Cari amici lontani e vicini,
 
urlo-di-munchquesta mattina un mezzo amico mi ha offerto una mezza granita e in mezz’ora mi ha fatto un mezzo discorso. Ha iniziato dicendomi che si é svegliato di soprassalto dalla visione del quadro “l'urlo di Munch”. Mi ha detto che ha proprio sentito l’urlo come quando si sente il terremoto. Era veramente sconvolto. Ma ancora più sconvolto appariva quando ha raccontato che dall’urlo usciva una voce che diceva: “fermi tutti, voglio sbarcare, devo scendere di corsa dall’arcipelago che non si vuole fermare, che guarda avanti e indietro, che non sta mai fermo ma non sa cosa fare perché vuole fare troppe cose contemporaneamente. Ascoltare in mezz’ora una persona sensata che sudava anche se gelata dalla mezza granita mi metteva nelle condizioni di allungare le orecchie come quelle dell’elefante per non perdere un brivido e mezzo. Visto che l’urlo era intero mi ha confessato che voleva dividerlo, esattamente a metà, col Notiziario. Il rischio é sempre quello. Alla fine si fanno le cose a metà in queste isole a mezza giornata.
Dal sole libero delle Eolie un buon Notiziario intero a tutti, ma sotto voce.

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