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Lipari - Non si placano le polemiche dopo la denuncia in consiglio comunale di Antonio Casilli, Gruppo misto, sulla truffa da 400 mila euro subita dal maggior Comune eoliano nel 2102 ad opera della società "Tributi Italia" che era stata incaricata per la riscossione di quattrini. L'azienda li ha incassati, ma non li ha versati all'ente. Poi è fallita e il Comune dovrebbe recuperare non piu' di 23 mila euro. Un bell'affare!

Sulla vicenda abbiamo richiesto il parere del dottor Maio Pajno, già consigleire comunale, che tanto si era battuto per evitare nuove tasse e soprattutto di far gestire i quattrini a queste "fantomatiche società".

"Ho sempre fatto una battaglia perchè la riscossione vada fatta con bollettini versati nelle casse del comune - ha affermato - e poi l'ente da l'agio a chi deve. Ma non bisogna mai far riscuotere le ditte, indipendentemente dall'accertamento, perchè poi - come è accaduto - simulano il fallimento e si fottono i soldi. Cosi' è stato per l'Atos che per l'Aurora. Va tutto bene purchè il versamento venga fatto nel conto corrente del Comune. Le ditte non restituiscono mai. In tutta italia è stato cosi' e si è dovuto ricorrerei ai rimedi che sappiamo".

IL COMMENTO.

di Silvano Saltalamacchia

Carissimo Direttore, aprendo il suo Notiziario delle Isole Eolie, leggo la notizia, che il Comune di Lipari è a rischio dissesto. Ebbene  certamente non è una grossa novita e si fa presto a capirlo.  Tutto cio' dipende anche da come si amministra il Comune e sopratutto quando si da fiducia a societa' ballerine e fallimentari. Non bisogna aspettare molto perche si vedono con le truffe fallimentari organizzate ecc.ecc..
Le notizie riportata dal Dott. Mario Pajno, grandissimo esperto sul settore gestionale amministrativo Comunale per i tanti anni trascorsi nel palazzo di piazza Mazzini, fanno comprendere in che modo si sono fatti gestire i quattrini dei cittadini a queste "fantomatiche società", ripeto ballerine e organizzate ad hoc, per fregare gli amministratori di...primo volo.
La societa' fallita che ha sottratto circa 400 mila euro al Comune di Lipari e' la chiara dimostrazione di un progetto portato avanti da persone esperte nel settore fallimentare dove sicuramente e' stato studiato con procedure adeguate da commercialisti capaci e senza scrupoli, ma eventualmente e sicuramente compiaciuti e anche appoggiati.
 

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