bernabò Brea al Castello, attraverso la quale sono stati approfonditi alcuni temi e tecniche riguardanti la conoscenza del patrimonio culturale.
L’iniziativa è denominata “Arte è Scienza” viene organizzata annualmente dal 2014 in diversi siti culturali italiani a cura della Associazione AIAR (Associazione Italiana Archeometria).
Il tema è stato “Le Maschere Teatrali Rivivono in 3D: Spettroscopia e Ricostruzione”.
Con l’Archeometria si approfondiscono le conoscenze sui materiali storici, attraverso studi interdisciplinari, strumenti e metodologie scientifiche, le analisi chimicofisiche, preferendo quelle non distruttive. Si giunge così a definire la provenienza e la composizione di manufatti archeologici ed il loro contesto, di indagare i rapporti storici tra ambiente e umanità.
Un pool di scienziati che svolgono la loro attività presso importanti Istituti di ricerca siciliani, attraverso diverse attività di laboratorio, hanno permesso di applicare queste tecnologie sui manufatti archeologici conservati presso il Museo, con un folto numero di partecipanti costituito da docenti e studenti delle ultime classi dell’Istituto “Isa Conti Eller Vainicher” di Lipari, appartenenti ai vari indirizzi di studio nei quali si articola la scuola.
Sono state utilizzate alcune apparecchiature portatili fornite dagli Enti di ricerca, come l’XRF (X-ray flourescence), il Raman e lo scanner 3D, gli scienziati hanno mostrato come vengono individuati gli elementi chimici che compongono i manufatti e ne hanno effettuato anche scansioni tridimensionali, consentendo anche ai ragazzi di usarli direttamente.
Gli studiosi erano guidati da Rosa C. Ponterio, ricercatrice presso l’IPCF-Istituto per i Processi Chimico Fisici, una struttura del Consiglio Nazionale delle Ricerche con sede a Messina; i manufatti esaminati sono stati descritti invece da Maria Clara Martinelli, archeologa del Parco Archeologico delle Isole Eolie. Accanto a loro i fisici Francesco Armetta, Maria Luisa Saladino e Sebastiano Trusso dell’Università di Palermo assieme a Viviana Mollica Nardo e Dario Giuffrida dell’Università di Messina.