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Settimane decisive anche per le Isole Eolie e per il resto delle Isole di Sicilia.

L’emergenza Covid-19 sta seminando lo sconforto tra gli operatori turistici che attendevano la primavera e la Pasqua per ripartire dopo il lungo stop invernale.

Assistiamo ad una brusca frenata delle prenotazioni e alla cancellazione di alcune serie di gruppi e prenotazioni individuali, soprattutto da parte della clientela straniera. Flussi fondamentali per garantire l’avvio di stagione e la tenuta del nostro sistema turistico. Le prossime due settimane saranno decisive per iniziare ad accertare l’entità del danno.

Christian Del Bono, Presidente di Federalberghi Isole Eolie e Isole Minori della Sicilia, evidenzia il grido di allarme proveniente dal settore. “Non siamo attrezzati per attraversare un altro periodo di crisi economica né per poter rinunciare ad una parte degli incassi della nostra breve stagione turistica. Gli impegni economici, la struttura dei nostri costi aziendali, sommata ai gravami fiscali e tributari non ci lascia margini e, oserei dire, scampo in momenti di crisi come questo.

Abbiamo chiesto in sede regionale e nazionale, come Federalberghi e Confcommercio ma l’appello è giunto all’unisono da tutte le associazioni di categoria, interventi urgenti per consentire alle imprese di congelare questo momento e limitare i danni. Salvaguardia dei posti di lavoro, moratorie sui mutui, agevolazioni per l’accesso al credito, sgravio di alcuni tributi, aiuti alle imprese per ripartire, informazione adeguata e promozione, sono solo alcuni dei punti sviscerati in un documento consegnato il 3 marzo scorso al Presidente Musumeci.

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LIPARI - L'emergenza Covid-19 sta seminando lo sconforto tra gli operatori turistici che attendevano la primavera e la Pasqua per ripartire. "Assistiamo a una brusca frenata delle prenotazioni e alla cancellazione di alcune serie di gruppi e prenotazioni individuali - afferma Christian Del Bono, presidente della federalberghi delle Eolie e delle isole di Sicilia - soprattutto da parte della clientela straniera. Le prossime due settimane saranno decisive per capire l'entità del danno". 
 
   "Non siamo attrezzati - puntualizza - per attraversare un altro periodo di crisi economica né per poter rinunciare a una parte degli incassi della nostra breve stagione turistica. Gli impegni economici, la struttura dei nostri costi aziendali, sommata ai gravami fiscali e tributari, non ci lascia margini. Abbiamo chiesto in sede regionale e nazionale, come Federalberghi e Confcommercio - ma l'appello è giunto all'unisono da tutte le associazioni di categoria - interventi urgenti per consentire alle imprese di limitare i danni". 
 
    "Salvaguardia dei posti di lavoro - conclude il presidente Del Bono - moratorie sui mutui, agevolazioni per l'accesso al credito, sgravio di alcuni tributi, aiuti alle imprese per ripartire, informazione adeguata e promozione, sono solo alcuni dei punti sviscerati in un documento consegnato il 3 marzo scorso al presidente della Regione Nello Musumeci". (ANSA). 

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In arrivo una perdita da 7 miliardi di euro, crollo delle presenze 
Il coronavirus manda a picco il turismo. Nel prossimo trimestre 2020, 1 marzo - 31 maggio, sono previsti 31 milioni 625 mila turisti in meno in Italia, con una perdita di 7,4 miliardi di euro, secondo i nuovi calcoli di Confturismo-Confcommercio alla luce dell'evoluzione dell'ultima settimana dell'epidemia. «La situazione è drammatica per tutto il comparto» afferma il presidente di Confturismo-Confcommercio, Luca Patanè. «Purtroppo stiamo pagando le conseguenze di una comunicazione mediatica molto più letale del virus»

Turismo in ginocchio per la crisi causata dal diffondersi del coronavirus: è un disastro su tutti i fronti, dai viaggi studio e di business, ai viaggi di piacere ​in entrata e in uscita dall'Italia. L'allarme è univoco: da Federalberghi alla Fiavet viene lanciato un appello al governo perché metta in campo misure straordinarie. ​

 

Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, non ha dati precisi sulle cancellazioni negli hotel della penisola ma stima in media un calo del 50% delle presenze. Il presidente nazionale di Fiavet Ivana Jelinic parla di un crollo del 70% dei viaggi in entrata e in uscita dall'Italia. Il presidente nazionale di Assoviaggi Gianni Rebecchi, descrive una crisi peggiore di quella seguita all'attentato alle Torri gemelle. Lino Enrico Stoppani, presidente Fipe, afferma che il fatturato dei pubblici esercizi in alcune aree è calato fino a punte dell’80%. 

E anche le più grandi compagnie aeree 'soffrono' e si preparano a fronteggiare l'emergenza: l'International Air Transport Association (Iata) ha già calcolato perdite totali di 29,3 miliardi di dollari ed una contrazione di traffico del 4,7%.

