Nel suo viaggio in Sicilia il premier Matteo Renzi non lesina apprezzamenti sull’Isola, definendola "terra di incroci di civiltà, storie e culture. Patria di bellezza, vittima di stereotipi, come quello che tutto è mafia, e affetta da un male tutto italiano: il difetto di autostima".  

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Dopo la tappa palermitana il premier è stato a Trapani e Messina e quindi a Taormina, per un sopralluogo in vista del G7 e la presentazione del logo scelto per il vertice.

"Ho scelto di farlo qui - spiega - dopo aver sentito definizioni banali sulla vostra terra. Semplificazioni che parlavano solo di mafia e criminalità. Ci saranno disagi per il vertice, dovrete tornare a casa con il badge - avverte - ma il ritorno che ne avrà il territorio è evidente".

A Trapani, che corre il rischio di veder chiudere l'aeroporto dopo l'annuncio della low cost Ryanair di abbandonare lo scalo, il premier prende un impegno: "ve lo garantisco perché in un mondo di connessioni globali non si può non essere raggiungibile. Sono disgustato che le Canarie abbiano 5 volte i vostri turisti". E annuncia: "il 19 novembre sarò in Sicilia con Delrio per un sopralluogo che ci dia un quadro sulle infrastrutture".  

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