di Antonio Fraschilla
Il grande spreco della differenziata trasformata nell'Isola da risorsa a costo, con rifiuti differenziati gettati in discarica perché non ci sono impianti di compostaggio, come avviene a Messina e, dove questi impianti ci sono, regalati ai privati in regime quasi di monopolio con costi di conferimento per i Comuni esorbitanti e uguali a quelli delle discariche, come avviene a Palermo. Uno spreco da 20 milioni di euro l'anno, soldi che potrebbero servire per ridurre le tasse sui rifiuti. A tanto ammonta il valore delle 100 mila tonnellate di organico differenziato ogni anno nell'Isola che potrebbero essere vendute per ricavarne energia e fertilizzante.
La differenziata in discarica
Il velo sul bluff della differenziata e sul grande spreco della Sicilia lo ha sollevato il Comune di Messina in questi giorni. Nella città dello Stretto sta partendo un primo progetto di differenziata porta a porta. L'amministrazione ha quindi cercato di organizzare il conferimento dei rifiuti differenziati raccolti: ad esempio, la carta e il cartone vanno al Consorzio Comieco. E l'organico che da solo vale il 42 per cento della differenziata? «Abbiamo cercato un impianto di compostaggio nella zona, senza trovarlo — dice l'assessore all'Ambiente Daniele Ialacqua — abbiamo chiesto alla Regione di aprire quello di Pace del Mela, che è pubblico. Ma nulla. Così l'organico lo gettiamo in discarica come i rifiuti indifferenziati, pagando una tariffa di circa 90 euro a tonnellata. Un bluff, perché così non ha senso fare la differenziata: non si producono risparmi, non si fa davvero ecologia».
La situazione riguarda moltissimi comuni del Messinese. «Anche noi, che da un anno e mezzo abbiamo avviato la differenziata, siamo costretti a gettare i rifiuti in discarica per la parte organica, abbiamo sollevato la questione ma senza avere risposte», dice il sindaco di Villafranca Tirrena, Matteo De Marco.
Gli impianti fantasma
Il problema è che nell'Isola delle discariche mancano gli impianti di compostaggio. Ce ne sono, realmente attivi, non più di cinque, tutti concentrati nelle province di Catania e Trapani. E in grandissima parte privati. Così anche un Comune come Marsala, che nel suo territorio ha un impianto gestito da privati, paga il conferimento dell'organico allo stesso prezzo di quello indifferenziato nelle discariche, non potendo risparmiare un euro dalla differenziata. «Una situazione paradossale — dice l'assessore all'Ambiente del Comune di Marsala, Agostino Licari — così fare la differenziata è solo un costo e non produce alcun vantaggio: in un regime di monopolio subiamo i pezzi dei privati e non possiamo "vendere" questo prodotto per ricavarne energia o fertilizzante».
Anche i rifiuti differenziati del Comune di Palermo, per la parte organica, finiscono in un impianto a Marsala: «Ma la cosa incredibile è che noi a Bellolampo abbiamo un impianto di trattamento che potremmo utilizzare per il compostaggio, invece siamo costretti ad andare a Marsala e pagare quasi 100 euro a tonnellata», dicono dalla Rap. Ma perché l'impianto di trattamento non può essere attivato per il compostaggio? «Semplice, perché per il momento, a causa dell'emergenza, lo stiamo facendo lavorare al massimo per accogliere i rifiuti indifferenziati della provincia».(Repubblica.it)
A LIPARI AI DIPORTISTI LA SPAZZATURA LA PAGANO GLI ISOLANI (PAGANO ANCHE PER CASE E MAGAZZINI VUOTI). ECCO LA LORO "DIFFERENZIATA".
Mai come questo mese di luglio si sono ammirate tante barche di diportisti di una certa ed importante dimensione. Il famoso turismo di qualità naviga sui mari eoliani. Qualche spiritoso eoliano dice che questo formicaio navale fa parte del successo politico e programmatico di queste isole. I ricchi hanno i soldi perché risparmiano. Alle Eolie hanno scoperto che i diportisti non pagano la tassa di sbarco e che il loro personale non perde tempo a fare la "differenziata". Tanto pagano gli isolani che pagano pure per case e magazzini sfitti. Possono bidonare tutti i rifiuti senza bisogno di tenerli dentro i tender o in cabina o a bordo della piscina della loro barca che per quanto grande é sempre piccola per differenziarsi eolianicamente dalle altre.