CIST FIJET ITALIA ONLY GOOD NEWS
Nomination Dr.Felice d'Ambra
Il Cist Centro Internazionale della stampa turistica festeggia il compleanno del proprio socio- membro Fijet-
Felice D'Ambra Cav. della Repubblica italiana .
Il Dr. D'Ambra è stato nominato Consigliere e referendario del Cist .
PRECISAZIONE INFORMATIVA
FIJET IN ITALIA È RAPPRESENTATA DAL CENTRO INTERNAZIONAL DELLA STAMPA TURISTICA (CIST Fijet Italia) fin dalla fondazione essendone co-fondatore con la Francia Spagna e Lussemburgo nel (Agenda del giornalista)
Il CIST FIJET ITALIA COGESTISCE A LIVELLO. INTERNAZIONALE CONGRESSID. ED EVENTI con la FiJEt
CONTATTO EMAIL
cistfijetitalia@gmail.com
PROSSIMA Evento DALL 8 AL 19 Giugno CONGRESSO in TURCHIA ( Cairo. aswan...... Outriger
INFO opzioni
cistfijetitalia@bonelliconsulting.com
ATTENZIONE SENZA COSTI AGGIUNTIVI PRATICABILI DA EVENTUALI OPERATORI
Media di supporto il Magazine.ON LINE www.vipjetboelli.com versione cartaceo del noto ITPEVENTS.distribuito negli standa Bonelli nelle più importanti fiere turistiche e festival cinematografici
Edito da gruppo Bonellil Consulting Srl
Turismo
www bonelliconsulting.com
Audience elevato di addetti ed utenti dei settori di qualità della vita.
Cinema www.actorsbonelliconsulting.it
Avere sempre accanto nel nostro percorso giornalistico il cavaliere Felice D'Ambra e' un piacere e un onore. 50 anni e oltre di carriera alberghiera. 10 anni di collaborazione con il Notiziario, prima sua intervista al "Chitarra Bar", di Lipari, nel luglio del 2009, primo pezzo pubblicato, nell'autunno del 2009 “Il dolore di una madre”, con un tours della Sardegna su e giu' memorabile con il suo "spiderino" con la visita di luoghi magici che ne hanno fatto nei ricordi uno dei viaggi tra i piu' belli.
Egli per tutti noi e' l'amore per le Eolie anche quando si trova in quella Sardegna che e' anche sua per aver partecipato alla creazione dell'economia turistica. Un signor Eoliano al quale auguriamo un felicissimo Buon Compleanno. Di vero cuore.
Buon Natale e un Sereno Nuovo Anno di salute e pace, a tutto lo Squadrone e a tutti gli amici lettori del Notiziario Eolie online di Bartolino Leone, a tutti gli Eoliani sparsi nel mondo, ai miei cari amici di Facebook , Messenger, e Whatsapp.
Era l’anno 1997, quando la colonna sonora del celebre film Titanic spopolava in tutto il mondo. L’interprete la cantante canadese Celine Dion, era ancora poco conosciuta in ambito internazionale.
Ma dopo la colonna sonora: “My Heart Will Go On” (Il mio cuore sopravvivrà), che il mondo ricorda il romantico abbraccio tra Leonardo Di Caprio e l’attrice Kate Winslet, e la terribile sciagura della grande nave Titanic partita dal porto Inglese di Southampton per il viaggio inaugurale per New York.
La bravissima Celin Dion ormai da anni fa parte importante delle colonne di cantanti famosi sulla scena mondiale, essendo una delle più apprezzate cantante del momento. Oggi vigilia di Natale 2019, dopo aver apprezzato i più bei Canti popolari della tradizione natalizia, trovo che il canto melodico e struggente di Celin Dion “So this is Christmas” (e così è Natale),
Secondo il mio parere, penso che Celin Dion, abbia voluto aggiungere al suo struggente brano natalizio, un tocco di umanità e di umiltà che altri cantanti quotati, non hanno mai dato, se non alla Natività di Gesù. Celin Dion quattordicesima figlia di una Mamma canadese, secondo il mio parere, la cantante ha avuto maggior ispirazione nel bel canto della sua canzone natalizia, e cioè, Augurare Buon Natale e Buon Anno, a tutti gli esseri umili della terra: Basta leggere i sottotitoli.
La Vigilia di Natale & L’Apparizione.
Alcuni anni fa in un paese montano della Barbagia di Ollolai, durante una nevosa notte di vigilia di Natale, un pastore del luogo, ebbe un'apparizione nel suo ovile. Egli era rimasto sempre da solo, non aveva preso moglie e seppure ha avuto la possibilità di amare ragazze, e non si è mai lasciato tentare dal desiderio di sposarsi.
Il Papà e la mamma erano morti e privo di fratelli e parenti, Gesuino si trovava solo su questa terra. Per Natale era rimasto da solo nel suo ovile in campagna, solo col bestiame a guardare la neve cadere e mangiare qualche pezzo di capretto arrosto, ma anche il cibo più buono diventa cattivo se assaporato in solitudine.
