"Caro diario? Un film nato per caso. Voleva essere un cortometraggio e avevo pensato di farlo solo perché avevo un cinema, per farlo vedere solo lì". Una troupe piccola piccola, una città vuota in piena estate, "la condizione ideale per me che amo stare a Roma in agosto". Comincia con il racconto delle riprese di "Caro diario", l'incontro con Nanni Moretti al festival di Bari.
"Ci sono delle cose che sono venute un po' per caso, come la scena a Lipari al bar "Il Pescatore", in cui io ballo al ritmo del mambo di Silvana Mangano, ecco quello era una riserva, io avrei voluto un 'musicarello' con Caterina Caselli ma la Titanus che deteneva i diritti non me li concesse e dovetti 'ripiegare' su Anna, il film di Lattuada con la Mangano. Mi faceva piacere ricordare al pubblico che certe scelte avvengono anche per caso".
"Ogni tanto penso che il film si dissolverà in una bolla di sapone, un film sbagliato che nessuno andrà a vedere" scrive, all'arrivo a Alicudi per girare il capitolo Isole. "Qui alle Eolie finiremo di girare tardi, arriveremo a Roma tardissimo e sarà impossibile andare al festival di Venezia. Peccato. Vuol dire che il film verrà meglio, con più tempo a disposizione".
La paura del viaggio in elicottero sul vulcano, a Stromboli. "Carpentieri ha detto: l'elicottero cadrà, i giornali scriveranno 'Muore Nanni Moretti, con due attori napoletani. Noi saremo solo due attori napoletani'".
"13 aprile. In volo ho avuto molta paura, l'elicottero si alzava piano e faceva molte spirali. Una volta sul vulcano sono stato felice e eccitato. Il tempo era bellissimo. Ogni quarto d'ora salivano quattro persone della troupe, mi sembrava uno spettacolo da far vedere a tutti. Ho chiamato sotto e ho detto 'se volete fare salite anche qualcuno che non serve, fatelo salire lo stesso'. Ho girato anche inquadrature che non mi servivano, facendo continuamente su e giù".
"22 aprile, Lipari, in albergo. Che vergogna. Ho telefonaato al Nuovo Sacher dove c'era Edgar Reitz per un dibattito su Heimat 2. Mi ero preparato un bel discorso, sono riuscito solo a dirgli 'danke'. E lui: 'bitte'". La nostalgia: "2 maggio, mi mancava Roma, sono andato dal giornalaio e ho comprato Il Messaggero. Volevo vedere quali film uscivano".