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PRIMA PAGINA: “ITTICOLTURANDO"
L’Italia dei sogni inizia a colare sempre più a picco. Il Comune di Alassio ha revocato la concessione demaniale e ordina la demolizione delle grandi gabbie che ospitavano spigole, saraghi, orate e branzini. Un impianto che ha registrato anche presunti influssi negativi sull’ambiente marino circostante. La concessione riguarda 90000 metri quadrati di gabbie. ancorate nello specchio acqueo davanti capo Santa Croce è stata rinnovata una prima volta, poi una seconda, fino al 2020. Poi iniziarono a mancare i soldi per nutrire i pesci e la la capitaneria di porto dopo alcune ispezioni ha riscontrato lo stato di abbandono e degrado. Nessuno vuole più allevare rispettando le regole ed il sogno svanisce con l’ordinanza di demolizione.
ISOLA DITO
Nessuno cavalca l’onda senza sella.
Tutti vogliono sempre quella
che ha le sembianze di una sorella del mare
che avanza col cuore in mano e nella mente.
Orgogliosi ragazzi di campagna
fuggono ancora più in alto cercando carezze
per addolcire il futuro amaro ma benevolo.
Così l’arte del passo diventa sbalzo infinito
che tocca tutto con un dito.
nessuno dirà mai quale.
CONTROCORRENTEOLIANA
Esistono anche dei turisti architetti-ecologisti che visitando le Eolie dicono che la bellezza è diventata un lusso. Così partono con l’amarezza degli sguardi tristi, assuefatti alla bruttezza, alla cementificazi'one evitabile. Incasellare il concetto di bellezza è difficile quanto spiegare che cosa sia l’arte. L’arcipelago eoliano è stato un divino costruttore di infinita bellezza, ma col tempo non é riuscito a sostenere costruzioni nel rispetto dell’ecosistema creando un vincolo di benessere tra le persone e la natura. Tanti luoghi del cuore sono frammenti della bellezza perduta o della bruttezza incipiente che sommerge porzioni sempre più estese di questa vita isolana. Posti da restaurare, riaprire, strappare al destino dell’incuria, all’indifferenza delle istituzioni, all’incapacità di valorizzarle. L’indifferenza spinge tanti di noi a vandalizzare il territorio con brutture d’ogni sorta. Oggi come ieri e come domani.
