Le feste sono finite. Anzi finiranno oggi con l'arrivo della Befana e vista la crisi sicuramente nelle calze non porterà nulla di buono. Ma...
Anno nuovo e problemi vecchi. Per la giunta Giorgianni a cavallo dell'anno vecchio con il nuovo, c'è stata l'inaspettata sorpresa della tassa di sbarco di 5 euro e poi 2,50, bocciata dal governo Letta. C'erano state tante promesse. Il primo cittadino Marco Giorgianni in piu' dichiarazioni in consiglio e nelle interviste al Notiziario, ne aveva fatto un suo "cavallo di battaglia", considerato che gli introiti cospicui avrebbero permesso di alleggerire la pressione fiscale sui cittadini isolani sempre piu' tartassati e soprattutto di poter fare nuovi investimenti nel territorio cercando di far respirare la sofferente economia eoliana. Tutti i sogni però sono andati delusi.
Ora si dovrà lavorare per chiudere il bilancio di previsione, già in forte ritardo, e non sarà facile. L'alternativa è l'istituzione della tassa di soggirono, ma non sarà la stessa cosa. La pagheranno solamente i turisti che alloggeranno nelle strutture turistico-ricettive (alberghi, residence, case vacanze ufficiali). Il sommerso - come al solito - resterà sommerso. Gli introiti ovviamente non saranno piu' gli stessi, tenuto conto che dai calcoli approssimativi, con la tassa di sbarco si puntava ad incassare circa 2 milioni di euro. Dove potranno essere recimolati questi quattrini? Si continuerà a spremere come un limone i cittadini? Con l'Irpef, i tributi sulle case, sui rifiuti, sull'acqua e sul suolo pubblico?
A pagare saranno sempre e solo i soliti fessacchiotti, considerato che sono in tanti che hanno contenziosi in corso e continuano a non pagare? Per i soliti noti c'è anche il caso degli oneri di urbanizzazione, piu' volte segnalato anche in consiglio comunale e citato anche dall'immancabile lettera del "corvo" che svolazza sempre sui cieli della politica eoliana.
E allora, vista l'aria che tira, nel palazzo di piazza Mazzini con lavori in fortissimo ritardo tra l'indifferenza generale, potrebbe essere già tempo di puntare decisamente sui tagli della spesa pubblica. Nella "Casa del Popolo!", vista la crisi dilagante nella comunità isolana (con un esercito di cittadini senza lavoro e senza casa: come non ricordare la storia di Bartolo Zaia che con la moglie e 4 figli di cui una ragazza di 20 anni, in stato di gravidanza, vive in uno scantinato di 20 metri quadri, messo gentilmente a disposizione gratuitamente dall'encomabile Rodolfo Aiello o il caso di Roberto Coluccio che ha vissuto in una barca sulla spiaggia di Canneto?), non è piu' tempo di poter condurre un certo tenore di vita. I segnali di crisi devono anche arrivare dagli "inquilini di turno". Gli amministratori comunali (sindaco, i 4 assessori, il presidente del consiglio) comincino a ridursi lo stipendio mensile: non diciamo del 50%, ma di almeno un 20%. Con i tempi che corrono sarebbe già un bel segnale. La stessa cosa si faccia con gli "stipendi d'oro" dei dirigenti. E' proprio di questi giorni la notizia che un "taglio sostanzioso" è stato attuato dal sindaco di Ragusa. Si passi poi ai consiglieri comunali. Rinuncino al gettone di presenza (45 euro) delle sedute consiliari e delle commissioni. Per di piu' nonostante la campagna fatta dal nostro giornale online, non si è proceduto neppure a modificare il regolamento. E cosi' se una seduta del consiglio dura solamente pochi minuti come accaduto il 30 dicembre, il gettone di presenza viene intascato regolarmente. Per non parlare - come purtroppo accaduto - che si arriva in aula, si prende la presenza, si va via e si incassa ugualmente il gettone. Anomalie che dovranno essere cambiate!
Se una azienda è in crisi e non può far quadrare il bilancio si taglia. Si riducono gli stipendi e, quando non se ne può fare a meno si licenzia. Non è detto che bisogna proprio puntare sui servizi esenziali, come si ca sbandierando. Si agisca anche sulla riduzione dei capi area che all'ente costano circa 10 mila euro cadauno l'anno. Si continui con il risparmiare con le misisoni, con i corsi di formazione, con la mensa, cone le spese telefoniche (come non si può fare riferimento alla bolletta di 23 mila euro per un bimestre?). Insomma non è piu' tempo di vacche grosse. Si punti ad una bella dieta....che fa anche bene all'organismo!
LA REAZIONE NEL WEB.
Salvatore Agrip: Caro Bartolino, come diceva mio Papà "Lupo non mangia carne di lupo".
Ora si pensa alle alternative e di conseguenza alla tassa di soggiorno che però non potrà dare gli stessi risultati a livello economico, tenuto conto che sarebbe pagata solamente dai turisti che alloggeranno in albergo, in residence o in case vacanze. Tutto il resto come al solito sarà sommerso. E allora chi pagherà gli introiti che non ci saranno? Al solito i piu' fessi. Quelli che hanno sempre pagato e - purtroppo per loro - dovranno continuare a pagare ancora di piu'. Sarà cosi' per l'Irpef, per i tributi sulle case, sulla spazzatura, sull'acqua, sul suolo pubblico e cosi' via. I soliti noti – che sono tanti – continueranno a non pagare. Anche gli oneri di urbanizzazione, come viene detto ripetutamente in consiglio comunale e anche attraverso le denunce che si susseguono. Almeno cosi' narra il solito "corvo eoliano".
Nel palazzo di piazza Mazzini con i lavori infiniti ancora in corso – dunque – dovrebbe essere tempo di mettere le mani (seriamente) sul taglio della spesa pubblica. Comincino a dare un esempio gli amministratori comunali (sindaco, i quattro assessori e il presidente del consiglio) con il taglio – non diciamo del 50% dell'indennità mensile - ma di almeno il 20%, per dare un bel segnale ai loro cittadini; si passi poi allo "stipendio d'oro" dei dirigenti (che dislivello con i dipendenti, eccezione fatta per l'"esercito" dei capi area che ricevono circa 10 mila euro in piu' l'anno...), come ha fatto il sindaco di Ragusa. Un altro segnale lo diano i consiglieri comunali rinunciando all'indennità di 45 euro per ogni riunione consiliare e di commissione (talvolta solamente per una presenza di pochi minuti come accaduto il 30 dicembre, o come succede sovente prendendo la presenza e andando via).
Questo giornale aveva proposto di rivedere il regolamento, ma la risposta è stata "silenzio assoluto". E l'andazzo continua... Il buon Totò – sempre di grande attualità - direbbe, "E io pago...". Paga sempre, come documentato nella rubrica per le bollette telefoniche (si pensi a 23 mila euro per un bimestre), per le missioni, per i corsi di formazione, per la mensa. Sono finiti i tempi delle vacche grasse. Cominci anche nel palazzo la dieta...che non fai mai male!