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di Danilo Loria

Trovato fuori uso il pilastrino geodetico dell'Osservatorio Geofisico, di Monte Falcone a Lipari, ovvero la ‘sentinella‘ che misura la deformazione dei suoli dei vulcani attivi.
 
Il gruppo della rete geodetica mobile della Sezione di Catania dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e’ approdato a Lipari e Vulcano, per eseguire la consueta campagna di misura delle deformazioni del suolo sulla storica rete geodetica.
 
Una delle prime ad essere stata installata, nel 1974, per il monitoraggio e lo studio (allora sperimentale e pionieristico) delle deformazioni del suolo sui vulcani attivi. Ebbene, il gruppo di tecnici ha scoperto che il pilastrino geodetico (in calcestruzzo armato) di Monte Falcone a Lipari e’ stato distrutto.
 
“Chi ha compiuto questo gesto, forse – spiegano i tecnici – non si e’ reso conto dell’immenso danno che ha arrecato alla ricerca scientifica, al monitoraggio del Vulcano e, soprattutto, alla collettività“. Permetteva di acquisire informazioni sulle deformazioni del ramo piu’ meridionale delle isole Eolie da piu’ di 40 anni. La serie storica acquisita sino a oggi, consentiva non solo di monitorare le isole di Lipari e Vulcano ma anche di studiare le lente dinamiche tettoniche e magmatiche che controllano il vulcanismo di quel settore che si rivelano solo nell’arco di vari decenni. Un caposaldo geodetico, una volta distrutto non e’ piu’ ripetibile in quanto si perde la posizione originaria. Le nuove misure ripartiranno da una nuova posizione, con conseguente perdita della continuita’. “Ci vorranno altri 40 anni per ritornare al punto in cui eravamo oggi“, concludono.
 
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