Gesuino era pensoso e triste, e la tristezza, quando diventa abitudine, è ancora più amara. Così, per quella vigilia di Natale, si sedette come al solito davanti al foghile (caminetto), nell'ovile riscaldato dalla legna che ardeva al fuoco, si strinse nelle spalle e guardava il soffitto, mentre la carne arrostiva lentamente accanto alla fiamma, egli contava uno ad uno i suoi sospiri. Ricordava come per incanto tutte le occasioni sprecate.
Le ragazze di paese che pur potendo, non amò; i parenti che lo cercarono e che lui non cercò. E ad un tratto della sua vita, si scoprì davanti a lui solo una dannata solitudine. Accidenti, si disse Gesuino, a quaranta anni suonati, non sapeva neppure come erano passati. Il suo ovile era bello, era grande, possedeva terre e armenti, eppure in quel momento, si sentiva l'uomo più povero della terra. Anche il suo servo pastore era tornato a casa per Natale, avrebbe baciato i suoi bambini e dormito con la moglie, ma, a lui nessuna tenerezza era concessa.
Eppure, non aveva mai commesso niente di male per dover essere costretto a subire una simile punizione e si rese conto che non amò nessuno e questo fu il suo più grande errore ed era ancora più triste quella notte. Ma qualche ora prima che scoccasse la mezzanotte, come per incanto o per magia, qualcuno bussò alla sua porta.
Sospettoso e un po' impaurito, prese il fucile pronto a far fuoco, ma appena aprì, vide davanti a lui una bellissima donna, alta, meravigliosa dagli occhi scuri color della notte, vestita in modo decoroso. "Ciao", subito lo salutò la donna, "ho saputo che sei solo stanotte e sono venuta a farti compagnia".
Gesuino, sbalordito, sospettoso la fece entrare. Lei si sedette di fronte a lui e con la dolcezza più profonda dell'animo, gli disse tutte quelle parole che lui avrebbe sperato di sentire pronunciare un giorno dalla sua amata donna. Ella premurosa, rassettò la cucina e apparecchiò la tavola. Gesuino la guardava stupito, disorientato. "Ma, cosa vorrà mai questa donna"? Pensò nella sua mente di pastore abituato alla compagnia delle pecore.
Doveva essere una donna di malaffare pensava. Altrimenti perché sarebbe venuta nel mio ovile proprio la vigilia di Natale? " Ad un tratto la ragazza per rassicurarlo gli disse: sai sono sola anch'io stanotte" e sono venuta a trascorrere la vigilia di Natale con te, se vuoi. Era tanto bella che Gesuino non potette fare a meno di lasciarsi travolgere dal desiderio e dalla bellezza della donna, che le parlò la passione. come fosse improvvisamente innamorato ma, in cuor suo pensava come fidarsi di Lei.
Si tormentò per quel suo assurdo comportamento, quel sospetto animava la sua testa e le sue parole. Lei era una donna così dolce, così bella, e nonostante il suo sospetto, le sembrava che quello fosse l'unico vero Natale della sua vita. Ella capì e l'abbraccio così teneramente che Gesuino non riuscì a liberarsi da quel meraviglioso abbraccio che per lui sembrò solo un sogno, e si lasciò andare con tanta passione che mai avrebbe pensato di possedere.
Si amarono profondamente come nessuno potrebbe mai amare un amore così sublime, appassionato, mai tanta tenerezza aveva toccato il cuore di Gesuino e fu tanta travolgente la sua passione, che dopo una notte di meraviglioso amore, si addormentarono abbracciati.
Ma mentre Gesuino dormiva, gli parve di vedere la donna in sogno, estasiata che stava davanti alla porta in contemplazione e lo guardava con dolcezza. Era tanta l'agitazione che Gesuino aveva, che quasi ad intuire, urlando le disse "Non andartene, ti prego, non andartene, le chiese nel sogno Gesuino". Ma lei scuotendo il capo non posso “gli disse”, è stato bellissimo, ma non posso restare, devo andare, sono venuta solo per regalarti una notte d’amore, una notte di felicità per la vigilia di Natale e sparì. Gesuino si svegliò di colpo, si guardò intorno, non trovò la bella donna e si trovò improvvisamente solo e come un pazzo usci fuori a chiamarla, a cercarla in mezzo alla neve alta che lenta cadeva.
Gesuino si precipitò fra gli alberi nel bosco per tentare di raggiungerla e riportarla con lui e amarla per sempre. Ma inutile, lei sembrava dileguata, inghiottita dalla tormenta e tra gli alberi innevati, svanita nell’oblio della notte, la notte più buia di Natale. Le lacrime copiose di Gesuino, bagnarono il suo viso, egli pianse lacrime amare che riempirono la gola sino a toglierli il respiro. Benché siano passati tantissimi anni, Gesuino, cerca ancora la bellissima donna della vigilia di Natale.
Non seppe più nulla di Lei, non trovò mai traccia della donna, non seppe mai neppure il suo nome per chiamarla, per chiamare l'unica donna che per la magica notte di vigilia di Natale, lo rese l'uomo più felice della terra. Nel suo ovile ora Gesuino più triste che mai, sogna ancora che la bellissima donna dagli occhi scuri come la notte, possa la prossima vigilia di Natale, tornare ancora a lui come la prima apparizione. Gesuino rammenta a sé stesso, che nessuno uomo, ha due possibilità su questa terra, soprattutto la vigilia della notte prima di Natale.
Felice D’Ambra.