Venerdì sera alle 18 , nella Chiesetta del Pozzo, prenderà il via un ciclo di tre riflessioni sulla “misericordia” un tema particolarmente caro a Papa Francesco che alla misericordia ha dedicato una enciclica “Misericordiae Vultus” ed ha convocato addirittura un Giubileo. Mai come al giorno d’oggi il mondo ha bisogno di misericordia.
Eppure la cultura moderna ha ignorato o addirittura denigrato la misericordia. “Secondo il filosofo moderno per eccellenza Immanuel Kant l’etica deve essere guidata non da emozioni, come la misericordia e la compassione, ma dalla stessa coscienza del dovere morale. Anche il comunismo ed il socialismo temono che la misericordia comprometta la giustizia sociale.
E Friedrich Nietzsche con la sua teoria del “superuomo” che tanto influenzò l’ideologia nazista disegnò nel suo libro Così parlò Zarathustra, un vero e proprio contro-vangelo al Discorso sulla Montagna.
Ma sono stati proprio il marxismo ed il nazismo con le devastazioni del ventesimo secolo causando tanti dolori a tantissimi uomini, che hanno portato ad un ripensamento dell’idea di misericordia. Un mondo senza compassione e senza misericordia è un mondo freddo. A dire il vero, a lungo, anche la teologia ha trascurato il tema della misericordia riducendolo a piccolo sottolemma della giustizia. E così i teologi entravano in difficoltà quando dovevano spiegare in che modo un Dio, che per loro era primariamente giusto, potesse essere misericordioso. Gli anni 50 e 60 sono stati anni di grande sofferenza nella Chiesa e nella cultura cattolica travagliate dalle tentazioni dell’arroccamento o dell’abbandono e del sospetto nei confronti di ogni pur timida apertura. Nella filosofia e persino in qualche corrente teologica si prende a parlare della “morte di Dio”.
In Italia alla fine degli anni ’50 fece scalpore una canzone scritta da Francesco Guccini e cantata dai Nomadi intitolata “Dio è morto ?”. La RAI si rifiutò di trasmetterla perché la ritenne blasfema (la trasmise la radio del Vaticano perché ci fu chi ne comprese il significato vero).
“M'han detto
che questa mia generazione ormai non crede
in ciò che spesso han mascherato con la fede
nei miti eterni della patria e dell'eroe
perché è venuto ormai il momento di negare
tutto ciò che è falsità
le fedi fatti di abitudini e paura
una politica che è solo far carriera
il perbenismo interessato
la dignità fatta di vuoto
l'ipocrisia di chi sta sempre
con la ragione e mai col torto.
È un Dio che è morto
nei campi di sterminio, Dio è morto
coi miti della razza, Dio è morto
con gli odi di partito, Dio è morto.”.
Sarà da queste premesse che partirà la riflessione di:
venerdì 1 aprile ore 18 – La misericordia nell’Antico Testamento
venerdì 8 aprile ore 18 . La misericordia nel Nuovo Testamento.
venerdì 15 aprile ore 18. La Chiesa ed i cristiani alla prova della misericordia. Su due temi: le migrazioni e l’omosessualità.
Le riflessioni saranno introdotte dal dott. Michele Giacomantonio.