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di Gaetano Savatteri
SCRIVONO DI NOI. "I LOVE SICILIA" (SETTIMANALE DI PALERMO). STRANI/NOSTRANI DI GAETANO SAVATTERI (REDATTORE DEL TG5). IL DUELLO A COLPI DI SCOOP INSAPORITI AL LIMONE (APRILE 2007).
La storia del Leone e del Conte di Lipari: i due storici corrispondenti di Lipari dalle Eolie che si sfidano da anni a colpi di notizie nell’area di Marina Corta. E i “buchi” si pagano a suon di limonate…
Il Conte di Lipari, al secolo Luigi Barrica un tempo fronteggiava il rivale dalle colonne de L’Ora. Oggi scrive per Repubblica: quando il sole tramonta anche sulle Eolie, Barrica ricompare in nuove vesti al Chitarra Bar, dove suona la batteria.
Bartolino Leone scrive per il Giornale di Sicilia e per il Corriere: ama i bermuda, le camicie colorate, gli occhiali scuri e i motoscafi. Ha capacità telepatiche di scovare qualunque Vip di passeggio in una delle sette isole.
Un giornalista si gioca la faccia ogni volta che scrive. Ma stavolta mi gioco un’amicizia, anzi due. So che non posso sgarrare di una virgola. Ogni riga sarà esaminata, misurata, pesata e posta sul piatto della bilancia. Basta un biz di differenza e uno dei due mi toglierà il saluto. Ma bisogna rischiare: è uno sporco mestiere e qualcuno deve pur farlo. All’inizio di tutto c’è una limonata, appena spremuta, fresca e bella arziosa. La scena si svolge a Marina Corta, quando ancora gli aliscafi approdavano nel vecchio porto di Lipari. E’ la metà degli anni ottanta. Si sfidavano allora a Palermo due quotidiani: Giornale di Sicilia e L’Ora. Il Leone delle Eolie scriveva sul giornale del mattino. Il Conte delle Eolie si esercitava sul quotidiano del pomeriggio.
Nel periodo estivo le corrispondenze delle isole del vento diventavano piu’ frequenti, appetibili per le redazioni palermitane che vedevano arrivare quegli articoli ancora profumati di brezze marine e salsedine. Ogni giorno, alla lettura dei giornali, si ripeteva il copione. Il Leone era seduto ai tavolini di uno dei bar di Marina Corta. Nel bar di fronte era di stanza il Conte. Se il Leone scopriva che il suo articolo era finito in pagina sul Sicilia allora arrotolava il giornale con la sua firma in bella vista, lo consegnava al cameriere e dava la sua comanda.
“Porti questo giornale e una limonata al Conte”. Ma se invece era il Conte a conquistare un bel titolo con firma in testa, allora sul vassoio faceva la sua comparsa L’Ora e una limonata fresca. Ogni mattina i camerieri del bar attraversavano Marina Corta da un’estremità all’altra per recapitare copie e fresche limonate spremute. Era una guerra all’ultima notizia e all’ultimo limone spremuto. Un modo per dire al rivale: “Ecco ti ho fregato, ingoia amaro”.
Il Leone e il Conte sono ancora li’, nei bar di Marina Corta. Adesso devo stare attento perché scatta la par condicio e non posso eccedere né da un lato né dall’altro. Devo essere equanime, imparziale, obiettivo, salomonico.
Partiamo dal Leone delle Eolie. Nome: Bartolino. Cognome: Leone. Bermuda, camicie colorate, occhiali scuri, passione per barche e motoscafi, capacità telepatiche di scovare qualunque Vip di passaggio in una delle sette isole dell’Arcipelago. D’altra parte, Bartolino Leone gode di una rendita di posizione nel cuore del corso principale di Lipari sorge “La Bottega della Carne” di famiglia, il che equivale ad avere una gelateria nel Sahara, visto che a Lipari il pesce te lo tirano dietro, ma per una bistecca la gente farebbe follie.
Bartolino è sempre davanti alla porta, accanto alla stemma di famiglia, un leone di legno che sorveglia l’ingresso. Non c’è attore, cantante, calciatore, velina, giornalista, imprenditore o comunque personaggio con un minimo di notorietà che non finisca nel mirino di Bartolino. La notizia della sua presenza rimbalza adesso anche sul Corriere della Sera di cui il Leone delle Eolie è corrispondente. E spesso la foto dei Vip di turno merita spazio nel Wall of the Glory, la parete esterna della Bottega arredata con le immagini di tutti i volti famosi attratti dalle meraviglie isolane, naturalmente ritratti accanto al Leone delle Eolie.
E’ il turno del Conte di Lipari. Nome: Luigi. Cognome: Barrica. E’ il Conte perché sua nonna era una Caterina d’Aragona, e già questo basta a fare titolo. Segni caratteristici: folti baffi bianchi, capello argentato, panama bianco con bordo nero e moto a quattro ruote per girare l’isola. Non c’è senso vietato, scala, vicolo e isola pedonale che il Conte delle Lipari non abbia violato almeno una volta: ma chi gli può contestare qualcosa? Il Conte delle Lipari non ha grande passione per i Vip, a meno che non siano cantanti, musicisti, jazzisti, suonatori di salsa, tango e merengue. Perché il Conte vive a Lipari ma si sente all’Havana. Le sue cronache sull’estate eoliana finiscono sulle pagine di Repubblica, di cui Barrica detiene la corrispondenza.
A sera, quando il sole tramonta anche sulle Eolie, Luigi Barrica ricompare in nuove vesti al Chitarra Bar di Marina Corta. Questa volta indossa guayabera chiara, fazzoletto rosso al collo e il solito panama bianco. Prende posto alle percussioni: batteria, impani, tamburi. E mentre la notte avanza e la chitarra di Nicolino Merlo si sbizzarrisce, il Conte agita le sue bacchette e suda, si spoglia e si accalora, fin quando arriva il suo momento. A voce sola, con un leggero accompagnamento intona il suo cavallo di battaglia: Aqui se queda la clara, la entranable trasparencia, de tu querida presenzia, comandante Che Guevara.
Certo, la domanda è legittima. Il Leone delle Eolie e il Conte delle Lipari sono amici? Lo sono. Ma sono anche avversari. Soprattutto d’estate, quando le notizie passano da queste isole e non bisogna farsi distrarre né dalle ragazze in pareo, né dal mare, né dalla calura. Allora nella bella stagione, quando il lavoro è piu’ stressante per i giornalisti dell’Arcipelago, non stupitevi se vedete il Leone e il Conte seduti ai tavolini dei bar di Marina Corta. Stanno lavorando come nessuno di noi può immaginare. Non bisogna muoversi, non bisogna camminare: si deve solo aspettare perché prima o poi tutte le notizie passano per Marina Corta. Domani, sul giornale leggeremo e a qualcuno toccherà una limonata fresca.