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isole eolie

Negli ultimi anni stiamo assistendo a un grande fermento nel settore turistico. Si ridefiniscono nuovi modelli e trend per il turismo del futuro. Iniziative come la Bte (Borsa del turismo extra alberghiero) tenutasi lo scorso dicembre si inseriscono in questa cornice come momento per sviluppare strategie e idee capaci di intercettare viaggiatori sempre più consapevoli che si discostano dai percorsi tradizionali alla ricerca di nuovi spazi in cui soggiornare, più vicini a una dimensione local del viaggio, e nuove mete da visitare.

La promozione del territorio trova nel web la sua vetrina più potente, soprattutto se a valorizzare e suggerire mete e località turistiche sono operatori di punta del settore come la celebre guida Lonely Planet. Creata oltre quaranta anni fa da due viaggiatori nati come Tony e Maureen Wheleer che dettero fondo ai propri risparmi per pubblicare la loro prima guida di viaggio. Suggerimenti e consigli utili per spostarsi dalla Turchia all’Australia. Oggi il marchio Lonely Planet è sinonimo di viaggi e libertà. Un viaggiare attento all’ambiente e alle culture locali, a un'esperienza più autentica nell'approccio alle località e destinazioni scelte. È quindi con un certo orgoglio che lo scorso anno abbiamo accolto la notizia dell’inserimento delle Eolie tra le Best In Travel 2018. Non a caso un articolo del 2017, appositamente dedicato all'arcipelago descriveva ai lettori del sito Lonely Planet sette avventure per sette isole, un chiaro invito all’esperienza autentica che il viaggiatore può vivere nella natura selvaggia, incontaminata e seducente di questo gioiello del Mediterraneo.

Se guardiamo al canale impiegato ci accorgiamo di quanto le piattaforme digitali sempre più si trasformano in una risorsa essenziale per la promozione e valorizzazione turistica. Sia rispetto alle informazioni che l’utente può trovare per organizzare in autonomia il proprio viaggio, sia rispetto alle esperienze stesse che può sperimentare prima ancora di giungere a destinazione.

Nel primo caso il portale digitale delle Eolie raggiungibile alla pagina www.isoleeolie.me.it diventa strumento utile per conoscere ad esempio la storia dell’arcipelago, e approfondire le proprie conoscenze con sezioni dedicate alle singole mete. Dalle Terme di San Calogero (Lipari) alla Cala degli Zimmari (Panarea) e poi il borgo di Malfa (Salina), la scalata al cratere di Stromboli, il laghetto naturale di fanghi a Vulcano e le spiagge e il mare di Filcudi e Alicudi. Una panoramica completa e seducente di quello che il viaggiatore troverà nel suo viaggio alle Eolie.

Nel secondo caso, quello che riguarda le esperienze, le tecnologie impiegate ridefiniscono l’approccio alla meta scelta secondo strategie di marketing che devono molto al gaming e all’universo videoludico; sia rispetto ai meccanismi narrativi che alle tecnologie impiegate. Ne è un esempio il portale www.museiincomuneroma.it che in un’apposita sezione dedicata ai tour virtuali consente al futuro visitatore di compiere un’esplorazione immersiva all'intero dei più importanti musei della capitale, nella comodità del proprio appartamento. Una simulazione a cavallo tra reale e digitale che da tempo ha trovato nel settore videoludico significative quanto coinvolgenti applicazioni.

Gli attuali videogame disponibili per un’esperienza in VR della Play Station consentono un’immersione nello spazio videoludico impensabile fino a pochi anni fa; questo grazie a un apposito visore con tecnologia OLED in grado di offrire una visione più fluida dell'ambiente di gioco. Innovazione e coinvolgimento sono anche le linee guida della piattaforma di gaming Unibet, uno dei maggiori operatori di gioco online in Italia. In questo caso la strategia all’avanguardia, applicata da Unibet al settore videoludico, si è concentrata sul gioco dal vivo con casinò live nelle cui sale gli utenti possono sperimentare il realismo di una vero spazio ludico con la presenza di croupier in carne e ossa. Simulazione tra digitale e reale che come abbiamo visto sta sempre più trovando nel marketing turistico e non solo, importanti quanto strategiche applicazioni.

L’utente può così contare su un’esperienza più divertente e coinvolgente di quanto non lo siano oggi le tradizionali guide turistiche. Si tratta senz’altro di un’offerta più interattiva all’interno della quale il visitatore può scegliere ciò che vuole vedere e gli ambienti in cui vivere un primo assaggio della visita che poi effettuerà in loco. Come nel caso del museo virtuale del progetto ORION piattaforma digitale da cui accedere ai tesori, ai miti e alle leggende di Messina e del suo Stretto. Un viaggio digitale che attraversa la storia e la geografia, passando per l’etnoantropologia, l’arte e l’architettura. Ogni sala, dello spazio virtuale, ospita apposite sezioni tra le quali il turista sceglie i vari percorsi che la curiosità e la fantasia gli suggeriscono. 

Un modo nuovo di viaggiare, risorsa importante per il turismo del futuro che naturalmente non può prescindere dai luoghi fisici fatti di accoglienza, storia, identità e soprattutto persone.

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