Vulcano - Grosso incendio nell'isola delle Eolie con rischio di danno ambientale. E' accaduto nella località di Sotto Lentia ove sono in corso i lavori per la realizzazione del dissalatore e per la collocazione dei tubi in "Pead" (tipo plastica, esattamente polietilene alta densità) per il prelievo dell'acqua di mare. Il fuoco si è sviluppato mentre erano in corso le operazioni di sistemazione della tubazione ad opera dei dipendenti della ditta. L'incendio ha distrutto circa 400 metri di tubi.

Scattato l'allarme sul posto sono giunti i carabinieri della locale stazione e i vigili del fuoco giunti da Lipari. All'opera oltre gli operai della ditta, anche diversi volontari.

I lavori sono esgeuiti da un raggruppamento di impres: la Veolia Water Technolgies Italia - Impre.Ge e Fago. Il finanziamento complessivo del ministero dell'ambiente è stato di 60 milioni di euro e oltre ai dissalatori di Lipari e Vulcano, comprende anche i depuratori delle due isole.

L'incendio è già stato domato.

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Alle 9.30 circa di stamane ha preso fuoco uno dei tre tubi che fanno capo al pozzo “Mastro Minico” di Vulcano, dando luogo ad un incendio di entità importante. L’aria della zona di fronte all’albergo “Orsa Maggiore” è adesso irrespirabile a causa del fumo causato dall’incendio. Quattro operai stavano effettuando un’operazione di saldatura del tubo che è di primaria importanza per gli abitanti del luogo, in quanto è uno dei tubi che guida l’acqua del mare al dissalatore per poi essere utilizzata quotidianamente. Gli operai, salvi per miracolo, si sono accorti subito del divamparsi dell’incendio che si teme possa intaccare anche gli altri due tubi contigui. Sul posto i Vigili del Fuoco.(24live.it)

DISSALATORE CON ITER TRAVAGLIATO.

Quel comma è saltato durante il concitato esame dell'articolo 22 della Finanziaria, quello che finanziava anche l'allegato 1 con contributi a enti, fondazioni e teatri. Ma la bocciatura dello stanziamento per il servizio di dissalazione nell'Isola di Vulcano ha innescato proteste veementi a Sala d'Ercole. Sfociate oggi nell'approvazione di un Ordine del giorno firmato dal deputato Pd Giuseppe Laccoto che ha impegnato il governo a "bloccare" le somme per quel servizio.

“Dopo il voto irresponsabile con il quale martedì l’aula ha bocciato la norma che stanziava le somme per il dissalatore – dice Laccoto – con questo ordine del giorno vincoliamo il governo a reperire i fondi e provvede, già con il prossimo ‘ddl stralcio’, a mantenere un impegno fondamentale per gli abitanti di Vulcano e delle Isole Eolie”.

Si vedrà. Intanto, ieri sono esplose le polemiche. “La bocciatura della previsione di spesa per la gestione del servizio di dissalazione nell'isola di Vulcano - hanno detto i deputati messinesi di Sicilia Futura Beppe Picciolo e Marcello Greco -  ci lascia senza parole. Siamo certi che già con la legge stralcio si trovi la copertura per 1,25 milioni di euro e crediamo nell'impegno preso dal presidente Crocetta e dal l'assessore Baccei davanti ad un nostro ordine del giorno specifico".

E proteste anche tra i deputati Pd della provincia dello Stretto: "Con un voto folle, a scrutinio segreto, - il commento di Giuseppe Laccoto e Gianfranco Vullo - l’Ars ha bocciato la norma che avrebbe permesso il finanziamento delle opere di funzionamento necessarie ad attivare il dissalatore di Vulcano, già realizzato, costato oltre 20 milioni di euro e che adesso rischia di diventare l’ennesima cattedrale nel deserto. La norma prevedeva una spesa obbligatoria di poco più di un milione di euro l’anno, con la quale avremmo potuto valorizzare le isole Eolie, una delle nostre perle turistiche, - concludono i parlamentari PD - invece rischiamo di perdere l’ennesima occasione di sviluppo”. 

Laccoto ha chiesto in aula che la norma venga comunque inserita e ridiscussa presto nel ‘ddl stralcio’ ed ha presentato un ordine del giorno che impegna il governo a mantenere  le risorse previste necessarie alla messa in funzione del dissalatore.

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