La Sicilia è la regione che lo scorso anno ha registrato le migliori performance di crescita nel turismo. Il dato è contenuto nella relazione presentata da Roberto Monducci, direttore del dipartimento per la produzione statistica dell’Istat, nel corso dell’audizione alla X Commissione (Attività produttive, commercio e turismo) della Camera dei deputati.
Secondo i dati provvisori dell’Istat, nel 2018, in Italia, si è registrato un aumento del flusso turistico pari a 428 milioni di presenze.
In particolare gli arrivi degli stranieri sono aumentati del 3,3% e le presenze del 2,6%. Gli italiani hanno invece fatto registrare un incremento di 1,9% in termini di arrivi e di 1% per le presenze. Lo sorso anno ha visto anche il sorpasso della clientela internazionale su quella italiana (50,5% sul totale).
Cinque le regioni in cui si concentra oltre la metà delle presenze di italiani e il 64,7% di quelle degli stranieri: il Veneto con uno share del 16,5% sul totale presenze, il Trentino Alto Adige con l’11,9%, la Toscana con il 10,9, l’Emilia Romagna con il 9,5% e la Lombardia con il 9,4.
Tuttavia è la Sicilia, con un incremento di presenze italiane pari al 9,5% a conquistare lo scettro della regione migliore in termini di sviluppo, mentre le performance migliori per l’incoming internazionale sono state Sardegna (+10,4%), Puglia e Calabria (entrambe +9,3%)..
Secondo i dati registrati dall’Istat, tuttavia, il numero medio di notti trascorse negli esercizi ricettivi è pari a 3,39 notti: un dato in calo sia per la componente della clientela domestica (da 4,12 del 2005 a 3,32 del 2018), sia – in misura minore – per quella estera (3,89 nel 2005 e 3,46 nel 2018).
(travelnostop.com)