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E' stato pubblicato nella G.U. Serie Generale n. 114 del 18-05-2018 il Decreto Direttoriale contenente la ripartizione dei contingenti nazionali di cattura del tonno rosso per il triennio 2018-2020.
"Con la pubblicazione in Gazzetta il Decreto ha compiuto il suo corso. Nessuna novità rispetto a quello che sapevamo - lamenta Nino Accetta, presidente di FedAgriPesca Sicilia – se non il fatto che adesso tutto è ufficiale. A questo punto attendiamo che la Regione Sicilia - così come preannunciato dall'Assessore Edy Bandiera - impugni il Decreto e che questo venga sospeso. Quello che chiediamo è giustizia nei confronti delle tante imprese di pesca siciliane che ormai da 17 anni stanno aspettando di conoscere il loro destino."                                          

“Abbiamo molto apprezzato lo sforzo del legislatore di ordinare e semplificare il corpus di norme che regolano il comparto della pesca e in particolare la riscrittura del sistema sanzionatorio. Consideriamo dunque il Testo Unico appena esitato dalla Commissione Agricoltura della Camera una buona base di partenza. Dobbiamo tuttavia esprimere il nostro totale disaccordo su quelle parti del T.U. - l’art. 16 in particolare -  che non prevedono alcuna apertura alle imprese di pesca che finora sono rimaste in fiduciosa attesa di una regolamentazione”.

Così , sul nuovo testo "Interventi per il settore ittico" che dopo una lunga gestazione potrebbe andare in Aula, in prima lettura, a maggio.
"Nulla cambia - nota Accetta - per la barche autorizzate alla pesca del pesce spada, che gioco forza finiscono col catturare anche il tonno rosso – ad esempio. E nessuna garanzia è prevista per le imprese di pesca - oltre i 30 palangari e le nove circuizioni già autorizzate – che continueranno a non poter pescare il tonno rosso".
Un autentico disastro - denuncia Accetta - se consideriamo che in Sicilia opera più del 70% delle imprese di pesca dedite alla cattura dei grandi pelagici.

"Noi chiediamo allora - spiega Accetta - che a decorrere dal 1 gennaio 2018 più del 50% dell'eventuale parte incrementale del totale ammissibile delle catture di tonno rosso assegnato all'Italia sia riservato alle imprese di pesca autorizzate alla pesca del pesce spada. E chiediamo altresì che in aggiunta a quanto già assegnato nel 2017 sia assicurata una ulteriore percentuale, della parte incrementale, alla quota indivisa".

---Nino Accetta (Federcoopesca Sicilia): “L’adozione delle quote anche per la pesca del pesce spada nel Mediterraneo approvata dall’Iccat avrà conseguenze devastanti per l’economia di intere comunità. Politica Ue si conferma ostile e insensibile alle giuste domande dei nostri pescatori”.

Palermo - 23/11/2016 - “Purtroppo è accaduto quello che speravamo non accadesse. Lunedì 21 novembre, in occasione della sua XX assemblea, la “International Commission for the Conservation of Atlantic Tunas” (ICCAT) ha approvato l’adozione del sistema delle quote anche per la pesca del pesce spada nel Mediterraneo. Ciò malgrado negli ultimi anni siano state adottate misure gestionali importanti per la tutela di questa risorsa, misure che pensavamo sufficienti ad allontanare lo spettro delle quote”.

Nino Accetta, presidente di Federcoopesca Sicilia, affida ad una durissima nota la delusione e lo sconcerto per una decisione che promette di avere effetti devastanti per l’economia di intere comunità rivierasche.

“Avevamo sperato fino all’ultimo - dice il leader della più grande e importante organizzazione di rappresentanza della pesca in Sicilia - in una decisione diversa ma purtroppo dobbiamo fare i conti con la dura realtà. Già a partire dal 2017 e per i prossimi quindici anni i nostri pescatori si ritroveranno ad affrontare lo stesso calvario che tuttora vivono a proposito delle famigerate “quote tonno”.

“E’ un altro durissimo colpo - conclude Accetta - che mette a rischio reddito e occupazione nelle nostre già stremate marinerie e l’ennesima conferma di una politica europea aliena e distante dalle esigenze dei nostri pescatori”.

Confcooperative Sicilia

 

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