Il crollo dei viaggi

Il dato deriva da una media tra il 100% di blocco sul versante delle gite scolastiche e tra altri segmenti che hanno una ricaduta minore perchè in aeree che non sono nell'occhio del ciclone. La Federazione Italiana Associazioni Imprese di Viaggi e Turismo chiede al governo:

  • che si attivi nei confronti dei vettori stranieri per garantire che le nostre aziende possano avere rimborsi;
  • misure di sostegno a imprese e lavoratori che possano permettere al comporto di sopravvivere a questa crisi perché c'è il rischio che le piccole e medie imprese collassino;
  • la sospensione del versamento dei contributi a carico delle aziende nelle aree in cui vige la quarantena e che l'assenza dei lavoratori sia contata come un periodo di malattia;
  • la cassa in deroga per le agenzie di viaggio e i tour operator a livello nazionale.

Il panico creato ha dimezzato il turismo  

Si stima in media un calo del 50% delle presenze. "Con il blocco dei viaggi dalla Cina - spiega Bocca - il settore ha dovuto fare i conti con 400 mila arrivi in meno tra gennaio e febbraio. Con la messa in quarantena di intere Regioni italiane, il dato negativo degli arrivi si moltiplica".

Il rischio è che gli imprenditori, con gli hotel vuoti, non abbiano i soldi per gli stipendi: la richiesta al governo è di prevedere una dilazione dei termini di pagamento delle imposte. "Oggi i soldi ci servono per pagare i dipendenti: ci dicano cosa dobbiamo scegliere tra pagare l'Iva o i dipendenti".

Azzerato il turismo scolastico 

"La situazione per il turismo - afferma Rebecchi - è peggiore di quella seguita all'attentato alle Torri gemelle e alla strage del Bataclan. Secondo un sondaggio fatto alla fine della scorsa settimana, ​circa 50 mila viaggiatori hanno cancellato un viaggio già prenotato e altre decine di migliaia hanno annullato i preventivi; quasi una cancellazione ogni due viaggi prenotati. Ora si registra un peggioramento netto, non ancora quantificabile. Pesa fortemente, soprattutto nelle grandi città d'arte, il blocco delle gite scolastiche: in questo comparto le cancellazioni sono al 100%. Ma le condizioni si sono aggravate con la decisione di molti Paesi di vietare l'ingresso di italiani o di sconsigliare i viaggi in Italia".

A rischio 20 mila posti di lavoro

Il fatturato dei pubblici esercizi in alcune aree è calato a oggi fino a punte dell’80% e secondo stime il rischio è di perdere nei primi 4 mesi dell’anno una cifra pari a 2 miliardi di euro. "Se la situazione non cambia in fretta - avverte Stoppani - si parla di oltre 20.000 posti di lavoro a rischio".

La Fipe chiede la sospensione delle tasse, come già successo in occasione di calamità naturali, l’istituzione di un fondo di contributi per i titolari dei pubblici esercizi obbligati a sospendere le attività e l’estensione del Fondo di integrazioni salariali per tutte le aziende del settore.

Fare chiarezza sui viaggi studio

Molte imprese non potranno far fronte agli impegni ed inevitabilmente chiuderanno, portando al collasso una parte rilevante del settore turistico del Paese. Le associazioni chiedono con urgenza un incontro alla Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Lucia Azzolina, volto a chiarire le modalità di recepimento delle disposizioni in merito sui viaggi studio.

Dimezzate le prenotazioni degli agriturismi 

Secondo Coldiretti, che cita un monitoraggio condotto da Terranostra, le prenotazioni sono calate in media del 50% e si sono praticamente azzerate nelle aree del Veneto e della Lombardia più vicine alle zone rosse.

In Puglia gli stranieri stanno addirittura disdettando le vacanze per la prossima estate, mentre in Umbria sono state cancellate gite scolastiche presso le fattorie didattiche. La situazione peggiore fra Veneto, Lombardia e Piemonte sia sul fronte dei pernotti che su quello della ristorazione. In forse anche i campi estivi.

Situazione preoccupante anche per i Bed & Breakfast

Un doppio sondaggio di Bed-and-Breakfast.it condotto il giorno prima dello scoppio della crisi Coronavirus in Italia e ripetuto dopo 3 giorni, indica che se fino al 22 febbraio la situazione sembrava relativamente sotto controllo, dal 23 febbraio in poi il panico incontrollato ha fatto salire la percentuale delle cancellazioni per Coronavirus dal 20% al 71%.

La revisione degli utili delle compagnie aeree

Le compagnie aeree stanno rivedendo le stime di bilancio: Air Canada ritiene che l'utile netto del primo trimestre potrebbe essere di 200 milioni di dollari canadesi (138 milioni di euro) meno dello stesso periodo dello scorso anno, a causa delle restrizioni legate al Coronavirus ma anche al richiamo dei Boeing 737Max.​

Air France ha fatto una prima valutazione, stimando che l'epidemia potrebbe avere un impatto tra 150 e 200 milioni di euro sugli utili operativi entro aprile.

United Airlines ha sospeso i target finanziari per il 2020, spiegando che "la gamma di possibili scenari" collegata al Coronavirus è "troppo ampia per fissare attualmente gli obiettivi".

Lufhtansa ha annunciato un drastico piano di riduzione dei costi, prevedendo il blocco delle assunzioni e l'offerta al personale di congedi non retribuiti, pur non fornendo previsioni sull'impatto dell'emergenza sanitaria sui suoi conti.(agi.it)

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