di Giuseppe Urso
Emozionante omaggio al sole all’alba, Salina Jazz Festival 2020!
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Si apre il sipario ai Salina per la quarta edizione del "Salina Jazz Festival" in scena da domani per una tre giorni piena di note in jazz, con il sound di tre diversi ensemble e con la partecipazione dell'artista di origini brasiliane Ana Flora. Il Salina Jazz Festival che nasce dalla collaborazione tra l'Associazione Didime 90 e Giuseppe Urso, che ne firma la direzione artistica, quest'anno vanta il patrocinio ed il sostegno dell'assessorato Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana ed il contributo della Fondazione The Brass Group che grazie a Fabio Lannino estende così la propria attività decentrata anche a Salina collaborando all'organizzazione del festival.
Sull'iniziativa interviene l'assessore regionale al Turismo, Sport e Spettacolo, Manlio Messina . "Per mesi - dice l'assessore - siamo stati costretti a rinunciare all'indispensabile funzione culturale, educativa e sociale che anche la musica è in grado di regalarci".
Dice Urso: "essere riusciti ad organizzare il Salina Jazz Festival anche quest'anno dimostra quanto sia importante la musica in questo particolare momento storico". Sul palco della kermesse jazzistica per il battesimo dell'edizione 2020 sarà Flora in concerto con Viva Brasil, a seguire il testimone passa a Lucy Garsia, che si esibirà in Love Songs ed infine chiuderà la rassegna il 14 settembre Alex Faraci 4et con un Tribute to Joshua Redman.
La peculiarità del Salina Jazz Festival 2020 risiede nel realizzare dei concerti all'alba dal tema Omaggio al Sole alle ore 6 del mattino nel porticciolo di Malfa, per ammirarne le bellezze naturali dell'Isola di Salina a suon di musica. Sarà un tutt'uno con le note del pianoforte di Diego Spitaleri e Giuseppe Urso & Guests. (ANSA).
Malfa, il giardino delle Eolie dove, tra vino e capperi, ci si prepara al futuro
Malfa strega subito, senza possibilità di scampo. Quando appare dal mare con l’architettura tipicamente eoliana delle sue case a forma cubica dalle pareti in pietra lavica, ricoperte da travi di legno, vegliate dal verde che tappezza il Monte dei Porri e del Monte Rivi, si capisce perché il suo nome in arabo indichi un porto.
Questo borgo, uno dei tre esistenti a Salina, considerato un po’ il giardino delle Isole Eolie, accoglie infatti chi come Elena Basurto ha lasciato tutto, nel suo caso la professione di guida turistica a Roma, per amore di un uomo come il suo Antonello Taranto e del mare.
Ed è approdata qui per continuare il racconto della storia e della bellezza in questo paese circondato da una vegetazione ridondante composta da eucalipti, acacie, lecci, felci oltre che cinto da un Mar Tirreno adamantino.
«Mi sono trasferita cinque anni fa certamente per il sentimento verso il mio compagno, al quale poi si è aggiunto quello altrettanto grande per Malfa e Salina — dice sulla loro barca BluSalina — e adesso durante le escursioni spiego la storia degli Eoli e Ausoni risalente ad almeno tre millenni fa.Qui la natura è una forza possente, però anche l’uomo contribuisce a rendere questi luoghi degni di una vita davvero ricca».
L’hotel «Cupìdo»
Gli abitanti di Salina, infatti, negli ultimi tempi hanno dato un’accelerazione alla modernizzazione dei tre centri abitati — gli altri sono Santa Marina Salina e Leni —, in particolare a Malfa l’assetto urbano è oggetto di un progetto già partito che interessa «l’illuminazione delle strade, la mobilità sostenibile favorendo i mezzi elettrici a scapito di quelli a euro 0 — dice il sindaco Clara Rametta —, poi arriveranno gli impianti fotovoltaici e sistemeremo anche il porto, insieme alla fibra per connettersi sempre più velocemente.
Sentirsi isolati, insomma, sarà più difficile». Chissà, dunque, che anche suo figlio, Luca Caruso, non decida di non dividersi più tra Firenze e Salina dove gestisce quell’Hotel Signum che da decenni fa da Cupìdo ai turisti del mercato immobiliare: «Tantissime coppie vengono qui, e si innamorano a tal punto di Malfa e dell’isola da volere acquistare casa. Sono i profumi, i colori e anche un po’ siamo noi che abbiamo un carattere aperto, solare, amiamo condividere quello che di unico abbiamo qui».
La creatività e il tempo (che non mancano)
Tra le ricchezze che si possono godere, sia da abitanti che da villeggianti a Malfa, vi sono il vino e i capperi. Marino Calogero e sua moglie Daniela Virgona, dopo esperienze lontano da Salina, hanno trasformato i loro otto ettari di terreno in una bengodi dei sapori: «Io ho abitato a Cernobbio ma poi la forza di attrazione di Malfa era tale che sono tornato — dice Marino —. Qui l’aria, la ricchezza dei terreni, la loro esposizione sopra il mare ci hanno permesso di raggiungere l’eccellenza nella produzione di vini come la malvasia, persino barricata, poi la grappa, le birre.
Facciamo anche le marmellate, i pesti. Merito di una natura che se le vuoi bene, la curi, ti ripaga sempre». Lo sanno bene i tre, pirotecnici come fuochi di artificio siciliani, fratelli di Paperò al Glicine, Paola, Peppe e Rossana, che in onore e ricordo del loro padre hanno sublimato la ricetta della granita alla ricotta, spolverandoci sopra la polvere di cappero. «Durante la pandemia — raccontano all’unisono — abbiamo affinato questo matrimonio tra dolce e salato che in fondo caratterizza tutta la nostra proposta gastronomica ed è un piacere sapere che pescatori, marinai, abitanti dell’isola, turisti possano ritagliarsi una sosta golosa per godere le nostre invenzioni gastronomiche. Noi qui siamo tutti creativi, il tempo e la materia prima non ci mancano».
«Rendere più buono quello che lo è già»
Una prova ulteriore, della destinazione anche culinaria rappresentata da Malfa è data da Marina Caruso, chef dell’Hotel Signum, che dai grani antichi al pesce fino all’olio extravergine rinnova di continuo il proprio menu. «La colpa o, meglio, il merito è degli agrumi, delle spezie, dei doni che ci elargiscono la terra e il mare. Io non faccio altro, come prima mio padre, che rendere più buono quello che lo è già». Passeggiare per Malfa, guardare la sua montagna vestita di verde, chiedere ai pescatori Rando e Samuele di raccontare all’infinito le imprese compiute con le reti, osservare le case bianche dalle forme sinuose, del resto, fa venire l’acquolina in bocca, oltre a mettere allegria.
VIVERE A MALFA
Malfa è ubicato nella parte settentrionale dell’isola di Salina, ha lo sbocco sul mare ed è abitato stabilmente da poco più di mille persone. La sua frazione, Pollara, oltre che per la sua scenografica spiaggia di impertinente bellezza, è nota perché vi furono girate scene del film «Il postino» di e con Massimo Troisi. Le case con giardino hanno prezzi che sfiorano il milione di euro, mentre per un bilocale si possono spendere anche 400 mila euro. Una cifra elevata ma compensata dai panorami, sapori, salubrità dell’aria e dal mare che bussa ogni giorno alle finestre.(corriere.it)